Con una lettera aperta alla città, inviata agli amministratori del Comune di Genova e ai capigruppo del Consiglio comunale, So.Crem risponde alle affermazioni del vicesindaco Pietro Piciocchi, chiedendo una smentita di quanto avrebbe asserito nel corso della Commissione del 24 luglio scorso.
Il testo della lettera di So.Crem
So.Crem Genova ha appreso con vivo sconcerto alcune dichiarazioni rese nella pubblica sede del Consiglio Comunale in occasione della seduta congiunta delle Commissioni I e V dedicata il 24 luglio scorso alla discussione del progetto del secondo forno crematorio presso il Cimitero Monumentale di Staglieno.
Duole rilevare che in tale sede il Sig. Vice Sindaco, Pietro Piciocchi, ha comunicato pubblicamente dati non corretti sul conto di So.Crem.
Si rende quindi necessaria una “operazione verità” a tutela dei nostri 16.000 soci e delle altre migliaia di cittadini che hanno beneficiato dei nostri servizi confermandoci stima e apprezzamento in un momento difficile dell’esistenza.
So.Crem, che anche sul tema del secondo forno, come su ogni altra questione di Sua competenza, ha sempre adottato una linea di rispetto delle Istituzioni, ritiene necessario chiarire la verità dei fatti a tutela del buon nome dell’associazione che da 120 anni opera a Genova.
Ma veniamo ai sei punti di maggior rilievo.
1-Dice il Vice Sindaco che “il Comune non è mai riuscito a vedere i bilanci della So.Crem”.
So.Crem è dal 1902 un’associazione riconosciuta dallo Stato con deposito dei bilanci presso l’Autorità pubblica competente (Regione Liguria) e distribuiti attraverso il Notiziario dell’associazione.
A richiesta del Comune, l’Ente ha sempre consegnato i documenti contabili senza alcun problema (le ricevute sono consultabili presso gli Uffici Socrem a richiesta).
Nel 2022 So.Crem ha ottenuto dalla Regione Liguria l’approvazione dell’adeguamento statutario in Ente del Terzo Settore di rilevanza nazionale.
I successivi bilanci 2022 e 2023 sono stati depositati presso il RUNTS (Registro Unico Nazionale Terzo Settore), sono liberamente consultabili dai cittadini, e comunque pubblicati per esteso sul sito web dell’associazione.
L’affermazione del Vice Sindaco è quindi smentita dai fatti.
Ed è affermazione tendenziosa, perchè mette in cattiva luce l’associazione insinuando una “opacità” gestionale in danno del Comune di Genova e della cittadinanza tutta.
2-Dice il Vice Sindaco che “So.Crem ha otto dipendenti e incassa milioni di euro dal servizio”.
So.Crem ha ben 15 lavoratori dipendenti tra amministrativi e operai fornisti, senza contare l’indotto delle numerose figure tecniche indispensabili per la conduzione dell’impianto (impresa di manutenzione, responsabili sicurezza, vigilanza ambientale, professionisti del terzo settore, etc. etc.).
So.Crem possiede e gestisce uno degli impianti più grandi d’Italia con ben quattro linee di cremazione (7000/8000 cremazioni annue) che comportano costi di gestione e manutenzione molto elevati al fine di garantire i migliori standard qualitativi nel pieno rispetto dei vincoli ambientali. I dati di emissione fumi, depositati presso ARPAL e Città Metropolitana, confermano un impatto ambientale So.Crem nettamente inferiore ai limiti di legge.
Negli ultimi anni i costi operativi sono stati resi ancor più gravosi dall’esplosione del prezzo delle materie prime (gas ed elettricità) necessarie per il funzionamento dei forni.
Dall’altra parte, il Comune di Genova non ha mai adeguato – nemmeno alla gravosa spinta inflazionistica – la tariffa pubblica di servizio, ancora ferma all’ultima deliberazione del lontano 2019, già lesiva di So.Crem in quanto unilateralmente ridotta dal Comune rispetto all’anno precedente.
L’affermazione del Vice Sindaco è quindi smentita dai fatti.
Ed è affermazione tendenziosa, perché mette in cattiva luce l’associazione insinuando un forte “lucro” sulle cremazioni grazie ad elevati introiti e basse spese.
3-Dice il Vice Sindaco che “l’impianto So.Crem è obsoleto”.
Prima di rispondere nel merito a questa asserzione giova premettere che la tecnologia impiantistica che è alla base dei forni crematori è una tecnologia ben consolidata; ad oggi non c’è all’orizzonte un layout diverso da quello adottato nell’impianto So.Crem che, peraltro, si ripete in tutti gli impianti crematori del nostro Paese.
Ciò premesso, atteso che un impianto è obsoleto se non è più in grado di garantire le prestazioni di progetto o se non è più in grado di rispettare le norme che ne regolano il funzionamento, giova evidenziare che l’impianto esegue senza alcun problema tecnico le consuete 7000/8000 cremazioni annue a fronte di una capacità potenziale di 14000 cremazioni anno e, per questo motivo, So.Crem è riuscita a lavorare a pieno ritmo anche durante il periodo della pandemia Covid, purtroppo caratterizzato da un incremento consistente dei decessi; questo, nel pieno rispetto della vigente normativa, con particolare riferimento alle emissioni in atmosfera, attestandosi ben al di sotto dei limiti di legge.
L’affermazione del Vice Sindaco è quindi smentita dai fatti.
Ed è affermazione tendenziosa, perché mette in cattiva luce l’associazione insinuando la gestione di un impianto crematorio vecchio, insufficiente alle necessità del territorio ed inquinante.
4-Dice il Vice Sindaco che “il Tempio So.Crem non ha una sala di commiato per sua caratteristica strutturale”.
Il Tempio Crematorio intitolato al fondatore Luigi D’Albertis è storicamente dotato di apposita sala di commiato collegata in video con la sala forni per garantire ai dolenti un ultimo momento di contatto con il proprio caro.
Solo nel 2020 la normativa sanitaria Covid-19 ha imposto la chiusura della sala, esattamente come sono stati vietati funerali religiosi e riti laici.
Ma So.Crem non si è persa d’animo, e ha approfittato della chiusura forzata per organizzare nuovi corsi professionali per cerimonieri funebri che hanno ricevuto pure l’accreditamento formativo della Regione Liguria.
E’ bene precisare che So.Crem ha chiesto al Comune di poter utilizzare il Tempio Laico di Staglieno – peraltro eretto anche grazie al nostro importante contributo economico – ricevendo un incomprensibile diniego.
E’ dunque in corso d’opera un’alternativa logistica nella medesima struttura che consentirà a breve di riprendere il rito di commiato e consegna ceneri, con modalità adeguate e alla presenza della suddetta figura professionale del cerimoniere.
L’affermazione del Vice Sindaco è quindi smentita dai fatti.
Ed è affermazione tendenziosa, perchè mette in cattiva luce l’associazione insinuando la scarsa qualità del servizio So.Crem.
5-Dice il Vice Sindaco che “quando il feretro arriva nel deposito del cimitero non si sa quando verrà cremato dalla So.Crem”.
La gestione temporale della cremazione non è nella libera disponibilità di So.Crem, ma è subordinata ai tempi (a volte, ai ritardi) delle autorizzazioni di competenza degli uffici pubblici preposti.
Una volta ricevuta l’autorizzazione alla cremazione, il software gestionale creato da So.Crem a proprie spese comunica direttamente alle Onoranze Funebri l’orario esatto del servizio, eseguito nell’arco di uno/due giorni al massimo, all’interno di un processo di collaborazione ed ottimizzazione dei tempi, nel rispetto delle esigenze delle famiglie dolenti.
L’affermazione del Vice Sindaco è quindi smentita dai fatti.
Ed è affermazione tendenziosa, perché mette in cattiva luce l’associazione insinuando la scarsa qualità del servizio So.Crem.
6-Dice il Vice Sindaco che “il Comune non vede la devoluzione di utili alle attività sociali”.
So.Crem è soggetto attivo del mondo no-profit che punta storicamente al massimo coinvolgimento del pubblico sui temi della cremazione e del “buon morire”.
Innumerevoli sono le pubblicazioni editoriali di taglio storico e scientifico, le conferenze aperte al pubblico, le borse di studio, i premi letterari.
Tutte attività gratuite per i cittadini, con costi rimasti sempre a carico dell’associazione.
In particolare, nell’ultimo biennio il Bilancio Sociale depositato pubblicamente nel RUNTS comprova decine di attività formative ed informative, tra cui il rinnovato Centro Studi “Edoardo Vitale”, il ciclo di conferenze di Bioetica, il corso biennale sull’accompagnamento al fine vita “Doula”, la creazione del percorso professionalizzante del cerimoniere funebre.
Di molte attività ha beneficiato direttamente lo stesso Comune di Genova, tra cui il contributo per la “Settimana europea dei cimiteri”, l’esecuzione diretta di opere di manutenzione del Cimitero di Staglieno, il contributo alla costruzione del Tempio Laico, il totale rifacimento della decadente “Casa del Guardiano” con relativo ascensore aperto al pubblico, i canoni di concessione versati per i sette cinerari So.Crem sparsi per la città, e di recente la contribuzione straordinaria all’iniziativa comunale “Ocean Race”.
Proprio per coerenza con la propria Storia ultrasecolare, So.Crem ha elaborato uno schema di co-progettazione del Terzo Settore che, qualora condiviso dal Comune di Genova, consentirà di aggiungere ulteriori “tasselli” al beneficio sociale, tra i quali: assunzione di persone con fragilità in collaborazione con UCIL; realizzazione di zona per la conservazione delle ceneri (Giardino delle Rimembranze) con attigua struttura per il Saluto di Commiato (oltre a quella già esistente in So.Crem).
L’affermazione del Vice Sindaco è quindi smentita dai fatti.
Ed è affermazione tendenziosa, perchè mette in cattiva luce l’associazione insinuando di non svolgere appieno il ruolo sociale di una “vera” associazione.
Alla luce di quanto sopra, considerato l’emergente danno reputazionale inferto a So.Crem, si sollecita il Sig. Vice Sindaco a formulare una smentita di quanto asserito nel corso della Commissione del 24 luglio u.s.; con riserva di tutelare i propri legittimi interessi nei modi e nelle sedi giudiziarie competenti.
L’ufficio presidenziale So.Crem