“Le continue modifiche al PUC sembra stiano diventando lo strumento da utilizzare per un interesse singolo e non collettivo. La vergognosa azione di trasformazione della città in un salvadanaio di probabili speculazioni parte da Vesima con gli oltre 250 alloggi residenziali di proprietà dei Cattaneo, passa per il centro storico con l'abitabilità dei bassi, arriva nel cuore verde di Genova con la modifica pro Panarello da zona parco a zona industriale. E che dire dell’assurda cabinovia con piloni alti 70 metri sulle teste del Lagaccio, o della “vasca” sul supermercato a Campostano e, notizia fresca, dei campi da calcetto all'interno di un nuovo supermercato Sogegross in via Carrara con parcheggi interrati? In questi e altri casi (la lista è lunga!) è evidente la totale mancanza di visione e di rispetto per il territorio e per la sua protezione. Che fine hanno fatto la tutela ambientale e paesaggistica?”, denunciano i consiglieri comunali del M5S Genova.
“Oggi, sulla stampa locale, abbiamo letto che la Panarello “va sostenuta da tutti”. E ci mancherebbe, ma certamente non a spese del territorio già di per sé così fragile! La Panarello, azienda storica, ha richiesto legittimamente un ampliamento che doveva però essere analizzato nel suo insieme. Purtroppo, come di consueto, questo non è avvenuto per l’incapacità dell’amministrazione di redigere un serio piano industriale: il centrodestra ha preferito produrre accelerazioni verso una continua cementificazione”, aggiunge in merito il consigliere Stefano Giordano.
Che poi spiega: “L’amministrazione di Bucci ha mai redatto un report delle aree industriali dismesse nel nostro territorio? Ha mai redatto un piano industriale che porti alla riqualificazione delle suddette aree? L'assenza di report e piani è il motivo per cui la richiesta, sottoscritta dal M5S lo scorso 25 febbraio 2020, per la convocazione di una Commissione apposita non è mai stata calendarizzata?”.
“Per quale motivo - continuano i consiglieri pentastellati - oggi si porta un pacchetto preconfezionato esente da una possibilità di dialogo collettivo dell’Aula? Pensiamo a questo punto che interessi a noi sconosciuti, o semplicemente ipotizzabili, possano essere il movente di questa distruzione sistematica dell'assetto urbanistico di Genova. Riteniamo che sia prioritario, sia nell’interesse collettivo che in quello di un'azienda che ha necessità di espandersi, trovare soluzioni di dislocamento congrue con le esigenze del territorio. Serve un piano industriale degno tanto dell'azienda quanto della città”.
“Portare invece avanti questo progetto pieno di errori insanabili in una semplice Commissione e che necessitano invece di un blocco immediato della delibera in quanto violano norme ampiamente descritte dal Comitato e da Italia Nostra, fa sorgere molti dubbi sulla legittimità e sulla trasparenza degli iter scelti. Enormi poi i dubbi sulla violazione di possibili norme che regolano gli aspetti penali dell'intera operazione. Genova ha già pagato un conto salatissimo negli anni sull'altare della cementificazione selvaggia. Un conto evidentemente dimenticato, visto che qui non si parla mai di protezione e investimenti per contrastare il dissesto idrogeologico quanto piuttosto di modifiche al PUC per dare il “la” a nuovi supermercati, parcheggi, centri commerciali”, aggiunge Giordano.
“Ricordiamo bene le promesse dell'attuale sindaco in campagna elettorale sulla media-grande distribuzione. Promesse disattese. Bugie maldestramente camuffate: le concessioni ai soliti noti le chiamano “sostituzione”. In realtà, danno spazio sempre agli stessi soggetti (Basko, Sogegross, ora anche Esselunga) perché rifiutano una visione più complessiva della città che vada verso un coinvolgimento dei cittadini e verso una progettazione che preveda spazi per le piccole-medie imprese e per la reale socializzazione dei cittadini”, aggiunge la consigliera del M5S Maria Tini.
“I genovesi, secondo loro, dovrebbe giocare a calcetto o a bocce in mezzo al caos del traffico generato da un grande supermercato. Bel modo si rilassarsi e godere degli spazi sempre più risicati! Spazi dove magari piantano sei alberi, pensando di fare così il proprio dovere: ma queste sono foglie di fico oltre che mastodontiche prese per i fondelli. Quello che in realtà vogliono è che tutti diventino asserviti al commercio e ai loro interessi”, concludono i pentastellati.