Al Carlo Felice il concerto inaugurale di ‘Genova e l’800’, Orazi: “Percorso che racconta la storia dell’opera italiana”

Claudio Orazi, sovrintendente del Teatro Carlo Felice
Il Teatro Carlo Felice alza il sipario sul Concerto di Gala Inaugurale 'Genova e l'800, che segna l'apertura del grande tema Genova e l'800, cuore dell'offerta culturale della città nel 2025. L'appuntamento è per venerdì 14 marzo alle 20:00.
L'evento rappresenta un’occasione per immergersi nella musica del XIX secolo e nella figura di Giuseppe Verdi, uno dei più grandi compositori della storia della musica.
La serata si arricchisce con una conferenza di apertura tenuta da Raffaele Mellace, docente dell'Università di Genova, che approfondisce il legame tra Verdi e la città di Genova, così come il contesto musicale del secolo XIX, un periodo di straordinarie trasformazioni artistiche e culturali.
La conferenza offre al pubblico uno spunto per comprendere meglio il panorama musicale dell'epoca e il contributo fondamentale di Verdi alla storia della musica operistica. La discussione è seguita da un concerto che vede protagonisti alcuni dei migliori interpreti della scena lirica.
Il programma musicale include arie e brani del repertorio verdiano e di altri compositori dell’800, eseguiti dai talentuosi artisti che prendono parte all'evento. Sul palco si esibiscono Maria Agresta, soprano di fama mondiale, il tenore Francesco Demuro, il baritono Gabriele Viviani, e il pianista Michele D'Elia, che accompagna i cantanti in un'esecuzione raffinata e coinvolgente.
«Con questo concerto inaugurale al Teatro Carlo Felice di Genova intendiamo celebrare il secolo d’oro della stagione operistica italiana così come viene percepita dal grande pubblico ancor oggi - dice il facente funzioni sindaco Pietro Piciocchi - Un omaggio doveroso se pensiamo ai diversi palcoscenici dedicati alla lirica nella Genova ottocentesca e alla scelta di Verdi di legarsi saldamente proprio alla nostra città, in cui trovò collaborazioni, stimoli e ispirazione. In questo periodo storico non solo la musica, ma tutta l’arte genovese si colloca a pieno titolo nel panorama nazionale e internazionale: fu un secolo fecondo e proattivo che desideriamo raccontare nelle varie sfaccettature con l’anno di eventi dedicati a ‘Genova e l’800’. Un programma ricchissimo con cui ci poniamo l'obiettivo di valorizzare sempre di più il nostro patrimonio artistico e la nostra storia, coinvolgere i giovani e il rafforzare il turismo culturale. Le collaborazioni con gli altri enti, associazioni, fondazioni saprà fare la differenza e coinvolgere pubblici diversi».
«Un grande concerto per aprire l’anno di eventi dedicati a Genova e l’800 – dichiara l’assessore alla Cultura Lorenza Rosso - un secolo che ha rappresentato tantissimi cambiamenti per la nostra città. Dal punto di vista musicale ascolteremo una serie di composizioni passate alla storia, con il contributo di artisti di livello mondiale. Nulla come la musica rappresenta meglio quel concetto di unione tra culture che vogliamo valorizzare in ogni sua forma. Una location d’eccellenza come quella del Carlo Felice richiama poi quel senso di storia e arte che vogliamo trasmettere con il tema ottocentesco, dando uno sguardo alle grandi fonti artistiche che hanno influenzato l’evoluzione di Genova».
«Il concerto Genova nell’800 - commenta Claudio Orazi, sovrintendente del Teatro Carlo Felice - propone una selezione di brani in un percorso ideale che racconta la storia dell’opera italiana ottocentesca attraverso i lavori di tre dei suoi maggiori esponenti: Gaetano Donizetti, Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini. In apertura, «Ardir!... Voglio dire... lo stupendo Elisir», dall’Elisir d’amore di Donizetti, rappresentato per la prima volta nel 1832 e grande esempio di melodramma giocoso. Seguono alcuni brani dai più celebri titoli verdiani, da Otello, La traviata, Simon Boccanegra e Luisa Miller, a tracciare le significative evoluzioni del melodramma ottocentesco italiano. In chiusura, due brani dal repertorio pucciniano che, sul finire del secolo, raccolgono il grande patrimonio ottocentesco delineando al contempo un nuovo modo di intendere il teatro musicale».