Depositi chimici, Traversi contro lo spostamento a Sampierdarena: “Depositata interrogazione al ministro”
“Ho depositato interrogazione al Ministro della Mobilità sostenibile sul dislocamento dei depositi chimici che Comune di Genova e Autorità di Sistema del Mar Ligure Occidentale hanno avviato. Come descritto nell’interrogazione, l’area non si presta ad accogliere le due aziende a rischio incidente rilevante Carmagnani e Superba per diversi motivi”. Così Roberto Traversi, membro della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati ed ex sottosegretario alle infrastrutture.
“Intanto il piano di rischio dell’Aeroporto di Genova colloca il Ponte Somalia in zona C ovvero un’area dove non sono possibili “insediamenti ad elevato affollamento, quali centri commerciali, congressuali e sportivi e forte concentrazione, edilizia intensiva, ecc.; costruzioni di scuole, ospedali e, in generale, obiettivi sensibili; attività che possono creare pericolo di incendio, esplosione e danno ambientale. Inoltre, l'ordinanza della Capitaneria di porto n. 32/2001, c1/articolo 6, fa esplicito divieto alle navi cisterna petrolifere e petrolchimiche di ormeggiare e movimentare nelle aree del porto come quella suddetta di Ponte Somalia, a distanza zero dal tessuto urbano. In base alle norme vincolanti del regolamento e del Piano regolatore portuale dell'AdSP del Mar ligure occidentale, la rilocalizzazione dei depositi chimici a molo Somalia avviene tramite un cambiamento strutturale delle destinazioni d'uso esistenti passando da “commerciali e per la logistica” a depositi a rischio di incidenti rilevanti, nocivi e insalubri, più che duplicando il volume delle rinfuse liquide e triplicando le aree esistenti a Multedo, dove giacciono da decenni in mortale commistione con le residenze”.
“Tale rilocalizzazione, essendo pericolosa e incompatibile con il contesto portuale e residenziale di Sampierdarena, non poteva essere approvata dal Comitato di gestione dell'Adsp del Mar ligure occidentale attraverso l'inadeguato strumento dell'adeguamento tecnico-funzionale (ATF), ma casomai con una variante al piano regolatore portuale vigente, se non lo vietasse la suddetta ordinanza n. 32 e le direttive europee in materia ambientale e di distanza dai centri abitati”.
“Questi i principali contenuti dell’interrogazione presentata al Ministro, ora auspico una risposta tempestiva che intervenga sulla situazione in atto e suggerisca al Sindaco Bucci e al Presidente dell’Adsp Signorini di rivedere le posizioni su questa scelta dannosa per la città”.
“Come M5S Genova, accogliamo le indicazioni date da Cingolani, che vanno peraltro nella stessa direzione auspicata dal nostro Gruppo nel 2017. Dunque, sulle disposizioni della modifica della Diga, dobbiamo iniziare a progettare un indirizzo che possa trasferire le aziende ad alto rischio d’incidente rilevante, come abbiamo ampiamente peraltro segnalato anche nella nostra lettera al Consiglio superiore dei lavori. Per noi non c’è altra alternativa e in quest’ottica riteniamo sia irricevibile anche l’opzione di calata Oli Minerali”, aggiungono in merito anche i consiglieri pentastellati del Comune di Genova.