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Spettacoli

Pasolini secondo Ascanio Celestini alla Corte

Super User 10 Dicembre 2021 1097 Visite

 

Ascanio Celestini torna in scena al Teatro Ivo Chiesa da martedì 14 a giovedì 16 dicembre con Museo Pasolini. Con la figura dello scrittore, poeta e regista nato a Bologna nel 1922, Celestini si è confrontato fin dagli inizi del proprio percorso teatrale datato 1998, quando scrisse e portò in scena, insieme a Gaetano Ventriglia, lo spettacolo “Cicoria, in fondo al mondo, Pasolini”.
Da allora, nella sua ventennale carriera, l’autore e attore romano è stato un profondo e costante cantore degli ultimi, facendosi portatore dell’eredità pasoliniana. Per costruire questo spettacolo Celestini è partito da una considerazione e da una domanda provocatoria: dato che nell’immaginario collettivo Pasolini ha perduto molto della sua forza eversiva, divenendo quasi un’icona, quali materiali potremmo trovare in un ipotetico museo a lui dedicato?
«Secondo l’International Council of Museums – spiega il protagonista - le cinque funzioni di un qualsiasi museo sono: ricerca, acquisizione, conservazione, comunicazione, esposizione. E allora mi chiedo come potrebbe essere un Museo dedicato a Pasolini? Quale sarebbe il pezzo forte del museo?».
E così Celestini, armato della consueta ironia mista a disincanto, diventa l’eccezionale custode di una singolare esposizione che ospita una poesia scritta da Pasolini a 7 anni e poi saggi, articoli, fotogrammi, appunti biografici e tanti altri “reperti” che spalancano delle finestre sulla storia del Novecento italiano. Mescolando coinvolgente affabulazione e maestria attoriale Celestini dà vita ai personaggi di uno storico, uno psicanalista, uno scrittore, un lettore e un criminologo che riflettono sull’eredità del regista di Accattone. Ad arricchire il tutto alcuni audio originali dell’epoca. Museo Pasolini non è un semplice spettacolo celebrativo ma un tentativo di far riemergere tutta la forza rivoluzionaria di un lascito culturale straordinario: quello di un intellettuale che, per oltre 30 anni, con lucidità e lungimiranza, ha raccontato il nostro Paese.
Museo Pasolini va in scena al Teatro Ivo Chiesa da martedì 14 a giovedì 16 dicembre. Martedì e mercoledì l’inizio è fissato alle 20.30, giovedì alle 19.30.Mercoledì 15 dicembre alle 17.30 nel foyer del Teatro Ivo Chiesa incontro con Ascanio Celestini, organizzato in collaborazione con Fondazione Palazzo Ducale e Feltrinelli. Intervengono Monica Biondi, vicedirettrice di Palazzo Ducale, e la giornalista di Repubblica Genova Erica Manna.

Teatro Ivo Chiesa 14 - 16 dicembre 2021 

Museo Pasolini

scritto, diretto e interpretato da Ascanio Celestini

voci Grazia Napoletano e Luigi Celidonio

musiche Gianluca Casadei

suono Andrea Pesce 

disegno luci Filip Marocchi

Tahar Ben Jelloun al Duse

Super User 10 Dicembre 2021 802 Visite

La toccante e incredibile storia di Mohamed/Zara, una ragazza costretta dal padre a fingersi uomo in mancanza di eredi è al centro di “Creatura di sabbia” in scena al Teatro Eleonora Duse da giovedì 16 a domenica 19 dicembre con la regia di Daniela Ardini.

Uno spettacolo che la stessa regista e la protagonista Raffaella Azim hanno tratto da Creatura di sabbia e Notte fatale, due romanzi scritti da una delle voci più alte della poesia e della letteratura araba, quel Tahar Ben Jelloun autore del notissimo pamphlet Il razzismo spiegato a mia figlia. In questi due romanzi l’autore riesce a sintetizzare l’atmosfera delle Mille e una notte e la denuncia sociale, con un registro linguistico che prende dalla poesia e dalla novellistica araba, da Borges, ma anche da Genet senza dimenticare i classici autori occidentali come Shakespeare e Cervantes. Ed è in questo mondo che si muove Mohamed/Zahra, cresciuta come uomo dal padre dopo la nascita di sette figlie femmine per la necessità di conservare il patrimonio famigliare, costretta ad allontanarsi dalle sorelle fino al paradossale matrimonio con la cugina, figlia dello zio al quale, secondo la legge coranica, sarebbe andata la parte principale dell’eredità.

Per riappropriarsi della sua identità la ragazza dovrà affrontare una serie di peripezie che ne metteranno alla prova il coraggio e la fede: un percorso di formazione estremo che apre anche una finestra sul mondo arabo e sulla difficile condizione femminile all’interno di esso.La regista Daniela Ardini racconta: «Si può dire che i testi di Tahar Ben Jelloun siano per me e Raffaella Azim un costante work in progress, tante sono le anime in essi contenute. Continuiamo a sentire l’urgenza di raccontare, con i nostri strumenti che sono quelli semplici del teatro, una storia bellissima - raccontata originariamente da un uomo che è uno dei più importanti scrittori del Mediterraneo - che vuole essere un monito».

Teatro Eleonora Duse 16 - 19 dicembre 2021

Creatura di sabbia

da Tahar Ben Jelloun

versione italiana e adattamento Daniela Ardini e Raffaella Azim 

regia Daniela Ardini

con Raffaella Azim

e con Beatrice Rossi, Francesco Adamo

scene Giorgio Pani , Giacomo Rigalza

costumi Maria Angela Cerruti

effetti sonori Luca Nasciuti

movimenti scenici Patrizia Genitoni

luci Carlo Pediani

produzione Lunaria Teatro

 

Paolo Fizzarotti

La storia surreale di Giusto è alla Tosse

Super User 10 Dicembre 2021 741 Visite

Dal 7 al 12 dicembre in scena a Genova “Giusto”, nuovo lavoro di e con Rosario Lisma, prodotto dalla Fondazione Luzzati Teatro della Tosse. Un nuovo spettacolo di produzione che, dopo una presentazione online la scorsa primavera a teatri chiusi e un paio di date estive in Piemonte e Toscana, arriva finalmente al suo debutto ufficiale sul palco della Sala Campana, prima della tournée che partirà a gennaio 2022.

Un monologo scritto in questo tempo di pandemia. E’ la storia surreale, buffa e dolente di una diversità nel mondo contemporaneo. Ma è anche un invito a superare le certezze che ci proteggono e i limiti che da soli ci siamo dati.

Giusto è un impiegato intelligente, mite e fin troppo educato in un mondo grottesco di spietato cinismo. I suoi colleghi d’ufficio, all’Inps di Milano, sono un microcosmo di ridicole creature animali, in cui lui, nato su uno scoglio in mezzo al mare, si sente straniero e solo. Abita in un appartamento in condivisione con una che non c’è mai e con Salvatore, un calabrone enorme che passa il tempo dipingendo finestre sulle pareti. Per poi provare a passarci attraverso.

Giusto ha un solo grande impossibile sogno: baciare Sofia Gigliola, detta la Balena, la figlia bella e grassa del suo potentissimo capo. Ci riuscirà? Ad accompagnarlo sul palco i personaggi che popolano il suo mondo surreale, evocati attraverso le illustrazioni suggestive di Gregorio Giannotta, artista ironico e poetico, noto per le sue creature fiabesche. 

GIUSTO di e con Rosario Lisma

Illustrazioni Gregorio Giannotta 

Costumi Daniela De Blasio 

Aiuto regia Alessia Donadio

Produzione Fondazione Luzzati Teatro della Tosse

Si ringrazia Comasia Palazzo per i movimenti coreografici

Paolo Fizzarotti

 

Alla Sala Mercato va in scena ‘Al limite dello sputtanamento totale’

Super User 09 Dicembre 2021 877 Visite

Da giovedì 9 a sabato 11 dicembre alla Sala Mercato va in scena A.L.D.S.T., che sono le iniziali di "Al limite dello sputtanamento totale”. Autrice e protagonista di questo spettacolo dal titolo fantozziano è Viola Marietti, attrice diplomata alla Scuola del Piccolo di Milano, che- fra un’aria di Monteverdi e un brano dei Cure - veste i panni di una sorta di Alice sgangherata senza Bianconiglio a farle da guida.A.L.D.S.T. è un gioco teatrale sospeso tra l’auto-diffamazione inquieta e un caustico, dissacrante racconto di sé.

Un affresco autoironico di una ragazza eternamente irrisolta, sebbene sia alla soglia dei trent’anni, che tenta di barcamenarsi tra i pranzi coi parenti, le batoste in amore, i colloqui di lavoro, qualche sbornia, il bisogno di consenso, gli amici che vivono nella doccia, i sogni di gloria, i dubbi esistenziali, quelli sul proprio guardaroba e tanti altri piccoli grandi inconvenienti che attraversano la sua vita.

Ne viene fuori un esilarante flusso di coscienza sospeso fra la stand up comedy, il monologo teatrale e una spudorata autobiografia che ha la ritmica di un rap e in cui i momenti lirici si mescolano ad uno slang decisamente urbano. Uno spassoso identikit della generazione under 30, forse troppo intelligente per essere ancora illusa, certamente troppo illusa per resistere nella realtà.

«Il testo – dice Viola Marietti – ruota intorno a quell’ inquietudine, abbastanza diffusa oggi, di chi, come me, soffre di adolescenza lunga e si scarrozza così, maldestramente, in un tempo che ormai è appurato essere senza senso e non riesce a mettere a tacere il cervello. In estrema sintesi, si tratta di una ragazza che cerca violentemente di essere felice e tendenzialmente non ce la fa. Una ragazza che ha tutto ma non ha niente. Solo se stessa.E non sa che farsene».

A.L.D.S.T. va in scena alla Sala Mercato da giovedì 9 a sabato 11 dicembre. Giovedì e sabato lo spettacolo inizia alle 19.30, venerdì alle 20.30.

 

Sala Mercato 9 – 11 dicembre 2021 

 A.L.D.S.T - ‘Al limite dello sputtanamento totale’ di e con Viola Marietti

regia Matteo Gatta e Viola Marietti

supervisione artistica Gabriele Gerets Albanese

produzione Tristeza Ensemble, Misma Onda

“Arsenico e vecchi merletti” alla Corte: risate all’humor nero

Super User 06 Dicembre 2021 1021 Visite

Al teatro della Corte Ivo Chiesa arriva un superclassico del teatro brillante: Arsenico e vecchi merletti, in scena da mercoledì 8 a sabato 11 dicembre. La commedia è un meccanismo comico praticamente perfetto, in costante equilibrio tra farsa e noir.

In scena, nel ruolo delle insospettabili vecchiette, due signore del teatro italiano quali Anna Maria Guarnieri e Marilù Prati. Insieme a loro, un cast formato da altri nove attori diretto da Geppy Gleijeses che ha tratto ispirazione dalla regia firmata da Mario Monicelli negli anni ’90 e proprio alla memoria del maestro ha voluto dedicare questo spettacolo.

Arsenico e vecchi merletti è un gioiello insuperato dello humor nero la cui trama è assai nota anche grazie al film di Frank Capra con Cary Grant (1944): lo scrittore Mortimer Brewster va a trovare le care zie Abby e Martha per raccontare loro del suo recente matrimonio ma scopre qualcosa di inimmaginabile. Le due arzille e adorabili vecchiette sono in realtà due assassine seriali dato che “aiutano” gli inquilini, ai quali affittano le camere, a lasciare la vita con un sorriso sulle labbra, offrendo loro del vino di sambuco corretto all’arsenico. Come se non bastasse, il fratello di Mortimer si è messo in testa di essere Theodore Roosevelt e scava in cantina il suo personale Canale di Panama, dove peraltro vengono sepolte le vittime delle zie.

Da questa situazione grottesca parte una spirale comica inarrestabile fra cadaveri che spuntano in ogni dove, equivoci e innumerevoli gag destinate a travolgere gli spettatori.

Arsenico e vecchi merletti va in scena al Teatro Ivo Chiesa da mercoledì 8 a sabato 11 dicembre. Mercoledì e venerdì lo spettacolo inizia alle 20.30, giovedì e sabato alle 19.30.

 

Teatro Ivo Chiesa 8 - 11 dicembre 2021

Arsenico e vecchi merletti di John Kesselring, versione italiana Masolino d’Amico

regia Geppy Gleijeses

con Anna Maria Guarnieri, Marilù Prati,Maria Alberta Navello, Leandro Amato, Totò Onnis, Luigi Tabita, Tarcisio Branca, Bruno Crucitti, Francesco Guzzo, Daniele Biagini, Lorenzo Venturini

scene Franco Velchi

costumi Chiara Donato

luci Luigi Ascione

musiche Matteo D’Amico

produzione GITIESSE ARTISTI RIUNITI

 

Paolo Fizzarotti

Alessandro Stradella al Teatro Carlo Felice

Super User 06 Dicembre 2021 766 Visite

Il teatro Carlo Felice prosegue con il progetto d’esecuzione integrale dell’opera del compositore secentesco Alessandro Stradella. Dopo l’allestimento in prima esecuzione moderna de “Il Trespolo Tutore” nel 2020, il 7 dicembre alle ore 20:00 arriva l’Oratorio San Giovanni Battista. Andrea De Carlo dirige dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice, cui si unisce per l’occasione l’Ensemble Mare Nostrum, solisti Max Emanuel Cencic (S. Giovanni Battista), Topi Lehtippu (Consigliere), Dorota Szczepańska (Erodiade la madre), Silvia Frigato (Erodiade la figlia), Masashi Tomosugi (Erode).

«Con l’esecuzione dell’Oratorio San Giovanni Battista da parte di un grande specialista stradelliano, Andrea De Carlo - afferma il sovrintendente Claudio Orazi - il Teatro Carlo Felice si addentra nel percorso di ricostruzione della Civiltà musicale genovese volgendo lo sguardo, dopo la prima opera comica di Stradella, a un capolavoro sacro del compositore, tra i maggiori del genere. La composizione dell’Oratorio San Giovanni Battista, su testo dell’Abbate Ansaldi, avviene a Roma nell’anno 1675 e la sua prima esecuzione, il 31 marzo a S. Giovanni dei Fiorentini, con il giovane Corelli tra gli strumentisti in organico”.

«Il San Giovanni Battista di Alessandro Stradella – commenta Andrea De Carlo -  è un’opera straordinaria, moderna e originalissima, che unisce passato e futuro in un abbraccio poetico e visionario pieno di emozione e umanità.  Stradella stesso la riteneva la sua composizione migliore, e lo scrittore Philippe Beaussant de l’Académie Française soleva dire che se avesse dovuto salvare solo un’opera dalla distruzione tra tutta la musica avrebbe scelto l’Oratorio S. Giovanni Battista. L’incontro dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice con i musicisti barocchi dell’Ensemble Mare Nostrum rappresenta meravigliosamente questo slancio, e proietta il Battista interpretato da Max Emanuel Cenčić verso orizzonti musicali a venire».

 

PROGRAMMA

Teatro Carlo Felice di Genova

Martedì 7 dicembre 2021, ore 20:00

Alessandro Stradella (Bologna 1643, Genova 1682)

Oratorio San Giovanni Battista (1675)

Giovanni Battista - Max Emanuel Cencic (controtenore)

Consigliere - Topi Lehtippu (tenore)

Erodiade la madre - Dorota Szczepańska (soprano)

Erodiade la figlia - Silvia Frigato (soprano)

Erode - Masashi Tomosugi (basso) 

Maestro concertatore e direttore Andrea De Carlo 

Orchestra del Teatro Carlo Felice in collaborazione con Ensemble Mare Nostrum

 

Paolo Fizzarotti

Tosse in famiglia con Vassilissa

Super User 03 Dicembre 2021 1047 Visite

Una strega, la Baba Jaga, unica custode del fuoco, che trasforma i piccoli in polpette.Una bambina abituata sempre a dire di sì, ad accontentare gli altri e a fare tutto quello che le viene richiesto. Una bambolina magica a cui chiedere aiuto in caso di difficoltà.Sono questi  i personaggi che danno vita allo spettacolo, ispirato ad un'antica favola russa, Vassilissa e la Babaracca, in scena per la  rassegna  la Tosse in famiglia domenica 5 dicembre.Lo spettacolo  racconta la storia di Vassilissa, una bambina abituata a dire sempre sì pur di essere amata.
Non si oppone, non protesta, non fa nulla di diverso da quello che le viene chiesto,  si prende cura degli adulti come se l’adulta fosse lei.Quando la mamma muore, dopo averle donato una bambolina cui chiedere aiuto in caso di difficoltà, la piccola subisce ogni tipo di umiliazione dalla nuova moglie del padre, che rivela presto il suo cuore di matrigna .La matrigna decide con l’inganno di mandare la bambina  nel bosco a cercare il fuoco dalla Baba Jaga, la terribile strega arroccata nella Babaracca, casa selvaggia con occhi di fuoco, certa che non farà più ritorno.
Sarà invece proprio la  Baba Jaga a tenere Vassilissa con sé, promettendole il fuoco a condizione di  superare alcune  prove impossibili.Grazie all’aiuto della bambola e della strega da cui tutti fuggono, Vassilissa riuscirà a scoprire  che non è poi così terribile  dire di no e che si può essere amati anche quando si dice ciò che si pensa davvero.Consigliato dai 6 anni di età.

 

BIGLIETTI ADULTI: euro 8

BAMBINI FINO A 12 ANNI: euro 6

TEATRO DELLA TOSSE - Sala Agora’

Domenica 5 dicembre ore 15.00 e 17.00 

VASSILISSA E LA BABARACCA con Bruno Soriato e Annabella Tedone

disegno luci Tea Primiterra

scene Bruno Soriato

musiche originali Mirko  Lodedo e Francesco Bellanova -Casarmonica  Edizioni

costumi Raffaella Giancipoli

tecnico di scena Angelo Piccinni

cura della produzione Annabella Tedone

regia Raffaella Giancipoli

con il sostegno di Explorer/Spazio PolArtis,  Res Extensa, Sistema Garibaldi,  Armamaxa Residenza Teatrale,

Teatro delle Condizioni Avverse

si ringrazia Compagnia Burambò  e Senza Piume Teatro 

Paolo Fizzarotti

Bambini a teatro con il Rinoceronte

Super User 03 Dicembre 2021 933 Visite

Sabato 4 dicembre (ore 16) nuovo appuntamento con Sabato a Teatro, la rassegna che il Teatro Nazionale di Genova dedica ai giovanissimi. Sul palcoscenico del Teatro Gustavo Modena due veri maestri del Teatro ragazzi come Giorgio Scaramuzzino e Gek Tessaro riportano in scena Ganda, un rinoceronte molto particolare.Lo spettacolo, adatto per bambini dai 4 anni di età, si basa sulla felice unione fra l’affabulazione di Giorgio Scaramuzzino (anche autore del testo) che conduce il gioco invitando il pubblico a interagire con la storia e l’illustratore Gek Tessaro che crea in tempo reale disegni straordinari, utilizzando inchiostri, colori in polvere e pennelli, animati e proiettati su uno schermo grazie ad una lavagna luminosa. Proprio per questo mix vincente Ganda, un rinoceronte molto particolare ricevette nel 2011 la menzione speciale al Festival Giocateatro.Tra verità, fiaba e leggenda, la vicenda narrata s’ ispira a un fatto storico: nel Cinquecento un rinoceronte viene ritrovato spiaggiato sulle coste liguri tra la meraviglia della popolazione. Trasportato in Portogallo dalle colonie africane, l’animale, il primo mai visto in Europa sino a quel momento, era stato inviato in dono al Papa dal Re del Portogallo. In realtà, la nave fece naufragio e il rinoceronte non arrivò mai a destinazione. La sua immagine, però, divenne celebre, perché servì da modello alla famosa xilografia che ne fece il pittore e incisore tedesco Albrecht Dürer, un ritratto che per secoli rimase l’unica iconografia dell’esotico quadrupede.

Sabato a Teatro - Rassegna teatrale per famiglie 

4 dicembre 2021 ore 16

Teatro Gustavo Modena

GANDA, UN RINOCERONTE MOLTO PARTICOLARE di e con Giorgio Scaramuzzino

disegni animati dal vivo Gek Tessaro

produzione Teatro Nazionale di Genova

 età consigliata dai 4 anni

 Biglietti: bambini fino ai 14 anni 6 euro, adulti 8 euro.

Paolo Fizzarotti

Un cartellone pieno di stelle per il Teatro Nazionale

Super User 02 Dicembre 2021 1499 Visite

Dopo i primi tre mesi “sperimentali” causa Covid, il Teatro Nazionale di Genova giovedì 2 dicembre ha presentato la seconda parte della stagione, da gennaio a giugno 2022. Alla conferenza stampa hanno partecipato il presidente del TN Alessandro Giglio, il direttore Davide Livermore, l’assessore comunale alla cultura Barbara Grosso, e l’assessore regionale alla cultura Ilaria Cavo.

«La programmazione del Teatro Nazionale di Genova prosegue con la seconda parte delle produzioni previste in cartellone, ed è per me una grande gioia rivedere il pubblico che si gode lo spettacolo in completa sicurezza e in una sala a piena capienza» ha commentato l’Assessore alle Politiche Culturali Barbara Grosso.

«Mi pare che si tratti di un cartellone ben equilibrato -  ha detto Ilaria Cavo - tra pezzi non troppo impegnativi e in qualche caso divertenti da una parte e proposte forti, che onorano il passato e il presente del nostro teatro. Penso alla riduzione del Macbeth operata dalla grande attrice Adelaide Ristori, che ha lasciato a Genova le sue carte, i suoi documenti e i suoi costumi, custoditi al Museo Biblioteca dell'Attore. Grande occasione dunque per Davide Livermore, che onora allo stesso tempo la cultura e il passato del Teatro Nazionale di Genova, curando di persona la regia di una pièce resa celebre da una star del passato, la Ristori appunto, per una star di oggi, Betta Pozzi, in una operazione di complessivo altissimo valore teatrale». 

Tra i nomi in arrivo ci sono Claudio Bisio, Elisabetta Pozzi, Carlo Cecchi, Silvio Orlando, Ambra Angiolini, Sonia Bergamasco, Angela Finocchiaro, Agrupacion Senor Serrano, Glauco Mauri, Marina Massironi, Valerio Binasco, Linda Gennari, Milvia Marigliano, Valter Malosti, Sebastiano Lo Monaco, Cristiana Morganti, Umberto Orsini, Motus e molti altri. Trentacinque titoli tra ospitalità e produzioni per spaziare tra innovazione e tradizione, interpreti acclamati e talenti emergenti, capolavori del teatro e della letteratura, passione e divertimento.

«Il teatro è un rito che è importante ritrovare. È il luogo in cui condividere la bellezza, raccontare la nostra società, creare comunità» afferma Davide Livermore, direttore del Teatro Nazionale di Genova. «Ci impegniamo perché il pubblico genovese possa avere le migliori occasioni per riscoprire il piacere di stare insieme e perché possa farlo in sicurezza. Ora più che mai è necessario ristabilire il patto con gli spettatori».

Dal punto di vista delle produzioni, dopo il G8 Project (Menzione speciale agli ultimi Premi ANCT), Solaris, Autunno in aprile e Miracoli Metropolitani, si riparte a gennaio con uno spettacolo lungamente atteso dal pubblico, La mia vita raccontata male, catalogo tragicomico tra i successi e le sbandate della vita basato su testi di Francesco Piccolo, diretto da Giorgio Gallione e interpretato da Claudio Bisio (Teatro Ivo Chiesa 18-23 gennaio, poi in tournée).

Il 29 gennaio 2022 si celebra il bicentenario della nascita di Adelaide Ristori, la più amata e influente attrice ottocentesca, a cui il Teatro Nazionale di Genova dedica la stagione 2021/22. Ma bisognerà aspettare sino al 22 marzo per vedere Lady Macbeth, adattamento della tragedia shakespeariana creato per lei da Giulio Carcano e adesso portato in scena da una grande interprete dei nostri tempi, Elisabetta Pozzi, con la visionaria regia di Davide Livermore (Teatro Gustavo Modena 22 marzo – 3 aprile). Dall’incontro tra due giovani compagnie particolarmente attive nella scena indipendente italiana come Kronoteatro e Maniaci d’amore nasce La Fabbrica degli Stronzi, presentato alla Sala Mercato dal 15 al 18 marzo in coproduzione con il Teatro Nazionale di Genova nell’ambito del progetto Factory, mentre gli attori neo-diplomati alla Scuola di Recitazione del Teatro di Genova saranno invece finalmente in scena alla Sala Mercato dal 3 al 12 maggio con Il mercato della carne di Bruno Fornasari, regia di Simone Toni.Sono tutte affidate a protagoniste femminili le riprese di questa seconda parte di stagione: Milvia Marigliano ci immerge nell’universo struggente della Merini con Alda. Diario di una diversa, regia di Giorgio Gallione (Teatro Eleonora Duse 15-20 febbraio, poi in tournée), mentre Linda Gennari ci trascina nell’inferno della guerra contemporanea con Grounded di George Brant, regia di Davide Livermore (Teatro Ivo Chiesa 1-6 marzo, poi in tournée); Fiammetta Bellone, Sara Cianfriglia, Elena Dragonetti, Elsa Bossi, Alice Giroldini tornano in scena alla Sala Mercato dal 23 al 25 marzo con la commedia dai toni almodovariani Estate in dicembre di Carolina Africa Martin Pajares (è la “puntata” precedente ad Autunno in aprile). 

Il cartellone delle ospitalità si apre invece nel segno del grande Eduardo De Filippo: dal 4 al 9 gennaio al Teatro Eleonora Duse Carlo Cecchi porta in scena due atti unici tra comicità e commozione, Dolore sotto chiave e Sik Sik l’artefice magico. Tra le proposte classiche trovano spazio anche le tragedie di Euripide, come Baccanti nella caleidoscopica versione di Laura Sicignano (26-30 gennaio Teatro Ivo Chiesa) e il toccante Troiane, diretto da Andrea Chiodi, con un’intensa Elisabetta Pozzi (23-27 febbraio, Teatro Eleonora Duse), e il teatro di Pirandello con l’allestimento di Enrico IV del maestro greco Yannis Kokkos, protagonista Sebastiano Lo Monaco (Teatro Ivo Chiesa 9-13 febbraio).

Avvicinandoci ai giorni nostri, troviamo due testi tra i più noti della drammaturgia americana: Lo zoo di vetro di Tennessee Williams, proiettato in una nuova dimensione da Leonardo Lidi, astro emergente della regia italiana (Teatro Ivo Chiesa 15-18 febbraio), e Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee, diretto da Antonio Latella e interpretato da Sonia Bergamasco e Vinicio Marchioni (Teatro Ivo Chiesa 8-13 marzo). Subito a seguire dal 9 al 13 marzo al Teatro Eleonora Duse uno spettacolo che ha collezionato premi e segnalazioni, Le sedie di Eugène Ionesco, candidato all’Ubu per la regia di Valerio Binasco e l’interpretazione di Michele Di Mauro, mentre la protagonista femminile, Federica Fracassi, ha appena ricevuto il Premio Le Maschere. 

Altrettanto apprezzati dalla critica Piazza degli eroi di Thomas Bernhard, candidato all’Ubu per la regia di Roberto Andò (Teatro Ivo Chiesa 1-5 febbraio) e Sorelle del pluripremiato drammaturgo francese Pascal Rambert, interpretato da Anna Della Rosa (candidata all’Ubu) e Sara Bertelà (Premio Le Maschere 2021), in scena dal 2 al 6 marzo al Teatro Eleonora Duse.

Nel cartellone brillano diversi altri titoli di drammaturgia contemporanea: Ambra Angiolini e Arianna Scommegna sono le protagoniste di Il nodo, pièce sul bullismo scritta dalla statunitense Johnna Adams (9-13 febbraio, Teatro Gustavo Modena); Glauco Mauri e Roberto Sturno riportano in scena il thriller psicologico di Eric-Emmanuel Schmitt Variazioni enigmatiche (Teatro Eleonora Duse 24-27 marzo); Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon interpretano il feroce dialogo tra la filosofa Hanna Arendt e uno dei principali responsabili del genocidio ebreo in Eichmann – dove inizia la notte di Stefano Massini, regia Mauro Avogadro (Teatro Eleonora Duse 7-10 aprile); Umberto Orsini e Franco Branciaroli sono due ex amici che si sfidano tra provocazioni e malintesi nell’atteso Pour un oui ou pour un non di Nathalie Sarraute, regia di Pier Luigi Pizzi (Teatro Eleonora Duse 10-14 maggio). 

Il pubblico le ama per la verve comica e la carica empatica: Angela Finocchiaro e Marina Massironi tornano a Genova rispettivamente con l’esilarante Ho perso il filo di Walter Fontana, (ultima regia di Cristina Pezzoli, prematuramente scomparsa), in scena al Teatro Ivo Chiesa dal 17 al 20 marzo, e con Le verità di Bakersfield, commedia di Stephen Sachs sull’autenticità dell’arte e della vita, regia di Veronica Cruciani (Teatro Gustavo Modena 20-23 aprile).Sono irriverenti, ironiche e amano – sotto diversi aspetti - giocare con i generi: le Nina’s Drag Queen sono presenti nel cartellone del Teatro Nazionale di Genova con due spettacoli, Le gattoparde, in cui mescolano letteratura e pop scatenato (Sala Mercato 11-13 gennaio), e Queen LeaR, tragicommedia di Claire Dowie che traspone Shakespeare ai giorni nostri (Teatro Gustavo Modena 14-16 gennaio). E offre una trasposizione contemporanea del Bardo anche Delirio di una notte d’estate della Compagnia degli Scatenati, formata dagli attori detenuti della Casa Circondariale di Genova Marassi, che tornano al Teatro Ivo Chiesa dal 19 al 24 aprile. 

La letteratura a teatro offre spesso spunti interessanti: Silvio Orlando si confronta con la storia di un bambino arabo a Parigi in La vita davanti a sé, tratto dal romanzo di Romain Gary (Teatro Eleonora Duse, 13-16 gennaio), e Invisibile Kollettivo con l’autobiografia di un numero uno del tennis in Open di Andre Agassi (Teatro Gustavo Modena 19-20 gennaio); Jane Austen si rivela materia perfetta per il regista Arturo Cirillo, che porta in scena Orgoglio e pregiudizio (Teatro Gustavo Modena, 15-20 febbraio) mentre Valter Malosti dà corpo e voce a Se questo è un uomo di Primo Levi (Teatro Gustavo Modena 23-27 febbraio). Parte invece dal celebre e implacabile film di Thomas Vinterberg Festen, diretto da Marco Lorenzi (Teatro Ivo Chiesa 6-9 aprile), mentre il gruppo VicoQuartoMazzini si ispira all’accesa rivalità tra Mozart e Salieri per Livore (Sala Mercato 12-14 aprile).

E ancora da segnalare la presenza di Cristiana Morganti, storica danzatrice del Tanztheater di Pina Bausch che presenta una creazione coreografica per cinque danzatori, Another round for five (Teatro Ivo Chiesa 1-2 aprile), degli spagnoli Agrupación Señor Serrano con The Mountain, in lizza per il premio Ubu come miglior spettacolo straniero (Teatro Ivo Chiesa 29-30 aprile), e dei Motus, Premio della Critica 2021, con il lancinante Tutto brucia, che parte dalle parole di Euripide e Sartre per narrare l’oggi (Teatro Ivo Chiesa, 5-6 maggio). Il cartellone serale si chiude con l’Acoustic Night di Beppe Gambetta, festa di grande musica internazionale giunta alla 22esima edizione (Teatro Ivo Chiesa, 19-22 maggio).

Restando in tema di musica, da gennaio sono previste anche nuove date per Jazz’n’Breakfast: curata da Rodolfo Cervetto e sostenuta dal Centro Commerciale Fiumara, la rassegna che unisce jazz e colazione a teatro in queste prime domeniche di programmazione ha fatto registrare il tutto esaurito.In parallelo proseguono anche gli appuntamenti della rassegna Sabato a teatro - sostenuta da COOP Liguria - con spettacoli di produzione e ospitalità selezionati tra le migliori compagnie della scena nazionale. Teatro di figura, danza, narrazione, con alcuni lavori ideati espressamente per i bambini proposti come di consueto il sabato pomeriggio alle ore 16 e altri che si rivolgono al pubblico di ogni età, come nel caso di Cenerentola di Zaches Teatro (il 22 gennaio al Teatro Gustavo Modena) ed Esercizi di fantastica di Sosta Palmizi (il 26 marzo alla Sala Mercato), proposti alle ore 19.30.

Intanto a dicembre si rinnova l’appuntamento con il Premio Ivo Chiesa, che anche in questa seconda edizione vede Gruppo Unipol come main sponsor.La cerimonia di premiazione si svolgerà domenica 12 dicembre alle ore 20.30 al Teatro Ivo Chiesa e saranno presenti tre finalisti per ciascuna delle dieci categorie di premi: Vita per il teatro (offerto dal Gruppo Unipol), Futuro della scena, Regia di prosa, Regia di Opera, Coreografia, Visioni della scena, Mestieri del Teatro (dedicato alla memoria di Sandro Sussi e offerto da Profumerie Sbraccia), Museo Biblioteca dell’Attore, Città di Genova (dedicato a Carlo Repetti) e La scuola (dedicato a Marco Sciaccaluga).

Partner istituzionali della stagione 2021/22 del Teatro Nazionale di Genova sono il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Comune di Genova, la Regione Liguria e la Camera di Commercio di Genova, a cui si affiancano la Fondazione Compagnia di San Paolo e Iren con il loro fondamentale contributo e i sostenitori ETT, Leonardo, Gruppo Unipol, Assiteca, Coop Liguria, Cambiaso Risso, Banco BPM, Saar e Rhea Vendors.

 

 

 Paolo Fizzarotti

Auguri di Natale con l’Accademia del Chiostro domenica in via XX Settembre

Super User 02 Dicembre 2021 1172 Visite

Con il concerto di domenica 5 dicembre alle 15,30 l’Accademia del Chiostro, concluderà la rassegna “Musica nei Musei e non solo…” giunta quest’anno alla 22esima edizione e sostenuta da Regione Liguria, dal Comune di Genova (Genova città dei Festival) e sponsorizzata dall’Associazione 50&Più Genova. L’appuntamento sarà presso la Chiesa della Consolazione con il concerto dal titolo “In attesa del santo Natale” e si terrà domenica 5 dicembre alle ore 15.30 ad ingresso libero, regolato dalle norme sanitarie vigenti. A esibirsi è l’Orchestra d’archi de l’Accademia del Chiostro diretta dal Maestro Massimo Vivaldi, per l’occasione arricchita dall’organo e dal soprano Stefania Pietropaolo. Eseguiranno brani di Georg Friedrich Haendel (Symphony da “The Messiah”) Puccini (Salve Regina), Marc-Antoine Charpentier (Ouverture da “Te Deum”), Edward Elgar (Sanctus da “Nimrod”) e Arcangelo Corelli (concerto “Fatto per la notte di Natale”), chiudendo il repertorio con i canti tradizionali natalizi.

L’ensemble genovese ha concepito il programma partendo dalla storia del luogo che lo ospita. Haendel e Charpentier, infatti, sono contemporanei degli anni in cui venne edificato il convento agostiniano (1681-1706), dove ora sorge la Chiesa della Consolazione. I due musicisti vissero e operarono in Europa come molti altri grandi compositori, scrivendo numerose pagine sacre dedicate al Natale. Tra le composizioni diffuse in quel periodo, c’erano quelle dell’italiano Arcangelo Corelli, vissuto poco prima di Haendel e Charpentier, che con il suo straordinario talento ha lasciato una traccia indelebile nella storia della musica ed entra a buon titolo nel concerto dell’Accademia del Chiostro. Arricchiranno il programma una composizione di Edward Elgar, musicista inglese vissuto tra la seconda metà dell’800 e il primo ‘900, e una composizione di Giacomo Puccini, noto spesso solo per le opere straordinarie che ha scritto, per finire con i canti tradizionali che celebrano il Natale.

L’Associazione culturale Accademia del Chiostro si è costituita nel 1991, fondata dalla violoncellista genovese Donatella Ferraris, eseguendo il primo concerto proprio nella Chiesa della Consolazione. Dal primo nucleo formato da musicisti diplomati al Conservatorio “Nicolò Paganini”, dopo un lungo periodo di attività nel 2019 nasce l’Orchestra. L’iniziativa è rafforzata dalla convinzione che sia il momento di lanciare giovani musicisti, fornendo concrete possibilità di crescita professionale. L’occasione è offerta del debutto di Anastasia D’Amico, figlia di uno dei fondatori e ugualmente diplomata al Conservatorio Paganini, nel concerto del 30 marzo 2019, pochi giorni dopo la firma della Carta dei Diritti della Bambina da parte di Comune di Genova e Regione Liguria.

«Oltre a sostenere il valore dello scambio fra generazioni – dichiara Donatella Ferraris, presidente dell’Accademia del Chiostro – riteniamo giusto difendere la professionalità di un settore che sconta l’apparente facilità ad avvicinarsi agli strumenti musicali, mentre occorrono anni di formazione e molte ore quotidiane di studio per potersi definire professionisti. Per questo credo nell’opportunità di istituire un albo dei musicisti, come esiste quello di tante altre categorie. Un’esigenza avvertita come ancora più urgente durante il lockdown, quando abbiamo deciso di affrontare le difficoltà non esibendoci a distanza o alla finestra, ma partecipando a bandi pubblici per portare avanti un’attività volta al sociale, per esempio con la registrazione di musiche destinate ai residenti delle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali). La musica è per tutti e noi vogliamo metterci a disposizione di chi la vuole ascoltare, perché è una chiave che apre tutte le porte. Ringraziamo Giovanni Toti, Presidente Regione Liguria; Ilaria Cavo, Assessora Regione Liguria; Marco Bucci, Sindaco di Genova; Barbara Grosso, Assessora Comune di Genova; Brigida Gallinaro, Presidente 50& più Genova; Alessandra Rissotto; Padre Pier Luigi De Giacomi, Parroco della Consolazione”. 

Paolo Fizzarotti

Marlon Brando e Gassman sono al Teatro della Corte

Super User 01 Dicembre 2021 1186 Visite

Alessandro Gassman stavolta fa il regista e porta in scena “Fronte del Porto”, tratto dall’omonimo film di Elia Kazan, con Marlon Brando come protagonista, che vinse 8 Premi Oscar. All’epoca il film destò molto scalpore a causa di una sceneggiatura tagliente, che rivelava le ambiguità e la corruzione delle associazioni sindacali negli Stati Uniti del secondo dopoguerra.
Lo scrittore e traduttore Enrico Ianniello ha curato la versione italiana e l’adattamento partendo dall'omonima opera di Budd Schulberg, il quale scrisse la sceneggiatura del film prendendo spunto da un'inchiesta giornalistica dell'epoca, e dall’adattamento teatrale realizzato poco dopo da Steven Berkoff.
Nello spettacolo in scena al Teatro Ivo Chiesa i colpi di scena ci sono tutti mentre cambiano i luoghi e il tempo della vicenda, passando dagli Usa degli anni’50 alla Napoli degli anni ’80, in cui imperversavano camorra e delinquenza. Il resto è storia nota, quella di un ex pugile (interpretato da Daniele Russo) che lavora senza alcuna ambizione nel sindacato portuale e che, per spirito di sopravvivenza, finge di ignorare i crimini e i misfatti che qui vengono compiuti. 
L’assassinio di un suo caro amico lo scuote profondamente e lo trasforma da delatore in accusatore. Con l’aiuto della sorella dell’amico e di un giovane e indomito prete, egli comincia a lottare per riappropriarsi della dignità sottratta da un sistema dedito soltanto a sfruttare i lavoratori. Proprio da questo percorso di riscatto è partito Alessandro Gassmann che racconta: «Credo che in questo momento in questo paese non ci sia storia più urgente da raccontare. Una comunità di onesti lavoratori sottopagati e vessati dalla malavita trova attraverso il coraggio di un uomo la forza di rialzare la testa e fare un passo verso la legalità, la giustizia, la libertà».
Fronte del porto va in scena al Teatro Ivo Chiesa da mercoledì 1 a domenica 5 dicembre. Mercoledì e venerdì inizia alle 20.30, giovedì e sabato alle 19.30, domenica alle 16.

Fronte del porto di Budd Schulberg

versione italiana e adattamento Enrico Ianniello

regia e scene Alessandro Gassmann

con Daniele Russo, Emanuele Maria Basso, Renato Bisogni, Antimo Casertano, Antonio D’Avino, Sergio Del Prete, Francesca De Nicolais, Ernesto Lama, Biagio Musella, Manuel Severino, Pierluigi Tortora, Bruno Tràmice.

costumi Mariano Tufano

luci Marco Palmieri 

videografie Marco Schiavoni 

musiche Pivio e Aldo De Scalzi

produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini 

Paolo Fizzarotti

Sala Mercato di Sampierdarena, c’è la moglie di Lenin

Super User 25 Novembre 2021 1533 Visite

Per il Festival dell'Eccellenza al Femminile, alla Sala Mercato di Sampierdarena arriva “Il testamento di Nadia Krupskaja”, spettacolo di Ritanna Armeni interpretato da Arianna Ninchi con la regia di Consuelo Barilari.
Il testo di Armeni è dedicato alla vedova di Lenin, depositaria del suo testamento politico. La vicenda si svolge nell’arco di 1 ora circa negli uffici del Cremlino in attesa di un incontro tra Nadežda e Stalin, per consegnare al Congresso il testamento che Lenin scrisse sul futuro del Partito Comunista.
I rapporti tra Nadia Krupskaja e Stalin non erano semplici. Lei condannava le persecuzioni contro i figli dei cosiddetti “traditori della patria”. Si diceva che al XVIII congresso di partito volesse rendere pubblica una lettera scritta da Lenin poco prima della sua morte in cui dimostrava grande preoccupazione per la sorte del partito con a capo Stalin mentre proponeva come suo successore un altro candidato.

Ritanna Armeni mette al centro della storia una donna, il suo amore e la sua vita con il capo della rivoluzione, il suo rapporto con l’altra donna, Inessa Armand, l’amante di Lenin. La suspence in un’atmosfera da giallo psicologico avvolge la vicenda mentre sullo sfondo aleggia la presenza di Stalin. 
Nadežda muore di peritonite acuta alcuni giorni dopo il suo settantesimo compleanno. Stalin, che le aveva inviato una torta (al veleno, qualcuno ha ipotizzato), porta personalmente l’urna con le sue ceneri dentro le mura del Cremlino, in una nicchia d’onore poco distante dal mausoleo, dove riposa la salma imbalsamata del suo amato Lenin.
Nadežda Konstantinovna Krupskaja (1869 -1939): «Se voi volete onorare la sua memoria, costruite degli asili nido, dei giardini d'infanzia, edificate case, biblioteche, policlinici, ospedali, ricoveri per invalidi e così via, e soprattutto mettete in pratica i suoi insegnamenti».
Il Festival dell'Eccellenza al femminile è promosso dal MIC Ministero della Cultura, con il patrocinio di Presidenza del Consiglio dei Ministri, Senato della Repubblica, Regione Liguria, città Metropolitana di Genova, il Comune di Sestri Levante, Mediaterraneo Servizi, Università di Genova, Università di Padova, Università della Calabria, Università degli Studi Roma-Tre e Rai Liguria. In collaborazione con il Teatro Nazionale di Genova, la Biblioteca Museo dell’Attore di Genova, il Municipio Centro Est, La Nuova Biblioteca Universitaria di Genova, il Centro Civico Buranello di Sampierdarena, il Festival La Scena delle Donne.
 Per gli spettacoli al Teatro Nazionale di Genova: biglietti intero € 16; under 30 (e donne delle associazioni femminili e dei centri antiviolenza) € 11

FESTIVAL DELL’ECCELLENZA AL FEMMINILE XVII edizione

NEXT GENERATION WOMEN

26 novembre ore 20.30 – SALA MERCATO

IL TESTAMENTO di Nadia Krupskaja

Paolo Fizzarotti

Al Duse l’autunno arriva in aprile

Super User 23 Novembre 2021 1031 Visite

Al Duse arriva in prima nazionale “Autunno in aprile”, secondo capitolo della saga tutta al femminile creata dalla drammaturga spagnola Carolina África Martín Pajares. Dentro ci sono temi come la gravidanza, incubi, vangelo, amori, lavoro, video, social, paternità, televisione, canzoni, pioggia, soldi, compleanni, pianti, visioni, influencer e altro ancora. Autunno in aprile è tra le produzioni che il Teatro Nazionale di Genova ha deciso di continuare a provare anche quando la chiusura dei teatri del 25 ottobre ha reso chiaro che non sarebbe potuto andare in scena nelle date originariamente previste. Questo ha permesso ad artisti e maestranze di continuare a lavorare e al pubblico di entrare virtualmente in teatro e partecipare alle prove grazie al format video Inside, le cui puntate sono state pubblicate sui social.
Finalmente condiviso adesso dal vivo nella sua interezza, Autunno in aprile è il sequel di Estate in dicembre, un bel successo della rassegna di Nuova Drammaturgia del 2019. Al centro la stessa allegra e scombinata famiglia di sole donne, interpretata da un cast trascinante e affiatato, composto da Fiammetta Bellone, Sara Cianfriglia, Elena Dragonetti, Alice Giroldini e Barbara Moselli. E se il primo capitolo evocava più le colorate dinamiche del miglior Pedro Almodóvar, questa volta le inquietudini, le nostalgie e i sogni delle protagoniste sembrano evocare maggiormente il mondo caro ad Anton Cechov.
Come ha scritto l’autrice Carolina África Martín Pajares, questa pièce «è come un piccolo buco nel muro, per vedere quella che è la vita, quello che siamo, senza pretendere altro».
Inizio spettacoli martedì, mercoledì e venerdì ore 20.30, giovedì e sabato ore 19.30, domenica ore 16.

Prima nazionale

26 novembre – 5 dicembre 2021

Teatro Eleonora Duse

Autunno in aprile di Carolina África Martín Pajares, versione italiana Antonella Caron, regia Elena Gigliotti

con Fiammetta Bellone, Sara Cianfriglia, Elena Dragonetti, Alice Giroldini, Barbara Moselli

coreografie Claudia Monti

luci Davide Riccardi

produzione Teatro Nazionale di Genova

Paolo Fizzarotti

Teatro della Tosse in famiglia, a Voltri e San'Agostino

Super User 23 Novembre 2021 1065 Visite

Doppio appuntamento con la rassegna di spettacoli per bambini organizzata dal Teatro della Tosse. Sabato 27 novembre al teatro del Ponente, a Voltri, c’è “Vita da Burattini”. Domenica 28 novembre al teatro di San’Agostino c’è invece “Chicco di grano”. Entrambi gli appuntamenti sono alle 16. Nato durante il lockdown da un’idea di Pietro Fabbri,  “Vita da Burattini” è uno spettacolo per due attori e una compagnia di burattini; un gioco e un omaggio al teatro e alla tradizione delle tante storie raccontate negli anni dai burattini di Bruno Cereseto ed Emanuele Luzzati, nel centenario della sua nascita.
Una Compagnia di Burattini, che insieme ai burattinai, da generazioni gestisce il teatro, dopo tanti anni di lavoro e tanti spettacoli di successo, d'un tratto si ritrova senza pubblico. Passano giorni, settimane e mesi ma non si vede mai nessuno. La compagnia, non riesce a capire che cosa sia accaduto, non si dà pace, ma continua a provare e riprovare l'ultima produzione che, pur essendo pronta e finita non ha mai potuto debuttare: "La gazza ladra" di Emanuele Luzzati. Nel frattempo, misteriosamente, cominciano a scomparire dei burattini. Saranno stati rapiti da un qualche malvivente? Se ne saranno andati a cercare fortuna? Chi lo sa? I burattini e i burattinai corrono ai ripari facendo la guardia anche di notte, ma i burattini continuano a sparire ineluttabilmente, finché, grazie all'ingegno e al coraggio di due di loro, si svelerà il mistero.
“L’idea nasce durante il primo lockdown di marzo 2020 – dice il regista Andrea Collavino - . Quando improvvisamente i teatri sono stati chiusi. Noi lavoratori dello spettacolo ci siamo sentiti smarriti e isolati, proprio come i burattini che dentro le loro ceste stavano in attesa nei magazzini del Teatro della Tosse. Abbiamo pensato che fosse necessario dar voce a loro e anche a noi, per raccontare cosa succede dentro un teatro e dentro le nostre anime quando questo spazio rimane chiuso. “Vita da burattini” ci dà la possibilità di parlare, attraverso un linguaggio semplice, dell’importanza del teatro nella vita di tutti noi: artisti, burattini, pubblico di bambini e di adulti”.

In centro a Genova invece va in scena “Chicco di grano”.Lo spettacolo racconta la storia di due formiche, Milly e Molly, che, come ogni anno in estate, partono in cerca delle provviste da raccogliere e conservare in vista dei mesi invernali. Durante la loro ricerca però scoprono da due contadini, intenti a parlare tra loro, che è possibile far nascere una spiga, che conterrà tantissimi chicchi di grano, piantandone un solo chicco.
Da qui la storia in cui le due formiche, dopo aver aspettato l’autunno e piantato il chicco di grano, faranno di tutto per  far in modo che la spiga nasca e dia i suoi frutti facendosi aiutare  da tanti amici: il sole, la pioggia, il vento, le nuvole e i contadini stessi.
Un racconto dal sapore antico per pupazzi e narrazione, incentrato sull’amore per la natura e la ciclicità delle stagioni e pensato per un pubblico di piccoli spettatori dai 3 ai 7 anni di età.

 

INFO E BIGLIETTI

BIGLIETTI ADULTI: euro 8

BAMBINI FINO A 12 ANNI: euro 6

TEATRO DEL PONENTE

Sabato 27 novembre ore 16.00

VITA DA BURATTINI

da un’idea di Pietro Fabbri 

di e con Irene Lamponi e Pietro Fabbri 

Burattini di Bruno Cereseto 

scene disegni e costumi di Anusc Castiglioni

Regia e drammaturgia di Andrea Collavino

Luci Davide Bellavia

Produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse

Con la filastrocca La gazza ladra di Emanuele Luzzati

 

Teatri di S. Agostino 

Domenica 28 novembre ore15 e ore 17  -Sala Campana

 CHICCO DI GRANO

di Angelo Italiano e Sabrina Andreuccetti

regia Enrico Falaschi

con Anna Di Maggio

scenografie e pupazzi Federico Biancalani

Teatrino dei Fondi

 

Paolo Fizzarotti

Donne in musica con l’Accademia del Chiostro

Super User 23 Novembre 2021 950 Visite

Donne in musica con l’Accademia del Chiostro. Appuntamento domenica 28 novembre nella Chiesa di Santa Chiara, al monastero delle Clarisse di via Lagustena.
Nello spettacolo proposto dal soprano Stefania Pietropaolo e dall'Ensemble di archi dell'Accademia del Chiostro, diretto da Massimo Vivaldi, verranno eseguiti brani musicali dedicati alle donne o comunque con la partecipazione “straordinaria” di donne in un mondo, quello della composizione musicale, che per tradizione è sempre stato quasi esclusivamente maschile.

Donne sono le Muse ispiratrici dei brani che saranno eseguiti: Carmen, disposta a rischiare la vita stessa pur di non rinunciare alla sua libertà; Serpina che con la sua astuzia e costanza riuscirà a mutare la sua condizione da serva a padrona; la Regina di Saba celebrata nell’antichità per la sua saggezza; Cannetella che ispira l’omaggio galante e un po’… birichino di Gabriele D’Annunzio; per non parlare poi del profumo di donna che sarà evocato dalla colonna sonora del film omonimo nella sua versione hollywoodiana.
Femminile peraltro è la musica, l’arte attraverso cui L’Accademia del Chiostro propone il suo messaggio di bellezza portandolo in sedi abitualmente non istituzionali, forte di esperienze ormai più che ventennali, come la rassegna Musica nei Musei.
“Tutto ciò a beneficio di un pubblico sempre numeroso, attento e partecipe – spiega la presidente Donatella Ferraris -  costituito sia da fruitori abituali di concerti dal vivo, sia da persone che, non frequentando abitualmente i luoghi deputati della musica, resterebbero escluse dal godimento di uno dei patrimoni più importanti della nostra cultura. Ringraziamo Giorgio Viale, che tra le altre deleghe ha anche quella alle pari opportunità; Francesco Vesco, presidente del Municipio medio Levante); Tiziana Lazzari, presidente di Aidda; Luisa Famiglietti,  presidente Terziario Donna”.
Con questo ultimo appuntamento di novembre Accademia del Chiostro APS, sempre attenta alla divulgazione della musica come evento culturale e come mezzo per comunicare, vuole rendere un omaggio alle Donne ricordate in questo periodo per la violenza commessa nei loro confronti, con un messaggio di speranza.Appuntamento quindi alla Chiesa di Via Lagustena per domenica 28 alle 17,30 (evento prenotabile attraverso la piattaforma Eventbrite – si ricorda l’obbligo del Green Pass e l’uso corretto della mascherina all’interno della sala). 

“LE DONNE E LA MUSICA”

Domenica 28 Novembre 2021 h. 17,30

Chiesa di Santa Chiara - Monastero delle Clarisse, Via Lagustena, 58 GENOVA

A cura di Accademia del Chiostro

Con il Patrocinio del Comune di Genova

Con il Patrocinio e la collaborazione finanziaria del Municipio VIII Medio Levante

Con i Patrocini di Aidda, Terziario Donna, Ascom Arte 

Paolo Fizzarotti

'Chiedimi se sono di turno', Giacomo Poretti al Genovese

Super User 19 Novembre 2021 754 Visite

'Chiedimi se sono di turno', è lo spettacolo che Giacomo Poretti metterà in scena al Politeama Genovese giovedì 25 novembre, ore 21:00.
In ospedale si entra solo per tre motivi: se uno è ammalato, se si va a trovare un ammalato, oppure, se sei particolarmente sfortunato, se ci devi lavorare.
Il protagonista di questo monologo aveva immaginato per sé un avvenire radioso come calciatore, astronauta o avvocato di grido; ma la sorte è a volte sorprendente, talvolta bizzarra, e quasi sempre misteriosa, e così, mentre sta per ricevere il pallone d’oro, aprendo gli occhi si ritrova nelle proprie mani una scopa di saggina. Partito dai bagni finirà sulla scrivania del caposala, dopo un vorticoso viaggio per tutti i reparti dell’ospedale, attraverso letti da rifare, suore, dottori, malati veri e immaginari, speranze di guarigione e diagnosi che spengono i sorrisi, sempre con due amici fidati: la scopa di saggina e il pappagallo.
Il pappagallo è lo strumento detestato da tutti in ospedale, chi lo deve usare, chi lo deve pulire, il primario non lo vuole vedere, i parenti lo vogliono occultare. Ma attraverso il pappagallo passa tutta l’umanità, tutta la delicatezza, tutta la vergogna e il rispetto di quando si ha bisogno d’aiuto e di qualcuno che tenga compagnia alla nostra fragilità.
Dopo il successo di Fare un’anima, l’amato Giacomino del trio Aldo, Giovanni e Giacomo torna in teatro con un monologo che attinge alla sua esperienza personale, per sorridere delle sue memorie di corsia e tentare di rispondere insieme al pubblico all’annosa questione “E adesso chi lo svuota il pappagallo?”.

POLITEAMA GENOVESE
Giovedì 25 Novembre 2021 ore 21:00

A Palazzo Ducale il concerto conclusivo del Genoa International Music Youth Festival

Super User 19 Novembre 2021 756 Visite

Si chiude in grande stile la stagione 2021 del Genoa International Music Youth Festival - il primo festival giovanile di musica classica con sede a Genova, diretto dal Maestro Lorenzo Tazzieri e coorganizzato da Comune di Genova e Associazione Italiana Culture Unite (AICU) – che il 22 novembre alle ore 21.00 porterà in scena nella suggestiva Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, un prestigioso concerto lirico dal titolo “Belcanto Night”. Inaugurando una serata all’insegna del repertorio operistico e belcantistico specificamente italiano con arie d’opera tratte da Verdi, Puccini, Mascagni e Bellini che saranno eseguite ed interpretate da musicisti e solisti di straordinario talento.

Ad introdurre gli spettatori all’interno di questo meraviglioso itinerario musicale saranno le voci del Soprano Ivana Canovic, splendida cantante proveniente dai Balcani che ha già calcato alcuni tra i più prestigiosi palchi del mondo, come la Royal Academy di Londra e il National Center for Performing Arts di Pechino, e del Tenore Fabio Serani, vincitore delle audizioni canore indette dal GIMYF lo scorso aprile, accompagnati dall’Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane, diretta dalla sapiente maestria del Maestro Stefano Giaroli.

Ad impreziosire il concerto contribuirà anche la presenza del Coro Genova Vocal Consort, che nato dall’unione di due importanti realtà corali genovesi – l’ex Gonfalone di Coronata e l’ex Giuseppe Verdi – condivide con il GIMYF la vocazione a promuovere ogni iniziativa atta a valorizzare e diffondere direttamente e indirettamente la musica sinfonica, in particolare il patrimonio storico musicale nazionale ed internazionale, mediante l’apporto di artisti e complessi locali, italiani e stranieri.

Uniti in una sinergia che ribadisce gli obiettivi principali del Festival genovese: forgiare unioni attraverso la musica, costruendo ponti culturali fra i paesi di tutto il mondo e le diverse generazioni. Avvicinare il grande pubblico all’opera lirica in modo semplice e coinvolgente, rompendo gli stereotipi che solitamente accompagnano il genere e aprendo un varco verso le nuove generazioni. In un impegno che si traduce in un coinvolgimento attivo dei giovani nelle proprie iniziative, rendendoli partecipi, testimoni e, al contempo, continuatori dell’inestimabile valore dell’eredità della musica classica.

“Il GIMYF, prestigioso festival giovanile di musica classica quest’anno alla sua terza edizione, si conferma come appuntamento internazionale che porta a Genova giovani musicisti di eccezionale talento – commenta l’assessore alle Politiche culturali Barbara Grosso – Un evento a cadenza annuale, ricco di contaminazioni tra popoli e musiche diverse, che costruisce ponti culturali tra le nazioni coinvolte nel progetto per creare diverse opportunità di ricaduta per la nostra città”

Sulle note conclusive di questo imperdibile spettacolo in musica verranno suggellate le promesse prese dal GIMYF alla vigilia della stagione 2021, che si rinnoveranno nella sua quarta e nuova edizione 2022: creare legami internazionali e intergenerazionali attraverso l’unico linguaggio universale e genuinamente inclusivo, quello della musica.

“Il GIMYF in questo anno ha avviato e felicemente coronato un grande ed inedito progetto internazionale – racconta il maestro Tazzieri – costituito di sette concerti all’estero, in collaborazione con alcune delle migliori orchestre sinfoniche internazionali in location di eccezione, come il Teatro dell’Opera di Odessa o il Teatro Biobio di Concepcion, dove abbiamo collaborato per realizzare il primo Festival Operistico dell’America latina, il "Chile Opera Festival". Ed è stato un vero e proprio successo, considerate le continue incertezze dovute all’emergenza sanitaria. Fra i risultati più importanti, come festival giovanile, sicuramente c’è quello di aver coinvolto artisti under 35, alcuni addirittura appena ventenni. È sempre un grande onore portare Genova, il suo patrimonio culturale e i giovani talenti del territorio in tutto il mondo intessendo nuovi legami in nome della musica”

I biglietti per poter assistere al Concerto sono scaricabili al seguente link  https://www.gimyf.it/gimyf-biglietteria.html , oppure consultando la sezione “Biglietteria” presente sul sito www.gimyf.it.

Il costo del biglietto è di 6 euro, mentre l’ingresso sarà gratuito per gli under 18.

Inoltre, per rimanere aggiornati con la programmazione dell’edizione 2022 del GIMYF e con gli altri numerosi ed imperdibili eventi collaterali organizzati dal Festival a Genova e nel mondo vi basterà seguire il Genoa International Music Youth Festival sulle sue pagine social Facebook e Instagram.

Turandot per tutti in via Cecchi con l’Accademia del Chiostro

Super User 16 Novembre 2021 1086 Visite

La Turandot è per tutti grazie all’Accademia del Chiostro di Genova. Appuntamento domenica 21 novembre al Teatro Instabile di via Cecchi.

“Cosa succede - afferma Donatella Ferraris, presidentessa dell’ensemble - se mettiamo insieme una fiaba teatrale del ‘700, cinque attori in erba guidati da due ragazze giovanissime ma già super esperte di teatro, due cantanti d’opera, tredici archi e la musica di Puccini? Succede la Turandot… liofilizzata! E’ questo il risultato della collaborazione fra le associazioni L’Accademia del Chiostro, Cineguida, Abilità e Dignità nell’ambito del progetto regionale Restart Giovani. Il progetto è nato per restituire a giovani e giovanissimi l’opportunità di tornare a stare insieme, giocare, lavorare dopo il lungo periodo di isolamento forzato a causa della fase più critica della pandemia”.

Lo spettacolo andrà in scena - finalmente con la partecipazione del pubblico - domenica 21 novembre alle 17,30 al Teatro Instabile, che è la sede della scuola di teatro La Quinta Praticabile. Lo spettacolo è una riduzione del capolavoro pucciniano pensata per i più giovani, che potranno fruire di una narrazione frizzante e piena di sketch intervallata dai brani musicali più celebri, con tanto di finale a sorpresa.

“Le associazioni coinvolte nel progetto “Restiamo Insieme” - afferma il maestro Massimo Vivaldi, direttore dell’orchestra - con questo spettacolo conclusivo  intendono raggiungere un duplice scopo: da una parte rimettere in campo la forza creativa di bambini e ragazzi per troppo tempo imbrigliata dalle restrizioni sanitarie, dall’altra avvicinare proprio i giovanissimi, fruitori privilegiati dell’evento, al mondo fatato e variegato del melodramma attraverso un approccio soft che vuole suscitare curiosità e interesse per questo prodotto che non a torto è annoverato fra le eccellenze della cultura italiana”.

Lo spettacolo, oltre al divertimento assicurato, offrirà anche un’opportunità per riflettere sulla violazione dei diritti delle donne grazie a un intervento dell’associazione Fidapa a fine spettacolo: Turandot diventa una spietata assassina seriale per vendicare la violenza subita da una sua ava anni e anni prima, ma non è certo questo il modo per risolvere il problema.

“Lo spettacolo è stato reso possibile dall’interessamento di enti ed istituzioni – prosegue Donatella Ferraris – Dobbiamo ringraziare Ilaria Cavo, assessore regionale che tra le altre deleghe ha anche quella a cultura e spettacolo; e Simona Firpo, presidente della sezione di Genova di Fidapa. Il progetto è stato finanziato a valere sul Fondo del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali”.

L’evento è gratuito, previa prenotazione  sulla piattaforma Eventbrite    (https://www.eventbrite.it/e/biglietti-turandot-per-tutti-209275377287?ref=estw).

Obbligo di Green Pass e di mascherina.

A cura di Associazione Cineguida – Abilità e Dignità -  Accademia del Chiostro

Con il Patrocinio di Fidapa Sezione Genova

In collaborazione con Temps Clar

“TURANDOT PER TUTTI”
Domenica 21 novembre, ore 17:30
Teatro Instabile – Via Cecchi, 19r. Genova

Paolo Fizzarotti

Tosse in famiglia

Super User 13 Novembre 2021 859 Visite

Dopo il debutto nel giugno scorso all’Andersen Festival di Sestri Levante, arriva ai Teatri di S. Agostino e al Teatro del Ponente “Vita da burattini”, la nuova produzione di teatro ragazzi della Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse.

Nato durante il lockdown da un’idea di Pietro Fabbri, è uno spettacolo per due attori e una compagnia di burattini; un gioco e un omaggio al teatro e alla tradizione delle tante storie raccontate negli anni dai burattini di Bruno Cereseto ed Emanuele Luzzati, nel centenario della sua nascita.

Ecco la storia. Una Compagnia di Burattini, che insieme ai burattinai, da generazioni gestisce il teatro, dopo tanti anni di lavoro e tanti spettacoli di successo, d'un tratto si ritrova senza pubblico. Passano giorni, settimane e mesi ma non si vede mai nessuno. La compagnia, non riesce a capire che cosa sia accaduto, non si dà pace, ma continua a provare e riprovare l'ultima produzione che, pur essendo pronta e finita non ha mai potuto debuttare: "La gazza ladra" di Emanuele Luzzati. Nel frattempo, misteriosamente, cominciano a scomparire dei burattini. Saranno stati rapiti da un qualche malvivente? Se ne saranno andati a cercare fortuna? Chi lo sa? I burattini e i burattinai corrono ai ripari facendo la guardia anche di notte, ma i burattini continuano a sparire ineluttabilmente, finché, grazie all'ingegno e al coraggio di due di loro, si svelerà il mistero.

Uno spettacolo che ha significato molto, dopo i mesi di silenzio del teatro per ragazzi, a testimoniare concretamente l’importanza della produzione di spettacoli destinati ai più giovani, che rappresenta da anni uno dei punti di forza e di orgoglio del nostro teatro, da sempre attivo per una stagione di spettacoli per famiglie e scuole tra le più ricche e longeve che nel corso degli anni è diventata punto di riferimento nazionale per le compagnie attive nel campo del teatro per ragazzi. Un trend positivo costante che negli ultimi 12 anni ha visto più di 186.000 biglietti venduti.

“L’idea nasce durante il primo lockdown di marzo 2020 – dice Andrea Collavino - Quando improvvisamente i teatri sono stati chiusi, noi lavoratori dello spettacolo ci siamo sentiti smarriti e isolati, proprio come i burattini che dentro le loro ceste stavano in attesa nei magazzini del Teatro della Tosse. Abbiamo pensato che fosse necessario dar voce a loro e anche a noi, per raccontare cosa succede dentro un teatro e dentro le nostre anime quando questo spazio rimane chiuso. “Vita da burattini” ci dà la possibilità di parlare, attraverso un linguaggio semplice, dell’importanza del teatro nella vita di tutti noi: artisti, burattini, pubblico di bambini e di adulti”.

 

TEATRO S.AGOSTINO

Domenica 14 novembre ore 15.00 e ore 17.00 Sala Dino Campana

Martedì 16 e mercoledì 17 novembre ore 10.00

TEATRO DEL PONENTE

Venerdì 26 novembre ore 10.00

Sabato 27 novembre ore 16.00

VITA DA BURATTINI

da un’idea di Pietro Fabbri di e con Irene Lamponi e Pietro Fabbri 

Burattini di Bruno Cereseto

scene disegni e costumi di Anusc Castiglioni

Regia e drammaturgia di Andrea Collavino

Luci Davide Bellavia

Produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse

Con la filastrocca  La gazza ladra di Emanuele Luzzati

dai 5 anni, primaria

tecnica: 2 attori e burattini

 

INFO E BIGLIETTI

BIGLIETTI ADULTI: euro 8

BAMBINI FINO A 12 ANNI: euro 6

CARNET “LA TOSSE IN FAMIGLIA”: euro 30

Paolo Fizzarotti

I Miracoli Metropolitani sono al Modena

Super User 13 Novembre 2021 1258 Visite

Lo hanno scritto prima del Covid, ma racconta una storia che sembra presa pari-pari da quello che è successo in tutto il mondo quando la gente ha dovuto chiudersi in casa per colpa della pandemia. Lo spettacolo Miracoli Metropolitani è portato in scena al teatro Gustavo Modena di Sampierdarena dal collettivo Carrozzeria Orfeo: un ensemble irriverente, sfrontato, politicamente scorretto, spietato e, forse anche per questo, sempre più amato dal pubblico.

La Carrozzeria Orfeo, pluripremiata dopo i grandi successi di spettacoli come Cous Cous Klan e Thanks for Vaselina (divenuto anche un film interpretato da Luca Zingaretti) torna in scena al Teatro Gustavo Modena con una nuova esilarante commedia-ritratto della contemporaneità.

Al centro di Miracoli Metropolitani c’è molto del nostro vissuto degli ultimi mesi: l’umanità segregata in casa per l’esplosione della rete fognaria, che ha reso le strade una fetida distesa di immondizia, ha come unico luogo d’incontro il web e come unica consolazione il cibo.

In una vecchia autorimessa riadattata a cucina da asporto, si trova a convivere un manipolo di personaggi perduti nelle loro nevrosi fra cui una donna manager ossessionata dai like su Facebook, un carcerato aspirante attore costretto ai lavori socialmente utili, uno chef alla livorosa ricerca della stella perduta e sua madre, una ex brigatista, a cui è rimasta la passione per gli attentati dinamitardi.

I protagonisti devono vedersela con ricette assurde per comporre alla meglio il menù europeo, quello asiatico o africano, spesso usando prodotti precotti dalla dubbia provenienza per soddisfare le frenetiche richieste di un mercato globale che vuole nutrirsi sempre di più e pagare sempre di meno.

Il drammaturgo e regista Gabriele Di Luca scrive: «Miracoli metropolitani è stato scritto prima dell’emergenza sanitaria del Covid-19 ed è nato da tre suggestioni: indagare il tema del cibo come problema reale per gran parte del mondo e bene di lusso per l’Occidente; dalla lettura de La sincronicità di Jung, e da un fatto di cronaca inquietante: nel 2017 nelle fogne di Londra è stato trovato un enorme montagna di grasso di 130 tonnellate. L’esplosione delle fogne, allora, è il simbolo di un pianeta che si rivolta all’uomo per riaffermare se stesso e ribellarsi a decenni di incurie e abusi ambientali».

Da molti definito pop, il teatro di Carrozzeria Orfeo porta in scena l’instabilità e le nevrosi del presente fotografato in ogni spettacolo con uno sguardo impietoso, un ritmo degno delle migliori serie Tv e un linguaggio senza filtri in cui si mescolano senza sosta ironia e tragicità, sarcasmo e dramma, humor nero e sensibilità.

Miracoli Metropolitani va in scena al Teatro Gustavo Modena da martedì 16 a domenica 28 novembre.

Martedì, mercoledì e venerdì lo spettacolo inizia alle 20.30, giovedì e sabato alle 19.30, domenica alle 16.

Teatro Gustavo Modena 16 - 28 novembre 2021

Miracoli Metropolitani di Gabriele De Luca

regia Gabriele De Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi

con Elsa Bossi, Ambra Chiarello, Federico Gatti, Beatrice Schiros, Massimiliano Setti, Federico Vanni, Aleph Viola

musiche originali Massimiliano Setti

scenografia e luci Lucio Diana

costumi Stefano Cempini 

produzione Teatro Nazionale di Genova, Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Fondazione Teatro di Napoli-Teatro Bellini, in collaborazione con La Corte Ospitale-residenze artistiche.


Paolo Fizzarotti

 

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