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Super green pass all'aperto, Fiepet: “Ennesimo provvedimento incoerente nel limitare i contagi”

Super User 10 Gennaio 2022 667 Visite

Alessandro Simone, presidente di Fiepet Confesercenti Genova, commenta con perplessità l'entrata in vigore del Super green pass anche per le consumazioni negli spazi esterni dei pubblici esercizi: «A prescindere da come la si pensi sui vaccini e riflettendo esclusivamente su come è stato concepito, questo ulteriore inasprimento delle restrizioni, lungi dall'aiutare a limitare i contagi, sembra una misura punitiva nei confronti dei no vax e l'ennesima complicazione nel lavoro quotidiano di bar e ristoranti».

«Il motivo è presto detto - spiega Simone -: il decreto entrato in vigore oggi, 10 gennaio, vieta a chi non è vaccinato la consumazione al tavolo, ma non gli impedisce di sedersi né di togliersi la mascherina, e nemmeno gli vieta di mangiare o bere pochi metri più in là, seduto su una panchina o appoggiato a un muro. Per cui non si comprende la ratio di una misura che, ad esempio, consente ad una persona non vaccinata di rimanere tranquillamente seduta al tavolo per tutta la durata del pranzo del proprio commensale vaccinato. Per non parlare, poi, dello sbilanciamento tra la sanzione risibile in cui rischia di incorrere l'over 50 non vaccinato, 100 euro, ed i 400 euro per mancato controllo, con sospensione dell'attività alla terza multa, a cui invece siamo esposti noi gestori».

«Ancora una volta - prosegue il presidente Fiepet - lo Stato sembra voler scaricare sui privati la responsabilità dei controlli: altrimenti non si spiega perché un barista o un ristoratore sia costretto a destinare un proprio dipendente alla verifica dei Super green pass, mentre il trasporto pubblico, che pure prevede l'obbligo del medesimo certificato per chi ne fruisce, continua a funzionare senza che sia richiesto ai conducenti di vigilare sulla regolarità dei passeggeri. Oppure, come detto, non si comprende come, se il fine è davvero contenere la pandemia, due o più persone non vaccinate possano mangiare un panino seduti l'uno accanto all'altro su una panchina, ma gli sia impedito di prendersi un aperitivo ad un déhors».

«Quanto agli effetti sul nostro lavoro - conclude Simone - questa prima giornata è filata via relativamente tranquilla, ma solo perché il già minor movimento del lunedì risulta uteriormente ridotto dal fatto che moltissimi sono in quarantena o in smartworking, ma sappiamo già che, con l'approssimarsi del weekend, la situazione si farà anche per noi ogni giorno più difficile».

 

Banca Carige, Toti e Bucci: “Venga tutelata la territorialità, le imprese e l’occupazione dell’istituto di credito”

Super User 10 Gennaio 2022 631 Visite

“Ci auguriamo che oggi si possa cominciare un percorso di lungo respiro in cui venga soprattutto tutelata la territorialità di Banca Carige, auspicando che la sede centrale resti Genova. In primis è necessario salvaguardare i risparmiatori e la filiera delle imprese che sull’istituto di credito hanno sempre contato e su cui continuano a contare. Una banca che deve essere un punto di riferimento centrale per la nostra Liguria, anche dal punto di vista occupazionale, così come lo è sempre stata in questi anni”. Così il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci nel giorno in cui si riunisce il comitato di gestione del Fondo interbancario di tutela dei depositi, che detiene l'88% dell'istituto ligure, per valutare le proposte sul tavolo.

Toti: “Dal 10 gennaio entra in vigore ordinanza regionale con equiparazione antigenici a molecolari”

Super User 09 Gennaio 2022 645 Visite

“Domani la Liguria e il Paese ripartiranno dopo le festività ed entreranno in vigore sia le misure previste nell’ultimo provvedimento del governo sia l’ordinanza regionale che ho firmato due giorni fa e che spero possa semplificare la vita di molti cittadini, equiparando il tampone antigenico rapido e il tampone molecolare per l’accertamento della positività, per l’uscita sia dalla quarantena che dall’isolamento. Nelle prossime settimane ci saranno ancora delle difficoltà, dei momenti di confusione ma il sistema regionale c’è, sta lavorando su tutti i fronti senza particolari punti di emergenza. La macchina è rodata. Sappiamo di dover contrastare una variante Omicron che si sta diffondendo molto rapidamente ma che ha anche alcuni vantaggi rispetto alla gravità della malattia, in particolare per le persone vaccinate. Riteniamo quindi di poterla affrontare con la prudente apprensione che serve ma conoscendo il nemico e avendo messo in campo gli strumenti necessari”. Così il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti ha fatto il punto sull’andamento della pandemia.

In merito all’ordinanza regionale “con l’equiparazione dei test rapidi antigenici ai molecolari speriamo di sciogliere quel collo di bottiglia che si è creato con i tamponi molecolari – prosegue Toti - in base ad un sistema che sta dando problemi per la verità in tutta Italia e che non è più in grado di reggere i ritmi di un’infezione che si espande vorticosamente sia pure con una proiezione sugli ospedali fortemente limitata grazie alla vaccinazione. In sostanza da domani in Liguria il test rapido antigenico effettuato presso uno degli erogatori accreditati sarà sufficiente per decretare la positività e, poi, il termine della quarantena e anche l’uscita dalla malattia. In quest’ultimo caso l’ordinanza prevede infatti la possibilità, trascorso il periodo di isolamento previsto e trascorsi tre giorni senza sintomi, di uscire da casa per poter certificare la propria negatività”.

Per quanto riguarda l’andamento della pandemia, “gli ospedalizzati sono in lieve calo – prosegue Toti - e speriamo sia un segnale positivo rispetto ad una crescita ancora molto rilevante dei contagi. Ci aspettiamo che anche le ospedalizzazioni possano crescere nelle prossime settimane. Per questo da domani potenzieremo ancora la disponibilità di posti letto nelle strutture territoriali a bassa intensità e inseriremo nuovamente anche la Protezione civile nella loro gestione per consentire di superare il picco senza particolari difficoltà. Questo è importante perché questa malattia si sta diffondendo con grande virulenza e produce anche un numero importante di malati ma certamente è qualcosa di molto diverso da quello che abbiamo visto nel recente passato. Devo anche dire che la capacità di gestione con gli anticorpi monoclonali e nuovi antivirali speriamo possa portare ad un’ulteriore riduzione degli ospedalizzati, anche grazie all’aumento costante delle nuove prime dosi e delle dosi booster di vaccino”.

Per quanto riguarda la campagna vaccinale “la prossima settimana – conclude il presidente della Regione Liguria - cercheremo di raggiungere le 100mila dosi settimanali. Tutte le prime dosi sono possibili a presentazione, anche se il consiglio è di prenotarsi per evitare code e disagi. Le prenotazioni di Liguria Digitale sono già su quei numeri. Oggi siamo al 99% dei vaccini somministrati rispetto a quelli consegnati: conto di poter arrivare a 100mila dosi settimanali entro un paio di settimane al massimo visto che il generale Figliuolo ha sempre accolto alle nostre richieste di vaccini”.

 

SCUOLA
Secondo il presidente della Regione Liguria “sarebbe stato surreale tener chiuse le scuole, dove ci sono regole molto ordinate, e poi lasciare i bambini andare in pizzeria con i genitori, giocare a calcetto o fare qualsiasi attività ludica senza però lasciar loro frequentare la scuola. Quando abbiamo chiuso le scuole, in passato, eravamo in lockdown. Domani invece il Paese riapre e le persone tornano al lavoro. Il Governo ha dichiarato di impugnare ogni ordinanza che preveda la chiusura delle scuole da domani, data decisa per la riapertura: noi non abbiamo mai pensato di agire con un’ordinanza, ben sapendo che nell’età scolare è un’età di ampia circolazione del virus ma nella consapevolezza che, in un paese totalmente aperto, la chiusura delle scuole avrebbe costituito un disallineamento importante, anche sotto il profilo dei valori”.
Per quanto riguarda l’esecuzione dei tamponi “saranno affidati alla medesima rete dei soggetti autorizzati nell’ordinanza – aggiunge Toti - quindi hub pubblici e privati accreditati, farmacie, laboratori privati accreditati, medici di medicina generale e pediatri. Ovviamente per quanto riguarda i costi, questi tamponi saranno a carico del sistema sanitario regionale, sia per attestare la positività sia in uscita, in linea con quanto previsto dal decreto e dall’ultima circolare ministeriale”.

 

Filippo Ansaldi, direttore generale Alisa
Anche questa settimana abbiamo osservato un incremento dell’incidenza dei contagi che ha sfiorato per la nostra regione i 1000 casi ogni 100 mila abitanti. L’incidenza è costante e abbastanza omogenea nelle quattro province liguri.
Ricostruendo l’andamento della pressione ospedaliera nelle ultime settimane, abbiamo osservato una importante crescita del numero degli accessi, fino al 15 di dicembre. Poi nei successivi 20 giorni l’incidenza relativa ai pazienti che entrano in ospedale è stata costante. Negli ultimi 5 giorni abbiamo avuto nuovamente un sostanziale incremento che ci ha messo un po’ in difficoltà.
Dalle nostre elaborazioni grafiche si vede bene come la media intensità sta crescendo con un RT di 1.3 seguendo piuttosto fedelmente questo modello. Questo ha portato a superare già dai primi giorni di gennaio il limite che avrebbe potuto portare la Liguria in zona arancione, se anche gli altri parametri avessero seguito un medesimo andamento. Teniamo conto che circa un quarto dei casi di ricoveri in media intensità è riconducibile alla nostra struttura demografica. Ma la situazione è diversa per quello che riguarda la terapia intensiva. Qui il peso dell’età è inferiore, per questo la crescita è stata meno rapida. E di conseguenza siamo rimasti sotto la soglia della zona arancione.

 

Enrico Castanini, commissario per l’innovazione digitale della pubblica amministrazione della Regione Liguria
Anche a livello informatico, da domani tutti i test antigenici verranno equiparati ai tamponi molecolari, compresi i circa 16.200 effettuati nei 21 giorni precedenti l’entrata in vigore dell’ordinanza che prevede specificamente questa retroattività.
“Ci sono tuttavia due eccezioni – sottolinea Enrico Castanini, commissario per l’innovazione digitale della pubblica amministrazione della Regione Liguria – in relazione a due specifiche situazioni: la prima riguarda chi avesse fatto un test antigenico fuori dal territorio regionale e, in questo caso, dovrà recarsi dal proprio medico per far registrare l’esito di quel test nel sistema informatico ligure Poliss. Un passaggio essenziale ad esempio per ottenere in certificato di guarigione da parte del medico di medicina generale.
Identica modalità dovrà essere adottata per i test che, effettuati nei 21 giorni precedenti l’entrata in vigore dell’ordinanza, siano stati registrati con sistemi diversi rispetto agli applicativi informatici regionali (Poliss), ad esempio attraverso il sistema nazionale della Tessera Sanitaria. In questi casi – conclude Castanini - qualora il proprio tampone non risulti nel sistema ai fini delle diverse certificazioni, è indispensabile che il cittadino si rechi dal proprio medico, oppure nella farmacia dove ha effettuato il test, per far registrare manualmente gli esiti dell’antigenico sul sistema regionale Poliss”.
Da domani, lunedì 10 gennaio, sarà inoltre possibile prenotare la dose booster a distanza di quattro mesi dall’ultima vaccinazione ricevuta, nel rispetto delle ultime indicazioni ministeriali.

 

Angelo Gratarola, responsabile Dipartimento interaziendale regionale di emergenza-urgenza e direttore dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Policlinico San Martino
Si chiude una settimana di circolazione intensissima da parte del virus dove è stata riscontrata una conseguente impennata di ricoveri, però non paragonabile rispetto a quanto accaduto l’anno scorso. La malattia infatti è molto diversa rispetto ad allora, grazie ovviamente alla vaccinazione, resta però forte la necessità di post letti, in ospedale e fuori, per il naturale turnover richiesto, soprattutto da parte dei pazienti più fragili che hanno diverse difficoltà a rientrare nel loro domicilio. Il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva oscilla attono a quel 19-20% che ci trova, in previsione del futuro, a farci vacillare tra zona gialla e arancione, numeri anche qui ben diversi rispetto a quelli a tre cifre dell’anno scorso. Gli stessi numeri evidenziano che i pazienti più gravi in terapia intensiva sono pazienti mai vaccinati e c’è da sottolineare che è altrettanto elevata la quota di pazienti positivi condizionati da patologie pregresse. Da qui alle prossime settimane, se guardiamo la tipologia media di pazienti rispetto alle vaccinazioni, ci dovremmo aspettare un ulteriore incremento di casi, le prossime settimane saranno strategiche, vediamo quale piega prenderà il dato relativo alla curva, se salirà ancora un po' a causa della conclusione del periodo festivo o si appiattirà; la sensazione è che verso febbraio, marzo si possa arrivare a una normalizzazione della situazione complessiva, ce lo auguriamo.

 

Matteo Bassetti, responsabile del Dipartimento interaziendale regionale di Malattie Infettive e direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino
Confermo quanto detto poco fa dal collega Gratarola, si chiude la settimana più difficile per le Malattie Infettive da quando è iniziata la quarta ondata, nella quale riscontriamo la saturazione totale dei posti letto disponibili: siamo infatti arrivati al 100% di occupazione nel reparto. I ricoveri sono contraddistinti da pazienti mai vaccinati, con un quadro impegnativo, difficile, che sono costretti a ricorrere al così detto casco, il C-PAP. Oggi continuiamo a veder entrare per la maggioranza, sia a San Martino che nell’area genovese, soggetti, con tampone positivo fatto fuori dalla struttura o all’interno in fase di accesso ospedaliero, come screen, senza un quadro completamente Covid, perché ricordo che per esserlo, dovrebbero essere evidenziate delle polmoniti, mentre oggi entrano in struttura soggetti con altre sintomatologie. Questa è anche la settimana che chiude un’importante somministrazione di monoclonali e l’esordio della somministrazione anche della pillola anti Covid, dell’ormai noto Molnupiravir, ai pazienti delle RSA. L’utilizzo della pillola anti Covid permette di sgravare anche il peso derivante dalla somministrazione dei monoclonali negli ospedali, che ricordo comporta la necessità di dover chiamare un’ambulanza, trasportare pazienti fragili in ambulanza dalle RSA, mentre oggi con la pillola tutto diventa molto più facile e diverso. Sui monoclonali con il proliferare della variante Omicron, non sapendo se il paziente ha Omicron o Delta, tre dei quattro monoclonali non possono essere utilizzati. Negli ultimi giorni sono arrivate molte richieste di somministrazione, che però dobbiamo valutare a fondo prima di procedere, la somministrazione però resta numericamente importante e ben più che soddisfacente.

Economia, Murolo (FdI): “Ripresa? Bisognerebbe saper guardare meglio i dati”

Super User 09 Gennaio 2022 938 Visite

“Si legge oggi su alcune testate le strade deserte sarebbero svuotate per un “effetto vacanza”. Un’analisi stupida ed affrettata che fonda l’affermazione su foto pubblicate sui social e che ritraggono persone nelle località sciistiche più prossime alla Liguria (Limone, San Giacomo di Roburent, Courmayeur e Champoluc)”. E’ la riflessione di Giuseppe Murolo, coordinatore regionale Cultura&Innovazione di Fratelli d’Italia.

“Un’emittente locale sottolinea la “notizia con un trionfante: “Uno schiaffo alla presunta crisi, insomma, a conferma che a fronte di molti piagnistei spesso la realtà dei genovesi e degli italiani in generale è ben diversa, come peraltro confermano i dati ufficiali, i quali al di là delle sacche di indubbia povertà o semi povertà, parlano di quasi 100 miliardi di risparmi aggiuntivi accumulati da famiglie ed aziende nel 2021. In dodici mesi le riserve tricolori hanno fatto segnare un + 4,83%”.

“Ma possiamo veramente rallegrarci? O forse questo “studio” è semplicemente superficiale e non tiene conto dei dati antecedenti il periodo?”, afferma Giuseppe Murolo.

“Nel 2020, l’economia italiana - prosegue il meloniano - a causa della pandemia ha perso 150 miliardi di Pil, con un crollo del prodotto interno lordo dell’8,9%, una percentuale doppia rispetto alla media del Pil mondiale (-4,4%). La perdita è così suddivisa: 108 miliardi di consumi, 16 miliardi di investimenti e 78 miliardi di esportazioni. In termini di occupazione, a fine 2020, malgrado le misure attivate, gli occupati in Italia sono stati 435mila in meno rispetto al 2019. Le perdite maggiori si sono concentrate tra: dipendenti a termine (-412mila), lavoratori autonomi (-141mila), giovani (-312mila) e donne (-171mila)”.

“Senza contare l’aumento di divario tra i super ricchi ed il resto della popolazione – continua un battagliero Murolo - Il gap ha mostrato un incremento di povertà della classe media: la crisi ha colpito soprattutto le fasce più deboli della popolazione e i paesi più vulnerabili, accrescendo i rischi di un aumento delle disuguaglianze nei prossimi anni.

E difatti, secondo la Banca Mondiale “[…] la pandemia ha arrestato per la prima volta da oltre vent'anni la riduzione del numero di persone in povertà estrema[…]”.

“Forse, prima di festeggiare e parlare di ripresa, sarebbe il caso di prendere in considerazione non solo i dati attuali, ma confrontarli con quelli degli anni precedenti. E di valutare l’impatto che il caro energia avrà sull’inflazione e sulla vera crescita del Pil”, conclude l’esponente di fratelli d’Italia.

Depositi chimici, Rixi replica a PD e M5S: “Spostamento serve per metterli in sicurezza”

Super User 08 Gennaio 2022 737 Visite

“PD e M5S non vogliono prendere decisioni per non perdere consensi in vista delle comunali. E’ lo stesso atteggiamento che il PD ha mantenuto quando, per vincere le regionali, ha bloccato la costruzione della Gronda. E senza la nuova bretella del Ponente non si è potuto demolire il Morandi prima della tragedia. Noi non guardiamo ai voti, ma alla sicurezza dei genovesi”. Così il responsabile Infrastrutture della Lega, il deputato Edoardo Rixi, replica agli attacchi di Pd e Movimento 5 Stelle (leggi) sullo spostamento dei depositi chimici a Sampierdarena.

“Quando ero viceministro - prosegue Rixi - ho fatto sbloccare al governo 30 milioni di euro per il trasferimento del Petrolchimico, perché Multedo è un sito non sicuro. Con il sindaco Bucci abbiamo approvato la scelta dell’Autorità portuale di utilizzare l’area di ponte Somalia, perché la riteniamo adatta: è distante dalle case ed ha accesso alla ferrovia. Ricordo anche che il Petrolchimico non è il Porto Petroli: non può stare in mezzo al mare o sulla diga. Oltretutto, a Multedo, che è area comunale, verrà realizzato un parco e il nuovo casello di Pegli, come previsto nei lavori di Autostrade per la Gronda”.

“Inoltre, voglio chiarire che non è nostra intenzione aumentare l’area dei depositi, anche perché i fondi possono essere destinati solo alla messa in sicurezza del sito”, conclude Rixi.

Regione Liguria, Toti: “Da lunedì gestione positivi con test antigenici rapidi”

Super User 08 Gennaio 2022 631 Visite

“Da lunedì i liguri potranno beneficiare di una significativa semplificazione delle procedure con la possibilità di effettuare esclusivamente i test antigenici rapidi in farmacia, dal proprio medico di medicina generale o dal pediatra, nei centri privati accreditati e nelle Asl per accertare la positività, per garantire l’uscita dalla quarantena per i contatti dei positivi e anche per decretare la fine dell’isolamento per chi ha avuto la malattia. Il nostro auspicio è che questo sistema, già adottato in altre regioni a fronte dell’aumento esponenziale dei contagi dovuto alla variante Omicron non più gestibili con i metodi utilizzati finora, possa evitare disagi per i cittadini e consentire alle Asl di concentrare maggiormente il personale sanitario sulle vaccinazioni, unica arma contro il Covid, e negli ospedali. In questa situazione serve che il governo intervenga rapidamente sia per semplificare le regole sul tracciamento e sulle quarantene, evitando la paralisi dei trasporti e di un’ampia fetta del paese, sia per modificare i criteri nazionali che conteggiano tra i ricoverati Covid anche delle persone vaccinate, ospedalizzate per altre svariate ragioni non riconducibili al virus ma risultate positive asintomatiche ai controlli di routine. Dobbiamo, insomma, entrare in una logica di convivenza con il coronavirus, concentrando le nostre energie sulla campagna vaccinale per uscire dalla pandemia”. Così il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti fa il punto sull’andamento della pandemia in Liguria. Il test rapido sarà gratuito per l’uscita dall’isolamento di coloro che hanno avuto la malattia.

Per quanto riguarda le vaccinazioni, “la Liguria sta rispettando i target assegnati dal Commissario Figliuolo: nelle ultime 24 ore – spiega Toti - abbiamo somministrato 15.460 vaccini e siamo al 99% di dosi somministrate su quelle consegnate complessivamente”.

Nella fascia 5-11 anni, ad oggi sono poco più di 8mila i bambini vaccinati in Liguria (8.095) e risultano altre 18.707 prenotazioni già registrate dal sistema.

Le dosi booster somministrate sono complessivamente 650.516, di cui, in particolare, circa un terzo a persone tra 60 e 80 anni (192.179) e a 40-60enni (184.416), circa 90mila agli over80, fascia d’età in cui la copertura con la dose booster è al 70,27%, seguita dai 70enni (61,17%) e dai 60enni (45,05%).

Per quanto riguarda il bollettino covid odierno, risultano 706 ricoverati in ospedale (22 in più rispetto a ieri), di cui 43 in terapia intensiva (32 non vaccinati) e 663 nei reparti ordinari di media intensità. Si registrano i decessi di 9 persone (avvenuti tra il 1 gennaio e ieri), tutte over80.

Mi scusi Presidente

Super User 08 Gennaio 2022 1813 Visite

“Mi scusi Presidente” è il titolo di una canzone divertente, ma anche un po' irridente, del grandissimo Giorgio Gaber, che risale ai bei tempi che oggi appaiono preistorici, del secolo scorso.

Note che tornano in mente quando mancano circa due settimane all'election day presidenziale, con parlamentari e affini (e non il popolo italiano dei quali sono rappresentanti o presunti tali) che dovranno eleggere la massima carica dello Stato. La scacchiera è pronta, le pedine anche, e da tempo stiamo assistendo a manovre e manovrine per arrivare a designare chi salirà al Colle.

Il tutto in quella Roma tanto bella quanto lontana dagli italiani e mentre l'Italia reale, vera e tristemente quotidiana è in coma. Tragicamente in ospedale per il virus arrivato dalla Cina, ma anche moralmente per l'economia in crisi che sta spazzando intere categorie produttive, devastando usi e costumi, risorse e risparmi di buona parte di imprese e famiglie del Bel Paese.

Da una parte giochi politici; dall'altra sofferenze fisiche e morali di un'Italia che io vedo viaggiando e spostandomi per lavoro ogni giorno e che non vedo assolutamente rappresentata in quella ufficiale.

Non credo di dire nulla di nuovo se ripeto, come ho detto tante volte, che burocrati, tecnici e politici dai redditi sicuri e garantiti spesso non saprebbero fare quello dove sono controllori, legislatori e affini e che impongono di fare all'italica gente.

Io vedo ogni giorno infiniti dibattiti sul nulla, odo parlare di crisi con melanconica ipocrisia da chi è pingue che più pingue non si può. Strana, adorabile Italia, per andare paralleli al mito Gaber, a più velocità. Italia demagogica che se mostra un po' di folla per i saldi sorride e vede la crisi finita. Beh, forse per molti che lo affermano osservando superficialmente le scene di cui sopra la crisi non c'è mai stata e per chi sta al caldo e a pancia piena, è forse difficile immaginare come stia dormendo sotto un cielo di stelle e mangiando pasta scotta.

Immagine crudele? Popolana? Demagogica o cosa?

Non so, né voglio definire io il mio racconto di ciò che vedo in giro ma mi è piaciuto tantissimo l'arcivescovo genovese venuto dal Veneto indossando il saio francescano, monsignor Marco Tasca, che, facendo gli auguri alla città, ha detto che sente del Pil che corre e di un'Italia dall'economia che galoppa. “Io, piuttosto – ha proseguito – girando per le parrocchie ascolto di gente senza soldi e senza lavoro e a uno che prendeva solo cibo in scatola, ho chiesto il motivo di quella scelta e mi ha risposto che non aveva gas in casa perché era staccato non potendo pagare le bollette”.

Questa è la realtà osservata da lui, ha esclamato. “Italia vera” mi pare l'abbia definita.

Santo fraticello!! Non fosse che veste il saio lo proporrei al Quirinale!

All'altra Italia, quella dei talk show e dei salotti, auguro buona elezione del Capo dello Stato, nel senso di una scelta oculata. E magari una riflessione sulla geometria istituzionale e sull'architettura dello Stato, nata nell'era immediatamente post fascista, per impedire un ritorno nefasto, violento e crudele di ogni dittatura.

Ma da allora è trascorso un secolo ed ai lumi a petrolio si sono sostituite le lampadine; alle carrozze a cavalli le auto ibride e i jet e viaggiamo con 4 telefonini in tasca. La cultura democratica nostrana credo sia tra le più avanzate al mondo. Magari si potrebbe pensare di cambiare anche qualche sistema politico.

Non vedo proprio più chi indossi stivaloni e camicia nera. Al suo grido “Italiani!”, credo susciterebbe soltanto una fragorosa risata.

Dino Frambati

 

Toti: “Dal 10 gennaio gratuità tamponi antigenici per chi dopo il Covid deve uscire da isolamento”

Super User 08 Gennaio 2022 701 Visite

“In Liguria i tamponi antigenici per chi ha avuto il Covid e deve certificare la guarigione per uscire dall’isolamento saranno gratuiti e si potranno fare anche in farmacia. Una misura di buonsenso che aiuterà i cittadini in questo momento complicato di alta circolazione del virus”. Così il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti, ad integrazione della delibera firmata ieri e in vigore da lunedì 10 gennaio.

“Voglio ringraziare i farmacisti per la disponibilità dimostrata – aggiunge Toti – fondamentale per la capillarità delle farmacie su tutto il territorio così da semplificare la vita dei cittadini ed evitare spostamenti più lunghi a chi deve accertare la propria guarigione”.

Sia la gratuità dei test antigenici rapidi per consentire alle persone che hanno avuto il Covid di uscire dall’isolamento (dopo tre giorni senza sintomi) sia la possibilità di effettuarli anche in farmacia scatteranno già a partire da lunedì 10 gennaio, in virtù dell’accordo raggiunto in queste ore con le farmacie territoriali. Lunedì inoltre la Giunta regionale approverà una delibera per stabilire la gratuità dei test rapidi di fine dell’isolamento. In questi casi l’ordinanza autorizza l’uscita dalla propria casa per recarsi nel centro più vicino dove effettuare il test rapido, adottando tutte le precauzioni necessarie (utilizzo di un mezzo proprio, indosso della mascherina Ffp2, rigoroso rispetto del distanziamento).

Rimane la possibilità di effettuare i test antigenici rapidi anche presso le Asl, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e i laboratori privati e gli erogatori accreditati.

Carige, Cassinelli e Bagnasco (FI): “Chiarezza su trend anomalo titolo, governo valuti Golden Power”

Super User 08 Gennaio 2022 741 Visite

“Chiediamo al governo di intervenire in tempi rapidi con Consob e Banca d'Italia affinché si faccia chiarezza sugli andamenti anomali del titolo Carige. Per la salvaguardia del marchio, dell’occupazione e, soprattutto, per la tutela dei risparmiatori è necessario garantire trasparenza e una corretta dinamica di mercato consentendo agli operatori interessati di aggiornare le offerte. Sarebbe grave se qualcuno disponesse e approfittasse di informazioni in più rispetto al mercato in un momento così delicato per il futuro della banca genovese. Chiediamo anche al Governo di valutare l’ipotesi di applicare la Golden Power a difesa di un asset importante per il sistema finanziario italiano”. Lo dichiarano i deputati genovesi di Forza Italia Roberto Cassinelli e Roberto Bagnasco.

Controlli Green pass e mascherine, a Genova 16 sanzioni

Super User 08 Gennaio 2022 748 Visite

Nella giornata di ieri, venerdì 7 gennaio, la Polizia locale di Genova ha eseguito 1760 controlli per verificare validità del Green pass e uso corretto delle mascherine. Le persone sanzionate perché non in regola con il certificato verde sono state 10, mentre 5 quelle multate perché non indossavano il dispositivo di protezione delle vie respiratorie.

Sui 41 esercizi commerciali controllati, invece, solo una sanzione.

Liguria resta in zona gialla, Toti: “Da lunedì le nuove misure, per chi è vaccinato non cambia quasi nulla”

Super User 07 Gennaio 2022 735 Visite

“La Liguria si conferma in zona gialla”. Lo annuncia il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti.

“Nonostante la grande circolazione del virus di questi giorni – aggiunge Toti – grazie alla gigantesca campagna vaccinale e all’enorme sforzo di tutti gli operatori sanitari, il sistema ligure sta dando prova di reggere all’urto del Covid: siamo in una situazione comunque complessa vista la grande circolazione del virus. La speranza è che con le disposizioni governative in vigore da lunedì e con l’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over50 si inverta la tendenza”.

“Il Decreto Natale – prosegue Toti - prevede con una serie di restrizioni per i non vaccinati: si tratta di misure necessarie, vista appunto l’elevata incidenza e il fatto che le persone non vaccinate, se contagiate, sono più a rischio di ospedalizzazioni con conseguenze anche molto gravi. I numeri delle terapie intensive sono inequivocabili: dei 40 posti letto occupati oggi, 28 sono di persone non vaccinate, mentre nella maggior parte dei casi di persone vaccinate si tratta di soggetti con comorbidità. Per coloro che con senso di responsabilità verso sé stessi e gli altri si sono vaccinati non cambierà sostanzialmente nulla: l’obiettivo è evitare al Paese nuove chiusure che il sistema non potrebbe sopportare, oltre ovviamente a ridurre ospedalizzazioni e decessi”.

“Nei primi giorni dell’anno, anche in conseguenza delle nuove disposizioni del Governo, in Liguria si è registrata una notevole crescita delle prime dosi somministrate – aggiunge Toti - : dal 1° al 6 gennaio sono state in totale più di 6mila, con punte di oltre 2mila il 4 gennaio scorso. Numeri ben più incoraggianti di quelli registrati negli ultimi giorni di dicembre, quando la media si aggirava attorno alle 500 prime dosi al giorno. Buoni anche i dati relativi alle dosi booster somministrate dal 1° al 6 gennaio: sono quasi 40mila (39.930)

Oggi sfioriamo il 70% di copertura degli over 80 con la dose booster. Nelle ultime 24 ore sono stati somministrate 7.760 dosi di vaccino, un numero importante tenendo conto della giornata festiva di ieri”.

Per quanto riguarda la fascia tra i 5 e gli 11 anni, sono 18.211 le prenotazioni e oltre 7800 le dosi di vaccino somministrate. Su questo fronte, da lunedì 10 gennaio all’ospedale Gaslini di Genova sarà attiva una linea vaccinale per tutti i bambini, che si andrà ad affiancare al percorso di vaccinazione dei bambini allergici a medio ed alto rischio e “ultrafragili”, già operativo.

“Voglio ringraziare l’Istituto Gaslini – aggiunge Toti - che dall’inizio della pandemia sta svolgendo un ruolo fondamentale di hub regionale in relazione alla fascia pediatrica e che mette le sue professionalità a disposizione anche in questa fase complessa, in vista della riapertura delle scuole, per mettere in sicurezza anche i bambini con la vaccinazione. Lo sforzo che il nostro sistema sanitario sta affrontando è titanico ed è per questo che voglio ringraziare tutti i professionisti, impegnati in prima linea anche durante le festività natalizie”.

 

Filippo Ansaldi, direttore generale Alisa
Abbiamo osservato un incremento di incidenza anche in questa settimana che ha superato i 1000 casi ogni 100.000 casi. L’incidenza è omogena nelle quattro province liguri. Il driver dell’epidemia continua a essere quella delle fasce più giovani, in particolare 6-12 anni e 13-19 anni che hanno un tasso di incidenza 5 volte superiori di quella degli over 65.

Riguardo alla permanenza in zona gialla ricordiamo che ai fini della valutazione di rischio della regione, giocano un fattore fondamentale gli indicatori sulla pressione ospedaliera. La cabina di regia valuta i posti letto occupati alla luce dei posti attivi e attivabili. Ad oggi il dato sulla pressione ospedaliera sulle terapie intensive ci dice che il 19% dei posti letto attivi o attivabili sia occupato, mentre per la media intensità è pari al 34%. Essendo uno dei due indicatori al di sotto della soglia della zona arancione (limite del 20% sulla terapia intensiva), il quadro di rischio resta giallo.

 

Angelo Gratarola, responsabile Dipartimento interaziendale regionale di emergenza –urgenza
Si chiude una settimana difficile in termini di circolazione virale in tutta la Regione, che ha visto gli ospedali sottoposti a carico intenso, soprattutto per la media intensità, con necessità di conversione di posti letto di reparti di tipo medico, come previsto dal piano emergenziale di Alisa. Le terapie intensive hanno invece mantenuto, nonostante tutto, una pressione contenuta, scendendo nelle ultime giornate a valori sotto soglia. Ringrazio tutti i colleghi anestesisti e rianimatori della Regione, che hanno usato la risorsa posto letto intensiva in maniera molto mirata.

 

Matteo Bassetti, responsabile del Dipartimento Interaziendale regionale di Malattie Infettive e direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’ospedale Policlinico San Martino
Anche per le Malattie Infettive si chiude la settimana forse più difficile di questa quarta ondata, con un carico assistenziale che, dall’Epifania in poi, si è fatto progressivamente più pesante. Prova ne è che oggi il reparto di Malattie Infettive del San Martino è completamente pieno. Dispiace rilevare come l’85% dei ricoveri di questa settimana siano stati rappresentati esclusivamente da persone non vaccinate, nelle quali la malattia decorre in maniera molto aggressiva. Siamo di fronte ad una circolazione ancora importante della variante Delta, così come anche di Omicron; un’infezione che, nei non vaccinati, richiede molto lavoro. Siamo di fronte al momento peggiore dell’anno per questa infezione, con molti contagi e molti ricoveri. La situazione nei vaccinati è invece molto diversa, con una malattia attenuata dagli effetti del vaccino, che richiede pochi giorni di ospedalizzazione. Abbiamo contestualmente iniziato, mercoledì scorso, ad utilizzare molto il Molnupiravir, che ci permette di chiudere la settimana con 30 trattamenti. Continuiamo anche ad utilizzare i monoclonali, sebbene in misura minore e anche l’approccio fast track in collaborazione con i medici di medicina generale, continuando ad avere accessi anche da questo punto di vista. Ci auguriamo che la prossima settimana possa essere migliore. 

Covid, dal 10 gennaio il test rapido sarà valido per diagnosi e termine quarantena o isolamento

Super User 07 Gennaio 2022 826 Visite

Da lunedì 10 gennaio entrerà in vigore l'ordinanza di Regione Liguria che prevede l'utilizzo del test antigenico (tampone rapido) per la diagnosi di positività al Covid, senza che sia necessaria la conferma del test molecolare.

Il test rapido sarà valido anche per la valutazione del termine di isolamento o quarantena, anche in questo caso senza la conferma del test molecolare

 

DIAGNOSI DI POSITIVITÀ - TERMINE QUARANTENA DI CONTATTO

Asl di appartenenza (tramite i Dipartimenti Prevenzione, GSAT, drive e i poli ambulatoriali)

‍Medico di medicina generale o Pediatra di libera scelta

Farmacie che effettuano tamponi

I laboratori privati accreditati e altri erogatori autorizzati

 

TERMINE ISOLAMENTO DI POSITIVO

Asl di appartenenza (tramite i Dipartimenti Prevenzione, GSAT, drive e i poli ambulatoriali)

Medico di medicina generale o Pediatra di libera scelta
I laboratori privati accreditati e altri erogatori autorizzati

Anche i test rapidi che sono stati eseguiti fino a 21 giorni prima all’entrata in vigore dell'ordinanza (10 gennaio 2022) sono da considerarsi validi per accertare la positività/uscita dall'isolamento o quarantena

Anche i pazienti alla fine dei giorni obbligatori di isolamento o quarantena potranno lasciare il proprio domicilio per andare a effettuare i test, sempre nel pieno rispetto delle regole igienicosanitarie volte a impedire la trasmissione (utilizzo mezzo proprio, impiego mascherine FFP2, distanziamento)

I risultati di test antigenici autosomministrati, cioè quelli fatti in casa, non saranno considerati validi per accertare la positività/uscita dall'isolamento o quarantena

Dislocamento depositi chimici, Pirondini e Colnaghi: “Rixi contraddice Bucci e il suo gruppo comunale”

Super User 07 Gennaio 2022 1372 Visite

“Sui depositi chimici a Ponte Somalia, il centrodestra deve spiegare ai genovesi i motivi della propria imbarazzante incoerenza: Rixi oggi, infatti, contraddice platealmente Bucci e il voto unanime dei consiglieri leghisti in comune, una mossa che pare più un tentativo di recuperare voti che una reale presa di distanza. Rixi afferma inoltre che i depositi chimici non saranno aumentati ma solamente dislocati mentre è chiaro dalle carte e dai progetti portati avanti con testardaggine dal “suo” sindaco, che le aree sarebbero triplicate". Lo dichiarano il capogruppo comunale del M5S Genova Luca Pirondini e il presidente del Municipio II Centro Ovest Michele Colnaghi.

I due pentastellati aggiungono: “Improvvisamente, Rixi, destato forse dalla discesa in piazza di cittadini e portuali, si è ricordato quanto aveva dichiarato in Consiglio comunale nel 2015, e cioè: “il Petrolchimico va spostato da Multedo, ma Sampierdarena non può avere anche questa servitù". La sua, inoltre, non fu l'unica voce nel centrodestra contraria al dislocamento a Sampierdarena”.

“Morale - continua Pirondini -: in Consiglio comunale la Lega vota a favore dello spostamento e all’ampliamento dei depositi chimici a San Pier d’Arena e poi va sui giornali a dichiarare l'esatto opposto. Sarebbe ora che smettessero di prendere in giro i genovesi e decidessero qual è la loro idea per il Ponente genovese”. 

"San Pier d’Arena e il Centro Ovest meritano rispetto. La Lega non può continuare a fare teatrino politico quando è in ballo la salute di quasi 70.000 persone. Ormai è chiaro a tutti che sul nostro territorio i depositi chimici non possono e non devono essere posizionati" conclude Colnaghi.

“Giocare con il consenso fa male sia ai cittadini di Multedo che da decenni attendono che queste realtà vengano smantellate, sia a quei territori individuati dal sindaco che dovrebbero ospitarli. Qui c'è in ballo la salute e la sicurezza sia dei 70.000 cittadini del Centro Ovest che dei i 32.000 di Pegli e Multedo”, chiosa a sua volta anche il consigliere del Municipio VII Ponente Genova Massimo Currò.

Caro bollette, Sartori: “Dopo due anni di pandemia, ristorazione di nuovo in crisi”

Super User 07 Gennaio 2022 550 Visite

“Se per una famiglia il rincaro energetico è un grosso problema, per chi lavora nel mondo della ristorazione è un vero incubo: parliamo di rincari che costringeranno molti di noi ad aumenti intorno al 15%. Con un’inflazione che galoppa come non mai e gli italiani bloccati a casa dalla pandemia ed in attesa dei tamponi farà sì che anche quest’inverno si parlerà di una strage di ristoranti”. È questo in sintesi l’intervento del responsabile della ristorazione di Fratelli d’Italia, Augusto Sartori, che punta direttamente al nodo da sciogliere: la ristorazione ancora in crisi dopo due anni di pandemia con la forte probabilità di un tracollo che diventerebbe una tragedia per il comparto.

“Chiediamo non solo regole chiare e che non cambino ogni due settimane, ma soprattutto che si affronti il problema energetico che sostenuto da una sinistra che vede le lacrime di Greta Thunberg e non i problemi dell’economia italiana. Ristorazione ed accoglienza in primis”, conclude Sartori.

Elezioni comunali, Forza Italia lancia la campagna “Genova ha bisogno di te”

Super User 07 Gennaio 2022 840 Visite

“Stiamo facendo un lavoro enorme qui a Genova per riconquistare a Forza Italia tutto il consenso anche elettorale che meritano la serietà e la competenza nell’impegno politico quotidiano. Abbiamo lanciato, anche in collaborazione con l’onorevole Roberto Cassinelli e il capogruppo in Regione Muzio, una chiamata all’impegno capillare all’insegna del motto ‘Genova ha bisogno di te’, che ha ricevuto tante disponibilità a candidarsi con noi alle prossime elezioni da parte di persone nuove e libere, che vivono del loro lavoro e vogliono dare il loro contributo al bene comune della città senza tornaconti personali. La ricetta per rafforzare il centro del centrodestra, anche a Genova, per noi è questa, non altre. Invitiamo chi è interessato a candidarsi con noi in Comune o nei Municipi ad inviarci una mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.”. E’ quanto dichiarano in una nota congiunta Carlo Bagnasco, coordinatore regionale di Forza Italia in Liguria, e Mario Mascia, commissario metropolitano e capogruppo del partito in Consiglio Comunale a Genova.

“Alle prossime elezioni comunali di Genova - proseguono Bagnasco e Mascia - Forza Italia sosterrà il sindaco uscente del centrodestra, Marco Bucci, senza se e senza ma, perché questa è la linea politica del partito indicata dal Presidente Silvio Berlusconi: chi non la condivide o se ne inventa un’altra pro domo sua o, dichiarandosi membro del nostro movimento politico, non è disponibile a coinvolgersi sotto il simbolo di Forza Italia - Berlusconi Presidente, evidentemente ne ha imboccata una totalmente diversa”, concludono il coordinatore regionale e il commissario metropolitano di Genova, “anche in riferimento alla notizia, non smentita, di un percorso autonomo di Giancarlo Vinacci rispetto a Forza Italia in vista delle elezioni genovesi”.

Micro-asili, a Genova è boom di richieste per il servizio ‘Tagesmutter’

Super User 07 Gennaio 2022 1237 Visite

Il nome, in italiano significa letteralmente “mamme di giorno”. In Italia sono meglio conosciute come ‘Tagesmutter’. Nate nei Paesi del Nord, esportato in tutta Europa, il servizio ha subito riscosso grande successo anche nel Bel Paese da oltre vent’anni e a Genova da dieci anni. Si tratta di donne professioniste riconosciute dal Ministero dello Sviluppo Economico che accolgono nella propria abitazione un massimo di cinque bambini in contemporanea occupandosi di sostegno alle famiglie e di conciliazione famiglia/lavoro. Una sorta di servizio a metà tra micro-asilo e babysitteraggio che solo nel nostro Paese, dal 2001, ha formato centinaia di ‘Tagesmutter’. A Genova ce ne sono circa venti gestite dalla Cooperativa Tagesmutter Arcobaleno nella persona del Presidente e coordinatrice Cristina Polastro con l’obiettivo di supportare la famiglia nella quotidianità. Ma la domanda rispetto all’offerta è più alta come spiega la stessa responsabile. «La tagesmutter è una figura professionale, che dopo aver frequentato il corso di formazione e ricevuta la certificazione, accoglie nella propria casa i bambini e si occupa della loro cura e della loro educazione – spiega la coordinatrice -. Il 30/40 per cento delle domande non può però essere soddisfatta. La pandemia ha evidenziato tale necessità perché non tutte le mamme scelgono di mandare i rispettivi bimbi negli asili tradizionali a causa dell’aumento dei contagi. In un ambiente domestico ci si sente invece più sicuri: ci sono meno contatti, l’ambiente è più protetto e il rischio di essere contagiati diminuisce».

Nello scorso autunno la responsabile della cooperativa Tagsmutter Arcobaleno era stata ospite di ‘Trait d’Union’, il programma condotto dalla capogruppo in consiglio comunale di Vince Genova, Marta Brusoni, in onda ogni lunedì sera sulla pagina ufficiale Facebook. Vista l’attenzione suscitata dalla puntata, che registrò centinaia di visualizzazioni, nelle settimane seguenti la cooperativa ottenne una convenzione con il Comune di Genova allo scopo di agevolare l’iscrizione di nuove candidate. «A Genova il servizio è iniziato nel 2011 per poi espandersi in Liguria – prosegue Polastro -. Ci sono ancora però delle zone scoperte sia sul territorio cittadino che nelle riviere, dove la domanda è alta». Ma Marta Brusoni promette il massimo sostegno per aumentare in tempi brevi il numero dei Tagesmutter. «Ho già posto la questione all’attenzione del consiglio comunale di modo che anche il Comune faccia la sua parte e favorisca l’apertura di nuovi Tagesmutter», assicura la capogruppo di Vince Genova in consiglio comunale.

Le donne che scelgono questo impiego possono avere figli ma non necessariamente. Devono svolgere 200 ore di corso in aula e 50 ore di tirocinio. Le tariffe per le famiglie variano dai 4,50 ai 7,50 euro all’ora. La ‘Tagesmutter’ può ospitare nella propria casa al massimo cinque bambini per volta, compresi se presenti, anche i propri figli. Il servizio non ha orari fissi ma cambia a seconda delle esigenze dei genitori. «Il nostro – aggiunge Cristina Polastro - è un servizio alla conciliazione, un modo per conciliare le esigenze delle famiglie che ne usufruiscono e le esigenze delle famiglie di ogni Tagesmutter. Un modo in cui la donna riesca a lavorare senza dover trascurare la propria vita familiare e personale».

Inoltre il servizio affianca l’attività ad altre iniziative come laboratori creativi, corsi ed incontri per genitori, pannolinoteca e centri estivi.

Uno studio sulla qualità della vita nelle città medie, redatto da Roberto Mostacci e Alessandro Ladecola della Cresme Consulting commissionato da ANCI, cita l’esperienza del servizio Tagesmutter tra gli esempi di esperienze coerenti con i principi della “vita buona”.

Lo studio si inserisce nel dibattito socio-politico della qualità della vita nelle città italiane, che, anche secondo le linee politiche europee, avranno un ruolo come soggetti promotori di uno sviluppo equilibrato nel territorio.

Lo scopo è individuare strumenti atti a riportare la persona al centro del sistema ed evitare il consumo inutile del territorio; creare le condizioni per vivere bene, creare un luogo dove i cittadini possano affrontare al meglio i problemi connessi con la vita familiare, con il lavoro, lo studio, il tempo libero, la salute.

Anche le politiche comunitarie stanno puntando alla creazione di città intelligenti, le “smart cities” in grado di coniugare contemporaneamente competitività e sostenibilità, attivando anche rilevanti risorse finanziarie in tal senso.

Amiu, terminate le operazioni di bonifica di via Bartolomeo Bianco

Super User 07 Gennaio 2022 808 Visite

Sono durate circa una decina di giorni nel mese di dicembre, le attività di bonifica dell’area di via Bartolomeo Bianco effettuate da AMIU su indicazione del Comune di Genova.

Il cantiere di lavoro ha impegnato giornalmente una squadra di 4/5 operai che hanno utilizzato una pala meccanica, cassoni per differenziare il materiale raccolto e un escavatore. Al termine del lavoro sono state rimosse 21 tonnellate di ingombranti e di rifiuti di vario tipo, tra cui molti pericolosi. Nell’ottica di una sempre maggiore consapevolezza ambientale e per rispetto dell’economia circolare AMIU ha massimizzato le operazioni di pulizia con l’avvio al recupero nelle corrette filiere di riciclo tutti i materiali trovati e residualmente ha provveduto allo smaltimento in discarica.

A queste azioni faranno seguito anche delle operazioni di taglio della vegetazione per rendere ancora più fruibile lo spazio.

Dichiara Andrea Carratù, presidente Municipio Centro Est: «Il municipio ringrazia AMIU e l'assessore Campora per il grande lavoro svolto per avere bonificato un pezzo importante del territorio del Lagaccio. Un’attività che considero un proseguimento del percorso di risanamento del quartiere che vedrà in breve tempo una riqualificazione che, davvero, cambierà il volto di una zona per troppi anni abbandonata».

AMIU Genova sta predisponendo alcune proposte progettuali basate sul paradigma dell'economia circolare che mirano a rafforzare la rete del riuso già esistente e che saranno oggetto di confronto con le istituzioni e la comunità insediata. L'obiettivo è quello di usufruire dei fondi del PNRR.

«Dopo anni di degrado, e lo dimostra la quantità di materiale raccolto da AMIU, si vuole ridare dignità ad uno spazio che tornerà alla comunità cittadina in modo trasparente, chiaro e con tutte le caratteristiche di legalità che sono mancate in passato. E mi preme sottolineare che il costo dell’intera operazione è stato quantificato intorno ai 10.000 euro mentre per la parte verde e la sua sistemazione è stata preventivata una spesa intorno agli 8.000 euro – spiega Matteo Campora, assessore all’Ambiente del Comune di Genova –. Gli spazi sociali, in quanto di tutti, sono da affidare a soggetti che possano dare le giuste garanzie di progettualità, di coerenza e di altruismo verso il quartiere. Siamo pronti a confrontarci con idee innovative e utili a questa parte di città, dove lo spazio deve continuare a vivere. Vogliamo ricreare un luogo dove valorizzare il meglio che questo territorio può offrire con una visione comune, ampia e condivisa. Perché i giovani sono una risorsa su cui vogliamo puntare per far crescere una città attenta ai bisogni di tutti».

Prima dell'intervento

Dopo l'intervento

 

Liguria, Toti: “Attendiamo report governo per sapere se scatterà zona arancione”

Super User 06 Gennaio 2022 640 Visite

“Attendiamo il report del governo, che arriverà domani, per sapere se scatterà o meno la zona arancione in Liguria. In realtà, a prescindere dal passaggio di zona, poco cambierà da lunedì prossimo in Liguria rispetto al resto del Paese, perché entrerà in vigore il Decreto Natale con una serie di restrizioni per i non vaccinati”. Così il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti, in vista delle nuove misure che verranno applicate dalla prossima settimana.

“I contagi stanno aumentando in modo esponenziale in Liguria come nelle altre regioni e questo, seppur in maniera minore, determina un incremento anche dei pazienti ricoverati in ospedale. Rimane, tuttavia, un nodo fondamentale che le Regioni hanno sollevato e che il governo spero affronti al più presto, rivedendo i criteri per il conteggio dei positivi ospedalizzati. Oggi infatti sono considerati pazienti covid anche coloro che vengono ricoverati per mille altre ragioni e, asintomatici, risultano positivi ai controlli di routine. Questa stortura, che chiediamo con forza al governo di correggere, incide sugli indicatori regionali soprattutto per i reparti ordinari, in cui abbiamo dati più elevati di occupazione dei posti letto rispetto ai numeri reali di pazienti ricoverati per sintomi riconducibili al Covid. Senza contare le conseguenze psicologiche sui cittadini”.

Circa le misure che saranno applicate da lunedì per effetto del decreto governativo, Toti sottolinea che “per coloro che responsabilmente si sono vaccinati non cambierà sostanzialmente nulla e riusciremo a mantenere aperte le attività economico produttive che non potrebbero in alcun modo sopportare altre chiusure. A fronte di un aumento esponenziale dei contagi dovuti alla diffusione della variante Omicron, ritengo queste nuove restrizioni indispensabili per le persone non vaccinate, che, se contagiate, sono più a rischio di ospedalizzazioni con conseguenze anche molto gravi, come risulta evidente nelle nostre terapie intensive. Il mio auspicio è che il combinato disposto di queste nuove misure, con l’Italia che sostanzialmente diventerà una grande zona arancione a partire da lunedì prossimo e con l’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over50 deciso ieri dal governo, consentano un’inversione della curva dei contagi e un allentamento della pressione ospedaliera. Certamente ci aspettiamo un aumento degli accessi diretti per le prime dosi e anche delle prenotazioni, utili per evitare code e attese: d’intesa con le Asl Liguria Digitale procederà a aprire ulteriori agende già dalla prossima settimana, quando prevediamo di avviare anche le prenotazioni per le dosi booster alla fascia 12-15 anni, secondo quanto previsto dall’ultima circolare ministeriale”.

Per quanto riguarda il bollettino odierno, i ricoverati negli ospedali sono complessivamente 647, 40 in più di ieri, di cui 603 nei reparti ordinari e 44 in terapia intensiva (di cui 30 non vaccinati). Registrati i decessi di 9 persone tutte over60 (6 nell’area genovese e 3 a Savona) avvenuti dal 3 gennaio al 5 gennaio.

Per quanto riguarda la campagna vaccinale, In Liguria sono stati somministrati complessivamente 2.882.483 vaccini, il 98% di quelli consegnati. Effettuate 515.149 dosi booster in totale.

Covid, dal 10 gennaio test antigenici per accertare positività

Super User 06 Gennaio 2022 987 Visite

“Venerdì 7 gennaio firmerò l’ordinanza che permetterà l’utilizzo del test antigenico per accertare la positività al Covid, senza la conferma di un test molecolare. Sarà in vigore da lunedì 10 gennaio. Questa misura consente di semplificare il lavoro dei nostri operatori e di recuperare i ritardi che, visto il quadro epidemiologico caratterizzato da un rilevante incremento dell’incidenza, possono essersi verificati sul nostro territorio come in tutto il resto d’Italia”.

Così il presidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Giovanni Toti.

Saranno autorizzati all’esecuzione del test antigenico per la diagnosi di infezione oltre alle ASL nelle loro diverse articolazioni organizzative (Dipartimenti Prevenzione, GSAT, drive e poli ambulatoriali) anche i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, le farmacie che effettuano i tamponi e i laboratori privati

L’altra novità introdotta dall’ordinanza riguarda l’utilizzo del test antigenico per porre termine all’isolamento di un soggetto positivo: sempre da lunedì, oltre alle Asl Liguri nelle loro diverse articolazioni organizzative, anche i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e centri diagnostici privati autorizzati da Alisa potranno fornire questo importante servizio.

“Voglio ringraziare tutti gli operatori sanitari, i medici di famiglia, i pediatri per lo sforzo e l’impegno –aggiunge Toti – il nostro obiettivo, parallelamente alla lotta al Covid e alla campagna vaccinale, è accelerare la gestione delle procedure destinate ai pazienti Covid: comprendiamo il disagio, comune e diffuso a livello nazionale, di tutti coloro che sono in attesa del tampone per certificare la positività al Covid o l’avvenuta guarigione. L’ordinanza che entrerà in vigore lunedì mira a risolvere nel minor tempo possibile queste situazioni”.

“Per quanto riguarda la campagna vaccinale – aggiunge Toti – oggi abbiamo raggiunto e superato le 500.000 dosi booster somministrate. Nei primi 4 giorni dell’anno sono oltre 3600 le prime dosi somministrate in Liguria, e oltre 23mila quelle booster. Per quanto riguarda le vaccinazioni della fascia tra i 5 e gli 11 anni, a oggi sono 17.167 i prenotati e 6.848 le persone già vaccinate”.

Sulle consegne dei vaccini, oltre alle circa 36 mila dosi in consegna oggi, è prevista una consegna di oltre 35mila dosi il 7 gennaio.

Dal Consiglio dei ministri via libera all'obbligo di vaccino per gli over 50

Super User 05 Gennaio 2022 756 Visite

Il Consiglio dei ministri di questa sera ha deciso all'unanimità l'obbligo di vaccino per gli over 50. Gli effetti di questo nuovo decreto legge, che entrerà in vigore dal 15 febbraio e resterà valido fino al 15 giugno (ma si attende la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) ricadranno soprattutto sui lavoratori non vaccinati che hanno superato i 50 anni, o che li compiranno entro il periodo di validità del dl. Per questa fascia di lavoratori, infatti, scatterà l’obbligo di presentarsi sul posto di lavoro con il super green pass o un certificato che attesti di aver contratto il Covid entro i sei mesi o l’impossibilità a vaccinarsi.

Non sono al momento previste sanzioni per gli over 50 che non si vaccineranno. I lavoratori, sia del settore privato che pubblico, saranno però sospesi senza stipendio, ma non licenziati. Mentre sarà più difficile controllare e convincere i disoccupati. Quest’ultimi però dovranno avere almeno il green pass “normale” (quello che si ottiene con il tampone negativo) per poter usufruire di una serie di servizi pubblici, come quelli forniti da Poste, banche e studi professionali. Restrizioni che si aggiungeranno a quelle del dl che scatterà dal 10 gennaio.

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