Il Consiglio comunale del 24 gennaio si è aperto a Palazzo Tursi alle 14:00 con la discussione degli articoli 54.
Gratuità mezzi di trasporto pubblico locale
«La gratuità del servizio Amt è un percorso complesso che parte da una serie di misure messe in atto nel periodo post covid per incrementare i passeggeri, attraverso la gratuità nelle fasce morbide per la metropolitana e h 24 per gli impianti verticali» ha spiegato l’assessore Matteo Campora in risposta all’interrogazione presentata dal consigliere del PD Alberto Pandolfo, che ha chiesto delucidazioni sul tema.
«Questa iniziativa, seguita poi da molti altri Comuni, ha aperto una strada che punta a un servizio gratuito, previa individuazione di finanziamenti che vadano a compensare i circa 70 milioni derivanti dalla bigliettazione, perché i costi della gratuità non devono ricadere su Amt. Il progetto prosegue con le stesse modalità nel 2023 e sarà esteso all’area della Città metropolitana. Dai risultati della sperimentazione emergono un incremento del 35% sugli impianti verticali e sulla metropolitana e un maggior utilizzo del mezzo pubblico anche in orari non coperti dalla gratuità. Oggi – ha concluso Campora – stiamo lavorando su varie ipotesi di fonti di finanziamento per questa iniziativa, per esempio ai caselli autostradali. Sarà necessario ancora un anno e mezzo per individuare gli step successivi attraverso i quali si potrà arrivare alla gratuità totale, con l’obiettivo di incrementare l’uso del mezzo pubblico e diminuire quello dell’auto per contrastare l’inquinamento atmosferico».
Dialoghi in città
Un’altra interrogazione a risposta immediata per l’assessore Campora arriva da Paolo Gozzi di Vince Genova e riguarda Dialoghi in città, il percorso di partecipazione di cittadini rispetto alla realizzazione di progetti di mobilità.
«Dialoghi in città nasce dalle richieste dei cittadini di avere a disposizione informazioni continue e un soggetto, al di fuori delle istituzioni, che possa anche essere luogo dove confrontarsi e portare delle idee – ha spiegato l’assessore Matteo Campora – Esiste già un sito internet, attivato dal Dipartimento Scienze Politiche Internazionali (Dispi) dell’Università, che vuole essere una finestra per dialogare con le istituzioni. Abbiamo voluto affidarci a terzi per avere una gestione del dialogo super partes, in grado di coinvolgere le istituzioni al pari dei comitati, delle associazioni, dei consiglieri. Il dialogo riguarda i principali progetti che interesseranno la nostra città nei prossimi anni e, in questa prima fase, coinvolgerà tre grandi progetti: tunnel sub portuale, funivia e skymetro. Si aprirà quindi un dibattito, con un tempo entro il quale i cittadini avranno la possibilità di presentare proposte sui progetti, e quelle ritenute valide verranno recepite. Dialoghi in città è un ulteriore strumento per garantire la massima trasparenza e la conoscenza dei cittadini sui grandi progetti infrastrutturali che cambieranno la città».
Grande diga di Genova
Sono tre le interrogazioni a risposta immediata presentate sul tema della nuova diga di Genova all’interno del porto di Pra’. La prima è della consigliera del Pd Rita Bruzzone, la seconda del consigliere di Europa Verde Filippo Bruzzone e la terza del consigliere Fabio Ceraudo del Movimento 5 Stelle. Le tre interrogazioni riguardano “il progetto del cantiere per la costruzione dei cassoni della nuova diga di Genova, presso il sesto modulo della piattaforma portuale di Prà”; lo “studio di fattibilità circa un accosto già esistente ma inutilizzato, da riempire verso mare e da proteggere con una piccola diga” e “il progetto per la costruzione dei così detti cassoni”. A rispondere sul tema è stato l’assessore al Porto Francesco Maresca: «Ci troviamo in una città, Genova, che probabilmente sarà il fulcro dell’economia del Paese nei prossimi anni; siamo l’unico porto importante di alimentazione dell’Italia per il sud Europa e la diga rappresenta un’opera vitale per questa città, non soltanto per 600 mila persone che vi abitano, ma per milioni di persone in tutto il Paese. Un Paese che, lo voglio ricordare, ha scelto i due porti di Trieste e Genova come i principali porti italiani. Per questo dobbiamo affrontare oggi la costruzione della diga, e creare i cassoni all’interno del porto di Pra’: una zona in cui, da piano regolatore portuale, è sempre stata prevista l’attività di “industria portuale” ed è sempre stata piena di container; non è mai stata un’area in cui c’erano passeggiate o laghetti. I cassoni serviranno per costruire l’opera del secolo. Ritengo che le preoccupazioni, manifestate anche da comitati e cittadini, siano state superate dalle spiegazioni tecniche che abbiamo dato. Abbiamo, intanto, parlato di 39 cassoni, quindi non tutti verranno costruiti nel porto di Pra’; abbiamo affrontato il problema di profondità, che ha tutto il porto di Genova, ritenendo quella zona l’unica che possa consentire questa costruzione. Non possiamo decelerare la costruzione di quest’opera che vede un esborso totale di 17 miliardi da parte dello Stato per le infrastrutture genovesi, proprio perché ritenuta di strategia nazionale e anche europea; e per quanto riguarda quella parte di territorio interessata dall’opera, vorrei ricordare che sarà garantita dal nostro progetto di rigenerazione urbana, che vede il Parco delle dune, un proseguimento della passeggiata che arriverà fino a Pegli e la ciclabile, per continuare il disegno che abbiamo di rigenerazione porto-città. È un momento storico, di grande trasformazione per Genova: dobbiamo andare avanti, anche perché il lavoro portuale è il futuro di questa città; sarà un’opera fondamentale anche per i nostri figli».
Mareggiate
«Voglio esprimere la solidarietà di tutta l’amministrazione a chi, soprattutto attività e circoli, ha subito danni durante la mareggiata della scorsa settimana: siamo vicini non solo a parole, ma li sosterremo anche nei fatti». Risponde così l’assessore all’Ambiente Matteo Campora all’interrogazione dei consiglieri Nicholas Gandolfo (Liguria al centro) e Tiziana Notarnicola (Vince Genova) in merito alle azioni da intraprendere per la tutela del litorale e per le protezioni a mare.
«È stata ricordata la mareggiata del 29 ottobre 2018 che è stata la più forte in cinquant’anni dopo la quale oltre alla valutazione dei danni c’è stato il riconoscimento dei risarcimenti a diverse attività, tra le quali anche attività comunali come i Bagni san Nazaro e i Bagni Marina. Verificheremo come poter intervenire a sostegno delle attività anche questa volta. Il vicesindaco Piciocchi organizzerà una riunione con tutti i soggetti interessati e il Comune ha già messo in atto iniziative e attività per proteggere la costa ed esiste un gruppo di progettazione che ha l’incarico di individuare gli interventi necessari per tutelare tutta la costa del Comune di Genova. Nel giro di due mesi il progetto dovrebbe essere pronto e sarà una fotografia della situazione, andando a individuare un codice di priorità degli interventi. Faremo un piano pluriennale che vuole dare una risposta definitiva a un problema che nasce da fenomeni atmosferici. Sono in programma incontri con la Regione e con gli uffici che si occupano di protezione della costa e coinvolgeremo anche Università e le Facoltà che hanno capacità tecniche e tecnologiche per intervenire. La protezione della costa rappresenta una priorità, il mare è una risorsa ed è nostro dovere e di tutti gli enti proteggere le attività che si svolgono sul mare. Mettiamo l’impegno a verificare la possibilità di sostenere le attività che hanno subito danni da un punto di vista economico e terremo aggiornata l’aula tramite le commissioni su un progetto che è grande e ampio: per la prima volta avremo un assesment che individua gli interventi necessari. Sulle modalità, saranno i tecnici a valutare gli aspetti legati alla balneabilità».
Via Arrivabene – Sestri Ponente
«La questione non mi era stata posta nei mesi precedenti e ritengo che vada valutata con estrema attenzione». Risponde così l’assessore alla Mobilità Matteo Campora in merito all’interrogazione del consigliere Federico Barbieri di Genova Domani sulla viabilità di via Arrivabene di Sestri Ponente dove, a seguito dell’apertura delle gallerie che collegano Borzoli e via Caravagna, si è verificato un aumento esponenziale di traffico con relativo aumento di situazioni pericolose per pedoni e automobilisti causati dal fatto che la strada non permette un doppio senso di marcia per consentire ai mezzi Amiu e Amt di scorrere correttamente.
«Ritengo che costituire un tavolo tecnico sia una proposta e corretta e che sia la modalità migliore per affrontare questioni che sono legate a viabilità, tracciature, segnaletica verticale e orizzontale e passaggio di autobus e gli orari di passaggio dei mezzi Amiu. Entro quindici giorni potremo convocare una riunione coinvolgendo il Municipio Medio Ponente con il comandante di zona e l’assessore municipale e, in base agli orari segnalati, possiamo verificare quali accorgimenti possiamo mettere in atto per migliorare la fluidità della strada e intervenire sulle situazioni di pericolo».
Ponte obliquo
«Possiamo individuare come data di fine lavori la metà di marzo». Sono queste le tempistiche date dall’assessore alla Mobilità Matteo Campora all’interrogazione del consigliere Mariajosé Bruccoleri di Genova Civica in merito al “ponte obliquo” sul torrente Garavaglia. «Si tratta di un’opera importante dal punto di vista della mobilità della zona – prosegue l’assessore – e sappiamo che la mancanza di questa infrastruttura ha determinati disagi che potranno essere superati solo con il ponte pronto. I lavori sono in atto, la prossima settimana ci sarà il getto dell’impalcato. A fine marzo l’opera sarà completata e la viabilità sarà ripristinata secondo modalità ordinarie».
Dopo la discussione degli art. 54 la seduta del Consiglio comunale si è aperta alle 15 e con 36 presenti è valida.
Sono stati discussi, a inizio lavori, un articolo 55 e un ordine del giorno fuori sacco.
L’ordine del giorno fuori sacco, avente per oggetto “Traffico di armi nel Porto di Genova e iniziative per la pace”, è stato presentato da Mattia Crucioli, consigliere di Uniti per la Costituzione. “A seguito dell’invasione del territorio della Repubblica Ucraina da parte della Federazione Russa, avvenuta il 24 febbraio 2022 - scrive Crucioli - il nostro Paese risulta essere tra gli stati fornitori d’armi alla Repubblica Ucraina e che negli anni scorsi i lavoratori del Porto di Genova sono stati più volte protagonisti di mobilitazioni a sostegno del blocco di armi inviate attraverso il Porto di Genova”, con questo atto s’impegna il sindaco e la giunta: “a rappresentare presso il Governo l’assoluta necessità di porre fine al conflitto per via diplomatica e di cessare l’esborso di soldi pubblici per l’acquisto e l’invio di armi; ad intraprendere ogni iniziativa utile a limitare gli effetti degli aumenti del costo dell’energia sui cittadini genovesi; a rendersi disponibili a partecipare a una Commissione in merito al passaggio dal Porto di Genova di armi destinate ai vari conflitti in corso nel mondo, che preveda l’audizione dei dirigenti dell’Autorità Portuale e dei rappresentati dei lavoratori, dei terminalisti e di qualunque altro soggetto coinvolto”. Con 24 voti contrari della maggioranza, 3 favorevoli (Mattia Crucioli Uniti per la Costituzione, Fabio Ceraudo M5S e Filippo Bruzzone di Europa Verde,) e 10 non votanti (i consiglieri del PD e di Genova Civica), l’ordine del giorno è stato respinto.
Articolo 55 ad oggetto “Volontariato civico a supporto dell’organizzazione di eventi correlati ai temi migratori presso i musei afferenti all’Istituzione Mu.MA.” presentato dai capigruppo del PD, Genova Civica, Lista Rosso Verde e MV5. “In ragione di quanto previsto dall’Art. 55 del Regolamento Comunale- scrivono- si interroga il Sindaco e la Giunta in merito al bando “Volontariato civico a supporto dell’organizzazione di eventi correlati ai temi migratori presso i musei afferenti l’Istituzione Mu.MA” tramite il quale la Civica Amministrazione intende esperire, per il tramite dell’Ufficio Valorizzazione del Volontariato, (facente parte dello Staff del Settore Protezione Civile e Valorizzazione del Volontariato) e in collaborazione con il Mu.MA”. Ha risposto il sindaco Marco Bucci: “Nel Comune di Genova sono state assunte 773 persone nel 2021 e 643 nel 2022 per un totale di circa 1416 persone in due anni, quindi non vedo la polemica. Ci sono poi 661 persone addette al servizio civile. Genova è la città che ha più volontari di tutta Italia, forse di tutta Europa e ne siamo orgogliosi”.
E’ iniziata poi la discussione sulle delibere e le interpellanza.
Delibera proposta giunta al consiglio 001 proposta n. 1 del 09/01/2023 “Lavori di somma urgenza per il ripristino di dissesti idrogeologici su via Stallo di Bavari e via Induno, in località Bavarelli, a Genova Bavari”. La delibera è stata votata all’unanimità.
Delibera proposta giunta al consiglio 013 proposta n. 2 del 20/01/2023 “Primo adeguamento del programma triennale dei lavori pubblici 2023-2024-2025 adottato con deliberazione del consiglio comunale n. 76 del 27/12/2022 unitamente alla nota di aggiornamento al dup. Prima nota di variazione ai documenti previsionali e programmatici 2023-2025”. Sulla delibera è stato presentato un ordine del giorno dalla consigliera del PD, Cristina Lodi. La giunta, attraverso l’assessore Matteo Campora, ha espresso parere favorevole e con 38 voti favorevoli, l’ordine del giorno è approvato. Con 35 voti favorevoli e 4 a sfavore (Lista Rosso Verde, M5S e Uniti per la Costituzione) viene concessa l’immediata eseguibilità.
Delibera proposta giunta al consiglio 0480 proposta n. 52 del 07/12/2022 “Acquisizione a titolo gratuito dei terreni interessati da lavori pubblici finalizzati alla mitigazione del rischio idrogeologico”. Con 38 voti favorevoli viene concessa l’immediata eseguibilità.
Delibera proposta giunta al consiglio 0494 proposta n. 55 del 15/12/2022 “Piano nazionale di ripresa e resilienza (p.n.r.r.) – missione 5. componente 2. misura i 2.3 - programma innovativo della qualità dell’abitare (pinqua progetto pilota – proposta id 500) – centro storico int. 5 – sistema piazze e spazi aperti: recupero e adeguamento. lotto 2: piazzetta privata limitrofa alla casa della giovane – vico superiore di santa sabina. Acquisizione area e ruderi di fabbricato in Genova, piazza Santa Sabina”. Con 37 voti favorevoli viene concessa l’immediata eseguibilità.
Sono state poi discusse 4 interpellanze.
Interpellanza 59 “Nuovo Bando di Assegnazione di Edilizia Residenziale Pubblica” presentata da Cristina Lodi, consigliera del PD. L’atto nasce "in occasione del fatto che il Comune di Genova aveva adottato un bando per alloggi ERP nel quale, in coerenza con un Regolamento Regionale, aveva previsto che i cittadini stranieri potessero accedere alla graduatoria solo presentando documenti del paese di origine attestanti l’assenza di proprietà in tale paese. ASGI, in rappresentanza di tutti i cittadini stranieri e un gruppo di stranieri (proveniente da Marocco, Brasile, Ecuador e Tunisia) sostenuti da Avvocati di Strada hanno proposto ricorso avanti il Tribunale di Genova chiedendo al Giudice di ordinare a Comune e Regione di garantire la parità di trattamento nell’accesso alle graduatorie ai cittadini e agli stranieri. Tenuto conto che nel corso del giudizio la Regione Liguria ha aderito alla richiesta dei ricorrenti riconoscendo che sia italiani che stranieri possono accedere alle graduatorie sulla base della attestazione ISEE e che il Comune di Genova si era adeguato ammettendo alla graduatoria solo gli stranieri che già avevano proposto domanda ed erano stati esclusi per assenza dei documenti, ma non aveva disposto la riapertura dei termini in favore di tutti coloro che, prendendo atto della norma regionale e della impossibilità di presentare i documenti, non avevano neppure presentato domanda, ASGI aveva quindi insistito nel ricorso. Ora il Giudice ha accolto il ricorso ordinando al Comune di Genova di modificare il bando e consentire l’accesso alla graduatoria “attraverso la fissazione di un nuovo termine per la presentazione delle domande”. S’interpella sindaco e giunta “per sapere se intende promuovere nell'immediato un nuovo Bando di Assegnazione di Edilizia Residenziale Pubblica visto l'intervento del Tribunale di Genova”. Ha risposto l’assessore Lorenza Rosso: “L’Ufficio casa pubblicò il bando dal 5 marzo 2020 al 30 settembre 2020 per la graduatoria dell’anno 2021. Il bando era stato emanato in base ai requisiti e ai criteri disciplinati dalla legge regionale 10 del 2004 e dalla delibera di giunta regionale 613 del 2018. Il regolamento comunale 34 del 2016 per i requisiti di accesso fa riferimento alla legge regionale del 2004. La delibera di giunta regionale n. 613 del 2018 all’art. 3 esplicitava come requisito per tutti i partecipanti al bando, la non titolarità di diritti reali di godimento su beni immobili adeguati alle esigenze del nucleo familiare ubicato all’estero e richiedeva quindi che i cittadini di stati non appartenenti alla UE dovevano allegare in sede di presentazione della domanda, la documentazione di cui all’art 3 comma 4 del DPR 445 del 2000 che doveva attestare che tutti i componenti del nucleo non possedevano alloggi adeguati nel paese di provenienza. La direzione aveva pertanto approvato il bando per l’anno 2020 richiedendo il documento di cui all’oggetto. Prima e durante la pubblicazione del bando la direzione Politiche della Casa aveva interessato i competenti organi della Regione Liguria e comunicato le molte difficoltà e, per molti paesi, l’impossibilità, di produrre tali documenti. In particolare, la direzione aveva richiesto, nel febbraio 2020, alla Regione di poter applicare le norme previste dall’articolo 2 del DR 4/2019 in tema di reddito di cittadinanza che prevede l’autocertificazione. La Regione comunicava di aver valutato questa possibilità, ma di non poterla applicare la norma in materia di ERP. La Regione aveva pertanto comunicato l’intenzione di richiedere un approfondimento statale e comunicava al Comune di non aver ricevuto riscontro in merito dagli enti competenti. Anche su sollecitazione del Comune di Genova e di altri Comuni, la Regione Liguria con delibera di giunta 28 del 2021 modificava il documento allegato alla decisione di giunta regionale 613 del 2018. Con questa delibera ha previsto che, nei requisiti per l’assegnazione, il punto 3 lettera c’è così sostituito: non titolarità di diritti di proprietà o altri diritti di godimento su beni immobili adeguati alle esigenze del nucleo familiare ubicato all’estero per tutti i richiedenti con esclusione dei soggetti in possesso dello status di rifugiato di protezione sussidiaria, la verifica è effettuata attraverso la documentazione fiscale e la dichiarazione ISEE presentata, fermo restando che l’omessa dichiarazione della titolarità di tali diritti è sanzionabile. Quindi con l’autocertificazione. La direzione aveva quindi confermato la propria attività al requisito modificato dalla Regione ammettendone la graduatoria definitiva del bando 2020 con le determinazioni dirigenziali 338 e 485 del 2021 tutti i cittadini non UE che erano stati esclusi. A seguito della sentenza sono comunque stati riaperti i termini del bando 2020 che si rederanno disponibili nel Comune di Genova per i soli cittadini non appartenenti alla UE che non hanno potuto presentare domanda nel 2020 per mancanza della documentazione attestante l’assenza di titolarità dei diritti di proprietà. Tutto questo è scaricabile, con la riapertura dei termini del bando del concorso ERP 2020, sul sito del Comune di Genova”.
L’Interpellanza 55 “Approfondimenti Bando Comunale Mercato di Via Isonzo” presentata da Nicholas Gandolfo di Liguria al Centro è stata rinviata.
Interpellanza 2 “Gestione Pratone di Quarto” presentata da Alberto Pandolfo consigliere PD. Considerato che “dal primo gennaio 2022 la gestione del “Pratone” di Quarto è passata da Città Metropolitana al Comune di Genova- si legge- e che l’Amministrazione aveva annunciato progetti per il rilancio del parco, all’interno del quale si trova anche una ludoteca con gonfiabili, si interpella Sindaco e Giunta per conoscere la previsione temporale di gestione per garantire la fruibilità di uno spazio pubblico per le famiglie che rappresenta uno spazio verde importante per i bambini di Quarto”. Ha risposto l’assessore Francesco Maresca: “Abbiamo rinnovato le concessioni per tre mesi e stiamo lavorando ad un piano di gestione per poter dar modo a tutti i cittadini, soprattutto ai cittadini fragili, di viverlo appieno anche con attività sportive. Siamo coscienti che sia un grosso spazio, molto importante per la cittadinanza e stiamo lavorando per renderlo fruibile a tutti”.
Interpellanza 49 “Gasometro IREN in Corso Ferdinando Maria Perrone”, presentata dal consigliere di Vince Genova Valter Pilloni. Al centro dell’interpellanza le condizioni di forte degrado in cui versa l’imponente Gasometro IREN, “che per la sua anzianità è stato posto sotto la tutela della Soprintendenza in quanto testimone storico di un passato industriale genovese mai dimenticato. Dal momento che ad oggi IREN non ha manifestato alcuna volontà di farsi carico dei costi dell’intervento di recupero dell’ex Gasometro, s’interpella Sindaco e Giunta per conoscere lo stato del manufatto, in termini di stabilità propedeutica alla sicurezza, ed eventualmente se sono state effettuate o previste perizie in merito”. Ha risposto l’assessore Sergio Gambino: “La volontà è di risolvere il problema del gasometro, fermo restando che non può essere demolito, in quanto sul cantiere, avviato da Ireti nel 2020, è intervenuta la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. Il cantiere è stato, infatti, riconvertito ad opera di manutenzione ordinaria e conservativa. Per quanto riguarda la struttura, le verifiche recentemente fatte non hanno evidenziato situazioni di criticità”.
Il Consiglio comunale si è chiuso alle 16:58.