Le imprese di 59 comuni liguri possono presentare da oggi, attraverso il portale ‘Bandi On Line’ di Filse, la propria candidatura ai bandi regionali dedicati alle aree di crisi industriali complessa e non complessa. Misure che, con una dotazione complessiva di 30 milioni di euro a valere sui fondi del PR FESR 2021-2027, traguardano lo sviluppo produttivo imprenditoriale e l’incremento occupazionale in territori riconosciuti a livello ministeriale.
L’agevolazione regionale può raggiungere il 100% dell’investimento effettuato dalle imprese: 75% a finanziamento a tasso agevolato (1,5% annuo), fino al 25% a fondo perduto.
“Non perdere l’industrialità del nostro territorio da un lato, incentivare l’occupazione dall’altro. Con questi obiettivi abbiamo attivato 30 milioni di euro in favore di due strumenti (15 l’uno) che in passato hanno accompagnato lo sviluppo imprenditoriale di 83 progetti e creato 559 posti di lavoro, grazie a un contributo regionale di 33,5 milioni - spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessio Piana - Non essendo un bando a sportello, consigliamo alle imprese di prendersi il tempo necessario per presentare correttamente la domanda. L’augurio è di ripetere e, perché no, migliorare i risultati del passato. Non solo per salvaguardare quelle competenze industriali proprie della nostra tradizione, ma per accrescerle e re-interpretarle in ottica moderna”.
Per richiedere l'agevolazione regionale l'investimento dev'essere superiore ai 200 mila euro. Sono consentite spese, anche quelle avviate a partire dal 1° luglio 2023, per: l’acquisto di suolo aziendale (max 10% delle spese), fabbricati, opere edili e impiantistiche nella misura del 50% (incluse le spese di progettazione e collaudo), acquisto di macchinari, impianti produttivi e attrezzature nuovi di fabbrica, acquisto di programmi informatici, brevetti, licenze (es. licenze d’uso per piattaforme digitali, digital market, condivisione di documenti ecc.), know-how (max 20% investimento), prestazioni consulenziali (max 10% investimento), studi di fattibilità, valutazione d’impatto ambientale, certificazioni di qualità aziendale ed ambientale, interventi per l’introduzione di innovazioni del sistema distributivo attraverso l’adozione di soluzioni tecnologiche e/o sistemi digitali (es. soluzioni di digital/web marketing, siti internet, “e-business” e “e-commerce”, punto vendita digitale).
I comuni riconosciuti all'interno dell'area di crisi industriali complessa del Savonese sono 21: Altare, Bardineto, Bormida, Cairo Montenotte, Calizzano, Carcare, Cengio, Cosseria, Dego, Giusvalla, Mallare, Millesimo, Murialdo, Osiglia, Pallare, Piana Crixia, Plodio, Quiliano, Roccavignale, Vado Ligure, Villanova d'Albenga.
Rientrano all'interno dell'area di crisi industriale non complessa 38 comuni. Tra cui: Genova (aree portuali, parte della Val Polcevera, aree di Cornigliano, Erzelli, entroterra di Voltri), Borzonasca, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese, Carasco, Chiavari, Cicagna, Cogorno, Coreglia Ligure, Favale di Malvaro, Lavagna, Leivi, Lorsica, Mezzanego, Moconesi, Ne, Neirone, Orero, Rezzoaglio, San Colombano Certenoli, Santo Stefano d'Aveto, Tribogna; Borgomaro, Caravonica, Chiusanico, Chiusavecchia, Dolcedo, Pieve di Teco, Pontedassio, Pornassio, Prelà, Rezzo, Vessalico; La Spezia, Arcola, Bolano, Follo e Santo Stefano di Magra.
Le imprese interessate potranno presentare domanda, accedendo al Sistema "Bandi On Line" di Filse, fino al 31 luglio.