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Borsino dei deputati

Raffaella Paita

I sedici onorevoli eletti in Liguria.

 


1-SERGIO BATTELLI (M5S)
Candidato nel proporzionale 1, è stato riconfermato alla Camera. Nel 2009 partecipò come candidato alle elezioni nel comune di Varazze senza però essere eletto, con lista civica “Gente comune” che venne certificata dal Movimento 5 Stelle. Fu la prima lista a 5 stelle ad entrare in un comune italiano con un consigliere.

2-MARCO RIZZONE (M5S)
Ha battuto Edoardo Rixi (Lega) e Pippo Rossetti (PD) nel collegio uninominale 4. E’ un imprenditore esperto di innovazione digitale. Ammesso per merito alla prestigiosa Scuola Sant’Anna di Pisa, si è laureato con lode in Economia e specializzato in Finanza. Dopo varie esperienze all’estero, dalla Cina alla Silicon Valley, nel 2011 è tornato in Italia per mettere in campo le competenze acquisite.

3-ROBERTO TRAVERSI (M5S)
L’architetto e fotografo chiavarese è stato eletto nel collegio uninominale 3, battendo Cristina Pozzi (FI) e Mario Tullo (PD). Lo scorso anno si era parlato di una sua possibile candidatura alle amministrative di Chiavari che poi saltò perché il Movimento 5 Stelle decise di non presentarsi alle elezioni, vinte da Marco Di Capua che scalzò Roberto Levaggi.

4-SIMONE VALENTE (M5S)
Candidato nel proporzionale, è stato rieletto alla Camera. Savonese, perito elettronico e delle telecomunicazioni, ha iniziato la sua carriera politica per caso. “Era una sera di settembre 2010 quando un mio caro amico mi disse: stasera i grillini si riuniscono, vieni? E da qui ebbe inizio il mio servizio civile alla comunità: anni di banchetti sotto pioggia e neve, raccolte firme, manifestazioni”, racconta sul suo sito.

5-LEDA VOLPI (M5S)
E’ stata eletta con i resti, grazie ai tanti voti raccolti dal Movimento 5 Stelle, non solo in Liguria. Nata a Livorno, imperiese da un anno per lavoro (è dirigente medico presso l’Asl 1), vanta un curriculum di tutto rispetto: maturità scientifica con 60/60esimi, laurea in medicina e chirurgia con 110 e lode all’università di Pisa. E’ specializzata in neurologia. Parla tre lingue.

6-FLAVIO DI MURO (LEGA)
Il capo di gabinetto dell’assessore regionale allo Sviluppo economico ha fatto un grande salto (politico). In questi anni, sempre al fianco di Edoardo Rixi, non si è risparmiato e ha maturato una grande competenza. In Regione lo vorrebbero al posto di Rixi. Per promuovere la sua candidatura è andato sul territorio pure Matteo Salvini. A Ventimiglia, città alle prese con l’emergenza migranti, la Lega ora è il primo partito.

7-SARA FOSCOLO (LEGA)
Ha vinto nell’unico collegio uninominale (il 2) conquistato dalla Lega, nell’altro (il 4) il grillino Marco Rizzone ha battuto Edoardo Rixi. Foscolo ha sbaragliato la concorrenza in un seggio dove gli altri partiti erano comunque forti: il PD aveva presentato Gian Luigi Granero, il Movimento 5 Stelle Leda Volpi.

8-ROSY GUARNIERI (LEGA)
Tutti eletti i leghisti nel collegio 1 Ponente, passa pure l’ex sindaco di Albenga che è stata presentata come quarta. In caso di rinuncia di Flavio Di Muro, chiamato a fare l’assessore al posto di Rixi, sarebbe passata anche come terza. Ma il successo della Lega l’ha premiata anche come quarta.

9-EDOARDO RIXI (LEGA)
La candidatura dell’assessore regionale allo Sviluppo economico era data per certa. Però non è riuscito a battere la concorrenza grillina nel collegio uninominale. Però si era dotato di paracadute: candidature in altri collegi. La Lega sta pensando al suo sostituto in Regione. Si parlava di Flavio Di Muro, ma è stato eletto alla Camera.

10-ROBERTO BAGNASCO (FI)
Era il candidato più naturale per Forza Italia nel collegio 5. Dopo un tira e molla, la sua candidatura è stata ufficializzata. E lui non ha deluso, raccogliendo il 41% dei consensi, staccando di 16 punti la concorrente grillina. Dopo il grande risultato registrato dal M5S nei vari collegi (Senato e Camera), si può dire però che la sua vittoria non era affatto scontata. Un altro candidato meno noto sul territorio ce l’avrebbe fatta?

11-ROBERTO CASSINELLI (FI)
Passa dal Senato alla Camera dei Deputati, mentre Sandro Biasotti fa il percorso inverso. Il loro è in pratica un avvicendamento. Oggi, Silvio Berlusconi in persona ha commentato un post del neo deputato. “Poche conferme sono meritate quanto la tua, Roberto”, ha scritto il leader di Forza Italia. Alcuni lo vedono già guardasigilli.

12-MANUELA GAGLIARDI (FI)
Unica donna in Liguria di Forza Italia a approdare in Parlamento, è la responsabile della segreteria politica dell’assessore regionale Giacomo Raul Giampedrone, del quale si era a lungo parlato come possibile candidato. In pratica, Gagliardi prende il posto alla Camera che sembrava del suo assessore. E lascia la Regione, dove aveva un compenso lordo di 750 euro mensili.

13-GIORGIO MULÈ (FI)
Il direttore di Panorama è l’unico paracadutato da Silvio Berlusconi in Liguria. E’ stato eletto nel collegio sicuro del ponente, quello che sembrava andasse a Marco Scajola, che ha accompagnato l’amico giornalista durante tutta la campagna elettorale sul territorio. Si dice che anche lo zio Claudio abbia sostenuto Mulè, perché ex direttore della figlia Lucia, giornalista a Panorama.

14-RAFFELLA PAITA (PD)
Dopo la grande delusione alle regionali del 2015, la capogruppo del PD in Regione ha raccolto una grandissima soddisfazione. Ha superato anche il marito, Luigi Merlo, che era andato a Roma come “semplice” consulente del ministro Graziano Delrio. Lei, ora, è deputato della Repubblica. Lo devono ricordare anche in famiglia.

15-FRANCO VAZIO (PD)
Riconfermato. E’ l’unico superstite dello squadrone di nove deputati del PD (Luca Pastorino ne era poi uscito) eletti in Liguria nel 2013. Adesso accanto a sé ha solo Raffaella Paita. Insieme si devono battere per la Liguria. E per ricostruire un partito che, secondo alcuni, è addirittura da rifondare.

16-LUCA PASTORINO (LEU)
A sorpresa, l’ex sindaco di Bogliasco è uscito vincente da questa tornata elettorale. Candidato per Liberi e Uguali, malgrado il basso risultato ottenuto dal suo partito, dopo il calcolo dei resti, è stato eletto deputato. Unico in Liguria a entrare in Parlamento. Sergio Cofferati, Stefano Quaranta, Roberto Amen sono alcuni dei bocciati eccellenti (alla Camera e Senato) del partito di Pietro Grasso.

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