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Spettacoli

La Tempesta di Shakespeare riletta da Alessandro Serra

Super User 25 Gennaio 2023 1140 Visite

Arriva al Teatro della Corte “La tempesta” una delle opere più complesse e affascinanti di Shakespeare: stavolta nell'adattamento di Alessandro Serra.Già presentato in Francia, Polonia, Lituania e prossimamente in Ungheria, lo spettacolo - prodotto dal Teatro Stabile di Torino con il Teatro di Roma, Emilia Romagna Teatro, Sardegna Teatro, Festival di Avignone e Ma di Montbéliard, va ora in scena a Genova, al Teatro Ivo Chiesa dal 25 al 29 gennaio.

La tempesta di Serra affascina sin da subito lo spettatore per le atmosfere oniriche e le sorprendenti soluzioni sceniche, ma il regista sottolinea anche l’aspetto politico del testo di Shakespeare.

«Nella Tempesta – scrive nelle note di regia - tutti cercano di usurpare, consolidare o innalzare il proprio potere».

La vicenda ruota intorno al mago Prospero, già Duca di Milano, che dopo essere stato spodestato dal fratello Antonio è costretto a trovare rifugio, insieme alla figlia Miranda, in un’isola sperduta del Mediterraneo. Qui, dopo avere reso suo schiavo lo spirito dell’aria Ariel e sottomesso l'indigeno Calibano, attraverso le arti magiche inizia a tessere le sue trame per vendicarsi di chi l’ha tradito e recuperare il potere perduto.

Ritenuta una sorta di testamento spirituale di Shakespeare, che si preparava a lasciare le scene, La tempesta è una metafora dell’arte teatrale stessa e Alessandro Serra, che rappresenta l’isola con una pedana di legno, non manca di sottolineare quest’aspetto: “È un inno al teatro fatto con il teatro”.

 

25 - 29 gennaio 2023

Genova, Teatro Ivo Chiesa

La tempesta

di William Shakespeare

traduzione, adattamento, regia, scene, luci, suoni, costumi Alessandro Serra

con (in ordine alfabetico) Andrea Castellano, Vincenzo Del Prete, Massimiliano Donato, Salvo Drago, Jared McNeill, Chiara Michelini, Maria Irene Minelli, Valerio Pietrovita, Massimiliano Poli, Marco Sgrosso, Marcello Spinetta, Bruno Stori

maschere Tiziano Fario

produzione Teatro Stabile di Torino, Teatro di Roma, ERT Emilia-Romagna Teatro, Sardegna Teatro, Festival d’Avignon, MA Scène Nationale – Pays de Montbéliard

in collaborazione con Fondazione I Teatri Reggio Emilia, Compagnia Teatropersona

Inizio spettacoli: mercoledì e venerdì ore 20.30, giovedì e sabato ore 19.30, domenica ore 16. Biglietti da 13 a 30 euro.

 

Paolo Fizzarotti

Aperitivo e teatro alla Sala Mercato

Super User 25 Gennaio 2023 625 Visite

Teatro e aggregazione, live set e aperitivi, performance musicali e socialità, quiz interattivi e gadget in premio sono gli ingredienti di Happy Theatre Hour, il dinamico format pensato per avvicinare sempre più al teatro gli under 35.Il primo appuntamento del 2023, previsto mercoledì 25 gennaio alla Sala Mercato, si intreccia con Kakuma. Fishing in the desert, il nuovo spettacolo scritto e diretto da Laura Sicignano.Si parte alle ore 18 con aperitivo e set musicale di Filo Q. Durante l’aperitivo, servito nel rinnovato foyer della Sala Mercato, ci sarà come sempre la possibilità di partecipare a piccoli quiz ed aggiudicarsi gadget e biglietti per i prossimi spettacoli della stagione. La serata prosegue alle 20.30 sul palcoscenico della Sala Mercato con Kakuma, una toccante testimonianza, un diario di viaggio poetico e politico, scritto dalla regista dopo le settimane trascorse nell’omonimo campo profughi dell’Africa orientale. In scena l’attrice Irene Serini e la danzatrice Susannah Iheme si muovono tra fotografie, video e l’accompagnamento di musica elettronica eseguita live, per raccontare le mille piccole storie raccolte in un luogo emblematico delle sperequazioni e delle ingiustizie del presente. L’accesso al dj set è gratuito con prenotazione, mentre per Kakuma è disponibile un biglietto speciale a 16 Euro per gli under 35, a 13 Euro per gli studenti universitari, entrami comprensivi di spettacolo e aperitivo.

 

Mercoledì 25 gennaio 2023

ore 18 Sala Mercato 

HAPPY THEATRE HOUR

Dj set e aperitivo aspettando Kakuma

Paolo Fizzarotti

Camogli, Enrico Pieranunzi inaugura il nuovo ciclo ‘Aperitivo a Teatro’

Super User 24 Gennaio 2023 694 Visite

Al Teatro Sociale di Camogli, venerdì 27 gennaio, alle ore 19.30, riparte il ciclo ‘Aperitivo a Teatro’. Un’iniziativa finora saluta da grande successo, che prevede la possibilità di gustare un aperitivo, servito dal “Caffè del Teatro” esclusivamente nei palchi, mentre si assiste a uno spettacolo di cabaret o a un concerto.

Il protagonista dell’appuntamento è uno dei più grandi pianisti jazz italiani: Enrico Pieranunzi. Nato a Roma nel 1949, pianista, compositore e arrangiatore, Pieranunzi ha registrato più di 70 CD a suo nome spaziando dal piano solo al trio, dal duo al quintetto e collaborando, in concerto o in studio d’incisione, con musicisti del calibro di Chet Baker, Lee Konitz, Paul Motian, Charlie Haden, Chris Potter, Marc Johnson, Joey Baron.

Artista pluripremiato, ha portato la sua musica sui palcoscenici di tutto il mondo, esibendosi nei più importanti festival internazionali, da Montreal a Copenaghen, da Berlino e Madrid a Tokyo, da Rio de Janeiro a Pechino. Apprezzatissimo negli Stati Uniti, Pieranunzi è l’unico musicista italiano di sempre, ed uno dei pochissimi europei, ad aver suonato e registrato più volte nello storico “Village Vanguard” di New York con Marc Johnson e Paul Motian (Camjazz, 2010). La prestigiosa rivista americana “Down Beat” ha incluso il suo CD “Live in Paris”, in trio con Hein Van de Geyn e André Ceccarelli (Challenge), tra i migliori CD del decennio 2000/2010. Ha composto diverse centinaia di brani, alcuni dei quali sono ormai veri e propri standard suonati e incisi da musicisti di tutto il mondo (“Night bird”, “Don’t forget the poet”, “Fellini’s waltz”).

Il critico Nat Hentoff ha scritto di lui: “Pieranunzi è un pianista di intenso lirismo, in grado di swingare con energia e freschezza e, nello stesso tempo, di non perdere mai la sua capacità poetica. La sua musica canta”.

Teatro Carlo Felice, grande festa per il centenario dell’associazione A Compagna

Super User 20 Gennaio 2023 1197 Visite

Genova saluta con un grande spettacolo al Teatro Carlo Felice i primi 100 anni dell’associazione culturale A Compagna, da un secolo punto di riferimento per coloro che amano la nostra città, le sue bellezze, la sua lingua e la sua gente.

Sempre presente nei momenti principali della vita cittadina, A Compagna ha organizzato moltissime iniziative e ha fatto rivivere una delle più importanti tradizioni dell’antica Repubblica riportando in auge, dopo ben 127 anni, la cerimonia di consegna di ‘O Confeugo’ al primo cittadino di Genova. Un’usanza che, dal 1951, si rinnova ogni anno.

«Sarà una giornata di festa e un'occasione per ringraziare A Compagna, vera custode delle nostre tradizioni e della nostra lingua. A Compagna ha sempre partecipato alla vita della nostra città, adoperandosi attivamente per valorizzare le nostre origini, per non disperdere le nostre tradizioni trasmettendole anche alle nuove generazioni: un vero e proprio Ambasciatore di Genova con cui ho l'onore di lavorare in tema di tradizioni cittadine e con cui abbiamo in cantiere diversi progetti per questo 2023», afferma l’assessore alle Tradizioni cittadine Paola Bordilli.

«Un grande augurio all’associazione A Compagna, che taglia il traguardo dei 100 anni caratterizzati da un grande amore per Genova – commenta la consigliera delegata ai Grandi eventi Federica Cavalleri –. Un compleanno importante che la città celebra con una serata nel suo teatro più rappresentativo ma anche con un annullo filatelico, sabato 21 nel prestigioso spazio filatelia di Poste Italiane, che verrà omaggiato, come ricordo indelebile della ricorrenza, al pubblico presente in sala al Carlo Felice».

«Ringrazio l’amministrazione comunale, in particolare l’assessore Bordilli e la consigliera delegata Cavalleri che ci hanno supportato per poter festeggiare nella splendida cornice del Teatro Carlo Felice – dichiara il presidente A Compagna Franco Bampi - la presenza del sindaco Marco Bucci ai nostri festeggiamenti sottolinea una grande attenzione e un significativo appoggio, uno sprone per la nostra attività».

«Un grazie a tutti gli artisti, che hanno messo a disposizione la loro professionalità per consentirci di offrire un programma originale, che spazia dalla musica dei nostri esordi, a noi dedicata, a quella più contemporanea – dice il vicepresidente A Compagna Maurizio Daccà - Lo spettacolo, realizzato con la regia di Massimo Morini, ci ha consentito realizzare un’esecuzione musicale innovativa e da ricordare. Un grazie di cuore a tutti i gruppi folclorici, che creeranno una magica cornice con i loro magnifici costumi».

L’appuntamento è per domenica 22 gennaio alle 20.30 al Teatro Carlo Felice, la partecipazione è gratuita e non occorre prenotare.

Cento anni d’amore per Genova è il titolo dello spettacolo, condotto da Gilberto Volpara e da Michele Maisano, che avrà come ospite d’onore il sindaco Marco Bucci.

Tema della serata, l’affascinante storia di A Compagna, narrata dai grandi interpreti che si alterneranno sul palco: il Circolo Mandolinistico Risveglio diretto da Eliano Calamaro, la Filarmonica Sestrese diretta da Matteo Bariani, Matteo Merli, Laura Parodi, Julyo Fortunato, Attilio Marangoni, Carla Casanova, Andrea Di Marco, Beppe Gambetta e l’Ensemble Istituto Pertini diretto da Luca Dellacasa. La regia è di Massimo Morini.

I brani interpretati dal Circolo Mandolinistico Risveglio, dalla Filarmonica Sestrese e anche quelli eseguiti al piano da Carla Casanova e Attilio Marangoni e dall’Ensable Vocale Liceo Pertini, sono stati scritti apposta per A Compagna nel secondo ventennio del secolo scorso, anni che videro nascere e crescere l’associazione. Molti tra i più noti artisti genovesi hanno composto canzoni per A Compagna, dalla quale si sentivano rappresentati per l'opera di recupero della lingua genovese e delle tradizioni, non solo storiche, della città. Quasi tutti erano soci e collaboravano alla Rivista sociale e partecipavano alle iniziative dell’associazione.

Alcuni di questi artisti sono stati i fondatori, insieme a Costanzo Carbone, Attilio Margutti e Mario Cappello, della canzone Genovese d'autore, varata nell'anno 1925 con i Festival da loro organizzati. Tra gli artisti che componevano la ‘Famiggia da Canson Zeneize,’ ci sono alcuni degli autori dei brani che verranno eseguiti al Carlo Felice: il paroliere Raffaele Cogorno e i musicisti Carlo Bossola, Mario Canavesio, Gian Felice Checcacci.

 

Il programma:

Circolo Mandolinistico Risveglio

A Compagna – inno – musica di Natale Carosio

Cheu Zeneize – parole di David M. Chiossone, musica Gian F. Checcacci

 

Attilio Marangoni e Carla Casanova

Griffo e Croxe - parole G.B. Costa musica Carlo Bossola

 

Ensemble Vocale Liceo Musicale Pertini

Valzer de Portofin - parole Piero Bozzo musica Agostino Dodero

Me dixeiva ‘na votta mae nonna - armonizzazione L. Cambiaso      

Voemmo Canta Zeneize - parole Paolo Castello, musica Mario Canavesio

 

Michele Maisano

A Gilberto Govi  

Giardoa                      

Ballo di Mezzanotte     

 

Laura Parodi, Matteo Merli e Julyo Fortunato

Se chanto (Inno occitano) Brano di anonimo

Chanto popolare - Brano di anonimo

 

Filarmonica Sestrese

A Compagna - parole Giacomo carbone   musica E. Santo Sivori

L’inno de Zena- parole di Nino Pasto musica N. Carosio

 

Andrea di Marco

Storia e personaggi di Genova

Franco Bampi, Federica Cavalleri e Maurizio Daccà

‘Le donne e la musica’, al Politeama Genovese arriva Ornella Vanoni

Super User 18 Gennaio 2023 1081 Visite

Ornella Vanoni finalmente a Genova. Dopo il forfait dello scorso novembre per motivi di salute, l’artista sarà in concerto lunedì 30 gennaio al Politeama Genovese, nell’ambito del tour “Le donne e la musica”.

Un ritorno atteso per l’artista, che in questo nuovo spettacolo – già sold out a Mantova, Padova, Roma, Brescia e Milano - sceglie di raccontarsi, attraverso monologhi autobiografici ironici, accompagnata da un quintetto di talentuose musiciste, rappresentanti del nuovo jazz italiano.

Si apre il sipario e lei, raffinata ed essenziale in abito bianco Dior, illumina la scena con la sua voce inconfondibile, sussurrata, perfetta, e con lei sul palco, la poltrona dorata di Edra, Margherita, unico elemento di design. Fin dalle prime note si percepisce un’atmosfera da jazz club: a canzoni leggendarie e musica, Ornella Vanoni aggiunge dialoghi con il pubblico e tranche de vie intrisi di ironia.

La jazz band al femminile, rigorosamente in nero, in smoking Dior, è formata da: Sade Mangiaracina al pianoforte (che cura anche gli arrangiamenti), Eleonora Strino alla chitarra, Federica Michisanti al contrabbasso, Laura Klain alla batteria e Leila Shirvani al violoncello.

Un incontro nato per caso...

“Tutto è nato da una chiacchierata con Paolo Fresu, che mi ha detto che al festival jazz di Berchidda erano andate in scena tante bravissime pianiste, chitarriste. Mi sono detta: se sono così brave perché non fare un gruppo con qualcuna di queste talentuose musiciste? Queste ragazze - aggiunge Ornella - sono davvero eccezionali e il fatto che siano donne è un valore aggiunto.  Essere sul palco insieme, è bellissimo”.

Una scelta non casuale per Ornella che è stata sempre un’artista estremamente libera e curiosa, dalla parte delle donne, che ha sempre privilegiato l’emozione, grazie a un’intensità interpretativa unica che l’ha resa famosa in tutto il mondo.

Molto più che un concerto ma uno spettacolo intimo di Canzoni, Musica e Parole, con i brani che l’hanno resa celebre, qualche sorpresa, come il ritratto firmato dall’amico Renato Zero.

“Bisognerebbe riuscire a dare qualcosa agli altri; io ci provo con le canzoni. Forse è un elemento che ha a che vedere con l’emozione, ma di sicuro fa rima con la generosità del cuore. Quando salgo sul palco – aggiunge Ornella - divento passionale perché voglio trasmettere tutta l’intensità possibile, cerco di far diventare gioia anche quello che non lo è. E in un concerto intimo come questo, caldo, umano, la magia accade”. 

Ornella Vanoni torna in teatro, accogliendo il suo pubblico come una perfetta “padrona di casa”, perché è proprio grazie alla scuola del Piccolo con il grande Strehler che ha superato la timidezza:

“Ho studiato a Parigi, Londra e quando sono arrivata a Milano, ero timidissima e non sapevo dove andare; ho scelto la scuola del Piccolo per superare il mio imbarazzo. Io ero una cosa da inventare e Strehler mi ha inventata come donna e come attrice: ero come un Pinocchio. Il rapporto col pubblico è una cosa meravigliosa, una passione che io ho ancora e della quale non posso fare a meno. Ho superato la mia timidezza, per questa grande passione. In questa nuova tournée, mi racconto dialogando con il pubblico e questo, è Teatro”. 

Oggi Ornella si racconta con sincerità ed ironia e con la serenità che, faticosamente, ha saputo conquistarsi:

“La parte infantile viene fuori col tempo, paradossalmente, e io la lascio vivere. La superficialità, come l’innocenza, è una conquista. Solo invecchiando si riesce a calibrare il giusto peso, a trovare la chiave per la leggerezza ideale, rendendo piuma il fardello della vita che tutti abbiamo. Ho sofferto molto, non lo nego, ma adesso sono serena”.

Ornella Vanoni, 112 lavori tra album, LP, 55 milioni di dischi venduti, album memorabili come “La voglia la pazzia l'incoscienza l’allegria” insieme al cantautore brasiliano Vinícius de Moraes, collaborazioni con i più grandi jazzisti americani del calibro di Herbie Hancock, Gil Evans, Michael Brecker, Ron Carter e George Benson, 8 partecipazioni al festival di Sanremo, ha pubblicato il suo cinquantesimo album in studio Unica, prodotto da Mauro Pagani nel gennaio 2021. Una raccolta di undici inediti, che si apre con un brano strumentale dello stesso Pagani, con gli arrangiamenti e stesura di buona parte dei brani di Fabio Ilacqua. Un album con importanti collaborazioni, quali Un sorriso dietro il pianto, scritto da Francesco Gabbani e Pacifico, poi Carmen Consoli, Giuliano Sangiorgi, Renato Zero che ha scritto per lei Ornella si nasce e l’ironica Tu me con Virginia Raffaele.

Dopo il Premio Tenco nel 1981 e una Targa Tenco nel 1984, Ornella è stata la prima cantante a ricevere Il Premio Tenco Speciale il 24 Aprile 2022 con questa motivazione:

“Straordinario esempio di interprete e autrice di una canzone sempre intelligente e ai vertici della qualità artistica, fin dagli esordi ha fornito suggestioni musicali spesso inedite e ha continuato a farlo in tutta la carriera. Con un inconfondibile stile che privilegia l’emozione, ci ha presentato le canzoni della mala, le composizioni dei cantautori genovesi e milanesi, la grande canzone poetica brasiliana andando anche a scoprire nuovi talenti compositivi nelle giovani leve italiane”.

L’ultimo spot della 79ma Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia 2022, “Il Cinema è senza fine”, ha scelto Senza Fine, interpretato da Ornella Vanoni, come colonna sonora, ennesimo sigillo ad una carriera davvero “senza fine”.

Sempre in occasione della 79ma Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia 2022, il brano “Il Tuo Amore” interpretato da Ornella Vanoni, è stato inserito, dal regista Gianni Amelio, nella colonna sonora del suo ultimo film “Il Signore delle Formiche”.

“La passione mi guida, solo quella. Quando sono in scena sono felice. Posso essere stanca, aver fatto un viaggio pesante, ma appena salgo sul palco, rinasco. Mi diverto ancora a cantare; quando non sarà più così capirò che è ora di smettere. Il contatto col pubblico, la gioia di condividere quell’emozione così potente, è energia allo stato puro”, conclude l’artista.

Sala Mercato, Laura Sicignano nell'inferno di Kakouma

Super User 17 Gennaio 2023 1482 Visite

Uno dei più grandi campi profughi al mondo raccontato con gli occhi del teatro.

Kakuma. Fishing in the desert, nuova produzione del Teatro Nazionale di Genova, scritta e diretta da Laura Sicignano e interpretata da Irene Serini e Susannah Iheme, debutta in prima nazionale a Genova alla Sala Mercato dal 24 al 29 gennaio 2023.

Nel giugno 2022 Laura Sicignano, da sempre attenta alle contraddizioni e alle tensioni che segnano le dinamiche socioculturali del nostro tempo, si è recata a Kakuma. Qui, al confine tra il Kenya e il Sud Sudan, all’epoca vivevano circa 220mila esseri umani, fuggiti dagli infiniti conflitti che agitano i paesi circostanti. Quell’esperienza e le testimonianze raccolte durante le settimane trascorse a Kakuma diventano spettacolo compiuto, poetico e politico al tempo stesso, rinnovando la tradizione del teatro-documento, così importante nella storia del Teatro di Genova. Kakuma. Fishing in the Desert è un singolare diario di viaggio per attrice e danzatrice. Laura Sicignano allarga le maglie della drammaturgia sino a fare del palcoscenico il luogo della documentazione e della riflessione, tra musica elettronica - a cura di Uhuru Republic con FiloQ e Raffaele Rebaudengo - e danza, con le coreografie di Ilenia Romano. I video e le foto realizzati a Kakuma sono trattati da Luca Serra come elementi espressivi e poetici. Le scenografie, curate da Guido Fiorato, per scelta etica utilizzano solo materiale di recupero.

L’attrice Irene Serini dà corpo e voce al racconto dell’autrice, ma anche agli operatori umanitari che lavorano nel campo. In scena insieme a lei la danzatrice Susannah Iheme rappresenta il campo, un’entità̀ senza possibilità̀ di parola, al quale è permesso esprimersi solo attraverso il corpo.

 

PRIMA NAZIONALE 24 - 29 gennaio 2023

Genova, Sala Mercato

Kakuma

Fishing in the Desert

testo e regia Laura Sicignano

con Irene Serini e Susannah Iheme

scene e costumi Guido Fiorato | coreografia Ilenia Romano

musiche Uhuru Republic / Raffaele Rebaudengo, Filo Q

luci, suono e video Luca Serra

produzione Teatro Nazionale di Genova

 

Biglietti da 11 a 16 euro. Inizio spettacoli martedì, mercoledì e venerdì ore 20.30, giovedì e sabato ore 19.30, domenica ore 16.

Don Giovanni da Soho al teatro Ivo Chiesa

Super User 16 Gennaio 2023 938 Visite

Un Don Giovanni contemporaneo, moralmente deprecabile e affascinante, protagonista delle notti londinesi nei locali più trasgressivi di Soho.
Da giovedì 19 a domenica 22 gennaio, al Teatro Ivo Chiesa i fratelli Russo del Teatro Bellini di Napoli portano in scena Don Juan in Soho, libero adattamento del Don Giovanni di Molière firmato dall’autore britannico Patrick Marber, che ambienta la vicenda nella Londra dei nostri giorni. Diretto da Gabriele Russo e interpretato da Daniele Russo nel ruolo del titolo, Don Juan in Soho gioca con il linguaggio comico-cabarettistico. Narciso, consumista, manipolatore, radicale Don Giovanni è ribattezzato DJ. Sganarello nella versione di Marber diventa Stan: moralizzatore, parassitario, ipocrita ma in fondo cedevole al compromesso, rappresenta il rovescio della medaglia. Elvira è un’attivista impegnata nella difesa di un ecosistema sostenibile; riuscirà a uscire dalla devastante esperienza con DJ come una donna nuova, più consapevole e pronta. Attorno a loro un caleidoscopio dei tipi umani, tra escort e arrivisti, interpretati da Alfredo Angelici, Noemi Apuzzo, Gaia Benassi, Claudia D’Avanzo, Gennaro Di Biase, Carlo Di Maro, Sebastiano Gavasso, Mauro Marino, Alfonso Postiglione, Arianna Sorrentino, Gianluca Vesce, che si avvicendano sulla piattaforma girevole ideata dallo scenografo Roberto Crea.
Edonista, archetipo del maschio medio, disposto a morire pur di non rinunciare alla sua liberà e alla sua morale perversa, questo Don Giovanni, vestito in abiti sgargianti dalla costumista Chiara Aversano, finisce con l’essere un anti-eroe estremamente vero.
«Don Giovanni è un emblema di ciò che è inaccettabile. C’è però una radicalità nuova nel suo personaggio: quella di non recitare un ruolo ma di esserlo» afferma il regista Gabriele Russo. «In altre parole, l’attualità e la forza del personaggio disegnato da Marber sta nella sua capacità di vivere fino in fondo ciò che gli altri recitano male. Vale a dire che oggi molti, nella società del divismo di massa e dell’ostentazione a ogni costo, vogliono fare i Don Giovanni, ma pochi riescono a esserlo veramente e pochissimi ne accettano sino in fondo le conseguenze».

Inizio spettacoli: giovedì e sabato ore 19.30, venerdì ore 20.30, domenica ore 16.
Biglietti da 13 a 30 euro. Info www.teatronazionalegenova.it    

 

19 – 22 gennaio 2023

Genova, Teatro Ivo Chiesa

Don Juan in Soho

di Patrick Marber

ispirato al Don Giovanni di Molière

traduzione Marco Casazza

regia Gabriele Russo

con Daniele Russo

e con (in ordine alfabetico) Alfredo Angelici, Noemi Apuzzo, Gaia Benassi, Claudia D’Avanzo, Gennaro Di Biase, Carlo Di Maro, Sebastiano Gavasso, Mauro Marino, Alfonso Postiglione, Arianna Sorrentino, Gianluca Vesce 

scene Roberto Crea | costumi Chiara Aversano

progetto sonoro Alessio Foglia | luci Salvatore Palladino

produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini

 

Paolo Fizzarotti

Dario Ballantini, il trasformista di ‘Striscia la notizia’ al Teatro Sociale di Camogli

Super User 16 Gennaio 2023 768 Visite

Cosa significa passare la vita con il volto, la voce, la gestualità, i tic delle celebrità dello spettacolo e della politica? Dario Ballantini, il celebre trasformista di “Striscia la notizia”, lo racconta sabato 21 gennaio, alle ore 21.00, nell’appuntamento inaugurale della stagione gennaio-maggio 2023 del Teatro Sociale di Camogli “Lo spettacolo di Ballantini – Conseguenze di 40 anni nei panni di altri”. 

Scritto dallo stesso Ballantini, con i costumi di Nadia Macchi, gli arrangiamenti musicali di Marcello Fiorini, la regia e le luci di Massimo Licinio, lo spettacolo porta in scena dieci personaggi, tra i più famosi imitati da Ballantini, legati ad episodi curiosi che non si sono visti in TV, con una predilezione per quelli appartenenti al mondo della musica. Per ognuno c’è il racconto dei retroscena e degli incontri faccia a faccia tra imitatore e imitato, con le relative conseguenze tragicomiche di una carriera sia televisiva che teatrale totalmente vissuta nei panni di altri. 

Accompagnato dalla superba fisarmonica di Marcello Fiorini e con l’aiuto di materiali video, Ballantini farà sfilare, come in un concerto a più ospiti, Gino Paoli, Ray Charles, Vasco Rossi, Paolo Conte, Gianni Morandi, Zucchero e altri, tra cui il memorabile Valentino, icona della sua carriera. Uno show che è molto di più di una serie di imitazioni: Ballantini, infatti, non si limita a riprodurre la voce e qualche smorfia del personaggio imitato, ma si trasforma completamente in lui grazie a un meticoloso e stupefacente lavoro di trucco (realizzato dallo stesso Ballantini, che è anche un apprezzato pittore, su materiali di Mariangela Palatini). Sul modello del grande Alighiero Noschese, di cui Ballantini è l’unico vero erede.

 

Prezzi: 27 € (Platea e I e II Ordine di palchi, palchi centrali), 20 € (I e II Ordine di palchi, palchi laterali), 15 € (III e IV Ordine di palchi). Sono previste riduzioni per Under 26/Over 65, Soci Coop, GPM, abbonati Trenitalia.

Biglietterie

- Biglietteria del Teatro Sociale, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e un’ora prima degli spettacoli. Tel. 0185 1770529 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

- Proloco di Camogli, negli orari di apertura. Tel. 0185 771066 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

- Proloco di Recco, negli orari di apertura. Tel. 0185 722440 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

- Hotel Cenobio dei Dogi. Tel. 0185 7241.

- www.vivaticket.com  (prevendita).

‘Un ballo in maschera’, il melodramma di Verdi al Teatro Carlo Felice

Super User 13 Gennaio 2023 1243 Visite

Il quarto titolo della Stagione Lirica 2022-2023 dell'Opera Carlo Felice Genova sarà ‘Un ballo in maschera’, che andrà in scena con sei recite programmate tra il 27 gennaio e il 5 febbraio 2023.

Il celebre melodramma in tre atti, composto da Giuseppe Verdi su libretto di Antonio Somma sarà diretto da Donato Renzetti, direttore emerito del teatro, che ritorna a dirigere al Carlo Felice il repertorio operistico dopo il successo dell'inaugurazione di stagione con la prima rappresentazione in Italia di Béatrice et Bénédict di Hector Berlioz.

L'allestimento della Fondazione Teatri di Piacenza, Teatro Alighieri di Ravenna e Teatro Comunale di Ferrara porta la firma di Leo Nucci, che si è avvalso della collaborazione di Carlo Centolavigna per quanto concerne le scene, di Artemio Cabassi per i costumi e di Claudio Schmid per le luci.

Nel cast ci sono Carmen Giannattasio/Maria Teresa Leva (Amelia), Francesco Meli/Angelo Villari (Riccardo), Roberto de Candia/Mansoo Kim (Renato), Agostina Smimmero/Maria Ermolaeva (Ulrica), Anna Maria Sarra/Ksenia Bomarsi (Oscar), Marco Camastra (Silvano), John Paul Huckle (Samuel), Romano Dal Zovo (Tom), Giuliano Petouchoff (Un giudice), Giampiero De Paoli (Un servo).

La genesi del ‘Ballo in maschera’ risale al febbraio 1857, quando il Teatro San Carlo di Napoli contattò Giuseppe Verdi per un’opera da rappresentare nel Carnevale dell’anno successivo. Verdi propose un soggetto che s’ispirava a un fatto storico accaduto nel 1792: l’omicidio del monarca svedese Gustavo III, perpetrato da un cortigiano durante un ballo. Nonostante fosse presto ben chiaro che la censura napoletana non avrebbe accettato di veder portato sulle scene l’omicidio d’un re, ‘Un ballo in maschera’ fu terminato senza tener troppo in considerazione le avvisaglie sull’atteggiamento dei censori partenopei. Ma quando questi imposero uno stravolgimento dell'opera, Verdi abbandonò l’impresa. Per presentare al pubblico la sua nuova opera, Verdi dovette pertanto attendere un’occasione più propizia: Un ballo in maschera esordì il 17 febbraio 1859 al Teatro Apollo di Roma tra gli applausi del pubblico che ne decretò il pieno successo. Nemmeno la censura romana aveva accettato di veder rappresentata l’uccisione di un re; di conseguenza Verdi e Somma apportarono all’opera i cambiamenti destinati a rimanere definitivi: l’ambientazione venne trasferita da Stoccolma a Boston e Gustavo III assunse i panni d’un Riccardo conte di Warwick e governatore del Massachusetts.

 

Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi

Maestro concertatore e direttore Donato Renzetti

Regia Leo Nucci ripresa da Salvo Piro

Gennaio 2023 - ven 27 (20.00), sab 28 (15.00), dom 29 (15.00)

Febbraio 2023 - ven 3 (20.00), Sab 4 (15.00) dom 5 (15.00)

 

Paolo Fizzarotti

Tullio Solenghi a Pieve legge Villaggio

Super User 13 Gennaio 2023 749 Visite

A Pieve Ligure arriva nientemeno che Tullio Solenghi, grazie al Teatro Pubblico Ligure di Sergio Maifredi. Appuntamento giovedì 19 gennaio alle ore 21 con lo spettacolo “Una serata pazzesca”. Il comico genovese leggerà brani di un altro mito della comicità: Paolo Villaggio. Lo spettacolo fa parte del festival “Scali a mare Pieve Ligure Art Festival”, per la stagione invernale 2022/2023.È il secondo appuntamento della prima stagione invernale organizzata al Teatro Massone di Pieve Alta, ideata e diretta da Sergio Maifredi per Teatro Pubblico Ligure, con il sostegno del Comune di Pieve Ligure e la collaborazione della Pro Loco Pieve Alta. Confermato il servizio bus navetta gratuito da Genova a Pieve, via Sori e Recco, offerto da Teatro Pubblico Ligure.

“Una serata pazzesca. Tullio Solenghi legge Paolo Villaggio” è una produzione di Teatro Pubblico Ligure firmata da Sergio Maifredi insieme a Tullio Solenghi, che legge ad alta voce il testo che si è imposto come una pietra miliare per la comicità italiana, “Fantozzi”, per raccontare Paolo Villaggio scrittore. Nel 2011, “Fantozzi” è stato scelto dal comitato scientifico del Centro per il libro e la lettura – Ministero delle Cultura – tra le centocinquanta opere che hanno segnato la storia dello Stato Italiano.Espressioni come “megagalattico”, “poltrona in pelle umana”, “nuvola degli impiegati”, “salivazione azzerata”, “lingua felpata”, aggettivi come “mostruoso”, “pazzesco” e “agghiacciante” o inesattezze verbali come “venghi”, “vadi”, “dichi” sono entrate nel lessico italiano grazie a Villaggio. Tullio Solenghi ci restituisce la genialità e l’inventiva di Paolo Villaggio con affetto e maestria.Villaggio era ligure come Tullio Solenghi e come Sergio Maifredi che gli consegnò il Premio Internazionale Grock nel 2011 e lo frequentò negli ultimi anni per parlare di Genova e di Teatro nella sua casa romana.

“Paolo Villaggio – scrisse Maifredi nella motivazione del Premio Grock 2011 del Teatro Pubblico Ligure – è il creatore di alcune tra le più riuscite maschere contemporanee: dal paradossale e grottesco Professor Kranz al timidissimo Giandomenico Fracchia per arrivare al servile e sottomesso ragionier Ugo Fantozzi, forse il personaggio più popolare dell’intera storia della comicità italiana”. Per raggiungere Pieve Alta nei giorni di spettacolo, Teatro Pubblico Ligure ha organizzato un servizio bus navetta gratuito su prenotazione a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., che con il suo percorso da Genova Brignole a Nervi, Sori, Recco, Pieve Alta e ritorno, riunisce concretamente la comunità di spettatori che si è formata durante gli anni di attività e si ritrova questa volta al Teatro Massone.

 

Giovedì 19 gennaio 2023, ore 21

Teatro Massone, via XI febbraio 1, Pieve Alta - Genova

UNA SERATA PAZZESCA

TULLIO SOLENGHI legge PAOLO VILLAGGIO

Progetto di Tullio Solenghi e Sergio Maifredi

Regia Sergio Maifredi

Produzione Teatro Pubblico Ligure

Biglietti 15 euro

BUS NAVETTA CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA: GENOVA BRIGNOLE (ore 19,35 viale Thaon di Revel, capolinea bus), NERVI (19.55 via Oberdan, Croce Verde), SORI (20.15 piazza Ghio, piscina), RECCO (ore 20.25 sotto il ponte, capolinea bus), PIEVE ALTA (20.40, corsa supplementare Pieve Bassa-Pieve Alta, se necessario) E RITORNO

 

Paolo Fizzarotti

Massimo Dapporto arriva al Teatro Modena

Super User 13 Gennaio 2023 992 Visite

Arriva a Genova un grande del teatro italiano come Massimo Dapporto. Presenta “Il delitto di via dell’Orsina”, forse l’opera più nota scritta dal francese Eugène Labiche, geniale inventore del vaudeville, capace come pochi di mostrare, tra una risata e l’altra, lo “sporco” nascosto sotto i tappeti della borghesia francese dell’800.

Lo spettacolo è in scena da mercoledì 18 gennaio al Teatro Gustavo Modena con la regia di Andrée Ruth Shammah, anima e direttrice del Teatro Franco Parenti, che ha scelto come protagonisti Massimo Dapporto e Antonello Fassari e deciso di ambientare la vicenda nell’Italia del primo dopo Guerra. Due uomini, un nobile elegante (Massimo Dapporto) e un proletario volgare (Antonello Fassari), si risvegliano nello stesso letto, con le mani sporche, le tasche piene di carbone e non ricordano nulla di quanto accaduto nella precedente notte ad alto tasso alcolico. Quando dal giornale apprendono della morte di una giovane carbonaia si convincono di essere stati loro a commettere l’omicidio. Per mantenere le apparenze e rimuovere ogni prova della loro presunta colpevolezza, i due uomini si dimostrano disposti a scendere ogni gradino della scala morale. Il tentativo di ricostruzione della notte “rimossa”, alla ricerca di smentite o coincidenze tra loro e il delitto di via dell’Orsina, diventa per Shammah l’espediente per portare in scena la crisi di identità da cui noi stessi non siamo ancora in grado di riemergere, oscillanti tra l’idea di non avere responsabilità e il presentimento di non essere affatto innocenti.

«Quando ho pensato a Il Delitto di via dell’Orsina ho cercato subito Massimo Dapporto e Antonello Fassari – racconta Shammah - Non avrei potuto fare questo spettacolo senza di loro perché sapevo che per lavorare su questo testo, sarebbe stato necessario rievocare il varietà, quel mondo, quell’armonia di ricordi e significati in cui questi due attori hanno ricevuto una parte importante della loro formazione».Lo spettacolo è in scena al Teatro Gustavo Modena dal 18 al 22 gennaio. Mercoledì e venerdì inizio ore 20.30. Giovedì e sabato alle 19.30. Domenica alle 16. Mercoledì 18 gennaio servizio navetta gratuito per chi desidera assistere allo spettacolo. Prenotazioni allo 010 5342 400 dal martedì al sabato 10-13 e 15-18. Venerdì 20 gennaio alle 17.30 Massimo Dapporto incontra il pubblico nel foyer del Teatro Gustavo Modena. Al termine dell’incontro verrà offerto un aperitivo dall’Associazione Amici del TNG.

L’ingresso è libero con prenotazione su www.biglietteria.teatronazionalegenova.it    

  

18 – 22 gennaio 2023

Teatro Gustavo Modena

Il delitto di via dell’Orsina

da Eugène Labiche

versione italiana Andrée Ruth Shammah, Giorgio Melazzi

regia Andrée Ruth Shammah

con Massimo Dapporto, Antonello Fassari, Susanna Marcomeni, Marco Balbi,

Andrea Soffiantini, Christian Pradella, Luca Cesa-Bianchi

scene Margherita Palli I costumi Nicoletta Ciccolini

luci Camilla Piccioni I musiche Alessandro Nidi

produzione Teatro Franco Parenti, Fondazione Teatro della Toscana

  

Paolo Fizzarotti

Il Dottor Faust è alla Tosse

Super User 13 Gennaio 2023 639 Visite

Dal 19 al 21 gennaio, alle ore 20.30, torna in scena nella sala Agorà “La tragica storia del dottor Faust”, regia di Giovanni Ortoleva e produzione della Fondazione Luzzati Teatro della Tosse.

Lo spettacolo ritorna a Genova dopo Pordenone, Firenze e Reggio Emilia e prima di proseguire la tournèe che lo vedrà in scena a Milano dal 16 febbraio al Teatro Fontana.

Stanco della sua vita da studioso, il dottor Faust firma un patto col diavolo: se per 24 anni i suoi desideri saranno esauditi da Mefistofele, la sua anima apparterrà per l’eternità a Lucifero.

"La tragica storia del Dottor Faust" è liberamente tratto dal Dottor Faust di Christopher Marlowe, un testo filosoficamente denso e visivamente ricchissimo, in cui la morality play medievale si scontra con la complessità della tragedia; con sintesi brillante e senza alcun timore reverenziale, Ortoleva scarnifica il testo di Marlowe, riducendolo a due personaggi e facendo deflagrare tutte le sue possibilità di commedia. Interpretata da Francesca Mazza, attrice due volte Premio UBU, ed Edoardo Sorgente, giovane attore di grande talento, la storia di Faust tra diavoli, patti di sangue e colpi di stato si dimostra, ancora una volta, una storia che parla di noi.

 

19 - 21 gennaio - ore 20.30 – Sala Agorà/La Claque

LA TRAGICA STORIA DEL DOTTOR FAUST

Liberamente tratto da Christopher Marlowe

con Francesca Mazza e Edoardo Sorgente

drammaturgia e regia di Giovanni Ortoleva

scene e costumi di Marta Solari

musiche a cura di Pietro Guarracino

movimenti e assistenza alla regia Anna Manella

assistente scene e costumi Maria Giulia Rossi

produzione Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse

Biglietto intero euro 18

 

Paolo Fizzarotti

‘Mitteleuropa’: al Teatro Carlo Felice un concerto sinfonico diretto da Riccardo Minasi

Super User 13 Gennaio 2023 1043 Visite

Domenica 15 gennaio alle ore 20.00, al Teatro Carlo Felice, Riccardo Minasi, direttore musicale del teatro dell'Opera di Genova, dirigerà un concerto dal titolo "Mitteleuropa" con in programma l'Ouverture Coriolano op. 62 di Ludwig van Beethoven, il Duetto-Concertino per clarinetto, fagotto e orchestra di Richard Strauss (solisti saranno il clarinettista Corrado Orlando e il fagottista Luigi Tedone, prime parti dell'Orchestra dell'Opera Carlo Felice Genova) e la Sinfonia n. 36 in do maggiore Linz K 425 di Wolfgang Amadeus Mozart. Il programma sarà eseguito anche nell'ambito di Liguria Musica, venerdì 13 gennaio alla Concattedrale dei Santi Maurizio e Compagni Martiri di Imperia, sabato 14 gennaio alla Basilica dei Santi Gervasio e Protasio di Rapallo, martedì 17 gennaio alla Cattedrale di San Michele Arcangelo di Albenga.

 

Il programma

Il concerto intende esplorare le sonorità della cultura mitteleuropea attraverso alcune delle tante sfaccettature che l’hanno caratterizzata nel corso dei secoli.

L’Ouverture Coriolano è stata composta nel 1807, per essere eseguita come intermezzo durante la messa in scena della omonima tragedia scritta dal drammaturgo Heinrich Joseph von Collin. Nonostante la struttura formale sia realizzata indipendentemente dall’azione teatrale, fu alla vicenda di Coriolano che Ludwig van Beethoven si ispirò nella composizione. La tragedia di Collin riprendeva la storia di Gneo Marcio Coriolano, comandante romano che sconfisse i Volsci di Corioli – da qui il soprannome Coriolano – ma, profondamente offeso da una congiura contro la sua nomina a console, decise di guidare la rivolta degli stessi Volsci contro Roma, fermandosi solo grazie alle suppliche della madre e della moglie. La musica di Beethoven condivide molto con la coeva Sinfonia n. 5: la tonalità di do minore, l’intensità drammatica, l’importanza del ritmo, la tensione costante, il contrasto. La forma che Beethoven adotta, la forma sonata, rappresenta per natura un contrasto tra temi, che in questo caso assume una spiccata vena di eroismo epico.

Il Duetto-concertino per oboe, fagotto e archi di Richard Strauss è stato composto nel 1947. Si tratta di una pagina leggera e ironica, articolata in tre movimenti in cui i solisti dialogano tra loro e con l’orchestra d’archi impreziosita dalla presenza dell'arpa, secondo un gusto formalmente quasi settecentesco. Strauss esalta i timbri dei due strumenti: al clarinetto viene affidato un ruolo protagonista nel primo movimento, mentre il fagotto è centrale nel secondo; il terzo tempo rappresenta l’incontro tra i due. Il brano segna un momento delicato sia per Strauss che per la cultura tedesca, con la fine della guerra e tutte le relative complesse implicazioni; il contenuto musicale tende in questo momento più che mai alla somma, al riassunto di un insieme di valori che nel bene e nel male hanno fatto il loro corso, e devono lasciare spazio a un ‘dopo’.

La Sinfonia Linz nasce nel 1783, durante un breve soggiorno nell’omonima città, dove Wolfgang Amadeus Mozart la compose in soli quattro giorni. L’organico è molto ricco e la struttura in quattro tempi si caratterizza per l’inserimento di un’introduzione lenta all’inizio del primo movimento. Il colore d’insieme è vivace e festoso, anche grazie alla tonalità d’impianto, do maggiore, e all’introduzione di corni e timpani nel movimento lento, solitamente affidato ai soli archi. I primi anni Ottanta segnano un momento di svolta nella scrittura sinfonica di Mozart, che da lì in avanti sarà sempre più personale e caratterizzata: la Linz ne è un chiarissimo esempio.

Fondazione Luzzati - Teatro della Tosse, un calendario pieno di novità

Super User 12 Gennaio 2023 891 Visite

Arriva la seconda parte della stagione teatrale 2022/2023 per la Fondazione Luzzati - Teatro della Tosse. Saranno cinque mesi di spettacoli ed eventi di ogni genere, da gennaio a fine maggio. Lo scenario saranno i Teatri di S. Agostino, il Teatro del Ponente di Voltri e gli spazi urbani del Nuovo Patto per il Centro Storico che si estende dal Molo ai Sestieri di Prè e Maddalena. Il programma è stato presentato questa mattina nel foyer Tonino Conte, ai teatri di Sant'Agostino in piazza Negri.

“Prosa, musica, danza, progetti di comunità, attività sul territorio e coproduzioni artistiche nazionali ed europee, si integrano in unico cartellone, dando vita ad un grande puzzle delle tante anime diverse che compongono la nostra identità – affermano i vertici del teatro - Un programma popolare, aperto, curioso ed accessibile, eclettico ma alla portata di tutti, con grandi classici da riscoprire e una sempre speciale attenzione alla scena internazionale ed al contemporaneo. Numerosi e differenti saranno i temi così come i toni, i linguaggi e le infinite possibilità che proprio il contemporaneo sa offrire, con uno sguardo che, partendo dal territorio si spinga anche oltre i confini”.

Nel suo saluto, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha detto: “La Fondazione Luzzati Teatro della Tosse rappresenta una realtà molto importante e consolidata, il secondo teatro di prosa a livello regionale. Negli anni ha riscosso un sempre maggiore apprezzamento da parte del pubblico, non soltanto per il cartellone che propone, ma anche per il contesto nel quale è inserito, quello del centro storico di Genova e per come ha saputo trasformarlo in un luogo, nuovo e diverso, quasi magico”.

Tra gli ospiti della stagione, da segnalare il ritorno di Rezza e Mastrella con il nuovo spettacolo “Hybris”; l’amatissima compagnia berlinese Familie Floez che chiude a Genova il primo tour italiano del nuovo lavoro “Hokuspokus”. Prosegue la collaborazione artistica con il giovane regista Giovanni Ortoleva che torna in Sant'Agostino con “La Tragica Storia del Dottor Faust” (produzione della Tosse attualmente in tourneè nelle principali città italiane) e con “La Dodicesima notte” di William Shakespeare, una nuova produzione con LAC Lugano e Teatro Carcano che arriva a Genova in prima nazionale.

Tra le coproduzioni in scena “I treni della Felicità”, regia di Laura Sicignano, coprodotto con Associazione Made’, che arriva a Genova dopo il debutto ad Asti Teatro nel giugno 2022.Prima nazionale il 23 marzo anche per la nuova produzione “Il fenomeno Laplante – Lo strano caso del Capo Indiano Fascista”, regia di Emanuele Conte che torna a dirigere gli attori del collettivo Generazione Disagio in un testo di Maurizio Patella.

Continua il lavoro di “Resistere e Creare”, rassegna internazionale di danza quest’anno alla sua nona edizione con la direzione artistica di Linda Kapetanea e Jozef Frucek, insieme a Marina Petrillo. La rassegna si articolerà in vari appuntamenti. Si comincia con “2984 – Studio” di Alessandro Maida, la prima nazionale di “Fight or Flight” di Mechanical Monkeys e la prosecuzione dell’Azione Silenziosa di D.E.O.S. diretta da Giovanni Di Cicco, oltre a seminari e masterclass tra Ponente e il Centro Storico. Tra i grandi appuntamenti in musica la prima data del nuovo tour europeo di Micah P. Hinson e il grande ritorno anche per il teatro canzone di Gian Piero Alloisio con due serate in cui la sala Trionfo si trasformerà in una vera e propria sala di registrazione coordinata da Aldo De Scalzi. Proseguono inoltre progetti artistici con il nuovo bando di produzione di NDN Network drammaturgia Nuova, e le collaborazioni sul territorio con tutte le nuove attività del Patto per il Centro Storico, nato dall’ampliamento del Nuovo Sestiere del Molo ai Sestieri di Pre e Maddalena. Non mancherà infine uno spazio per la comicità con la rassegna del giovedì sera al Teatro del Ponente de I Pirati dei Caruggi, dopo il grande successo della prima edizione autunnale.

L’attività è resa possibile grazie al Ministero della Cultura (MIC), al Comune di Genova e alla Regione Liguria ed è sostenuta dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

  

CALENDARIO TEATRI DI S. AGOSTINO

14 gen – Sala Trionfo

2984 - Studio

Alessandro Maida

 

19 gen – 21 gen – Sala Agorà

LA TRAGICA STORIA DEL DOTTOR FAUST

Giovanni Ortoleva

 

27 gen – Sala Agorà

PIERPAOLO CAPOVILLA e i CATTIVI MAESTRI

 

04 feb – Sala Trionfo

FIGHT OR FLIGHT - prima nazionale

Mechanical Monkeys

 

10 – 12 feb- Sala Trionfo

HOKUSPOKUS

Familie Flöz

 

17 – 19 feb- Sala Campana

IMMACOLATA CONCEZIONE

Joele Anastasi

 

23 – 25 feb – Sala Trionfo

I TRENI DELLA FELICITA’ – questa storia nei libri di storia non c’è

Laura Sicignano

 

3 – 4 mar – Sala Trionfo

QUESTA MERAVIGLIOSA VITA DI ARTISTI - prima nazionale

Teatro canzone di e con Gian Piero Alloisio

 

4 mar – La Claque in Agorà

MICAH P. HINSON Live in concerto – prima nazionale

  

9 – 11 mar – Sala Trionfo

LA DODICESIMA NOTTE (o quello che volete) – prima nazionale

William Shakespeare/Giovanni Ortoleva

 

10 mar – Sala Agorà

SMETTERE DI FUMARE BACIANDO LIVE TOUR

Guido Catalano

 

17 – 18 mar – Sala Trionfo

HYBRIS

RezzaMastrella

 

23 mar – 2 apr – Sala Campana

IL FENOMENO LAPLANTE – prima nazionale

Lo strano caso del Capo Indiano Fascista

Emanuele Conte

 

 

CALENDARIO TEATRO DEL PONENTE 

15 gen

FAME MIA

Annagaia Marchioro

 

17 feb

OUVERTURES DES SAPONETTES

Michele Cafaggi

 

26 feb

INFESTARE – ovvero il declino di un astro

Elisabetta Granara/Il Gruppo di Teatro Campestre

 

12 mar

I TRENI DELLA FELICITA’ – questa storia nei libri di storia non c’è

Laura Sicignano

 

26 mar

DIARIO DI EVA

Gianni Masella

 

16 apr

RACCONTO D’INVERNO

Marco Maccieri

 

Paolo Fizzarotti

Le avventure di una suora genovese nel Far West

Super User 07 Gennaio 2023 795 Visite

Soriteatro, l’ottava stagione organizzata a Sori da Teatro Pubblico Ligure con la direzione artistica di Sergio Maifredi, prosegue giovedì 12 gennaio al Teatro Comunale.

“Sister Blandina. Le avventure di una suora dalla Liguria al Far West”, in scena alle ore 21, è una nuova produzione del Teatro Pubblico Ligure di cui è protagonista il giornalista e scrittore Massimo Minella, anche autore del racconto insieme a Danila Suzzi. Lo spettacolo è accompagnato da Franco Piccolo all’armonica e alla fisarmonica. Il vero nome di Sister Blandina è Maria Rosa Segale. Ha solo 4 anni quando, alla metà dell’800, insieme alla sua famiglia emigra negli Stati Uniti. Lascia per sempre la sua casa di Cicagna e raggiunge il porto di Genova per affrontare un lungo viaggio che la porterà fino a Cincinnati, in Ohio. Qui conoscerà le Suore della Carità e si unirà a loro. Maria Rosa diventerà Suor Blandina e a 22 anni partirà sola, attraversando gli Stati Uniti, in un’avventura che la condurrà fino al lontano e selvaggio ovest del Paese, il Far West.

Una scelta progressista, rivoluzionaria, di emancipazione femminile per compiere la propria missione sempre dalla parte degli ultimi e di chi vive ai margini della società statunitense, immigrati, ispanici, indiani, fuorilegge. Tra le prime a porre la questione dei nativi americani, Suor Blandina è venerata negli Stati Uniti, Paese che le ha dedicato libri, fumetti e serie televisive. Suor Blandina è Serva di Dio dal 2014 ed è in corso la sua causa di beatificazione. È il momento di riconoscere il suo impegno e ricordare la sua figura anche in Italia. Lo spettacolo è preceduto alle ore 19.30 nel foyer, dal terzo incontro del ciclo “Far ridere è una cosa seria.

Cinque autori d’eccellenza nella narrativa ironica”, ideato dalla scrittrice Barbara Fiorio per dare valore a un filone letterario troppo spesso trascurato, ricco di intelligenza e portatore dell’inestimabile valore liberatorio della risata. Ne è un esempio il romanzo dello svedese Fredrik Backman “Britt-Marie è stata qui”.

  

Biglietto spettacoli: 15€ intero, 12€ ridotto.

Biglietto incontri nel foyer: 5€ per i non abbonati.

 

SORITEATRO 2022/2023 – VIII STAGIONE

Direzione artistica Sergio Maifredi

 

Giovedì 12 gennaio 2023, ore 19.30

FAR RIDERE È UNA COSA SERIA

BARBARA FIORIO

FREDRIK BACKMAN

Britt-Marie è stata qui

 

Ore 21

MASSIMO MINELLA

SISTER BLANDINA

Le avventure di una suora dalla Liguria al Far West

Racconto di Massimo Minella e Danila Suzzi

Musiche di Franco Piccolo

Con Massimo Minella

e Franco Piccolo, armonica e fisarmonica

Produzione Teatro Pubblico Ligure

 

Paolo Fizzarotti

Arriva Gian Burrasca al Teatro della Tosse

Super User 07 Gennaio 2023 602 Visite

 

Domenica 15 gennaio alle ore 16 riprende ai Teatri di S. Agostino la programmazione de La Tosse in famiglia con “Giannino Stoppani in arte Burrasca”, personaggio amatissimo da molte generazioni.Lo spettacolo racconta, con la tecnica del teatro d’ombre, le vicende di Giannino Stoppani, un bambino di dieci anni che vive nella Toscana di fine ‘800; un bambino vivace, creativo, sensibile e intelligente, forse troppo, al punto che la sua vitalità e sincerità finiscono spesso per smascherare l’ipocrisia e l’arroganza che governano il mondo degli adulti.

Due attori e tanta musica - dal rap a musiche originali – per una storia che è anche una storia di riscatto, crescita e formazione.Alle ore 15 laboratorio Aspettando Carnevale a cura di Teiera Magica nel Foyer Tonino Conte. Dopo lo spettacolo alle ore 17.30 nel foyer Tonino Conte presentazione del libro “Alla ricerca di un lieto fine” di Salvatore Cannova – ediz. Edity. Liberamente tratto da “Il topo e la montagna” di Antonio Gramsci, illustrazioni di Isabella Ceravolo.

 

15 gennaio - h 16.00 – Teatri di S. Agostino

GIANNINO STOPPANI IN ARTE BURRASCA

Di Giacomo Sette

Musiche di Andrea Cauduro

Dai 6 anni

Tecnica: teatro d’ombre, d’attore e canzoni

 

ADULTI: euro 8

BAMBINI FINO A 12 ANNI: euro 6

CARNET “LA TOSSE IN FAMIGLIA”: euro 60

 

 

Paolo Fizzarotti

‘Così è, se vi pare’: Eros Pagni torna a Genova con Pirandello

Super User 07 Gennaio 2023 1199 Visite

 

Il primo spettacolo del nuovo anno vede il ritorno a Genova di Eros Pagni, amatissimo protagonista per oltre mezzo secolo, di molte produzioni di successo del Teatro Nazionale di Genova.

Il pluripremiato attore interpreta Lamberto Laudisi, il raisonneur di Così è (se vi pare), capolavoro pirandelliano in scena al Teatro Eleonora Duse da mercoledì 11 a domenica 15 gennaio. Insieme ad Eros Pagni, Anita Bartolucci (la Signora Frola) Giacinto Palmarini (il Signor Ponza) e altri otto attori danno vita alla messa in scena di un regista come Luca De Fusco.Scritta dal Premio Nobel agrigentino nel 1917, Così è (se vi pare) è uno dei testi cardine su cui ruota un grande tema pirandelliano, ossia la natura ambigua e interpretabile della realtà.

Al centro della vicenda la vita monotona di una sonnolenta cittadina di provincia che viene scossa dall’arrivo di un nuovo impiegato, il Signor Ponza, accompagnato da sua moglie e dalla suocera. A destare sospetti è il fatto che mentre quest’ultima frequenta costantemente la casa del genero, nessuno nel paese è mai riuscito ad incontrare la moglie. Il mistero si infittisce tanto che la commedia si dipana con i tempi di un giallo, con i vari personaggi che si affacciano dalle aperture geometriche, in stile De Chirico, che compongono la scena circolare realizzata da Marta Crisolini Malatesta.

Un giallo nel quale però, più che il colpevole, l’intreccio conduce lo spettatore di fronte ad una sentenza inappellabile: la natura sfuggente e insondabile della verità.

Giunto alla sua sesta regia pirandelliana Luca De Fusco racconta: «Ho deciso di bandire ogni elemento grottesco dalla rappresentazione, prediligendo una chiave interpretativa di ispirazione kafkiana, collocando i personaggi al centro di uno spazio che potrebbe essere il cortile di un manicomio o un insieme di palchi teatrali».Lo spettacolo va in scena al Teatro Eleonora Duse: mercoledì e venerdì ore 20.30, giovedì e sabato ore 19.30. Domenica ore 16. Info teatronazionalegenova.it Mercoledì 11 gennaio, al termine dello spettacolo, Eros Pagni e Andrea Porcheddu (dramaturg del Teatro Nazionale di Genova) ricordano Mariangela Melato, nel decimo anniversario della sua scomparsa.

 

11 – 15 gennaio 2023

Teatro Eleonora Duse

Così è (se vi pare)

di Luigi Pirandello

regia Luca De Fusco

con Eros Pagni, Anita Bartolucci, Giacinto Palmarini, Paolo Serra, Lara Sansone, Giovanna Mangiù, Valeria Contadino, Domenico Bravo, Roberto Burgio, Plinio Milazzo, Irene Tetto

scene e costumi Marta Crisolini Malatesta

scelte musicali Gianni Garrera

luci Gigi Saccomandi

produzione Teatro Stabile di Catania, Teatro Biondo Palermo, Tradizione e Turismo – Centro di Produzione Teatrale – Teatro Sannazaro, Compagnia La Pirandelliana

 

Paolo Fizzarotti

Politeama Genovese, Incotrada e Pignotta protagonisti di una commedia travolgente

Super User 05 Gennaio 2023 848 Visite

Vanessa Incontrada e Gabriele Pignotta saranno i protagonisti di ‘Scusa sono in riunione... Ti posso richiamare?’, commedia geniale e travolgente, scritta e diretta dallo stesso Pignotta, che andrà in scena da martedì 10 a giovedì 12 gennaio, ore 21:00, al Politeama Genovese.

Pignotta dipinge il ritratto della sua generazione, quella dei quarantenni di oggi, abbastanza cresciuta da poter vivere inseguendo il successo e la carriera ma non abbastanza adulta da poter smettere di ridere ed ironizzare su se stessa.

Cosa succederebbe se queste stesse persone, per uno scherzo di uno di loro, si ritrovassero protagonisti di un reality show televisivo? ‘Scusa sono in riunione... ti posso richiamare?’ è un’attuale e acutissima commedia degli equivoci che, con ironia, ci invita a riflettere sull’ossessione della visibilità e sulla brama di successo che caratterizzano i nostri tempi.

POLITEAMA GENOVESE

da martedì 10 a giovedì 12 gennaio 2023, ore 21:00 (3 recite)

SCUSA SONO IN RIUNIONE... TI POSSO RICHIAMARE?

una commedia scritta e diretta da Gabriele Pignotta

con Vanessa Incontrada, Fabio Avaro, Siddhartha Prestinari, Nick Nicolosi

scene Matteo Soltanto

costumi Valter Azzini

luci Pietro Sperduti

musiche Stefano Switala

produzione a.ArtistiAssociati

Opera Carlo Felice Genova, Fabio Luisi dirigerà un concerto dedicato ad Anton Bruckner

Super User 04 Gennaio 2023 1072 Visite

Giovedì 5 gennaio, alle ore 20.00, Fabio Luisi, direttore onorario dell'Opera Carlo Felice Genova, dirigerà un concerto dedicato monograficamente ad Anton Bruckner, con in programma la Sinfonia n. 8 in do minore (Urfassung - 1887), nell'ambito del ciclo pluriennale dedicato al compositore austriaco. "Sono felicissimo di continuare la proposta delle sinfonie di Bruckner con l’Orchestra del Carlo Felice" - ci racconta Fabio Luisi. "L'Orchestra sta sviluppando una bella affinità a questo compositore non semplice. L’Ottava Sinfonia è probabilmente l’opera più complessa e matura del compositore di Linz. Sotto pressione di amici e colleghi Bruckner fece diverse modifiche, sostituendo il finale del primo movimento, accorciando il movimento lento e apportando ancora cambiamenti. Noi invece proponiamo di questa sinfonia la prima versione (Urfassung) come la pensò e pubblicò Bruckner originariamente, credo per la prima volta a Genova".

 

Il programma

Nel 1956, quando ricorreva il 60° anniversario della morte del compositore, fu fondata proprio qui a Genova la prima società italiana aderente alla Internationale Bruckner Gesellschaft di Vienna. Fu l’inizio di un lento percorso di avvicinamento del pubblico italiano all’arte di Bruckner che oggi, grazie anche all’apostolato di interpreti come Giulini e Abbado, e poi Chailly, Gatti, Luisi, può dirsi pressoché compiuto. Certo, nel mondo latino il musicista di Ansfelden, provincia di Linz, non è venerato come nei paesi di lingua tedesca e forse non lo sarà mai. Troppo densa, granitica e dotta è la sua scrittura, seppur non priva di quella luce e quell’aria mediterranea che i menzionati direttori sono andati man mano rivelando. Ma oggi la musica di Bruckner si esegue più di ieri e un’opera fluviale, gigantesca, immensa come la Sinfonia n.8 in do minore non incute più il timore di una volta, quando solo Quarta e Settima apparivano nei nostri programmi da concerto, complice la confidenza che veniva agli ascoltatori dall’essere sfruttate nelle colonne sonore di pellicole cinematografiche di qualità. Dell’Ottava, in ogni caso, colpiscono due aspetti più di altri. Il primo consiste nella sua natura di contenitore dei frutti più maturi del lungo percorso sinfonico snodatosi nelle Sinfonie precedenti. Vi si ritrovano cioè, ma a un grado di più matura compiutezza – e senza le metafisiche astrazioni dell’incompiuta Nona – il lessico, le forme, persino gli stilemi cari al compositore (le esposizioni a tre temi, la figura ritmica 2+3, le progressioni armoniche dei tempi lenti: ecco i più evidenti). Il secondo è che vi si intravvede al contempo il superamento dell’attitudine romantica che tal lessico, forme e stilemi aveva generato, nella direzione di un prosciugamento (paradossale il termine nel caso di un’opera di quasi 90 minuti) che sembra presentire le avvisaglie dell’Espressionismo. Le documentano ad esempio la dissolvenza (inedita per Bruckner) che conclude il primo tempo, il rarefatto naturalismo dello  Scherzo (vi si tratteggia non senza ironia Der deutsche Michel, ovvero il prototipo dell’individuo tedesco onesto e corrivo), la dilaniata cupezza del sontuoso Adagio, le scheggiature arcaizzanti del Finale, che “asciugano” la retorica delle pittoresche fanfare apparse in principio. Se il gigantismo dell’Ottava si debba al suo essere summa del sinfonismo bruckneriano o alla prolificazione di varianti tematiche (ecco un altro dettaglio “espressionistico”) prodotte dall’inarrivabile dottrina contrappuntistica di lui, è invece difficile dire. Una cosa comunque non esclude l’altra. Nella presente occasione l’opera si esegue nella sua prima versione, che risale al 1884-87. La prima esecuzione ebbe luogo a Vienna il 18 dicembre 1892. In tale occasione, la Sinfonia fu presentata nella successiva e più “educata” versione del 1889-90.

 

Gli interpreti

Fabio Luisi è direttore musicale della Dallas Symphony Orchestra, direttore principale della Danish National Symphony, direttore emerito dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, direttore principale della NHK Symphony Orchestra di Tokyo e direttore onorario dell’Opera Carlo Felice Genova. Dirige le orchestre più prestigiose del mondo. Nella stagione 22/23 il Maestro Luisi dirigerà una nuova produzione di Vespri Siciliani al Teatro alla Scala, continuerà la registrazione dell’integrale di Carl Nielsen con la Danish National Symphony Orchestra per la Deutsche Grammophon e presenterà nel 2024 il ciclo completo Der Ring des Nibelungen di Wagner in forma di concerto, con la Dallas Symphony Orchestra. È stato premiato con la Medaglia d’Oro e l’Anello d’Oro dedicati a Bruckner. Luisi ha ricevuto un Grammy Award per la sua direzione delle ultime due opere dell’Anello del Nibelungo e il DVD dello stesso ciclo, registrato dal vivo al Metropolitan e pubblicato dalla Deutsche Grammophon, è stato nominato come migliore registrazione operistica nel 2012. La sua vasta discografia comprende un vastissimo repertorio. Fabio Luisi è stato insignito il Grifo d’oro per il suo contributo alla notorietà della città di Genova.

 

La storia dell’Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova inizia nei primi anni del ‘900; l’attività sinfonica e operistica è da allora continuativa. Con un repertorio che spazia dal Seicento alla musica contemporanea, la compagine si distingue per produttività e versatilità. Sul podio si avvicendano direttori di rilevanza internazionale, per citarne solo alcuni: Victor De Sabata, Igor Stravinsky, Franco Capuana, Sergiu Celibidache, Hermann Scherchen, Claudio Abbado, Carlo Maria Giulini, Riccardo Muti, Georges Prêtre, Mstislav Rostropovič, Gianandrea Gavazzeni, Daniel Oren, Antonio Pappano, Christian Thielemann, Daniele Gatti, Gennadij Roždestvenskij, Bruno Campanella, Zubin Mehta, Nello Santi, Sir Neville Marriner, Kyrill Petrenko, Hartmut Haenchen, Vladimir Fedoseev, Andrea Battistoni, Fabio Luisi (Direttore onorario), Donato Renzetti (Direttore emerito). Dal 2022 Riccardo Minasi è il Direttore musicale. Numerose sono le incisioni registrate al Teatro Carlo Felice, in particolare di produzioni liriche, per etichette quali Deutsche Grammophon, Decca, Sony, TDK, Rai-Trade, Nuova Era Records, Arthaus Musik, Dynamic, Bongiovanni, Denon/ Nippon Columbia e BMG-Ricordi. L’alto livello artistico consolidato negli anni le consente di prendere parte a manifestazioni di grande prestigio quali il Festival dei Due Mondi di Spoleto, il Ravello Festival, il Festival di musica sacra Anima Mundi di Pisa, e d’esibirsi in importanti sedi nazionali e internazionali quali il Parco della Musica di Roma, il Teatro degli Arcimboldi di Milano, l’Auditorium della Conciliazione di Roma, il Teatro dal Verme di Milano, la Royal Opera House di Muscat, la Astana Opera, il Marinsky Concert Hall, la Basilica di S. Francesco ad Assisi.

Teatro Sociale di Camogli, presentato il cartellone gennaio-maggio: 50 titoli di ogni genere

Super User 02 Gennaio 2023 856 Visite

Il Teatro Sociale di Camogli ha presentato il cartellone del periodo gennaio-maggio 2023, quasi cinquanta spettacoli appartenenti a tutti i generi: prosa, cabaret, operetta, musica classica, jazz, pop, danza, teatro per ragazzi. Una programmazione che realizza nel modo più fedele e completo possibile la vocazione multidisciplinare del Teatro, nel 2022 riconosciuta ufficialmente dal MIC, che, attraverso la Direzione Generale dello Spettacolo, ha ufficializzato l’accoglimento della domanda di accesso al FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) presentata nella categoria “Organismi di programmazione multidisciplinare” a prevalenza Musica. Un traguardo importantissimo, mai raggiunto prima dal Teatro Sociale di Camogli, che segna una svolta nella storia dell’istituzione camogliese presieduta da Maurizio Castagna.

I prossimi cinque mesi di programmazione intensa, messi a punto dal sovrintendente e direttore artistico Giuseppe Acquaviva, non sono contraddistinti solo dalla quantità, ma anche dalla qualità. Tra i musicisti classici spiccano il duo violoncello-pianoforte Prandi-Romanovsky (10 febbraio), i pianisti Paolo Restani (22 aprile) e Ivan Bessonov (9 marzo), il clarinettista Anton Dressler (30 aprile), lo Janoska Ensemble (19 febbraio), tutti pluripremiati concertisti di fama internazionale. Il calendario jazz porta a Camogli tre pianisti del calibro di Enrico Pieranunzi (27 gennaio), Danilo Rea (17 febbraio) e Dado Moroni (26 maggio). Viene inoltre recuperato il concerto di Gegè Telesforo (3 marzo), previsto il 14 ottobre scorso e annullato per Covid. Il pop e il rock trovano ampio spazio negli omaggi a Mina (24 febbraio), Milva (12 maggio), Lucio Dalla (5 maggio), i cantautori della Scuola Genovese (28 aprile), David Bowie (10 marzo) e i Queen (21 aprile). E poi, i 40 Fingers (17 marzo), un fenomenale quartetto di chitarristi che sta spopolando sia dal vivo che in rete.

La programmazione di prosa ha una varietà di sfaccettature che raramente si incontra nei cartelloni teatrali. C’è la commedia sofisticata, leggera ma sottile: Partenza in salita (4 febbraio) di Gianni Clementi, con Corrado Tedeschi, che per la prima volta recita insieme alla figlia Camilla Tedeschi; Alle 5 da me (15 aprile) di Pierre Chesnot, con Gaia De Laurentiis e Ugo Dighero; Amnesie di un viaggiatore senza biglietto (29 aprile), di e con Augusto Fornari. C’è il teatro che affronta temi di importanza collettiva: Sei donne che hanno cambiato il mondo (8 marzo), di e con Gabriella Greison; Anima mundi (18 marzo), di e con Lucilla Giagnoni, una riflessione sulla natura e la vita a partire da Leopardi. C’è il teatro innovativo e sperimentale: Inferno da camera (28 gennaio), di e con Luigi Maio, una partitura per musicisti e Musicattore ispirata al Dante della prima cantica; Breve apologia del caos (4 marzo), una critica graffiante e paradossale della contemporaneità firmata da uno dei più interessanti drammaturghi sudamericani di oggi, l’uruguayano Santiago Sanguinetti. E infine, il cabaret di alto livello, per ridere con intelligenza e fantasia: Dario Ballantini (21 gennaio), Raul Cremona (3 febbraio), Cristina Chinaglia (14 aprile), Enzo Paci (19 maggio), Giulia Musso (31 marzo), fenomeno della rete qui al suo debutto teatrale con il monologo Ad ognuno il suo, la compagnia Baistrocchi, che al Teatro Sociale presenta in prima assoluta Che fiesta… 110 años (11 e 12 febbraio), in onore del proprio centodecimo compleanno, e Maurizio Lastrico (27 maggio), che a Camogli fa sempre sold out, a chiusura dell’intera Stagione.

Valorizzata anche la danza, con l’eleganza del Balletto di Milano, protagonista di Carmen (26 marzo), le meraviglie visive del Canova svelato (29 gennaio) della RBR Dance Company, gli “illusionisti della danza”, le innovazioni coreografiche del Romeo e Giulietta (11 marzo) della Compagnia Zappalà Danza e di Memento (2 aprile) della Compagnia Cornelia.

Prosegue inoltre l’iniziativa degli aperitivi serviti nei palchi al venerdì sera alle ore 19.30 durante lo spettacolo, che da quest’anno non è più solo limitata al jazz, ma diventa trasversale, tanto che è stata ribattezzata “Aperitivo a teatro”.

Giunge a conclusione, poi, la fortunata Stagione Teatro Ragazzi, a cura di Maria De Barbieri, con otto titoli da gennaio a marzo che vanno ad aggiungersi ai sette messi in scena tra ottobre e dicembre 2022.

I prezzi degli spettacoli della Stagione Gennaio-Maggio 2023 vanno dai 20 ai 40 Euro. Previste riduzioni per under 26 e over 65, soci Coop e GPM, abbonati Trenitalia. È possibile acquistare carnet da 20, 15 e 10 spettacoli a scelta, con un risparmio dal 30% al 40% sul costo del singolo biglietto.

www.teatrosocialecamogli.it

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