“Grazie Recco e grazie all’amministrazione che ci ha dato in prestito i suoi uffici per poterli utilizzare come camerini. E noi, come fa una rock band che si rispetti, li abbiamo distrutti”.
Si presenta così Luca Barbarossa sul palco allestito in piazza Nicoloso, proprio davanti al palazzo comunale, facendo intendere che la serata avrebbe offerto non solo ottime canzoni e musiche, ma anche divertenti battute. E così è stato.
63 anni ottimamente portati, vincitore del Festival di Sanremo nel 1992, l’artista romano ha cantato, accompagnato dai 4 virtuosi musicisti che formano la ‘Social Band’, per quasi due ore davanti a circa 1300 spettatori: i posti a sedere erano 960, ma molte persone sono rimaste in piedi a fare da cornice alla platea.
Il concerto è iniziato con “Aspettavamo il 2000”: canzone che racconta la storia recente di un’Italia sopravvissuta a gravi rischi, come la ‘Guerra fredda’ e gli ‘Anni di piombo’, ma anche a fatti decisamente più leggeri, come il ‘Tuca tuca’ e ‘l’addio di Mina’. Ma la ‘Via delle storie infinite’, (come si chiama l’album) non termina mai, e gli eventi purtroppo si ripetono. Sempre.
“Il mio talent show - racconta - è stata la strada: aprivo il fodero della chitarra, dove raccoglievo le offerte, e iniziavo a cantare. Mi sono esibito in tante città italiane, d’inverno, ed europee, d’estate”.
Poi, un’altra battuta accompagna il racconto sul disagio causato dal ritardo del volo: “Sono partito dall’aeroporto Lele Mora di Roma e sono atterrato al Fabrizio Corona di Genova”. Ovviamente, il riferimento è allo scalo Silvio Berlusconi di Malpensa.
Verso metà serata, Barbarossa ha ricordato la scuola dei cantautori genovesi (“che in realtà non si incontravano mai”), da Tenco a De André, da Paoli a Lauzi, di quest’ultimo ha eseguito “Ritornerai”, canzone interpretata in passato anche da altri grandi cantanti, come ad esempio Franco Battiato.
“Con quella frase, ‘mi sono innamorato di te, perché non avevo niente da fare’, Tenco ha ucciso il romanticismo nelle canzoni. Paoli, invece, è il cantautore che ha rivoluzionato il modo di scrivere i testi: ‘Il cielo in una stanza’ non ha rime né ritornello e il titolo non viene ripetuto più volte nella canzone, come era abitudine fare in passato”.
Dopo, un’altra canzone, che introduce così: “È stato mio nonno a farmi conoscere via Margutta, una strada magica piena di artisti e di storia: qui, nascondendola dietro ad una tela di un quadro, hanno salvato una bambina dai nazisti. I suoi genitori sono stati purtroppo deportati e uccisi”.
Barbarossa sta vivendo una nuova gioventù artistica: oltre a condurre la fortunata trasmissione Radio 2 Social Club, ha inciso un nuovo album, decisamente più rock, ‘La verità sull’amore’, e pubblicato un libro, ‘Cento storie per cento canzoni’, viaggio illustrato nella musica per i lettori di tutte le età.
Nei bis, richiesti dal pubblico a gran voce, non poteva mancare ‘Portami a ballare’, struggente canzone dedicata alla mamma rimasta paralizzata dopo un intervento chirurgico.
La serata è stata presentata da Daniela Crosignani, artefice, assieme al marito Lucio Bernini e al figlio Massimiliano, del successo mondiale riscosso dalla focaccia al formaggio di Recco IGP negli ultimi decenni.
Sul palco sono saliti anche il sindaco Carlo Gandolfo, che ha ringraziato i suoi concittadini e gli sponsor (Basko, Banca Generali Private e Amiu), e il direttore artistico di E-20/24, Angelo Privitera. La rassegna prevede un’altra data: la serata dell’11 agosto sarà dedicata al grande Enzo Jannacci. Ci sarà il figlio Paolo.
Luca Barbarossa
Il sindaco Carlo Gandolfo, il direttore artistico Angelo Privitera e Daniela Crosignani Bernini
Il direttore artistico Angelo Privitera con la compagna e il sindaco Carlo Gandolfo con la compagna Cristina Merlo
La presidente delle Pro Loco Liguria Daniela Segale e la famiglia Bernini
Carlo Gandolfo e Daniela Bernini