Politica, il borsino della settimana
Il borsino della politica della settimana, dal 19 al 25 luglio
GIOVANNI TOTI
Per il presidente di Regione Liguria è stata una settimana di solidarietà, ricevuta e dispensata. Prima, ha incassato il sostegno bipartisan per le minacce ricevute dai no vax che, dopo il suo parere favorevole al passaporto verde, lo hanno definito “dittatore sanitario”. Poi, ha dato il suo appoggio ai giornalisti insultati dai no Green pass in corteo a Genova. Della serie: vogliamoci bene.
MARCO BUCCI
In questi giorni ha tenuto banco il botta e risposta tra il sindaco e l’opposizione. O meglio, una parte dell’opposizione: tutte le sigle meno M5S e Italia Viva. Il contendere è nato sul Salone di Rappresentanza, che secondo il regolamento comunale (scritto dalla giunta Pericu, centrosinistra) non può essere concesso per motivi politici. Gli anti-Bucci invece avevano in mente di utilizzarlo per annunciare alla stampa i propri propositi in previsione delle comunali del prossimo anno. Alla fine la porta del salone era aperta, ma la neo coalizione, pensando di trasformare il diniego in opportunità mediatica, ha preferito restare sul ballatoio. E hanno fatto bene. Perché hanno offerto ai giornalisti lo spunto per scrivere l’unica notizia della giornata.
BARBARA GROSSO
E’ la regina della Cultura genovese, e non solo per il suo look british. Malgrado lo stop, prima, e le limitazioni, dopo, causati dal Covid, l’assessora comunale è riuscita, grazie a calendari di tutto rispetto, a riempire i contenitori culturali della città. In collaborazione con il Teatro Carlo Felice, ha dato vita a un Nervi Music Ballet Festival eccezionale, da sold out. I nerviesi, compreso Bucci, la ringraziano. Ma anche i genovesi.
UBALDO SANTI
Il cartello con la scritta “Salone di Rappresentanza chiuso per arroganza” che teneva in mano a Tursi, in occasione dell’ormai nota presentazione della coalizione anti-Bucci, ha sancito definitivamente (anche se era già chiaro) il passaggio del consigliere comunale dal centrodestra al centrosinistra. Eletto in Comune con la lista di Bucci, poi passato in Fratelli d’Italia e per ultimo nel Gruppo Misto, il socialista ha bocciato più volte le proposte della maggioranza, diventando una vera spina nel fianco del sindaco. Basta vedere la puntata di Report sulla vendita delle farmacie genovesi.
GIANNI CRIVELLO
Pur essendo il capogruppo della lista che porta il suo cognome, alla presentazione della coalizione di centrosinistra per le comunali del prossimo anno è sembrato meno carico rispetto al suo vice, Enrico Pignone, che ha assunto invece il ruolo di vero leader. Dopo tante battaglie vinte, anche i vecchi leoni devono lasciare il passo. E poi la chance per fare il sindaco l’ha già avuta. Ma l’ha sprecata.
ENRICO PIGNONE
Già fan e fedelissimo di Marco Doria, il vice Crivello a Tursi ha illustrato ai giornalisti i progetti della neo coalizione di centrosinistra (senza M5S e Italia Viva), nata per dare filo da torcere a Bucci alle comunali 2022. Il suo atteggiamento da leader ha fatto nascere una domanda: ma chi comanda nella lista Crivello?
CRISTINA LODI
Anche lei ha partecipato alla presentazione della nuova coalizione di centrosinistra. Pur essendo la risorsa femminile più preparata e capace del PD genovese, il suo partito non fa nulla per valorizzarla. Anzi, l’ha pure degradata: da capogruppo è passata a consigliere semplice. Tanti suoi sostenitori invece sono convinti che potrebbe essere la giusta alternativa a Bucci. Così, anche se Palazzo Tursi non ha portato bene all’unica sindaca genovese, nel centrosinistra continuano a chiederle di tentare la scalata.
PAOLO DONADONI
Oggi è il compleanno del primo cittadino di Santa Margherita Ligure, per lui sono 46 primavere. E’ al secondo mandato: i suoi concittadini lo hanno rieletto perché ha lavorato bene, anche in occasione della terribile mareggiata dell’ottobre 2018. Approfittando della pausa tra gli incontri pubblici con Giuseppe Sala e Ignazio La Russa, ieri sera anche il sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco si è precipitato a Santa per fare gli auguri all’amico Paolo. Mettendo così fine alla disputa su chi deve essere la perla del Tigullio tra i due comuni.