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Porto di Genova, Ente Bacini festeggia i suoi 100 anni e chiede nuovi spazi e proroga della concessione

Ente Bacini, la storica società che gestisce i bacini di carenaggio nell’area di Molo Giano, festeggia i suoi primi cento anni al servizio del porto e della città. Nata il 19 febbraio 1925, l’Ente è oggi controllato dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale e partecipato dalle aziende del comparto delle riparazioni navali genovesi.

Per celebrare questo importante traguardo, è stato organizzato un convegno presso Palazzo San Giorgio, cuore istituzionale del porto di Genova. Durante l’incontro, i vertici dell’Ente hanno illustrato i risultati ottenuti nel corso del secolo e annunciato significativi interventi di ammodernamento delle infrastrutture.

Tra i punti chiave emersi nel corso del meeting, anche la richiesta di nuovi spazi per accogliere navi di dimensioni maggiori e la necessità di ottenere certezze sul rinnovo della concessione in scadenza a fine anno. Il futuro dell’Ente passa infatti da un equilibrio tra investimenti, continuità operativa e un adeguamento delle strutture alle esigenze della cantieristica moderna.

«Ente Bacini rappresenta un’eccellenza nel Mediterraneo per le riparazioni navali e il refitting di tutte le tipologie di imbarcazioni – ha sottolineato la presidente, Daniela Boccadoro Ameri –. Dal 2021 abbiamo bilanci in utile che reimpieghiamo non solo nelle necessarie attività di manutenzione e innovazione, ma anche nella sostenibilità: in questi ultimi anni abbiamo infatti investito circa 14 milioni per ridurre l'impatto delle attività industriali e migliorare la qualità dell'ambiente. Tuttavia, per poter continuare a crescere, le riparazioni navali hanno bisogno di nuovi spazi tali da accogliere le navi di maggiori dimensioni, per i quali è necessaria la stesura di un nuovo piano regolatore portuale».

«Nel frattempo – ha proseguito Ameri – stiamo lavorando per ammodernare le strutture esistenti: l’Autorità di Sistema Portuale ha già stanziato 30 milioni di euro per la ristrutturazione dei bacini 4 e 5 e la realizzazione di una nuova banchina, ed Ente Bacini si è fatta carico della progettazione e delle indagini preliminari. Restiamo però in attesa dei bandi per la progettazione esecutiva e, soprattutto, del rinnovo della concessione attualmente in scadenza a fine 2025, necessaria a traguardare i prossimi anni nei quali, proprio in ragione degli interventi di manutenzione previsti, i bacini non potranno funzionare a pieno regime».

«Ente Bacini ha alle spalle cento anni di grande lavoro, ma oggi dobbiamo guardare avanti, con una visione che arrivi ai prossimi vent’anni e oltre – ha dichiarato, nel suo intervento, il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci –. Servono spazi, decisioni rapide, investimenti. Spazi vogliono dire lavoro, ricadute economiche e crescita per tutto il nostro territorio. Solo il comparto del diporto ha generato 640 milioni nel 2024: un numero impensabile dieci anni fa. Non possiamo lasciare questa crescita ai porti concorrenti, vogliamo che Genova sia il numero uno nel Mediterraneo. Ringrazio le maestranze che ogni giorno portano avanti un’eccellenza della città. L’orizzonte è pulito: ora tocca a noi navigare con coraggio verso il futuro».

«Celebrare i 100 anni di Ente Bacini significa dare merito al lavoro di chi, con grande professionalità e altissimi standard qualitativi, porta Genova nel mondo – ha detto il facente funzioni sindaco Pietro Piciocchi –. Una eccellenza riconosciuta nel Mediterraneo e oltre, che intendiamo continuare a sostenere e valorizzare in modo che ogni genovese possa riconoscere quanto know how ci sia dietro a questo Ente, quanto sia strategico per lo sviluppo della nostra economia, quanto sia sempre più rispettoso dell’ambiente e della sicurezza sul lavoro, un tema che ci sta particolarmente a cuore. L’auspicio è quello di un ampliamento costruttivo che si traduca in ulteriore crescita e in altri posti di lavoro, rendendo la nostra città sempre più attrattiva e baricentrica a livello europeo. Invito genovesi e turisti a partecipare alle aperture straordinarie per avvicinarsi sempre di più a questa realtà».

Il convegno ha offerto anche l’occasione per la presentazione del volume “Ente Bacini 1925-2025 – I primi cento anni al servizio del porto di Genova”: curato dall’architetto Guido Rosato, il libro ripercorre la storia dei bacini di carenaggio di Genova, dall’evoluzione della Marina di Sarzano alle prime espansioni ottocentesche del Porto, attraverso la realizzazione delle varie infrastrutture fino ai giorni nostri. Edito da Tormena in doppia lingua italiana e inglese, con i contributi di Carla Arcolao, Cristina Bartolini, Valentina Delle Foglie, Stefania Bertano, Anna Dagnino e Alessandro Terrile, il volume è corredato da una vastissima documentazione fotografica che ripercorre le varie epoche, reperita negli archivi di Ente Bacini, Autorità di Sistema Portuale e Fondazione Ansaldo.

«Siamo lieti di consegnare alla città, nel centenario della nostra fondazione, un segno tangibile che ripercorre una storia di competenze, professionalità e lavoro di cui Genova deve andare orgogliosa – dichiara Daniela Boccadoro Ameri – La storia del settore industriale del Porto è poco conosciuta, e siamo certi che il libr,o insieme alle aperture straordinarie dei bacini ai visitatori, avvicineranno i genovesi infrastrutture monumentali che ancora oggi offrono un contributo rilevante allo sviluppo economico della città».

«La pubblicazione del volume chiude un progetto durato circa due anni, partito dal recupero e dall’esame dei verbali degli organi sociali, grazie al lavoro certosino dell’Arch. Guido Rosato che ha reperito documenti rilevantissimi nei vari archivi cittadini – aggiunge Alessandro Terrile, amministratore delegato di Ente Bacini –. Sono particolarmente grato alla soprintendente Bartolini e alle funzionarie della Soprintendenza che hanno collaborato con passione al nostro progetto, aiutandoci a dimostrare che un bene monumentale può continuare ad essere un luogo di lavoro capace di coniugare la tutela dell’infrastruttura con le necessità dell’industria».

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