Politica, il borsino della settimana
Il borsino della politica della settimana, secondo Genova3000.
GIOVANNI TOTI
Sabato e domenica scorsi c'erano stati i banchetti per il tesseramento nazionale a Cambiamo. Non fa tempo ad iniziare la settimana che viene lanciato il nuovo partito di Toti con il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, "Coraggio Italia". La domanda che tutti si fanno oggi è se l'arancione di Cambiamo verrà messo nel cassetto oppure no. La risposta l'ha data proprio il governatore in una delle tante interviste rilasciate: “Possibile, anzi probabile, se ci sarà la volontà di lavorare tutti insieme a un progetto più ampio”. Quindi, le foto dei gazebo dello scorso week end potrebbero già far parte del passato. Il futuro è fucsia.
EDOARDO RIXI
Si accendono nuovamente gli animi tra il segretario regionale della Lega e Giovanni Toti: era già successo in occasione della formazione della nuova giunta regionale e, successivamente, sullo Ius Soli, dopo la nascita di Greta, la piccola di colore definita “ligure” dal governatore perché nata a Genova. Questa volta la discussione è scaturita a seguito della presentazione del tandem Toti-Brugnaro (o Brugnaro-Toti, chi guida e chi pedala soltanto?), visto da tutto il centrodestra come un potenziale pericolo alle future elezioni. “Prima dovranno prendere i voti”, ha detto il leghista. “Li abbiamo già presi alle regionali”, rispondono gli arancioni-fucsia. A quanto pare, si vuole buttare Toti giù dal Carroccio.
SANDRO BIASOTTI
L’annuncio del senatore ha sorpreso tutti: “Aderisco a Coraggio Italia”. Alle regionali dell’anno scorso aveva ribadito la sua appartenenza a Forza Italia, aggiungendo che non avrebbe mai lasciato il suo presidente: “Sono nato con Berlusconi e morirò con lui”. Già allora però predicava bene e razzolava male, sostenendo i candidati di Cambiamo! come un coach di rugby: “Se non arriviamo almeno al 15% vi faccio il mazzo”. Adesso, il mazzo lo ha fato ad altri.
MARCO BUCCI
Il suo infortunio domestico è rimbalzato su tutti i giornali nazionali. Malgrado le sei costole rotte e il collare ortopedico che deve indossare per la vertebra incrinata, il sindaco più amato d’Italia ha ripreso da remoto il comando delle operazioni. In videoconferenza ha dimostrato di avere grinta e idee chiare. Alcuni hanno proposto un pellegrinaggio alla Madonna della Guardia, perché nella rovinosa caduta non si è "danneggiata" la sua parte migliore. La testa.
FRANCESCO VESCO
Il presidente del Municipio Medio Levante, eletto in Forza Italia e poi passato in Cambiamo, ha rischiato grosso, dopo la mozione di sfiducia presentata da tutta l’opposizione compatta. In suo soccorso è arrivato il partito di Berlusconi, che in cambio ha ottenuto incarichi di peso per i suoi consiglieri Giardelli, Pallotta e Rinaldi. Per rimanere al comando, Vesco ha dovuto fare un passo indietro. E girare lo sguardo verso il suo passato politico.
FEDERICO BERTORELLO
Il Tar della Liguria ha respinto il ricorso di M5S, PD, Lista Crivello e Gruppo Misto, ritenendo legittima la formula prescelta dalla presidenza del Consiglio comunale per l’elezione del nuovo presidente. Inoltre, ha ritenuto infondate le motivazioni dell’impugnazione delle dimissioni del consigliere comunale Alessio Piana dalla carica di presidente. Così Bertorello è stato confermato presidente. E sarà costretto ad aumentare le sue presenze in Sala Rossa.
GIANNI BERRINO
L’assessore regionale (FdI, al secondo mandato) ha incontrato gli operatori del turismo a Rapallo. All’incontro, organizzato dal presidente del Circolo territoriale Fratelli d’Italia Gianni Arena, hanno partecipato diverse associazioni, dagli albergatori ai balneari, agli ormeggiatori. Il calo dei contagi, i dati ormai sono da zona bianca, e l’arrivo delle vacanze estive fanno sperare nella ripresa del turismo, soprattutto in quello estero. Proprio per i turisti stranieri Regione Liguria ha attivato una polizza sanitaria. La bellezza dei nostri luoghi, invece, è già assicurata da sempre.
ALBERTO PANDOLFO
Il segretario uscente e consigliere comunale (tra i più eleganti a Tursi) è in attesa di lasciare il comando provinciale del PD a uno dei due contendenti, Federico Romeo e Simone D’Angelo. I genovesi di sponda dem vorrebbero un partito compatto per affrontare nel modo giusto Marco Bucci alle comunali del prossimo anno. Invece ci sono tante piccole correnti, che a loro volta confluiscono in tre grandi correnti. Troppa corrente fa male alla salute.