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Fumi delle navi in porto, Maresca: “Miglioramenti significativi delle emissioni e trend in diminuzione”

L'incontro a Palazzo Tursi

Secondo incontro a Palazzo Tursi questa mattina per l’Osservatorio Ambiente-Salute con focus sulle emissioni di fumi dalle navi in porto. Uno strumento di monitoraggio fortemente voluto dall’Amministrazione comunale per vigilare in modo costante sull'impatto ambientale delle emissioni delle navi che attraccano nel porto di Genova.

Erano presenti l’assessore al Porto Francesco Maresca, il consigliere delegato alla Partecipazione dei cittadini Fabio Ariotti, i rappresentanti di Capitaneria di Porto, Città metropolitana, Arpal, Asl3 genovese, Alisa, Università di Genova, Ospedale San Martino, Ordine dei medici, Assarmatori e Confitarma e i comitati territoriali e le associazioni che si occupano di salute e ambiente.

Durante l’incontro sono stati illustrati alcuni dati importanti riguardanti il delicato problema delle emissioni dei fumi delle navi in porto. Arpal ha ribadito che rispetto alla normativa vigente, i limiti di Biossido di azoto, No2 e Pm10 e Pm2.5 sono ampiamente rispettati. Nello specifico il monitoraggio dell’ultimo anno ha evidenziato un valore su via Bari di 23 microgrammi al metro cubo del biossido di azoto (media annuale), rispetto ad un valore limite pari a 40 microgrammi per metro cubo. Non sono state rilevate inoltre criticità rispetto a Pm10 e Pm2.5. L’analisi dei dati a livello regionale, inoltre, conferma un trend in diminuzione per i principali inquinanti.

«Anche nel 2024, attraverso la rete regionale di monitoraggio, abbiamo misurato un trend generalizzato in calo per i valori di biossido d'azoto (NO2), pur con qualche postazione ancora non a norma- dice Stefano Lottici, responsabile della UO Stato di Qualità dell'Aria per l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente- Per quanto riguarda la stazione di via Bari, individuata per monitorare le ricadute delle emissioni portuali, i valori di NO2 registrati  rispettano i limiti vigenti collocandosi in una situazione intermedia tra le postazioni orientate al traffico veicolare e quelle di fondo. Non si evidenziano criticità per PM10 e PM2.5. Anche in previsione dell'attività dei prossimi anni, come Agenzia ci siamo dotati di un nuovo software di modellistica ad alta risoluzione che permetterà di effettuare ulteriori approfondimenti attraverso la simulazione delle ricadute delle emissioni da attività portuali sulla fascia urbana costiera, con particolare riferimento alle emissioni navali» 

Dalla relazione della Capitaneria di porto è emerso che il Servizio sicurezza navigazione della Capitaneria di porto di Genova ha svolto, in accordo alle vigenti disposizioni ed in ottemperanza alla normativa internazionale, unionale e nazionale in materia, numerose ispezioni concernenti la prevenzione dell’inquinamento atmosferico dovuto alle navi: tali verifiche riguardano l’emissione di NOx, SOx e CO2. A Genova sono state ispezionate 121 navi straniere, come previsto dalla direttiva europea, che assegna ad ogni Paese l’obiettivo comunitario, e sono state portate a termine altre 450 ispezioni, non obbligatorie, su navi così dette di seconda priorità, per raggiungere l’obiettivo strategico nazionale. 

«L’Osservatorio sui Fumi delle Navi in Porto- dichiara l’assessore al Porto del Comune di Genova Francesco Maresca- continua a rivelarsi uno strumento fondamentale per la tutela della salute pubblica e dell'ambiente della nostra città. I dati emersi durante l'incontro di questa mattina vedono miglioramenti significativi delle emissioni e un trend in diminuzione, grazie al lavoro del tavolo e di tutti gli enti coinvolti. Il porto, motore fondamentale per l’economia locale, deve essere anche un esempio di sostenibilità ambientale e le emissioni inquinanti provenienti dai motori delle navi rappresentano una delle sfide più significative che dobbiamo affrontare per garantire un ambiente sano e un futuro più verde per la nostra comunità. La salute dei nostri cittadini e la qualità dell'aria che respiriamo sono priorità assolute».

«L’intenzione- dichiara il consigliere delegato Fabio Ariotti- è che l’Osservatorio si riunisca sempre più frequentemente, anche affrontando altre tematiche collegate alla salute. La partecipazione dei cittadini attraverso i comitati e le associazioni territoriali è fondamentale per affrontare il tema della salute pubblica».

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