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Spettacoli

Solenghi e la Risata Nobile

Super User 30 Maggio 2021 682 Visite

Per Lord Byron era una medicina potente e gratuita. Charlie Chaplin diceva spesso che un giorno trascorso senza sorridere fosse un giorno perso. La scienza contemporanea ha confermato che la risata e il buonumore aumentano l’ossigenazione del sangue rilasciando le endorfine benefiche. Insomma, ridere migliora la qualità della nostra vita ma il potere eversivo e liberatorio della risata l’ha spesso resa invisa ai potenti di ieri e di oggi che nel tentativo di arginarla, hanno impugnato spesso le cesoie della censura.
Forse è per questo che la letteratura comica è sempre stata una Cenerentola. Sergio Maifredi e Tullio Solenghi con La risata nobile, in scena al Teatro Eleonora Duse da martedì 1 giugno (ore 19), intendono restituirle la legittimità che merita e renderla principessa.
Uno spettacolo che è un viaggio millenario fra i grandi autori che hanno fatto della comicità la forma più elevata e civile di rivoluzione: da Aristofane a Cecco Angiolieri, da Achille Campanile a Ennio Flaiano, da Umberto Eco a Paolo Villaggio fino a Woody Allen.
Epoche storiche molto diverse, così come diversi sono gli stili e i linguaggi, accomunati dalla straordinaria capacità di indagare l’esistenza umana con lo sguardo sghembo e arguto dell’ironia.
A condurci in questo esilarante viaggio è il talento istrionico di Tullio Solenghi che, sfoderando tutte le sue capacità attoriali, dà vita ad una spassosa cavalcata fra le migliori pagine comiche di tutti i tempi. Fra tante risate si attiva sottotraccia anche un percorso di autoconoscenza: l’umorismo oltre ad essere un inossidabile meccanismo di difesa e un farmaco privo di effetti collaterali, offre spunti di riflessione e ci lascia in dote una grande ricchezza. Tenere in allenamento la capacità di ridere, soprattutto di noi stessi, ci mette in contatto con una comprensione più profonda del sé e del mondo circostante.
«Questo spettacolo è nato ben prima del covid – dichiara lo stesso Solenghi – ma sembra propizio per innalzare lo spirito e alleggerire la mente, componenti essenziali di quella famosa difesa immunitaria che di questi tempi tanto viene auspicata».

LA RISATA NOBILE è in scena al Teatro Eleonora Duse da martedì 1 a domenica 6 giugno.

Inizio spettacolo ore 19. Domenica alle 16.

La risata nobile di Sergio Maifredi e Tullio Solenghi con Tullio Solenghi

Regia: Sergio Maifredi

Produzione: Teatro Pubblico Ligure

Teatro Carlo Felice, Fabio Luisi dirige Bruckner

Super User 26 Maggio 2021 1242 Visite

Si conclude il ciclo di quattro concerti al Teatro Carlo Felice. Fabio Luisi sale sul podio giovedì 27 maggio alle ore 20, in un programma dedicato alla Quarta Sinfonia, in mi bemolle maggiore, “Romantica”, WAB 104  di Anton Bruckner; un evento che segna l’inizio di un ciclo pluriennale dedicato dal Teatro Carlo Felice assieme a Fabio Luisi alle sinfonie di Anton Bruckner.
I primi successi di Bruckner in veste di organista attivo, attorno agli anni ’70 del diciannovesimo secolo, a Londra e a Parigi, lo spinsero a comporre con rinnovato vigore. Iniziò in quegli anni a comporre una nuova sinfonia ogni anno, con la Quarta iniziata il 2 gennaio 1874 e completata in novembre, ma poi revisionata nel 1888 e nel 1890. Ed è lo stesso Bruckner a darle il titolo "Romantica", forse perché riecheggia così tante caratteristiche della musica romantica tedesca, da Weber e Schumann a Wagner.

Fabio Luisi
Nato a Genova, dal 2012 è Direttore onorario dell'Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova. Attualmente è Direttore musicale del Teatro dell’Opera di Zurigo, Direttore musicale della Dallas Symphony Orchestra, Direttore principale della Danish Radio National Symphony e Direttore emerito dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Inoltre, a partire dalla stagione 2022/2023 assumerà la carica di Direttore principale della NHK Orchestra di Tokyo. Dirige le orchestre più prestigiose del mondo, tra cui Philadelphia Orchestra, Münchner Philharmoniker, Cleveland Orchestra, Royal Concertgebouw Orchestra, Filarmonica della Scala, Orchestra Nazionale di Santa Cecilia, solo per citarne alcune.

 

Teatro Carlo Felice

Giovedì 27 maggio, ore 20.00                     

CONCERTO SINFONICO – CICLO BRUCKNER

Maestro concertatore e Direttore Fabio Luisi 

Anton Bruckner, Sinfonia n. 4 in mi bemolle maggiore "Romantica", WAB 104

Orchestra del Teatro Carlo Felice

Prezzo unico: 30 euro / Under 26: 15 euro

Il Teatro Nazionale riapre anche ai bambini

Super User 26 Maggio 2021 848 Visite

Con l’anteprima di Ti regalo uno sbadiglio, nuova produzione firmata dal regista Giorgio Scaramuzzino e interpretata da Elena Dragonetti in scena sabato 29 maggio alle ore 16 alla Sala Mercato, il Teatro Nazionale di Genova riapre ufficialmente anche al pubblico dei bambini.
Tratto dal libro omonimo dello stesso Scaramuzzino, edito da Salani, lo spettacolo - la cui prima nazionale è in programma a Castel Fiorentino per il Festival “Teatro fra le generazioni” il 5 giugno - è un esperimento per capire come gli adulti ritrovino l’esperienza del gioco nel rapporto con i propri figli, trasmettendo loro storie, canzoni e riti della propria infanzia.
La scena si apre nell’atrio di una scuola materna, dove una mamma, mentre attende il proprio bambino si lascia trasportare dai ricordi, rievocando giochi di ogni tipo e favole della buonanotte. L’intero spettacolo ruota quindi attorno al rapporto tra il gioco, l’adulto e il bambino.
«Diventando adulti spesso si perde la voglia di giocare, ci dimentichiamo della felicità che provavamo da bambini giocando» afferma Giorgio Scaramuzzino. «Invece anche per gli adulti il gioco è una risorsa: è terapeutico a qualsiasi età. Ed è importante che gli adulti giochino con i propri figli».
Accompagnato dalle musiche originali di Paolo Silvestri, con le luci di Davide Riccardi e i colorati oggetti di scena a cura di Lorenza Gioberti, Ti regalo uno sbadiglio segnerà un momento di festa.Durante i lunghi mesi di chiusura forzata, il Teatro Nazionale di Genova ha portato avanti il progetto “a distanza” Teatro in classe, che ha avuto una grandissima partecipazione da parte delle scuole: sono state ben 421 le classi che vi hanno preso parte e oltre 8000 gli studenti coinvolti nei collegamenti. «È stato un modo per tenere saldo il rapporto con i nostri giovanissimi spettatori e gli ottimi risultati raggiunti ci fanno capire quanto sia forte il bisogno di teatro» commenta ancora Giorgio Scaramuzzino, consulente del Teatro Nazionale di Genova per il settore teatro ragazzi. «Ma come è ovvio la relazione che si instaura recitando “in presenza” è un’altra cosa. Per cui siamo estremamente felici di questa riapertura dedicata alle famiglie, anche se anche se si tratta solo di una data che inevitabilmente è già esaurita». «Il Teatro Nazionale di Genova, sotto la guida di Davide Livermore, durante il lockdown ha continuato a lavorare e investire anche per questa specifica fascia di pubblico. Siamo pronti a riprendere la nostra stagione di teatro ragazzi in autunno con una serie di novità».

 

29 maggio 2021 | Genova, Sala Mercato ore 16

Ti regalo uno sbadiglio

drammaturgia e regia Giorgio Scaramuzzino con Elena Dragonetti e con la partecipazione di Anita Torazza

musiche Paolo Silvestri

luci Davide Riccardi

costumi e oggetti di scena Lorenza Gioberti

produzione Teatro Nazionale di Genova

Tutti insieme per i 75 anni della Repubblica

Super User 26 Maggio 2021 1070 Visite

Il Teatro Nazionale di Genova celebra il 75mo anniversario della nascita della Repubblica Italiana, in collaborazione con l’Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea “Raimondo Ricci”, il Comune di Genova, la Regione Liguria, l’Ufficio Scolastico Regionale e il Dipartimento Scienze Politiche dell’Università di Genova. L’iniziativa si svolgerà al Teatro Ivo Chiesa il 31 maggio alle ore 10.30, precedendo di un paio di giorni la ricorrenza ufficiale del 2 giugno. Ci saranno diverse autorità, incluso il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che farà un intervento sul palco, e una delegazione di studenti provenienti da diverse scuole genovesi. L’evento sarà trasmesso in streaming dalla pagina Facebook del Teatro Nazionale di Genova.

«Tra pochi giorni la nostra Repubblica festeggerà i suoi primi 75 anni» dice il Sindaco di Genova Marco Bucci. «È un'occasione che abbiamo, ancora una volta, per ricordare la nostra storia e condividerla con i più giovani. Conoscere e capire le nostre radici è quanto mai importante, per tracciare la rotta del dove vogliamo arrivare. Una ripartenza, dopo un periodo in cui abbiamo dovuto tutti, giovani e meno giovani, imparare a vivere in un modo diverso, adattarci e guardare avanti. Oggi lo possiamo fare con entusiasmo: oggi c'è il vaccino che ci permette di pensare al domani con rinnovata fiducia».
«Il nostro auspicio è che questa Festa della Repubblica coincida con la vera ripartenza del nostro Paese» commenta il Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti. «Mi sembra particolarmente opportuno dedicare questo appuntamento agli studenti, perché i giovani sono tra quelli che maggiormente hanno sofferto gli effetti delle disposizioni per il contenimento del Covid. Tutto quello che abbiamo vissuto nell’ultimo anno e mezzo ci ha insegnato molte lezioni, ma la più importante probabilmente è che non possiamo assolutamente prescindere dalla ricerca, dallo studio: la ripartenza, oggi, è possibile proprio grazie alla scienza, che in pochi mesi è riuscita a sperimentare, testare e poi produrre i vaccini per sconfiggere il Covid».
Molti giovani parteciperanno all’evento del 31 maggio, diretto da Alberto Giusta. L’inno di Mameli eseguito in apertura sarà affidato alla Banda Musicale del Liceo Statale “Sandro Pertini”. A seguire, subito dopo i saluti delle autorità e gli interventi di presentazione di Davide Livermore e di Giacomo Ronzitti, saliranno sul palco gli allievi attori della Scuola di Recitazione “Mariangela Melato” del Teatro Nazionale di Genova, che leggeranno riflessioni e dialoghi scritti direttamente dagli studenti genovesi: come sono stati vissuti i lunghi mesi del confinamento e della didattica a distanza, quali prospettive vedono, quali speranze nutrono per un futuro prossimo o più a lungo termine. Sarà presentato un nuovo video, realizzato dall’ILSREC “Raimondo Ricci” con filmati e foto d’epoca che raccontano il processo storico che dalla Liberazione ha portato alla proclamazione della Repubblica, mentre ulteriori momenti musicali vedranno sul palco il chitarrista Beppe Gambetta. Ospite speciale della mattinata sarà il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che nel suo intervento parlerà agli studenti dell’importanza della formazione e più in generale della conoscenza, risorse fondamentali per avviare una rinascita.

75° della Repubblica

Scuola Arte Cultura. Energia vitale per un nuovo inizio

Genova, Teatro Ivo Chiesa

lunedì 31 maggio 2021 ore 10.30

 

Paolo Fizzarotti

Carlo Felice, nuovi orari per L’Elisir d’amore

Super User 24 Maggio 2021 841 Visite

Cambiano le disposizioni governative in materia di prevenzione del contagio da Covid, e così anche i teatri si adeguano. A seguito delle nuove ordinanze governative, il Teatro Carlo Felice ha annunciato gli orari delle recite serali della nuova produzione de L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, in prima il 10 giugno, alle ore 20.00, con repliche serali venerdì 11 e mercoledì 16 giugno, alle ore 20.00 e repliche pomeridiane sabato 12 e domenica 13 giugno, alle ore 15.00.Nel centenario dalla nascita di Lele Luzzati l’allestimento propone le celeberrime scenografie del geniale, poliedrico artista genovese, per la regia di Davide Garattini, con i costumi di Santuzza Calì. Sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice, Alessandro Cadario, direttore e maestro concertatore. Protagonisti in scena i solisti dell’Accademia del Teatro Carlo Felice, diretta da Francesco Meli.L’elisir d’amore, opera giocosa scritta da Gaetano Donizetti nel 1832 su libretto del genovese Felice Romani s’ispira alla vicenda de Le Philtre di Daniel Auber, su libretto di Eugène Scribe, in voga a Parigi in quegli anni. In due soli atti, Donizetti riesce a condensare abilmente gli affetti propri del genere comico e del semiserio, cui amalgama la dimensione metateatrale, in una commedia degli equivoci e degli intrighi di grande vitalità melodica, la cui trama, pronta a “scattare” come una trappola, si riavvolgerà senza pietà attorno al destino dei cospiratori.

Teatro Carlo Felice
Giovedì 10 giugno, ore 20.00
Venerdì 11 giugno, ore 20.00
Mercoledì 16 giugno, ore 20.00
Sabato 12 giugno, ore 15.00
Domenica 13 giugno, ore 15.00            

L’ELISIR D’AMORE (1832)
Musica di Gaetano Donizetti
Libretto di Felice Romani
Maestro concertatore e Direttore Alessandro Cadario

Regia: Davide Garattini Raimondi

Scenografia: Lele Luzzati

Costumi: Santuzza Calì

Luci: Luciano Novelli

Assistente alla regia: Anna Aiello

Interpreti: 

Adina: Patricia Cavalche / Claudia Muschio / Alessandra Rizzini

Nemorino: Nico Franchini / Lorenzo Martelli / Davide Tuscano

Belcore: Alberto Bonifazio / Nicola Zambon

Dulcamara: Francesco Auriemma / Alexander Gabriel Wernick

Giannetta: Giulia Filippi / Gabriella Ingenito / Roberta Mancuso

Accademia del Teatro Carlo Felice 

Orchestra, Coro e Tecnici del Teatro Carlo Felice

Alla Corte, il Giardino dei Ciliegi in versione Serra

Super User 24 Maggio 2021 771 Visite

Il successo internazionale di Macbettu, versione arcaica e barbaricina del dramma shakespeariano acclamata in tutto il mondo, lo ha consacrato come nuovo astro internazionale del teatro. La nuova sfida di Alessandro Serra è stata confrontarsi con un altro capolavoro, stavolta del ‘900, quale è "Il giardino dei ciliegi" di Anton Čechov.
Un’opera di cui il regista e autore di origini sarde ha curato la riscrittura, la scenografia, i costumi e le luci oltre alla regia, portando in superficie tutto il chiaroscuro presente nella pièce, concepita dall’autore come una commedia ma spesso messa in scena (in primis da Stanislawskij) come un dramma. Nella visione di Serra si tratta di: «Una partitura per anime in cui i dialoghi sono monologhi interiori che si intrecciano. Un valzerino allegro in una commedia intessuta di morte».La storia è nota: rientrata in Russia con la figlia adolescente, dopo cinque anni trascorsi a Parigi, Ljuba viene informata della grave situazione debitoria che attanaglia il suo patrimonio e della conseguente necessità di vendere la propria casa insieme allo splendido giardino di ciliegi. Il nuovo proprietario della tenuta sarà Lopachin, ricco commerciante figlio di un vecchio servo della casata, mentre Ljuba e suo fratello Gaiev dovranno dire addio alla dimora della loro infanzia.
Il giardino dei ciliegi è l’ultimo capolavoro scritto per il teatro da Anton Čechov. L’autore crea un affresco sociale, una metafora poetica ed efficace della Russia, all’indomani dell’abolizione della servitù della gleba ad opera dello zar Alessandro II (1861). Dietro all’abbandono forzato del giardino c’è il violento distacco dalle serenità dell’infanzia, c’è un intero mondo che viene spazzato via dal nuovo che avanza, c’è l’inesorabile declino dell’aristocrazia, ormai imbelle e inetta, a vantaggio di una borghesia vigorosa e risoluta.
L’estro artistico di Serra, che guida un cast di alto livello formato da dodici attori, offre una rilettura esistenzialista del testo, restituendo quella delicata crudeltà, quell’ironia sorniona e velata d’amarezza, quello sguardo compassionevole tipicamente cechoviani. Un passaggio storico epocale riverbera nel vissuto dei personaggi, svelandone impietosamente l’incapacità di adeguarsi all’evolversi della vita.
Ancora il regista dice: «Il sentimento che pervade l’opera non ha a che fare con la nostalgia ma con qualcosa di indissolubilmente legato all’infanzia, come certi organi che possiedono i bambini e che si atrofizzano in età adulta. L’incombere della scure sul giardino provoca un dolore sconosciuto, un risvegliarsi di quegli organi nella loro funzione vitale. Un dolore che non ha nome e che solo guardando negli occhi il bambino che siamo stati potrà placarsi».

IL GIARDINO DEI CILIEGI
dal 27/05 al 30/05/2021
Teatro della Corte Ivo Chiesa

Showtime, il teatro incontra la tv

Super User 24 Maggio 2021 693 Visite

L’idea è tanto singolare quanto accattivante: riunire con un progetto innovativo gli appassionati di teatro e gli amanti delle serie televisive, incollando i primi davanti alla TV e stanando i secondi con l’invito a teatro. Questa è la missione di Showtime, la prima serie televisiva il cui epilogo avviene su un palcoscenico teatrale. Un esperimento creativo di assoluta originalità curato da Igor Chierici e Luca Cicolella e coprodotto dal Teatro Nazionale di Genova insieme a Fondazione Garaventa.
Il progetto ha origine come una mini-serie in cinque episodi, trasmessa in esclusiva su Mentelocale e Primocanale. Episodi che rappresentano il prologo allo spettacolo teatrale, in scena al Teatro Eleonora Duse da martedì 25 a sabato 29 maggio (ore 19).
La fruizione del progetto è a scelta dello spettatore: si può giungere all’epilogo teatrale con la suspence trasmessa dagli episodi televisivi, oppure scegliere di assistere prima allo spettacolo e in seguito guardare le puntate in tv, come si fa con un prequel cinematografico.
La serie e lo spettacolo seguono lo sviluppo di una storia dal grande ritmo e dalle forti tinte noir. Quella di Adrian, un giovane di origini albanesi disposto a tutto per vendicare l’onore della sua famiglia attraverso la “gjakmarrja”, la vendetta di sangue prevista dall’antico codice del Kanun. Suo fratello Arber è stato assassinato in Italia da un noto imprenditore, che viene scagionato per legittima difesa. Adrian decide dunque di rapire Filippo, celebre influencer e figlio dell’imprenditore, per fargli ammettere la colpevolezza del padre in diretta tv, prima di giustiziarlo. Al momento cruciale però una verità inquietante ribalterà ogni prospettiva.

25 - 29 maggio | Teatro Eleonora Duse | Genova
Showtime di Igor Chierici e Luca Cicolella, regia e interpretazione Igor Chierici e Luca Cicolella, produzione Teatro Nazionale di Genova e Fondazione Garaventa.

Paolo Fizzarotti

 

 

Carlo Felice: sul podio c’è una star internazionale come Donato Renzetti

Super User 22 Maggio 2021 1041 Visite

Il terzo appuntamento del ciclo sinfonico in corso al Teatro Carlo Felice vede Donato Renzetti salire sul podio dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice, sabato 22 maggio alle ore 20, per una serata contesa tra la modernità di due massimi esponenti dell’ambiente musicale europeo a cavallo del XIX secolo: Claude Debussy con la trascrizione per orchestra della Petite Suite per due pianoforti, e Ottorino Respighi con la suite Gli uccelli. In aggiunta ci sarà il loro illustre predecessore romantico Felix Mendelssohn-Bartholdy che, nella Sinfonia n. 3 in La minore op. 56 “Scozzese”, prefigurava pur all’interno del canone sinfonico l’uso coloristico del suono a scopo illustrativo ed evocativo che sarà portato all’estremo dai suoi successori.
Renzetti partirà quindi dalla Petite suite per due pianoforti (1888-89) di Claude Debussy, nella trascrizione per orchestra di Henri Büsser.Segue la suite Gli uccelli di Ottorino Respighi, del 1927, che si riallaccia alla serie di Antiche arie e danze, e rivolge lo sguardo a musiche del XVII e XVIII secolo che per cembalo o liuto che stilizzano il canto o il verso degli uccelli (Bernardo Pasquini, Jacques de Gallot, Jean-Philippe Rameau), trascritte e unificate in una suite coerente, grazie al filo conduttore contenutistico.Nella seconda parte, la Sinfonia n. 3 in La minore op. 56 “Scozzese” di Felix Mendelssohn-Bartholdy. Perfetta sintesi di canoni formali derivati dal classicismo e di spirito romantico, caratterizzata da unità concettuale e continuità narrativa, l’ultima sinfonia di Mendelssohn fu composta ed eseguita nel 1842.

Donato Renzetti è tra i più celebri direttori d’orchestra della scuola italiana, allievo di Mario Gusella al Conservatorio “Giuseppe Verdi di Milano”. Nel 1976 ha ricevuto il “Premio Respighi” dell’Accademia Chigiana di Siena, nel 1978 ha vinto la medaglia di bronzo al Concorso Ernst Ansermet di Ginevra e nel 1980 è stato l’ultimo vincitore del Concorso Guido Cantelli al Teatro alla Scala. Ha diretto alcune tra le più importanti orchestre del panorama internazionale tra cui la London Sinfonietta, la London Philharmonic, la Philharmonia Orchestra, la English Chamber Orchestra, la DSO Berlino, la Tokyo Philharmonic, la Dallas Symphony, la Belgian Radio and Television Orchestra di Bruxelles, l’Orchestre National du Capitol de Toulouse, l’Orchestre National de Lyon, l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, l’Orchestra di Santa Cecilia, le Orchestre Sinfoniche della RAI. Ha diretto nei più famosi teatri del mondo, tra cui l’Opéra de Paris, il Covent Garden di Londra, il Grand Théâtre di Ginevra, lo Staatsoper di Monaco, il Capitole di Tolosa, la Metropolitan Opera di New York, la Lyric Opera di Chicago, la Dallas Opera, la San Francisco Opera, il Teatro Colón a Buenos Aires, il Bunka Kaikan di Tokyo, il Megaron ad Atene, oltre che in tutti i maggiori teatri italiani. E’ stato ospite di festival quali Glyndebourne, Macerata, Spoleto e Pesaro, oltre al Festival Verdi di Parma.

Pagliai e Gassman tornano a Genova con il loro Shakespeare

Super User 15 Maggio 2021 1716 Visite

Due mostri sacri del teatro come Ugo Pagliai e Paola Gassman tornano a Genova. Sul palcoscenico del teatro Ivo Chiesa/Corte presentano “Romeo e Giulietta – Una canzone d’amore” che la compagnia Babilonia Teatri ha tratto dal testo di William Shakespeare. Solo tre giorni di rappresentazione, purtroppo: da giovedì 20 a sabato 22 maggio.Enrico Castellani e Valeria Raimondi insieme a Luca Scotton (i Babilonia Teatri) hanno ribaltato radicalmente la prospettiva dell’opera shakespeariana, mettendo al centro dello spettacolo una coppia inossidabile in teatro e nella vita come quella formata da Pagliai e Gassman. Svaniscono in un istante tutte le vicende di contorno della tragedia shakespeariana – la diatriba tra i Capuleti e i Montecchi, i delitti, i genitori di Giulietta, il frate – mentre i due sfortunati amanti vengono inquadrati in una fase della vita ormai lontana dai tremori adolescenziali, svelando ben altri risvolti dell’animo umano. Pagliai e Gassman non esitano a mettersi in gioco. Cambia l’età di Romeo e Giulietta, ma non il binomio Amore e Morte su cui si basa il capolavoro shakespeariano. E lo spettacolo ci fa riflettere su quanto questa storia sia anche nostra.«Le scene in cui Romeo e Giulietta si incontrano e dialogano, isolate dal resto del testo, assurgono a vere e proprie icone di un amore totale e impossibile» affermano i Babilonia Teatri. «Il fatto che a pronunciarle siano Paola Gassman e Ugo Pagliai, legati sentimentalmente da più di cinquant'anni, le rende commoventi e profonde. Le rende concrete e per quanto poetiche non suonano mai auliche. I continui riferimenti alla morte, alla fine, alla notte e alla tomba di cui Shakespeare punteggia l'intero testo assumono qui una veridicità che sconvolge ed emoziona, spingendoci a empatizzare con gli attori sulla scena».

20 - 22 maggio 2021 | Teatro Ivo Chiesa | Genova

ROMEO E GIULIETTA

Una canzone d’amore di Babilonia Teatri da William Shakespeare,  con Paola Gassman, Ugo Pagliai, Enrico Castellani, Valeria Raimondi, Francesco Scimeni e Luca Scotton. 

Produzione Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile del Veneto, Estate Teatrale Veronese

 

Paolo Fizzarotti

Un grande Beppe Gambetta rende omaggio a De Andrè

Super User 15 Maggio 2021 877 Visite

Ultimi due giorni per l’Acustic Night 2021 di Beppe Gambetta, in scena al Teatro della Corte - Ivo Chiesa questa sera alle 19 e domani alle 16. Grande il successo di pubblico nonostante il numero di posti ridotto a causa delle limitazioni imposte dal Covid. Quella del 2021, anche a causa dell’epidemia, è un’edizione autarchica, con artisti di casa nostra: tutti residenti in Italia. A far compagnia al chitarrista genovese quest’anno ci sono Mark Harris (pianoforte, voce), Paolo Giovenchi (chitarra acustica, chitarra elettrica, basso, voce), Ellade Bandini (batteria). I quadri di scena come ogni anno sono di Sergio Bianco. I compagni di avventura di Gambetta sono tutti musicisti di prim’ordine, che hanno suonato con i più grandi nomi della musica italiana: Bennato, Paolo Conte, Iannacci, De Gregori, Mina, Guccini e tanti altri. Fra tutti, però, come minimo comune denominatore emerge Fabrizio De Andrè: infatti durante la serata sono molti i riferimenti, le considerazioni, i ricordi e le canzoni riconducibili direttamente a De Andè. Un omaggio inevitabile, nella città di Faber. E così due ore e mezza di spettacolo, senza pausa in mezzo, scorrono via veloci come un sogno. 

Paolo Fizzarotti

Teatro Carlo Felice, buona la prima con il maestro Luisotti

Super User 15 Maggio 2021 1127 Visite

E’ andato benissimo il concerto di debutto del Carlo Felice dopo la lunga pausa forzata provocata dall’emergenza-Covid. Anche perché, come ha detto Nicola Luisotti, direttore e maestro concertatore del concerto sinfonico in cartellone venerdì 14 maggio: “Ritornare a Teatro è come ritornare alla vita, perché la musica va fatta e ascoltata dal vero». Venerdì sono stati eseguiti la Sinfonia in re maggiore di Luigi Cherubini e la Sinfonia n. 3 in fa maggiore, op.90, di Johannes Brahms. Poco il pubblico in sala, a causa delle limitazioni imposte dal Covid, ma applausi sostenuti e convinti.
Quello di venerdì è stato il primo concerto di un ciclo di quattro appuntamenti sinfonici diretti da altrettante star del podio internazionale, che si succederanno sino a fine maggio: dopo Luisotti toccherà ad Alexander Lonquich, il 18 maggio, Donato Renzetti, il 22 maggio, Fabio Luisi il 27 maggio. Saranno seguiti dalla nuova produzione de L’elisir d’amore, diretta da Alessandro Cadario,  con un cast composto di solisti dell’Accademia del Teatro Carlo Felice.
Nicola Luisotti ha affrontato  un programma che accosta due opere accomunate dalla maestosità nel disegno formale, dalla luminosità e dall’intensità melodica ed espressiva, scritte a distanza di diciotto anni l’una dall’altra.
Direttore ospite principale del Teatro Real di Madrid, Nicola Luisotti è stato direttore musicale dell'Opera di San Francisco dal 2009 al 2018, dove ha diretto oltre quaranta produzioni tra opere e concerti dal suo debutto nel 2005. Nel 2018 è stato insignito della San Francisco Opera Medal per i suoi meriti artistici. Tra i numerosi titoli diretti all'Opera di San Francisco ricordiamo la prima mondiale de La Ciociara di Marco Tutino, Salome, Lohengrin, Don Carlo e la trilogia Mozart-Da Ponte.

Paolo Fizzarotti

Elisabetta Pozzi dirige la scuola del Teatro Nazionale di Genova

Super User 10 Maggio 2021 1199 Visite

Il Teatro Nazionale di Genova prosegue nella sua opera di rilancio e continua a “pensare in grande”. Dopo avere scelto un numero uno della regia teatrale come Davide Livermore per la poltrona di direttore, il TN Genova ha deciso di affidare un altro importante incarico a un’altra eccellenza del teatro italiano. Elisabetta Pozzi, una delle più grandi attrici italiane, da lunedì 10 maggio ha assunto l’incarico di direttrice della Scuola di Recitazione del Teatro Nazionale di Genova, intitolata a Mariangela Melato. Anna Laura Messeri è stata nominata direttrice ad honorem. Dopo il lutto per la scomparsa di Marco Sciaccaluga, che aveva guidato la scuola del TN negli ultimi anni, la scelta non poteva essere al ribasso. Con la nomina di Elisabetta Pozzi, il TN Genova ha scelto di rafforzare la sua proposta didattica e ampliare le proprie prospettive.Il direttore del Teatro Nazionale di Genova Davide Livermore, insieme al Presidente Alessandro Giglio e al consiglio d’amministrazione del Teatro Nazionale di Genova, ha scelto di affidare la direzione didattica a Elisabetta Pozzi, da anni una delle figure più rappresentative e apprezzate della scena italiana, genovese di nascita e formatasi al Teatro di Genova, dove ha avuto inizio la sua brillantissima carriera.

«La morte di un grande artista e didatta come Marco Sciaccaluga ha lasciato un grande vuoto – dice il direttore Livermore - Era responsabilità mia e di questo teatro dare alla Scuola di Recitazione una nuova Direzione Didattica di altissimo livello, nazionale e internazionale. Con questo obiettivo, nel rispetto della straordinaria tradizione di questa scuola e di una città che conosce perfettamente il valore del teatro e delle arti teatrali, abbiamo operato una scelta che potesse suscitare uno spiccato interesse tra i giovani e nel mondo culturale italiano».
La scelta della nuova direzione è stata condivisa con la Regione Liguria, che da anni sostiene la Scuola di Recitazione. «È una giornata di svolta per la scuola di recitazione del Teatro Nazionale di Genova - ha detto Ilaria Cavo, assessore regionale alla Cultura e Formazione Professionale, recentemente nominata Coordinatrice della Commissione Cultura alla Conferenza delle Regioni - Una risposta importante che dobbiamo a chi tante energie ha investito (anche per chi oggi non c'è più) e a tutti i giovani talenti che qui scelgono di crescere. Questa scuola avrà una guida solida, affidata a una donna che fa parte della storia del teatro e che ha Genova nella sua storia. Sono certa che metterà nella direzione tutta l'energia mista a sensibilità che sa esprimere sul palcoscenico. L'altra grande notizia è l'accordo con l'Università di Genova: permetterà agli allievi di questa scuola un ulteriore scatto in avanti. Regione Liguria è stata e sarà al fianco di questo percorso per sostenerlo e sostenere la continua crescita, anche quantitativa, dei corsi».

Attrice pluripremiata e amatissima da pubblico e critica, sia come interprete dei grandi classici che dei capolavori della drammaturgia contemporanea, Elisabetta Pozzi è stata diretta dai più importanti registi europei, da Luca Ronconi a Peter Stein. I primi dieci anni del suo percorso artistico sono legati al Teatro Stabile di Genova, dove ha recitato in numerosi spettacoli di grandissimo successo, diretta tra gli altri da Marco Sciaccaluga e Otomar Krejca. Dalla successiva collaborazione con il Teatro di Parma alle interpretazioni per l’Inda di Siracusa ai monologhi di Ghiannis Ritsos, sono tantissimi gli spettacoli che la vedono acclamata protagonista. A Genova torna come interprete di Alice oltre lo specchio con la regia di Giorgio Gallione e più recentemente per un trionfale Il gabbiano, dove è di nuovo diretta da Marco Sciaccaluga. Al cinema lavora con Michelangelo Antonioni, Nanny Loy, Carlo Verdone, Ferzan Ozpetek.
«A Genova sono nata. Nel Teatro di Ivo Chiesa e Luigi Squarzina è iniziata la mia vita, il mio percorso artistico. A questo teatro mi legano mille ricordi tra i più belli e importanti della mia vita» dichiara Elisabetta Pozzi, che ha debuttato a soli 19 anni a fianco di Giorgio Albertazzi in una celebre produzione del Teatro Stabile di Genova, Il fu Mattia Pascal con la regia di Lugi Squarzina. «Essere ora chiamata dalla fiducia del Direttore e della città a dirigere la Scuola di questo grande Teatro, un compito tanto delicato quanto avvincente, mi commuove e mi entusiasma. Accanto a un direttore come Davide Livermore sono certa che ogni sfida si può vincere».

Un riconoscimento speciale nel nuovo assetto della Scuola di Recitazione “Mariangela Melato” va ad Anna Laura Messeri, che ne è sempre stata una delle colonne portanti e che tutt’ora continua ad insegnarci, portando la sua incredibile esperienza alle nuove generazioni. A lei, che è stata presente sin dal momento in cui negli anni Sessanta nasceva la Scuola del Teatro di Genova, è stata conferita una direzione ad honorem.
L’insediamento della nuova direzione didattica della Scuola coincide con il consolidamento della collaborazione tra il Teatro Nazionale e l’Università degli Studi di Genova. La Scuola di Recitazione potrà rafforzare la proposta didattica operando in convenzione con l’Università, che offrirà agli allievi attori alcuni corsi specifici e la possibilità di acquisire crediti formativi.
«Il risultato di un’intesa immediata e di un proficuo lavoro di gruppo”, così la Professoressa Nicoletta Dacrema, Prorettrice Vicaria dell’Università di Genova, definisce la recente stipula della convenzione tra Ateneo e Teatro Nazionale. “Con questo accordo, unico nel suo genere, la collaborazione tra le nostre due Istituzioni fa un grande balzo in avanti: Università e Teatro potranno “entrare reciprocamente l’una nel mondo dell’altro”, condividendo e mettendo a sistema competenze e peculiarità specifiche, a beneficio di una crescita comune e di una formazione più ricca e completa dei nostri studenti». 

«Siamo molto grati al Rettore Federico Delfino per la disponibilità al dialogo e la comprensione dell’importanza del mestiere dell’attore e alla Prorettrice Nicoletta Dacrema per il grande lavoro di coordinamento», commenta Davide Livermore. «Sono certo che l’interazione tra la nostra Scuola e l’Università di Genova contribuirà a formare professionalità di altissimo livello e con un’apertura internazionale». Allo stesso modo il Teatro si propone di contribuire attraverso la propria proposta artistica alla formazione dei giovani studenti universitari «affinché i ragazzi, oltre a specializzarsi nelle materie e nelle discipline che hanno scelto di studiare, possano trovare nel teatro un luogo di militanza attiva nella società, grazie alla bellezza e alla cultura» auspica Davide Livermore. 

Paolo Fizzarotti

L'assessore regionale alla Cultura Ilaria Cavo, la direttrice Elisabetta Pozzi e i ragazzi della scuola del Teatro Nazionale di Genova

Beppe Gambetta torna al Teatro Nazionale

Super User 10 Maggio 2021 1045 Visite

Giunta alla sua 21° edizione, Acoustic Night, ideato e curato da Beppe Gambetta, segna un inedito cambio di passo: i concerti hanno sempre visto salire sul palco musicisti provenienti da tutto il mondo dando vita ad un vivace crocevia di stili e di culture diverse. Le difficoltà dettate dalla pandemia non hanno scoraggiato Gambetta, virtuoso della chitarra e ambasciatore di Genova nel mondo, che ha rielaborato il format trasformando le attuali restrizioni in opportunità. Per la prima volta i suoi ospiti sono tutti musicisti nostrani. A restare invariato è il livello qualitativo che promette ogni serata, vista la strepitosa line up che comprende il batterista e percussionista Ellade Bandini, il pianista Mark Harris e il chitarrista Paolo Giovenchi, tre veri top player che hanno suonato in studio e in tournée con mostri sacri quali Francesco De Gregori, Fabrizio De André, Roberto Vecchioni, Mina, Pino Daniele, Giorgio Gaber. Gambetta racconta così questa edizione: «L’arte può trasformare la sofferenza in bellezza, gli ostacoli in opportunità. Non avevo mai messo in evidenza le eccellenze italiane e così l’ho fatto adesso con tre grandi artisti da tre scene diverse per un racconto variegato».Il programma della serata si muoverà lungo le curate sonorità della musica d'autore ma senza indulgere alla nostalgia, bensì guardando al futuro dato che nulla può fermare la forza aggregante della musica. Il concerto restituirà al pubblico lo stupore creativo dell’incontro, la tecnica sopraffina dell’assolo, l’armonia del dialogo e l’energia dell’unisono di questo super gruppo, capitanato dal grande chitarrista e compositore genovese, storico padrone di casa delle notti acustiche.Pensando a queste serate, i quattro musicisti hanno tratto ispirazione dal pensiero del Maestro Ezio Bosso, grande artista e loro mentore musicale: “Ricordati che quella che pensi sia l’ultima nota della tua frase, è la prima nota dell’altro. L’ultima nota scritta, quando finiamo un concerto è la prima nota di chi esce là fuori. Noi non siamo lì solo per suonare bene, noi siamo lì per cambiare qualcosa in noi stessi. La musica è questo: cambia la vita!”.

13 - 16 maggio | Teatro Ivo Chiesa | Genova

ACOUSTIC NIGHT 21 – Compagni di viaggio

Beppe Gambetta - chitarra, voce

Ellade Bandini – batteria, percussioni

Paolo Giovenchi - chitarra acustica, chitarra elettrica, basso, voce

Mark Harris - pianoforte, voce

 

Paolo Fizzarotti

Il Teatro Carlo Felice riparte

Super User 07 Maggio 2021 1187 Visite

Finalmente si riparte. Il Teatro Carlo Felice vede la fine del tunnel e mette in cantiere per il finale di stagione concerti e opere liriche: confidando che in autunno, quando inizierà la stagione 2021/2022, la situazione dei vaccini sia tale da permettere una gestione quasi normale delle attività e dell’afflusso di pubblico. Si comincia venerdì 14 maggio, con un concerto sinfonico: subito dopo arriveranno altri pezzi forti.

«Siamo pronti ad accogliere nuovamente, e in sicurezza, il pubblico in sala – afferma il Sovrintendente Claudio Orazi - Nei mesi di maggio e giugno programmiamo alcuni importanti concerti sinfonici e corali che vedranno protagonisti l’Orchestra, il Coro e il Coro delle voci bianche con la presenza di direttori quali Luisotti, Lonquich, Renzetti, Luisi. A giugno, celebriamo il centenario della nascita di Lele Luzzati con la rappresentazione de “L’elisir d’amore” di Donizetti, tra i più amati allestimenti scenografici dell’artista genovese: protagonisti sulla scena gli allievi dell’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale per cantanti lirici del Teatro Carlo Felice diretta da Francesco Meli, sul podio Alessandro Cadario.  L’opera, dopo il debutto genovese, sarà rappresentata a settembre al Teatro degli Arcimboldi di Milano nell’ambito di un accordo di collaborazione con l’importante istituzione milanese. Di rilievo, i programmi per il Coro e il Coro delle voci bianche, principalmente dedicati ai luoghi della spiritualità. Infine, un progetto speciale dedicato alle attività d’internazionalizzazione del Teatro Carlo Felice con “Da Ponte & Friends” che avrà luogo in uno dei teatri più belli al mondo, l’Olimpico di Vicenza (20 giugno) grazie alla collaborazione con il Comune di Vicenza: un viaggio musicale che proseguirà poi il suo cammino a livello internazionale».Interviene anche Ilaria Cavo, assessore alla Cultura e agli Spettacoli della Regione Liguria. «Il cartellone è in linea con la maratona musicale che ha rappresentato la ripartenza del Teatro – afferma - C'è uno spazio dedicato ai giovani, con L'elisir d'amore di Donizetti, in cui saranno impegnati i ragazzi dell'Accademia diretta da Francesco Meli che ho avuto il piacere di seguire nella serata in cui si è ripartiti, rimanendo colpita dalla loro bravura. Questi giovani sono un autentico valore aggiunto così come sono importanti le partnership con gli Arcimboldi e altre realtà.  La presentazione di questo programma è il segno della pronta reattività del teatro che, in questo senso, ha già dato due immagini concrete: il grande riscontro di pubblico nella maratona musicale del 29 aprile e, proprio in quel giorno, il comportamento dell'Orchestra che, di fronte all'improvvisa assenza del suo direttore nella parte finale del concerto, è riuscita ad andare avanti da sola reagendo prontamente e dimostrando una grande professionalità. Questo è il nostro teatro, questa è l'impostazione di questo cartellone».

 

PROGRAMMA - Teatro Carlo Felice                                                         

Venerdì 14 maggio, ore 20.00 

CONCERTO SINFONICO

Maestro concertatore e Direttore Nicola Luisotti

Luigi Cherubini, Sinfonia in re maggiore

Johannes Brahms, Sinfonia n. 3 in fa maggiore, op.90

Orchestra del Teatro Carlo Felice

 

Martedì 18 maggio, ore 20.00

CONCERTO SINFONICO

Maestro concertatore, Direttore e Solista Alexander Lonquich

Wolfgang Amadeus Mozart, Concerto per pianoforte n. 14 in mi bemolle maggiore K. 449

Franz Joseph Haydn, Sinfonia n. 83 in sol minore "La Poule"

(La gallina), Hob:I:83 

Wolfgang Amadeus Mozart, Concerto per pianoforte n. 17 in sol maggiore, K. 453

Orchestra del Teatro Carlo Felice

  

Sabato 22 maggio, ore 20.00   

CONCERTO SINFONICO                   

Maestro concertatore e Direttore Donato Renzetti                           

Claude Debussy, Petite suite

Ottorino Respighi, Gli uccelli

Felix Mendelssohn-Bartholdy, Sinfonia n. 3 in la minore op. 56, “Scozzese”

Orchestra del Teatro Carlo Felice

  

Giovedì 27 maggio, ore 20.00  

CONCERTO SINFONICO                  

Maestro concertatore e Direttore Fabio Luisi    

Anton Bruckner, Sinfonia n. 4 in mi bemolle maggiore "Romantica", WAB 104

Orchestra del Teatro Carlo Felice

 

Giovedì 10 giugno

Venerdì 11 giugno

Mercoledì 16 giugno 

Sabato 12 giugno ore 15.00

Domenica 13 giugno ore 15.00 

Maestro concertatore e Direttore Alessandro Cadario

OPERA

L'ELISIR D’AMORE (1832)

Musica di Gaetano Donizetti 

Libretto di Felice Romani

Regia Davide Garattini Raimondi

Scenografia Lele Luzzati

Costumi Santuzza Calì

Luci Luciano Novelli

Assistente alla regia Anna Aiello

Regia Davide Garattini Raimondi

Scenografia Lele Luzzati

Costumi Santuzza Calì

Luci Luciano Novelli

Assistente alla regia Anna Aiello

Adina: Patricia Cavalche / Claudia Muschio / Alessandra Rizzini

Nemorino: Nico Franchini / Lorenzo Martelli / Davide Tuscano

Belcore: Alberto Bonifazio / Nicola Zambon

Dulcamara: Francesco Auriemma / Alexander Gabriel Wernick

Giannetta: Giulia Filippi / Gabriella Ingenito / Roberta Mancuso 

Teatro Olimpico di Vicenza                          

CONCERTO DA PONTE AND FRIENDS

Domenica 20 giugno, ore 20.00 Maestro concertatore e Direttore Alvise Casellati

Soprano: Mariangela Sicilia

Tenore: Giovanni Sala

Basso: Riccardo Fassi

Wolfgang Amadeus Mozart, Le nozze di Figaro: Ouverture

Domenico Cimarosa, L’ape musicale IV (da Il matrimonio segreto): “Udite amici udite”

Candido Chianei Nay, Tell me not that he is mad

Wolfgang Amadeus Mozart, Don Giovanni: “Or sai chi l’onore”

Stephen Storace, Gli equivoci: Ouverture

Wolfgang Amadeus Mozart, Così fan tutte: “Un’aura amorosa”

Peter Von Winter, Zaira: “Sommo Dio, che in sen mi vedi”

Vincente Martín y Soler, Una cosa rara:  “Un briccone senza core”

Wolfgang Amadeus Mozart, Lo sposo deluso: “Che accidenti”

Joseph Weigl, La caffettiera bizzarra: Ouverture

Wolfgang Amadeus Mozart, da L’ape musicale I (parodia del Don Giovanni): “Là ci darem la mano”

Wolfgang Amadeus Mozart, Aria da concerto KV 584, “Rivolgete a lui lo sguardo”

Antonio Salieri, Il ricco d’un giorno: Ouverture 

Wolfgang Amadeus Mozart, Le nozze di Figaro: “Dove sono i bei momenti”

Vincente Martín y Soler, Il burbero di buon cuore: Ouverture

Wolfgang Amadeus Mozart, Così fan tutte: “Fra gli amplessi, in pochi istanti 

Antonio Salieri, Axur re d’Ormus: Arlecchinata

Manuel del Pópulo Vicente Rodriguez García, Ebor Nova

Orchestra del Teatro Carlo Felice

 

Paolo Fizzarotti

Amore e informazione, il teatro in podcast

Super User 07 Maggio 2021 1111 Visite

Il teatro è in podcast, per ascoltarlo sempre e comunque, pandemia o no. Continua “Onde Teatrali”, la rassegna di drammaturgia in podcast del Teatro Nazionale di Genova. Da giovedì 6 maggio è online “Love and information”, di Caryl Churcill. Traduzione Monica Capuani,regia di Mercedes Martini. Caryl Churchill è considerata una delle più grandi drammaturghe viventi. Love and information è una giostra, divertentissima e seria, costituita da sette sezioni, ciascuna divisa in sette scene più alcune scene jolly. Questo vuol dire che l’autrice dona alla compagnia che mette in scena la sua pièce la possibilità di decidere dove piazzare queste scene jolly all’interno della drammaturgia.
Come in altri testi di Churcill non ci sono schemi rigidi ma una forte chiamata a mettersi in gioco che vale per attori, regista e soprattutto per il pubblico. In scena a chiacchierare, scherzare, battibeccare e discutere sull’amore e sul diluvio di informazioni che ci casca sulla testa ogni giorno, ci sono oltre cento personaggi che sono mogli e mariti, padri e madri, amanti, figli, medici, bambini, scienziati. Un caleidoscopio di voci, opinioni e dialoghi fulminanti per una irresistibile indagine, assai poco scientifica, sul precario e imperscrutabile equilibrio che consente il funzionamento delle relazioni umane.
Con Barbara Alesse, Eva Cambiale, Lisa Galantini, Mercedes Martini, Andrea Nicolini, Deniz Ӧzdoǧan e gli allievi del 1° anno del Corso di Alta Formazione per Attori: Raffaele Barca, Andrea Basile, Francesco Bianchini, Riccardo Cacace, Virginia Campolucci, Elisa Carucci, Pietro Desimio, Violetta Ghersina, Marco Gualco, Antonella Loliva, Silvia Pelizza, Alma Poli, Marta Prunotto, Gaia Rinaldi, Caterina Tieghi, Matteo Traverso, Susanna Valtucci.
Progetto suono di Andrea Nicolini, fonico Lorenzo Sale. ONDE TEATRALI è un progetto del Teatro Nazionale di Genova nato da un’idea delle registe Barbara Alesse e Mercedes Martini, che hanno selezionato i testi, tutti inediti per l’Italia, tra quelli suggeriti e tradotti da Monica Capuani. Provenienti da Egitto, Benin, Gran Bretagna, i quattro lavori proposti riflettono su temi come lavoro, salute, maternità, ecologia, scienza, relazioni, affrontati da una prospettiva femminile.
Tutti i radiodrammi sono stati registrati a Genova nella sede della Scuola di Recitazione del Teatro Nazionale di Genova. La parte musicale e l’ambientazione sonora sono state curate da Andrea Nicolini. I podcast possono essere ascoltati gratuitamente sul sito teatronazionalegenova.it

Paolo Fizzarotti

“Danzare il basso”, a Palazzo Ducale

Super User 07 Maggio 2021 917 Visite

Sabato 15 maggio al Palazzo Ducale di Genova riprende dal vivo la quinta stagione di “La Voce e il Tempo”, con DANCING BASS.Danzare il Basso è uno spettacolo che nasce dalla collaborazione tra la compagnia Res Extensa e l’ensemble musicale I Ferrabosco: Giovanni Rota (violino), Luciana Elizondo e Gioacchino De Padova (viola da gamba), Giuseppe Petrella (tiorba), Gilberto Scordari (clavicembalo e organo). Al centro della scena c'è l’interpretazione appassionata di Elisa Barucchieri, figura di spicco della danza contemporanea italiana. Danzatrice e coreografa, nel corso degli anni ha lavorato al fianco di artisti come Susanne Linke, Carolyn Carlson, Andrea Olsen, Peter Grenaway o Fura dels Baus. Grazie alla sua formazione antropologica, affianca da sempre alla sperimentazione di nuovi linguaggi lo studio della tradizione popolare.Il concerto DANCING BASS si terrà in doppio orario alle 17.30 e alle 19 nel Salone del Minor Consiglio, organizzato da Musicaround con Associazione Pasquale Anfossi e sostenuto da Puglia Sounds. Nello spettacolo, le tante invenzioni musicali del barocco sono percorse dal filo rosso di un pensiero che lega il suono alla parola poetica in modi nuovi: la Teoria degli Affetti, cioè la possibilità di suscitare emozioni secondo percorsi strutturati di gesti sonori. L’utopia di un vocabolario musicale dei moti dell’animo, già immaginato dalla filosofia antica, trova la spinta decisiva nel basso continuo, cioè il “basso che contiene”, la scienza armonica alla base della musica moderna.

Sabato 15 maggio ore 17.30 e 19 (€10,00) 

Genova, Palazzo Ducale, Sala del Minor Consiglio 

Resextensa & I Ferrabosco 

DANCING BASS – DANZARE IL BASSO 

Paolo Fizzarotti

I forzati del divertimento, alla Sala Mercato

Super User 07 Maggio 2021 802 Visite

Dopo aver vinto numerosi premi, tra cui l’oscar del teatro europeo al Fringe Festival di Edimburgo per lo spettacolo cult La Merda, tuttora in tour a sei anni di distanza dal suo debutto, Cristian Ceresoli presenta il suo nuovo spettacolo Happy Hour, in scena alla Sala Mercato da mercoledì 12 maggio. A dirigere lo spettacolo è Simon Boberg regista e drammaturgo danese.
Happy hour è una commedia surreale, acidamente comica, una partitura letteraria per un concerto a due voci. In un futuro distopico vivono Ado, una ragazzina affamata d’amore interpretata da Silvia Gallerano e suo fratello Kerfuffle che ha il volto di Stefano Cenci. I due sono figli del disagio generazionale, in balia delle continue mutazioni della metropoli in cui vivono, invasa da uno spietato totalitarismo dell’allegria. La legge che impera è il divertimento ad ogni costo. Un happy hour continuo, estenuante, a cui partecipare con il dovere di essere sempre e comunque euforici. Le prime vittime di questa felicità obbligatoria sono proprio i bambini, le minoranze, gli immigrati e le donne.
«In Happy Hour abbiamo a che fare con una condizione di “dittatura della felicità” – afferma Ceresoli. I due bambini la vedono arrivare, dal loro interno familiare, sono due tredicenni che assistono al mutamento della città, alla sua trasformazione. Il mondo che si trasforma davanti ai loro occhi è tirato dagli eccessi, una sorta di realtà psichedelica, che muta al punto tale da ricadere sulla loro vita in maniera tragica».

12 - 14 maggio | Sala Mercato | Genova

Happy Hour di Cristian Ceresoli

regia Simon Boberg

interpreti Silvia Gallerano, Stefano Cenci

Paolo Fizzarotti

I Sei Personaggi in chiave genovese, con Eros Pagni

Super User 06 Maggio 2021 1552 Visite

A cent'anni dalla prima – e per l'epoca scandalosa – messa in scena dei “Sei personaggi” al Teatro Valle di Roma, avvenuta il 9 maggio 1921, il capolavoro del metateatro pirandelliano torna a vivere negli spazi del leggendario teatro capitolino con la regia di Luca De Fusco e l'interpretazione di Eros Pagni. Lo spettacolo – prodotto dal Teatro di Napoli-Teatro Nazionale e Teatro Nazionale di Genova – andrà in onda sabato 8 maggio in prima serata su Rai5.

In scena, con Eros Pagni, recitano Angela Pagano, Gaia Aprea, Anita Bartolucci, Gianluca Musiu, Silvia Biancalana, Paolo Serra, Maria Basile Scarpetta, Giacinto Palmarini, Alessandra Pacifico Griffini, Paolo Cresta, Enzo Turrin, Carlo Sciaccaluga, Alessandra Panzavolta. 

Scene e costumi di Marta Crisolini Malatesta; luci di Gigi Saccomandi; musiche di Ran Bagno; installazioni video di Alessandro Papa; movimenti coreografici di Alessandra Panzavolta.

La regia televisiva è di Marco Odetto; progetto editoriale di Felice Cappa; produttore esecutivo Serena Semprini a cura di Giulia Morelli.

Sabato 8 maggio in prima serata va in onda su Rai5 (canale 23) 

SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE

con la regia di Luca De Fusco e l’interpretazione di Eros Pagni

 

Torna l’Edipo in chiave Livermore e parla della Pandemia

Super User 06 Maggio 2021 870 Visite

 

Mentre riaprono i teatri, riapre anche la mostra-performance voluta da Davide Livermore al Palazzo Ducale. La mostra si intitola “Edipo: io contagio. Scena e parola in mostra nella Tebe dei Re”. E’ curata dallo stesso ideatore Davide Livermore, direttore del Teatro Nazionale di Genova, insieme a Margherita Rubino e Andrea Porcheddu. La mostra cambia location trasferendosi dal Sottoporticato, dove ha fatto registrare sempre il tutto esaurito, al Salone del Munizioniere, un altro suggestivo spazio espositivo all’interno di Palazzo Ducale.
Teatro, arte contemporanea e sonorità elettroniche sono gli elementi con i quali Davide Livermore intende riaffermare la centralità della cultura in tempo di crisi e riflettere sull’attuale condizione della nostra società tormentata dalla pandemia proprio come la Tebe cantata da Sofocle.
Un parallelismo che rende inevitabile l’immedesimazione suscitata anche dalle parole del primo atto dell’Edipo Re, recitate da attori e performer  chiusi in teche trasparenti, circondati da elementi scenografici spettacolari, provenienti da opere del Teatro alla Scala. Uno specchio impietoso che, mostrando la comunità tebana che si interroga sulle responsabilità dell’uomo nel disastro, suggerisce al visitatore un momento di riflessione e un potente percorso catartico.

7-30 maggio 2021

Palazzo Ducale Genova - Munizioniere

EDIPO: IO CONTAGIO

Scena e parola in mostra nella Tebe dei Re

A cura di Davide Livermore, Margherita Rubino, Andrea Porcheddu

Elementi scenografici del Teatro alla Scala

Testi da Edipo Re di Sofocle, riduzione di Margherita Rubino 

Traduzioni in inglese Kiara Pipino 

Allestimento

Musiche Andrea Chenna

Luci Gianni Grasso, Davide Riccardi

Direzione scena Desirée Tesoro

Fonica Claudio Torlai

Macchinisti costruttori Diego Paoli, Maurizio Taverna, Beppe Costa

Elettricisti Stefano Grossi, Stefano Monni

Assistente scenografa Lorenza Gioberti

Progetto grafico Emanuela Dellepiane

Stampe digitali Pitto P.Zeta

Video a cura di Squeasy Film

Performance dal vivo

Coordinamento Carlo Sciaccaluga

Attori e performer:

Giuseppe Brunetti, Daniela Duchi, Isabella Giacobbe, Mirko Iurlaro, Mirko Lo Piccolo, Davide Mancini, Giulio Mezza, Caterina Montanari, Matteo Palazzo, Nicolò Parodi, Enrico Pittaluga, Valeria Puppo, Demian Troiano, Irene Villa.

Orari:

dal martedì al giovedì dalle ore 14 alle 19.15

venerdì dalle ore 14.30 alle 20.30

sabato e domenica dalle 12 alle 18.15

L’ingresso è gratuito ma è necessaria la prenotazione sul sito del Teatro Nazionale di Genova.

 

Paolo Fizzarotti

 

Pivio canta la resistenza al Covid

Super User 30 Aprile 2021 881 Visite

Essere musicisti e resistere ai tempi del Covid. Il musicista genovese Pivio oggi alle 19 presenta il suo libro “Diario di (una) resistenza musicale”. Pivio nel 1979 insieme a Marco Odino ha fondato la band genovese degli Scortilla (letteralmente, in latino: puttanella), diventata famosa con il singolo Fahrenheit 451, poi ha suonato con Aldo De Scalzi dei New Trolls. Oggi è un affermato compositore di musica da film: ma gli Scortilla, sua prima creazione, sono sempre vivi.Sui canali social di Soundtrack City, Colonne Sonore e Musa Web Tv oggi alle 19 ci saranno unincontro e contest in diretta streaming per la presentazione del primo libro di Pivio: “Diario di (una) resistenza musicale. Ovvero come sono stato salvato dalla musica e la smorfia (Aprile 2021, Pegasus Edition). Sarà presente l’autore, in collegamento dal suo studio di Roma. Introducono Massimo Privitera e Marco Testoni. La prossima presentazione si terrà il 28 maggio, finalmente dal vivo, in occasione dell’Asti Film Festival, insieme alla proiezione del film “Nothin’ At All” di Matteo Malatesta e Pivio (Italia, 2021).
Nato come divertissement quotidiano nella solitudine della pandemia e uscito un anno dopo, proprio mentre il paese riapre, il primo libro di Pivio – musicista poliedrico sempre pronto a nuovi esperimenti – non poteva che essere una pubblicazione polisensoriale. Grazie ai 200 QR code disseminati tra le pagine, il suo diario diventa un’avventura video-musicale interattiva lunga 90 giorni, come i numeri della Smorfia, protagonisti anche del gioco online che sarà lanciato dall’autore durante la presentazione del 30 aprile: 3 numeri, 3 domande e 3 libri autografati in palio ai vincitori.
Tutto comincia dalla copertina. Non è uno scherzo ma la pura verità: le sedie rosse e vuote che campeggiano sulla cover sono quelle della Casa del Cinema di Roma che il 5 marzo 2020 ha ospitato la presentazione dell’album preapocalittico Fahrenheit 999 degli Scortilla, la band new wave fondata da Pivio 40 anni prima e sempre viva. Ultimo evento live del musicista prima del lockdown, ma anche ultimo in assoluto nella capitale. Da quella fatidica sera parte su FB la stesura del diario della resistenza. “Non avrei mai potuto pensare di perseverare con costanza giornaliera nella sua scrittura fino al fatidico giorno 90.” – ricorda l’autore – “Novanta giorni di quasi assoluta sospensione di una vita normale”. Eppure così è stato, mescolando giorno per giorno cose sciocche e cose serie, sogni, ricordi, storie e, soprattutto, canzoni.  Dal numero 1 (che per la Smorfia è l’italia) raccontato nella Povera Patria di Franco Battiato, alla paura che fa 90 con la profetica Fear Inoculum (‘paura di vaccinarsi’) dei Tool e la propiziatoria Fearless dei Pink Floyd. Tra citazioni e suggerimenti audiovisivi si alternano la Follia (22) di Vivaldi (e di Vangelis), e il sott'e'ncopp (69) pornografico di Tekashi 6ix9ine (rapper milionario in libertà vigilata), in cerca della “risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto” che è comunque 42 (dalla Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams). Al centro di tutto (ma pur sempre Ai confini della realtà, tra elefanti e pesci blob), naturalmente c’è la musica, tutta o quasi: 55.
Roberto Giacomo Pischiutta (in arte Pivio), genovese, laureato in ingegneria, si trasferisce a Roma verso la fine degli anni ottanta e insieme ad Aldo De Scalzi dà vita ad un lungo sodalizio artistico nel campo della musica da film. Ottenuta la notorietà internazionale con Hamam – Il bagno turco diretto da Ferzan Ozpetek, ha composto ad oggi oltre 150 colonne sonore sia per il cinema che per la televisione, vincendo 3 David di Donatello e 4 Nastri d'Argento. Dal 2018 è presidente di ACMF, l'Associazione Compositori Musiche per Film. 

Paolo Fizzarotti

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