(Matteo) Rosso di sera...
Quando Sandro Biasotti annunciò (in un'intervista!) che non avrebbe ripresentato Matteo Rosso perché aveva
già due mandati in Regione scoppiò la rivoluzione. L'onorevole cerca di giustificarsi raccontando che questo prevedeva il regolamento interno di Forza Italia. Ma fu subito smentito dai vertici romani, Altero Matteoli spiegò agli amici genovesi che non c'era alcuna norma del genere.
Scattò allora la dietrologia. Si mormorò che l'onorevole avrebbe voluto rottamare Rosso per aprire la strada alla sua pupilla Laura Lauro, detta Lilli. Che vorrebbe passare dal Comune alla Regione e se non si fosse presentato Rosso avrebbe avuto la strada spianata verso via Fieschi. Ma dopo la levata di scudi a favore di Rosso, Biasotti non è più tornato sull'argomento.
A detta di tutti il dottor Matteo Rosso merita la riconferma perché è bravo e perché porta un sacco di voti. Ovviamente alle elezioni prende un sacco di preferenze perché svolge il suo compito nel migliore dei modi. E perché, a dispetto della lunga militanza nelle istituzioni, è ancora giovane. Questo perché aveva iniziato a far politica da ragazzino, alla scuola del leggendario Eolo Parodi, un mito della vecchia Dc, anche lui medico, anzi il presidente nazionale dei medici.
Parodi insegnò al giovane Matteo che un politico deve curare il territorio e avere un dialogo continuo con la gente. Poi gli consigliò di formare un circolo culturale. Nacque così L'Oblò di Genova, che radunava tanti giovani che avevano voglia di cambiare Genova. Come madrina venne scelta Franca Brignola, che aprì a questi giovani le porte di Telegenova. E sinchè Rosso mantenne la presidenza L'Oblò è stato un punto di riferimento dei giovani di buona volontà. Ma di questi giovani Rosso era l'unico con ambizioni politiche. E i suoi successori hanno dovuto impegnarsi nella professione. E dell'Oblò non si è più parlato.
Nel frattempo il dottor Matteo Rosso ha bruciato le tappe: prima il consiglio comunale poi quello regionale. Avrebbe potuto anche arrivare in Parlamento ma Rosso ha sempre detto che al primo posto, nei suoi valori, c'è la famiglia. Non vuole allontanarsi da Genova. Roma non gli interessa. Semmai potrebbe candidarsi a sindaco. Ma nel frattempo si presenta per il terzo mandato in Regione.
In questa legislatura i colleghi del Pdl l'avevano scelto come capogruppo. Ma si era dimesso per evitare equivoci: parla come Matteo Rosso e come capogruppo?
In Regione aveva imparato da Gianni Plinio a denunciare gli sprechi e gli scandali. Ora gli dà una mano Stefano Balleari. Ma ha migliaia di persone pronte a rinnovargli la fiducia. Quelle che si erano ribellate quando Biasotti aveva annunciato la sua intenzione di rottamarlo. Semmai che si rottami Biasotti...
Michela Pedemonte