Liste civiche contro Biasotti
Ai (bei) tempi dell'antica Grecia si diceva: se Atene piange, Sparta non ride. Oggi almeno a Genova si può dire:
se il Pd si sta dilaniando, FI fa ancora di peggio.
Non è un mistero che quando un gruppo di liguri (tra cui i grossi calibri Matteo Rosso, Marco Scajola e Roberto Cassinelli) erano andati ad Arcore ad illustrare la fine che avrebbe fatto la Liguria sotto la guida di Sandro Biasotti, l'ex Cavaliere congedandosi aveva battuto una mano sulla spalla di Cassinelli, dicendogli di tenersi pronto.
Era stata prospettata una linea soft che avrebbe permesso a Biasotti di uscire a testa alta. Questa la soluzione: Biasotti come parlamentare è impegnato a Roma dal martedì al venerdì. Per rilanciare FI a Genova c'è bisogno di un coordinatore a tempo pieno. Cassinelli, in attesa della sentenza della Cassazione che dovrebbe costringere Augusto Minzolini a lasciare Palazzo Madama, è libero da impegni, sarebbe l'uomo adatto. E' uomo di buon senso e di mediazione, non vuole fare la guerra a nessuno, non ha donne da lanciare in politica, è un grande lavoratore.
Biasotti, a quanto ci risulta, si è opposto con tutte le sue forze. Ha minacciato fuoco e fiamme, pronto a lasciare il partito. Berlusconi ha preferito evitare uno scandalo interno, e il buon Cassinelli ha fatto un passo indietro.
Secondo le voci che circolano e sono qualcosa di più di un gossip, Biasotti non ha voluto mollare il cadreghino che pure gli procura tanti fastidi perché vuole essere lui a preparare le liste per le Regionali. E quindi a far fuori quelli che lo hanno contestato.
Ma gli epurati sono pronti ad aderire alle liste civiche. Secondo le ultime indiscrezioni il centrodestra ne avrà addirittura tre. E una di queste sarà fortissima, sicuramente di quella che preparerà Biasotti.
Saranno tre liste a favore del centrodestra, ma non a favore di Biasotti. Anzi sono liste contro di lui.
Una lista civica potrebbe prendere più voti di quella di Forza Italia. E di conseguenza, Forza Italia potrebbe addirittura scomparire dalla Regione.
Sicuramente qualcuno farà presente a Berlusconi i rischi che il partito sta correndo a Genova e in Liguria.
Elio Domeniconi