Genoa, l’esonero di Sheva - video
L’esonero del tecnico del Genoa, Andrij Ševčenko, visto da Franco Ricciardi.
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L’esonero del tecnico del Genoa, Andrij Ševčenko, visto da Franco Ricciardi.
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E’ Nadiem Amiri il rinforzo per il centrocampo del Genoa. Arriva dal Bayer Leverkusen, ha 25 anni, è tedesco di origini afgane, e quest’anno ha totalizzato con la formazione tedesca 18 presenze realizzando 2 gol.
Amiri, nel giro della Nazionale della Germania dal 2019, è un centrocampista che può fare da mezzala e da trequartista. È dotato di buona tecnica, è abile in dribbling e negli inserimenti in fase offensiva. Forte fisicamente (178 cm di altezza x 72 kg di peso), è molto valido anche a protezione della difesa.
Il giocatore dovrebbe sostenere le visite mediche questo fine settimana, quando firmerà anche il contratto. La società proverà ad accelerare la pratica del tesseramento ed anche lui potrebbe quindi partecipare, partendo dalla panchina, alla durissima trasferta in programma lunedì sera a Firenze.
Un acquisto molto importante per il Grifone, visto che a centrocampo servono rinforzi con la massima urgenza.
Franco Ricciardi
Lo ha voluto fortemente il neo presidente Marco Lanna e tutto il nuovo Consiglio di Amministrazione della U.C. Sampdoria. Dopo tre mesi e mezzo di “sospensione”, Carlo Osti torna oggi a ricoprire la sua carica in seno alla società blucerchiata, quella di responsabile dell'Area Tecnica.
Il validissimo dirigente era stato allontanato per una delle ultime mattane dell’ormai ex presidente Ferrero, che non condivideva il suo operato, con uno scarno e delirante comunicato: “Il Signor Carlo Osti è stato sollevato dal proprio incarico per il venir meno dei presupposti per la prosecuzione del rapporto di lavoro”.
Questa volta il comunicato è chiaro e positivo: "L’U.C. Sampdoria è lieta di comunicare che, a far data da oggi, Carlo Osti riprende la carica di Responsabile delle Aree Tecniche, chiarite e superate le divergenze che avevano caratterizzato il periodo di sospensione cautelare a partire dal 1º ottobre 2021. Lo storico dirigente blucerchiato continuerà così a mettere a disposizione della società le sempre apprezzate esperienza, serietà e professionalità, con rinnovato entusiasmo e unità di intenti".
Come dire, Ferrero è il passato, e non tornerà mai più.
Buon lavoro Direttore.
Franco Ricciardi
Melania Martinovic, nata a Roma il 26 maggio del 1993, è una nuova attaccante della Sampdoria Women. La romana di origini montenegrine ha una lunga gavetta alle spalle – Mozzanica, Sassuolo, Florentia San Gimignano e Fiorentina solo alcune delle sue precedenti esperienze – e arriva a Genova con l’obiettivo di aiutare la causa doriana a suon di reti.
“Ho sensazioni positive - ha spiegato alla sua presentazione ufficiale - non vedo l’ora di scendere in campo con la maglia della Samp. Conoscevo già molte delle mie nuove compagne di squadra con cui ho giocato nelle mie precedenti esperienze e stimo molto mister Cincotta. Un modello? Mi ispiro a capitan Quagliarella: anche se abbiamo caratteristiche tecniche diverse ci accumuna l’istinto del gol”.
Nel suo recente passato, luglio 2021, si era svincolata dalla Florentia San Gimignano a seguito della cessione del titolo sportivo proprio alla Sampdoria, e si è trasferita alle “cugine” della Fiorentina.
Oggi, dopo sei mesi, ecco il suo trasferimento a titolo definitivo alla Sampdoria. Nella squadra Viola ha giocato in questo campionato 5 partite.
Ora l’avventura in maglia blucerchiata.
Franco Ricciardi
Un innesto per la difesa del Genoa. Dopo gli ottimi inserimenti di Oestigar ed Hetfi, ecco arrivare dalla Roma, questa volta però in prestito secco sino a giugno, Riccardo Calafiori, classe 2002, che fa anche parte della Nazionale italiana Under 21.
Calafiori ha giocato nel girone di andata 6 gare con i giallorossi, è un terzino sinistro che può giocare anche al centro della difesa. Dotato di una buona tecnica di base e di un buon tiro dalla distanza, è molto bravo nei cross dalla linea di fondo. Il suo valore è testato dal fatto che nel 2020 è stato inserito nella lista dei migliori 60 calciatori nati dopo il 2002 stilata dal giornale “The Guardian”, mentre lo scorso anno è stato indicato dalla UEFA come uno dei 50 giovani più promettenti dell'anno.
Il giocatore ha effettuato giovedì scorso le visite al Porto Antico presso il Synlab “Il Baluardo”. Entro venerdì sera la firma del contratto, e lunedì potrebbe già essere in panchina contro la Fiorentina.
Franco Ricciardi
La Sampdoria si muove con accortezza in questo mercato di gennaio. Dopo l’arrivo di “El General” Rincon dal Torino, mandato subito in campo a Napoli contro i partenopei, ecco un altro acquisto a titolo definitivo: dal Milan arriva a sorpresa Andrea Conti; il difensore, classe 1994, ha effettuato lunedì le rituali visite mediche e già da martedì 11 gennaio sarà a disposizione di mister D'Aversa.
Stringatissimo il comunicato stampa diramato della società: "L’Unione Calcio Sampdoria comunica di aver acquisito a titolo definitivo dall’A.C. Milan i diritti alle prestazioni sportive del calciatore Andrea Conti, nato a Lecco il 2 marzo 1994".
Particolare la formula: arriva a titolo definitivo ma ha un contratto con la società blucerchiata in scadenza giugno 2022, quindi di sei mesi.
Conti è un terzino destro dotato di ottima resistenza fisica e buona capacità di corsa e inserimento. Sembrava in gioventù destinato ad una grande carriera, ma alcuni infortuni ne hanno limitato l'affermazione ad alti livelli.
La sua carriera è iniziata nelle giovanili di Lecco ed Atalanta, per poi passare al Perugia (2013-14, 16 presenze), Virtus Lanciano (2014-15, 24 presenze), Atalanta (2015-17, 47 presenze), Milan (2017-21, 40 presenze), Parma (2021, 11 presenze).
Lo scorso luglio era rientrato al Milan, dove però non ha trovato spazio.
E’ comunque perfettamente allenato, e già con la gara con il Torino del prossimo weekend andrà di sicuro in panchina a disposizione del mister blucerchiato.
Franco Ricciardi
Non era troppo imprevedibile quello che sarebbe successo al Grifo, in questo periodo, dopo un girone d’andata pessimo e un inizio peggiore, per chi conosce l’ambiente rossoblù.
Si vuol dire che chi vive bene la storia del Genoa sapeva che poteva serenamente accadere quello che sta succedendo. Mentre gli amici americani, forse troppo trionfalistici, non pensavano di capitare in quella “trappola” sportiva che è il calcio e in particolare il calcio rossoblù.
Esempio lampante, credere che un eccellente giocatore, un eccellente uomo, senza alcuna esperienza di panchina, avrebbe potuto prendere in mano una squadra già “sciagurata” per i risultati ottenuti e portarla in breve tempo fuori dalla tempesta.
Ora, naturalmente, gli americani, che sembra siano persone molto affidabili, stanno già cercando di provvedere (“per quanto è possibile”) ai guasti attuali. E già Zangrillo ha detto: “Siamo pronti a tutto”, facendo capire che anche per loro la retrocessione potrebbe essere una eventualità.
In realtà le reazioni dei “777” sembrano molto razionali, non molto drammatiche, mettendoci la loro faccia e cercando di calmare la tifoseria che incomincia (pensate) a dire che forse “si stava meglio quando si stava peggio”.
Mentre scriviamo non sappiamo la fine di Sheva, che povera anima, una sfortuna simile proprio non se la aspettava: sia calcistica (3 punti in 9 partite) sia fisica con il maledetto Covid.
E anche questi americani, convinti di essere capitati in una grande società, forse hanno esagerato nel loro ottimismo: basta ascoltare una frase detta da Zangrillo: “Quando qualcosa non va in reparto, non facciamo fuori il primario”, come a dire che se la barca rossoblù sta affondando non è il timoniere (cioè Sheva) che viene gettato in mare. Ecco: a parte il fatto che se in un reparto (almeno lo speriamo) un medico lascia una pinza nello stomaco del paziente (caso paragonabile al momento drammatico del Grifo), il primario salta e come, almeno ce lo auguriamo.
Questo a significare che anche il più grande “rianimatore” non abbia ancora capito cosa significhi, nel calcio, una rianimazione. La pinza nella pancia equivale al penultimo posto in classifica (cioè Serie B), qui il “primario” calcistico dovrebbe senz’altro saltare e farsi un esame di coscienza.
Detto ciò, ci si chiede ora che farà Spors e che faranno soprattutto i “777”, i quali, va detto, hanno già sganciato circa venti milioni per il rafforzamento. Soldi già spesi soprattutto per Hefti, Ostigard e Yeboah, insieme costati, uno per l’altro, circa 18/19 milioni. E, onestamente, non sembrano “grandi nomi”, tali da offrire quel valore aggiunto, cioè qualità, ad una formazione che di qualità ha poco o niente.
Comunque, se verranno Malan o Ballardini (o chissà chi, se Spors ha in mente qualche “nomade” internazionale), il problema sarà ricomporre una squadra, dare ad essa un’identità e sperare che anche le dirette avversarie battano qualche colpo negativo. Mors tua vita mea, come si dice.
Speriamo davvero che questi americani (che, onestamente, non pare abbiano perso la testa: pensate se questa situazione fosse capitata a Preziosi… invece i tifosi sono ancora calmini…) ora pensino di più al Genoa che ai loro investimenti nella nostra città. Il sindaco è impegnato nelle elezioni, dunque non va disturbato, così come il presidente della regione.
Si ricordino gli amici americani che il tifoso genovese, e in particolare quello rossoblù, ama intensamente i suoi colori ma, quando capisce che qualcuno vuole disattendere le promesse, il suo grande amore si può trasformare in rabbia.
Ma su questo sembra che gli americani abbiano capito.
Vittorio Sirianni
Dopo aver tesserato l’ex genoano Rincon, la Sampdoria ha messo nel mirino un Grifo! Sì, la società blucerchiata sta cercando in queste ore di portare a Genova Vincenzo Grifo.
Attualmente il giocatore, nel giro della nazionale italiana sino a poco prima dell’Europeo vinto, gioca nel Friburgo; un atleta eclettico, che può ricoprire diversi ruoli in attacco, ma spesso ha anche ricoperto il ruolo di trequartista.
I contatti del DS Faggiano con la società tedesca ci sono, ed il giocatore verrebbe più che volentieri i Italia, soprattutto perché aumenterebbero le sue possibilità di rientrare nel giro della Nazionale, con la quale ha giocato 6 gare e segnato due gol.
Grifo ha giocato tutta la sua carriera in Germania, passando per Dinamo Dresda, FSV Francoforte, Hoffenheim, Borussia Moenchengladbach, all’Hoffenheim ed infine al Friburgo; ma stando a chi lo conosce bene, la voglia di giocare in Serie A nel suo paese d’origine è fortissima.
L’ostacolo più grande è la valutazione che fa il Friburgo, che chiede almeno 14 milioni di euro cash per lasciarlo partire.
Grifo è nato a Pforzheim nel 1993, quindi è ancora relativamente giovane.
Con lui e Rincon la Sampdoria si ritroverebbe con un centrocampo nuovo di zecca, e di grande valore.
Il giocatore è un battitore di angoli e punizioni, preferisce giocare con il piede destro ed è un buon tiratore da fuori area e bravo nei contrasti, un buon “strappapalloni”.
Grifo detiene un singolare record: è uno dei due giocatori (l’altro è Marco Verratti) ad aver giocato nella Nazionale maggiore senza aver mai esordito in Serie A.
Le possibilità che arrivi in blucerchiato si attestano attorno al 50/55%.
Le prossime ore saranno decisive.
Franco Ricciardi
Le cose in casa Genoa sono profondamente cambiate. Non esce uno spillo dalla nuova società, tutt’altra cosa di quando nella gestione Preziosi gli “spifferi” erano tanti.
E con una operazione finalizzata nel giro di poche ore, la dirigenza rossoblù ha trovato l'accordo con lo Sturm Graz per il trasferimento a titolo definitivo del giovane attaccante italo-ghanese.
Per la cronaca, è nipote di Tony Yeboah forte attaccante degli anni a cavallo tra il 1988 ed il 2000 di Eintrach Francoforte (123 presenze e 68 gol) e Leeds (62 presenze e 33 gol).
Yeboah è alto 182 cm e pesa 72 chili, è nato in Ghana, ma all’età di 4 anni, nel 2004, è arrivato in Italia dove si era trasferita la famiglia. Per questo e le sue qualità fa parte della Under 21 italiana.
Nello Sturm Graz dal marzo 2021 ha realizzato 17 gol in 32 partite, e servito parecchi assist. In questo campionato in 9 gare è andato a bersaglio 7 volte.
Gioca indifferentemente come seconda o prima punta.
E’ atteso a Genova nella giornata di sabato per le rituali visite mediche.
Il nuovo direttore sportivo del Genoa Johannes Spors è stato perfetto nei tempi e lo ha soffiato in volata ad altre quattro società, di cui due italiane.
Franco Ricciardi
Ha suscitato un grande interesse l’articolo sul padel del professor Mauro Casaleggio, primario del Dipartimento di riabilitazione di Asl 3 e profondo conoscitore di questo nuovo sport. Gli abbiamo chiesto un suo secondo articolo, che volentieri pubblichiamo.
RISCHIO INFORTUNI AA.SS. nel PADEL
1.Lesione Cuffia Dei Rotatori della spalla
La CDR è un complesso anatomico funzionale composto da 4 muscoli e dai rispettivi tendini (sovraspinato SSP, sottospinato STP, sottoscapolare SSC e piccolo rotondo PR) che consentono alla spalla di muovere il braccio in un range di movimento (ROM= range of motion) molto ampio. Tale movimento è garantito oltre che dalle strutture muscolari, anche dalle superfici articolari del cingolo Scapolo Omerale e dalla sua particolare configurazione anatomica. Il nome deriva dal fatto che i tendini di questo complesso proteggono l’intera articolazione formando una vera e propria cuffia che avvolge la testa dell’omero. Superiormente si trova il tendine del muscolo SSP, anteriormente il tendine del STP e posteriormente i tendini del SSC e PR. La spalla è l’articolazione più mobile del corpo umano e consente al braccio 6 movimenti: ABDUZIONE 0°- 180°; ADDUZIONE 0°-45°; FLESSIONE 0°-180°; ESTENSIONE 0à-50°; INTRAROTAZIONE 0°-70°; EXTRAROTAZIONE 0°-60°.
Inoltre la CDR ha funzione di stabilizzatore attivo della testa omerale nella glena e depressore della testa omerale (coadiuvata dal tendine del capo lungo del bicipite) costituendo un meccanismo di bilanciamento muscolare.
Il complesso sistema articolare scapolo-omerale funziona perfettamente a patto che la CDR mantenga centrata la testa dell’omero nella glena.
Quando parliamo di rottura della CDR il riferimento è ai tendini che la costituiscono, la lesione può variare dall’ infiammazione ad una lesione parziale o totale del tendine.
Il gesto atletico del padel può determinare una usura e successivamente una rottura di questi tendini soprattutto in pazienti con conflitto subacromiale e nella fase decelerativa del gesto atletico e nei movimenti ripetuti di iperabduzione ed extrarotazione della spalla.
La sintomatologia è caratterizzata da tre stadi evolutivi:
.1.Edema ed infiammazione:
cui si associa tendinite/entesopatia del tendine SVP, borsite SAD, impotenza funzionale e dolore che può essere improvviso o successivo ad un trauma della spalla anche banale (entesopatia post-traumatica), prevalentemente notturno e può insorgere durante l’attività fisica.
In questo stadio il trattamento è CONSERVATIVO
.2.Fibrosi e Tendinite/Entesopatia:
cui si può associare lesione tendinea parziale, degrado articolare osseo, borsite SAD, impotenza funzionale, dolore non solo nei movimenti , ma anche a riposo. Possibile insorgenza di capsulite adesiva.
In questo stadio il trattamento è CONSERVATIVO, ma potrebbe diventare anche CHIRURGICO
.3. Speroni ossei e rotture tendinee:
cui si può associare fibrosi della borsa SAD, lesione totale SSP e STP, lesione capo lungo del bicipite brachiale, dolore esacerbato da alcuni movimenti, limitazione funzionale, ipotonotrofia muscolare con deficit stenico, calcificazioni intratendinee.
In questo stadio il trattamento è CHIRURGICO per via artroscopica.
Il DOLORE: l’esordio può essere improvviso, progressivo o di origine post traumatica. Può essere presente anche a riposo e spesso si manifesta nelle ore notturne impedendo al paziente di dormire. Il dolore causa perdita della funzionalità/motilità articolare sempre più invalidante causando atrofia muscolare e vizi posturali compensatori.
Il tendine SSP è quello maggiormente interessato poiché risiede sotto il tetto acromiale.
DIAGNOSI: -esame clinico (dolore, limitazione articolare, deficit di forza), test di Jobe, Yocuum, Neer, Hawkins, Lift off
-indagini strumentali: rx spalla A/P e transcapolare per outlet view, ecotomografia, RMN, artroRMN in caso di instabilità di spalla
TERAPIA: medica farmacologica, crioterapia, eventuale mesoterapia, trattamento riabilitativo, taping, Terapia Fisica (elettroterapia antalgica, laserterapia, tecarterapia, ipertermia, ultrasuonoterapia ed onde d’urto), trattamento chirurgico per via artroscopica seguito da adeguato iter riabilitativo.
Una lesione della CDR può causare un CONFLITTO SUBACROMIALE DELLA SPALLA (IMPINGEMENT), ovvero una condizione patologica cronica caratterizzata da un anomalo contatto tra la testa dell’omero ed il margine acromiale della scapola (attrito), questo anomalo contatto è dovuto a:
- risalita testa dell’omero (lesione CDR) - acromion di dimensioni maggiori (secondo classificazione di Bigliani, Bigliani 1 acromion piatto, Bigliani 2 acromion curvo, Bigliani 3 acromion adunco)
- presenza di speroni artrosici/becchi - sportivi con ripetizione del gesto atletico, iperuso o overtraining che può causare nel tempo un lento deterioramento/usura del tendine oppure in caso di gesto atletico errato - calcificazioni del legamento coraco-acromiale di origine post-traumatica
2.Lussazione della spalla
La lussazione della spalla è caratterizzata dalla fuoriuscita permanente della testa dell’omero dalla cavità glenoidea della scapola, in caso di fuoriuscita parziale si parla di sublussazione.
La lussazione Scapolo/Omerale della spalla è una patologia meno frequente, ma non rara nel padel.
La stabilità della testa dell’omero all’interno della glena è dettata da: - CDR (comprime la testa dell’omero sulla glena mantenendola centrata), - capsula articolare, - legamenti glenoomerali superiore medio ed inferiore, - cercine glenoideo (manicotto fibroso che avvolge la glena), - pressione intra-articolare negativa, - conformità e versione articolare.
Si distingue in lussazione S/O anteriore e posteriore a seconda della posizione che assume la testa dell’omero. La lussazione anteriore si divide in sottocoracoidea e sottoglenoidea. La lussazione posteriore si divide in anteroposteriore e laterale.
Nello sportivo il 95% delle lussazioni S/O della spalla è anteriore e si produce a causa di un trauma prodotto con braccio alzato ed extraruotato. Si può anche soffrire di instabilità articolare di spalla congenita od acquisita a causa di precedenti lussazioni, in questi casi anche un movimento banale può causare la lussazione.
SINTOMATOLOGIA: dolore trafittivo acuto, lancinante; impotenza funzionale; deformità obiettiva della spalla; talora formicolio e/o perdita sensibilità dell’arto
DIAGNOSI: Rx in A/P ed in ascellare; RMN; artro RMN TERAPIA: riduzione al momento o in narcosi della lussazione (varie manovre); tutore per 3 o 4 settimane; iter riabilitativo mirato soprattutto agli esercizi di rinforzo della muscolatura della spalla. Ciò che rende la lussazione S/O della spalla preoccupante è la sua tendenza a recidivare a causa della possibile rottura dei meccanismi di stabilità della testa dell’omero all’interno della glena (vedi sopra), in questo caso o in caso di lussazione recidivante di spalla il trattamento è chirurgico.
Il trattamento risulta essere chirurgico anche in caso di complicanze quali: lesione di Bankart, slap lesion, ALPSA lesion, Hill-Sachs.
3.Articolazione del gomito
Essendo il padel molto simile al tennis, il giocatore può andare incontro alle stesse patologie, tra le quali troviamo l’EPICONDILITE o GOMITO del TENNISTA. Questa patologia è la causa più frequente di dolore al gomito, dovuto ad una condizione infiammatoria degenerativa dei tendini degli estensori del polso e delle dita della mano, a livello dell’epicondilo laterale omerale all’altezza del gomito. Tale degenerazione scompagina le fibre elastiche sostituendole con fibre cicatriziali. Ipersollecitazioni muscolari eccentriche e ripetute intervengono nello sviluppo della epicondilite. L’epicondilite è il III infortunio più frequente nel padel (9%).
Sempre a questo livello può insorgere una EPITROCLEITE o GOMITO DEL GOLFISTA, rappresentata da un interessamento flogistico-degenerativo dei tendini dei muscoli epitrocleari (pronatore e flessore superficiale omero) che si inseriscono sull’epicondilo mediale del’omero.
SINTOMATOLOGIA: dolore, edema e talora limitazione funzionale
DIAGNOSI: esame obiettivo del paziente, test di Cozen, test del III dito, test della mano, indagini strumentali: ecografia e RMN
TERAPIA: farmacologica, trattamento riabilitativo, taping e tutore, terapia fisica (elettroterapia antalgica, laserterapia, tecarterapia, onde d’urto, terapia infiltrativa, in alcuni casi chirurgia.
4.Articolazione del polso
Un altro infortunio sufficientemente presente nel padel è la Sindrome di De Quervain, una infiammazione o tenosinovite (infiammazione della sinovia) dei tendini Abduttore Lungo ed Estensore Breve del Pollice.
I tendini ricoperti dalla sinovia passano all’interno di una guaina/tunnel situata alla base del pollice, qualsiasi gonfiore od ispessimento dei tendini o della guaina tendinea/tunnel si traduce in un maggiore attrito riducendo lo spazio a disposizione per lo scorrimento e provocando dolore nei movimenti del pollice. Tenosinovite stenosante
Si presenta spesso in persone che eseguono movimenti molto ripetitivi o microtraumi ripetuti o violenti nello sport oppure da utilizzo scorretto del mouse o per predisposizione individuale. Patologia frequente anche nelle mamme all’ultimo periodo di allattamento, quando il bimbo diventa pesante.
SINTOMATOLOGIA: dolore che peggiora nei movimenti di presa, possibile irradiazione verso l’avambraccio, dolore esacerbato dalla digito-pressione, edema sul lato del polso verso il pollice, limitazione funzionale e difficoltà nei movimenti fini, formicolio e bruciore sul dorso del pollice.
DIAGNOSI: esame obiettivo, test di Finkelstein, ecotomografia, RMN
TERAPIA: conservativa e mirata alla diminuzione del dolore; farmaci ed anestetici locali, crioterapia, tutori, iter riabilitativo, terapia fisica.
In caso di dolore persistente il trattamento è chirurgico seguito da
Mauro Casaleggio
Primario del Dipartimento di riabilitazione di Asl 3
Tomas Rincon è un nuovo giocatore della Sampdoria. Il divorzio dal Torino era nell’aria, e la dirigenza blucerchiata, DS Faggiano in testa, erano sulle sue tracce da tempo.
Quindi il centrocampista venezuelano non tornerà in Sud America, e non tornerà a vestire il rossoblu, come qualcuno aveva ventilato. “El General”, come da sempre è chiamato dai tifosi, approda alla Sampdoria in sostituzione di Adrien Silva, lasciato libero di accasarsi negli Emirati Arabi, dove si gioca (per ora) l’anticalcio, ma ci si arricchisce.
Per il momento l’accordo con Rincon sarà su base semestrale, per poi discutere un eventuale prolungamento a fine campionato.
In questa prima parte di campionato, ha trovato spazio nel Torino soltanto 4 volte, perché Juric non lo considera adatto al suo stile di gioco.
Rincon in Italia è stato portato dal Genoa, che poi lo ha ceduto alla Juventus. Dopo una sola stagione in bianconero, il passaggio ai cugini del Torino. Ora il ritorno a Genova sponda blucerchiata.
Il venezuelano potrà raggiungere così un piccolo record molto curioso, già ottenuto in passato da Aldo Serena: giocare i derby della Lanterna e della Mole sotto tutte le quattro bandiere.
Franco Ricciardi
Il mercato si è aperto ufficialmente il 3 gennaio e già sono tre le partenze in casa Sampdoria. Dopo la cessione in prestito di Falcone alla Spal e il trasloco al Verona per De Paoli (anche qui in prestito, ma la società scaligera ha il diritto di riscattarlo a giugno) anche Adrien Silva saluta D’Aversa ed i compagni.
Su sua esplicita richiesta, il giocatore portoghese ha ottenuto la risoluzione consensuale del contratto.
Lo ha ufficializzato la società di Corte Lambruschini: “L’U.C. Sampdoria comunica di aver risolto consensualmente il contratto economico relativo ai diritti alle prestazioni sportive del calciatore Adrien Sébastien Perruchet Silva. Al centrocampista portoghese - 44 presenze e un gol con la nostra maglia - va un ringraziamento per l’impegno dimostrato in queste due stagioni in blucerchiato e un sincero in bocca al lupo per il prosieguo della carriera da parte di tutta la società”.
Adrien Silva la scorsa settimana ha ricevuto tramite il suo procuratore una offerta irrinunciabile dagli Emirati Arabi (2 milioni netti esentasse a stagione per due stagioni), precisamente dalla formazione dell'Al-Wahda; da lì la richiesta alla società blucerchiata di lasciarlo libero.
Inoltre, per contenere le spese potrebbe essere ceduto un ulteriore tassello della formazione titolare, da scegliere tra Thorsby, Bereszynski e Colley, tre uomini che hanno mercato.
Un rientro anticipato da un prestito sembra ormai certo: Bonazzoli ha terminato la sua avventura alla Salernitana, e tornerà blucerchiato questa settimana.
Chiaro che la tifoseria comincia ad addrizzare le orecchie ed è preoccupata.
Si saprà di più nel giro di quattro o cinque giorni.
Franco Ricciardi
Anche Fabio De Paoli ha lasciato la Sampdoria. Il terzino, quest’anno 8 apparizioni in maglia blucerchiata tra campionato e coppa, è dal 2 gennaio un calciatore del Verona.
Grazie al nullaosta fornito dalla Sampdoria, ha già effettuato il primo allenamento con i gialloblù.
De Paoli è stato trasferito in prestito, ma il Verona ha ottenuto il diritto di riscatto, fissato in 3,5 milioni di euro.
Il giocatore arrivò nel 2019 in blucerchiato dal Chievo, ma dopo una stagione fu mandato in prestito prima all’Atalanta poi al Benevento. La scorsa estate il ritorno a Genova, ma dopo sei mesi ecco la nuova cessione a Verona, questa volta sponda Hellas.
Franco Ricciardi
Secondo colpo del Genoa, a poche ore dall’apertura ufficiale del mercato di riparazione di gennaio.
A sorpresa, ecco arrivare in rossoblu il forte difensore Leo Østigård, norvegese, 21 anni, di proprietà del Brighton e attualmente in prestito allo Stoke City.
Il nome di Østigård è stato espressamente fatto da mister Scevchenko, e dovrebbe arrivare in città già martedì per le rituali visite mediche.
Østigård è da quando aveva 15 anni nel giro della Nazionale norvegese, avendo rappresentato la sua nazione nelle rappresentative Under16, Under17, Under18, Under19 ed Under21, ed e nel mirino della nazionale maggiore.
Il giovane è alto 182 centimetri per 80 chili di peso, gioca in difesa a destra, è molto rapido e non disdegna puntare a rete, tanto che da quando gioca tra i professionisti e sempre andato ad ogni annata in gol.
Il Brighton lo vorrebbe dare al Genoa in prestito, ma il Grifone cinta di spuntare qualche cosa di più.
E’ il secondo colpo rossoblu dopo lo svizzero Hefti.
Ora si puntano due nomi per l’attacco, vista la quasi certa del deludente Caicedo.
Franco Ricciardi
Il giovane numero uno, dopo le ottime prestazioni con Roma e Torino, sarà ceduto dalla nuova dirigenza blucerchiata in prestito alla Spal, in Serie B.
Quindi dopo l’esperienza con il Cosenza, per Falcone c’è il ritorno, un po’ a sorpresa, in cadetteria.
Questo quindi rafforza la posizione di Audero tra i pali, proprio quando c’era chi spingeva per la porzione a titolare del portiere romano.
Per il ruolo di vice, ecco ritornare d’attualità il nome di Luigi Sepe, trentenne di Torre del Greco, ormai in uscita e fuori dal progetto Parma, chiuso da nonno Buffon.
Anche l’estremo difensore campano, che ha vestito le casacche di Pisa, Empoli, Napoli e Parma, arriverà in prestito sino al prossimo giugno, anche se ha un contratto con la società nerocrociata sino al 2024.
Franco Ricciardi
Il mercato del Genoa parte con il botto. Il primo acquisto del mercato di gennaio è quello di Silvan Hefti, che arriva dallo Young Boys e lascia la Champion League per approdare al Grifone. E chi veramente conosce di calcio sa di che tipo di giocatore si tratta.
Terzino destro, 24 anni, arriva in rossoblù - tanto per capire come sono cambiate le cose – non in prestito ma a titolo definitivo per una cifra vicina ai 5 milioni e mezzo di euro.
Il giocatore sarà a Genova il 30 dicembre per le rituali visite mediche e da subito si metterà a disposizione di Scevchenko e Tassotti.
Hefti può giocare sia a destra che a sinistra, ed ha tutte le caratteristiche per diventare un beniamino della tifoseria, visto che fa di grinta, corsa ed impegno le sue migliori doti.
Se andiamo a vedere la sua carriera, è cresciuto nella scuola calcio del Fussball Club Sankt Gallen 1879, più noto come San Gallo, esordendo con i biancoverdi nella massima serie svizzera nel 2015. Con la formazione elvetica ha giocato sino al 2020, collezionando in totale ben 155 presenze e realizzando 4 gol.
La scorsa estate si erano fatte avanti per averlo Olympique Marsiglia ed Atalanta, ma Hefti preferì rimanere in Svizzera ed andare allo Young Boys.
Oggi l’offerta del Genoa, formulata con decisione da Johannes Spors, nuovo General Manager dell'area football della società rossoblù.
E Silvan Hefti ha accettato, affascinato dal vestire la casacca del club più antico d’Italia.
Franco Ricciardi
La Sampdoria in mano ad un genovese. E che genovese: l’unico atleta che nella Sampdoria di Boskov vinse lo scudetto, nato sotto la Lanterna.
Marco Lanna è cosi il 19° presidente della storia blucerchiata, a partire dal 1946 per arrivare ad oggi.
E c’è anche un rientro in società particolarmente importante: quello dell’avvocato Antonio Romei, estromesso maldestramente proprio da Massimo Ferrero in seguito a diversità di vedute con l’ormai ex-imprenditore romano.
L’assemblea degli azionisti si è chiusa alle 20:15 del 27 dicembre a Mestre, e il rientro di Romei è particolarmente significativo, perché fu lui a portare avanti la trattativa nel 2019 della vendita della società alla cordata americana formata da Dinan, Knaster e Vialli; poi come si sa tutto andò a pallino, visto le bizze ed i capricci di Ferrero.
Sono stati anche decisi i ruoli all’interno del nuovo Consiglio di Amministrazione della società di Corte Lambruschini, dove entrano, oltre a Romei, anche Gianni Panconi ed Alberto Bosco, che aveva il ruolo di Direttore Operativo.
Resta invece fuori dalla stanza dei bottoni Gianluca Vidal; la vecchia proprietà Ferrero avrebbe visto di buon occhio lui alla presidenza della Sampdoria, ma così non è stato.
Vidal resta il trustee del Trust Rosan, che di fatto controlla la Sampdoria, dopo l’arresto di Massimo Ferrero, e potrà quindi continuare a lavorare per la cessione, di concerto con l’avvocato Romei.
Tornando al neo presidente Marco Lanna, cinquantatreenne, sembra che il suo nome sia stato suggerito proprio da Edoardo Garrone. Lanna conta 131 presenze con due reti alla Samp, con la quale ha vinto due Coppe Italia, una Coppa delle Coppe e uno Scudetto. C’era anche lui nel 1992 nella finale Sampdoria-Barcellona, ed in quell’anno conquistò anche la maglia della Nazionale di Arrigo Sacchi.
Insomma, la prima svolta, che mette in qualche modo “in sicurezza” la società blucerchiata, c’è stata. Ora toccherà a Romei e Vidal provare a cedere il pacchetto azionario al trio Dinan, Knaster e Vialli.
Per una rinascita societaria che i tifosi blucerchiati aspettano da tanto, troppo tempo.
Franco Ricciardi
La “grande speranza” ha definito così il pareggio con la Dea. La speranza che, davvero qualcosa si sia messo in quel lago fermo e stagnante che appariva il Grifo nelle ultime battute.
Il pari contro l’Atalanta (davvero è arrivata una Dea, ma bendata come dicevamo la vigilia) ha dimostrato almeno che questi giocatori, punzecchiati per le scadenti prestazioni passate, non hanno perso la loro dignità.
La prestazione infatti, al di là di ogni riferimento tecnico-tattico che in pratica continua a non esistere, è apparsa legata soprattutto al cuore, alla determinazione, al coraggio, alla voglia di combattere fino allo spasimo.
Qualcuno ha definito la gara una “partita perfetta” (definì così Gianni Brera lo zero a zero), ma in effetti il Genoa ha giocato sì una partita perfetta, ma solo in chiave difensiva. Cioè ha rotto l’urto delle truppe orobiche (per la verità nemmeno tanto potente) con una ordinata impostazione difensiva.
Uomo su uomo, marcatura stretta: è sembrato di vedere quel “catenaccio” tanto caro a Paron Rocco (anni Sessanta) che permetteva di creare quel gioco all’italiana tanto apprezzato anche a livello internazionale. Un catenaccio, però, attivo, attento e ordinato, come un modulo vero di gioco, nome non come qualcuno lo aveva definito, confusione, accozzaglia difensiva, e che permetteva ripartenze decisive.
Infatti, oggi, si subiscono tante reti perché non si è più capaci di difendere a uomo. Così come non si vede, nei corners, l’uomo sul palo (Cuadrado a Torino…).
Bene, dunque merito grande a Sheva di aver trovato il modo di fermare una delle squadre più forti del campionato. Ma ora bisogna pensare a dare un senso a tutta la squadra. No non è possibile che ad ogni partita, centrocampisti e attaccanti facciano i difensori o continuino a dare apporti difensivi, senza poter toccare una palla da sbattere in rete.
E infatti, dice Sheva, ora partendo da questo punto che ci fa respirare, cominceremo il nostro nuovo campionato, con l’arrivo di nuovi aiuti (non aiutini, si spera).
Da questo pareggio, comunque, si è anche capito che poi non tutto il “cesto” dato da Preziosi era composto da mele marce. Vi sono alcuni “frutti” niente male, come ad esempio quel Melegoni ed anche quel Portanova, che pare davvero abbia la genoanità dentro di sé.
Ma chi arriverà? La speranza è che venga fatta una campagna invernale accorta è funzionale, senza arrivi infortunati, senza giocatori non pronti. Gli americani hanno promesso giocatori di qualità, così il plenipotenziario Sports si sta muovendo verso alcuni interessanti obiettivi: già si è detto di Vecino dell’Inter, un contatto v’è stato con Samu Castillejo. Si parla poi di Yunes, ex Napoli. Sheva pare abbia già fatto alcuni nomi che piacerebbero come Mirančuk, nazionale russo seguito anche da Gasperini.
Vedremo, importante sarà che questi acquisti risultino funzionali alle vere esigenze tecniche della squadra. Singolarmente tutti questi nomi sono rispettabili, individualmente positivi: v’è solo da verificare se saranno funzionali al gioco di Sheva e alle sue impostazioni tattiche.
Oggi il Genoa ha 32 giocatori, ma non una squadra. Meglio averne 22 e una formazione compatta e con la sua identità.
La “grande speranza” di Sheva, dunque, verrà vissuta ora in questi 15 giorni di pausa. Il tecnico se ne andrà in famiglia con il sorriso sotto l’albero, sa di poter mangiare il panettone a fine anno. Dunque pronto al nuovo campionato rossoblù: c’è, guarda caso, il Sassuolo che aspetta. Non si comincia davvero male.
Vittorio Sirianni
Ora il mondo rossoblù non può che attendere. Attendere gennaio, il tanto misterioso gennaio. Ma sarà, comunque, un’attesa spasmodica, tormentata.
Un’attesa che partirà da dieci punti (a meno che con l’Atalanta accada qualche miracolo). Dieci punti che, anche dopo una ottimistica “rivoluzione”, dovranno diventare almeno 36 o 38 per salvarsi.
Insomma: una situazione, onestamente, delicata, per non dire altro. Purtroppo la grande speranza sull’arrivo di Sheva, dal punto di vista tecnico, è andata, almeno finora, malissimo. Un punto solo da quando è alla guida, col suo sorriso triste, il Grifo. Due soli gol segnati e 13 subiti.
Ma i vertici americani continuano ad essere ottimisti, dicendo che a gennaio avverrà questa famosa “rivoluzione” (termine che ci spaventa molto). A sentire Zangrillo, presidente che dice: “Con Sheva ci seguiamo con affetto vicendevole”, v’è da stropicciarsi gli occhi. Ancora Zangrillo: “La squadra deve adattarsi a lui, lui deve conoscere la squadra”.
Già, ecco il punto: la verità è che Sheva la squadra non la conosce ancora bene (ed è anche logico), a davanti a sé 32 giocatori che lo “scomparso” Preziosi ha messo nel cesto della campagna acquisti ad inizio stagione. E la verità è che il Genoa, proprio per questa abbondanza di elementi (alcuni addirittura sconosciuti) non ha mai avuto finora una “squadra titolare”, cioè un complesso compatto, coeso, con alcuni punti fermi sullo scacchiere tattico.
Ha avuto solo 32 giocatori che si sono alternati in campo, senza un’idea di gioco, ma il tutto legato solo alle motivazioni che raramente (intendiamo queel positive) sono state messe in campo.
Lo frastornato Sheva si sta rendendo conto in quale ginepraio è caduto. E tenta qualche giustificazione che lascia il tempo che trova. Dice: “Manca la fiducia” (ma chi la deve dare questa fiducia ai giocatori?). E ancora: “Paghiamo troppo i nostri errori. Già: ma chi deve strigliare questi atleti, diventati apatici, quasi indifferenti al risultato negativo, dando la sensazione di pensare al lo futuro (dopo sentito parlare di “rivoluzione” a gennaio), piuttosto che agli obiettivi di oggi.
La fortuna di Sheva è l’appoggio incondizionato dei vertici societari, ed è questo l’unico fatto interessante e pieno di speranze che nutrono allenatore, dirigenti e soprattutto i tifosi. Che, guarda caso, non sono mai stati così comprensivi come oggi.
Che cosa stiano veramente pensando i “777” americani non riusciamo a capirlo: se l’ottimismo che emanano è sincero e convinto in un domani felice, o è solo apparente messaggio, avendo loro ben altri obiettivi in questa città (si parla di partecipazioni e investimenti, che piacerebbe loro fare sulle grandi opere del ponente genovese… hanno per questo già parlato con sindaco e con Toti…).
Comunque sia, il loro ottimismo conforta tutto l’ambiente rossoblù e onestamente qualche movimento di taglio europero c’è stato, allenatore europeo (grazie a Galliani e a Berlusconi junior), general manager olandese, Spors, “triade” di vertice che opera a livello internazionale, presidente di alto profilo (grande “rianimatore”).
Attendiamo adesso l’Atalanta che guarda addirittura allo scudetto. Sheva non si scompone e dice: “Dobbiamo fare una partita coraggiosa”.
Lo speriamo. Ci vorrebbe, forse, per il Grifo una dea sì, ma una dea bendata che dia finalmente una manina a questi poveri abbandonati grifoncelli.
Vittorio Sirianni
Auguri di Natale con la Canottieri Argus ai giardini di Santa Margherita Ligure. Appuntamento domenica 19 dicembre, alle 10.30, al molo di imbarco dei vaporetti. Un frate del convento dei Cappuccini benedirà due nuove barche da gara: una offerta da una famiglia di Santa Margherita, l’altra acquistata dalla società con risorse proprie. Si tratta di un canoino singolo (C1) e di un singolo tipo olimpico, che verrà utilizzato per competizioni zonali e nazionali. Sarà in esposizione anche una iole a 4, restaurata da pochissimo, che è un vero gioiello della società Argus. La iole è stata costruita dai cantieri navali Donoratico nel 1962: tutta in legno di cedro honduras, con chiodi ribattuti a mano da maestri d’ascia che oggi non ci sono più.
“Questa barca ha insegnato a vogare a generazioni di canottieri, dagli anni 40 ai primi anni 70 – spiega Eliseo Gardella, direttore sportivo dell’Argus – E’ ancora in attività ma si tratta di un pezzo unico, testimonianza di un tempo che non c’è più”. Nell’occasione verranno anche distribuiti i calendari 2022 dell’Argus, con le foto dei giovani atleti in un anno di attività e di gare. Alle 11 dal mare arriveranno 24 giovani atleti della Canottieri Argus, ragazzi dai 10 ai 15 anni; saranno a bordo di un 8 con, un 4 iole, due 4 di coppia, un 4 senza e 4 singoli. A bordo del 4 iole ci sarà anche un Babbo Natale speciale: il presidente della Pro Loco, Adriano Bena, con il tradizionale vestito rosso. “Babbo Natale arriverà sul molo, vicino alla Madonnina – affermano Claudio Marsano e Raffello Bottino, rispettivamente presidente e vice della società sportiva – E porterà dei doni per i bambini presenti. Invitiamo quindi le famiglie a venire numerose”.
Paolo Fizzarotti