Il Genoa salva l’onore ma si arrende ad una modesta Juventus creando una sola palla-gol

I rossoblù sono scesi in campo a Torino con la nuova maglia (foto sito Genoa)
Il Genoa in casa della Juve salva abbondantemente l'onore ma, secondo tradizione, torna a casa con zero punti. Da Torino giunge la conferma che il Grifone, maramaldo contro le provinciali, non riesce a sbloccarsi di fronte a formazioni più strutturate.
Mister Vieira, a sorpresa, esclude Malinovskyi a vantaggio di Onana, schierato nel due della mediana, con Masini più avanzato, tra Zanoli e Miretti. I rossoblù inizialmente non sfigurano, anche se a sinistra si avverte parecchio l'assenza del terzino Martin, sostituito malamente da Matturro. I bianconeri, più intraprendenti non irresistibili, non sfondano ma alla prima opportunità, al 25' passano: sugli sviluppi di una rimessa laterale, scontro tra Vasquez e Vlahovic, che la spunta e cede palla in verticale a Yildiz, sul quale De Winter tenta un'opposizione troppo blanda. Il talento turco da posizione delicata azzecca il diagonale ravvicinato sul quale il portiere Leali avrebbe potuto fare meglio.
La partita proseguirà nel segno dell'equilibrio, con un Grifone abile nella manovra sino alla trequarti ma impalpabile in zona offensiva. Deludente la prova di Onana e non brillantissima quella di Miretti, prestito juventino.
Nella ripresa la gara non cambia connotati: rossoblù abili nel recupero palla ma confusionari e scarsamente qualitativi nel proporsi in avanti. Il solo lampo si registra al 55', quando Sabelli scarica al centro verso Pinamonti, che in girata sfiora il montante. Tardive le sostituzioni operate da Vieira: al 63' dentro il baby Venturino per l'evanescente Zanoli e al 71' partita finita per Onana e Pinamonti, avvicendati da Malinovskyi ed Ekuban. Il Genoa non porta altri pericoli alla porta di De Gregorio, mentre Leali, nei minuti conclusivi, deve superarsi sulle conclusioni di Locatelli e Vlahovic.
Pierluigi Gambino