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Tribuna sportiva – Il Grifo ha sofferto, ma ha portato a casa una vittoria meritatissima

Alberto Gilardino e Vittorio Sirianni

Alla vigilia della gara, nei soliti discorsi nel mitico “bar sport” (il Mox di Rapallo, dove pullulano tifosi anche blucerchiati, ma considerati i più spiritosi del Tigullio) si dice sorridendo: “Ci vorrebbe una Spall…matina di tre punti sulla classifica del Grifo”.

E infatti ciò è avvenuto. Il Grifo ha sofferto, certo, (ma quando mai ha giocato senza soffrire?) e ha portato a casa una vittoria meritatissima, che ha rallegrato persino la simpatica bimbetta di Waltzer, l’amministratore delegato.

Naturalmente v’è sempre qualche “cornacchietta” a cui non va mai bene niente: “Come si fa a giocare così – si diceva nell’intervallo – non ci siamo, non ci siamo…”.

In parte era anche vero, ma quando si gioca contro un “catenaccio” di antica memoria, è difficilissimo entrare e trovare corridoi.

Nel primo tempo, infatti, il Genoa ha dominato sul piano territoriale, ma non è riuscito a trovare il “colpo-killer” nel groviglio che Oddo aveva cercato di mettere in campo.

Ma quando una squadra sa giocare (e il Genoa oggi sa giocare a calcio) viene fuori. E così, nella ripresa è bastato un gol di lusso per sbloccare e finalmente vedere l’avversaria che, ovviamente, si è aperta e ha permesso di giocare. Il Grifo è venuto fuori con i suoi difensori insuperabili, con centrocampisti sereni e manovrieri e soprattutto quel fantasista da circo equestre che si chiama Gudmundsson. Un trottolino “amoroso”, piacevole, creativo, che si vede quanta voglia abbia di giocare al calcio, di farlo suo, di inventarlo. Un piacere vederlo, sembra un folletto con il pallone, ci ricorda quell’altro indimenticabile “trottolino” (anche lui più che “amoroso”) che si chiama Meroni. Un giocoliere, uno che viveva di calcio e si capiva che godeva immensamente quando creava gesti e fantasie con la palla, proprio come Albert.

Bene. Ora, a parte qualche “cornacchietta”, diciamo che ormai Gilardino sa tutto di questa squadra, compreso anche di Haps (niente male) e di Salcedo (benissimo). Costui potrebbe essere l’uomo nuovo di questo ciclo: il suo tiro rasente al palo, il suo gol da vecchia volpe con quel dolcissimo destro fanno di lui un interessante rientro.

Con questo morale altissimo, ora il Genoa si accinge a giocarsi molte carte, ma attenzione, senza fare previsioni, calendari e pronostici. La trasferta di Cagliari è significativa, ma nulla più: le gare con Cosenza e Ternana, sono come tutte difficili, ma accettabili, la trasferta di Brescia altrettanto delicata ma nulla più. Nessuna tabella, per carità!

Oggi il Genoa è formazione che può giocarsi, ad ogni gara, tutti e tre i risultati, per noi è in grado di vincere o di pareggiare con qualsiasi avversaria.

Perdere mai, o quasi.

Vittorio Sirianni

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