Politica, il borsino della settimana
Il borsino della settimana della politica, secondo Genova3000.
GIOVANNI TOTI
Iniziata nel luglio 2019 con l’addio a Forza Italia, la metamorfosi politica del governatore della Liguria è passata attraverso un nuovo movimento, Cambiamo!, e due fusioni, Cambiamo-Popolo Protagonista e Coraggio Italia. Il coraggio di cambiare oggi gli dà ragione: è quinto nella classifica dei leader (un punto sotto Salvini e cinque sopra Berlusconi) e il tandem con il sindaco di Venezia vale nei sondaggi il 3,5%, quasi il doppio dell’ormai “vecchio” Cambiamo. Provare, provare, provare”, diceva Amanda Sandrelli (figlia di Gino Paoli e Stefania Sandrelli) al grande Troisi nel film “Non ci resta che piangere” per spiegargli il gioco della palla.
MARCO BUCCI
Il sindaco dei genovesi, ancora convalescente dopo la rovinosa caduta, ha trascorso un’altra settimana in famiglia. Ovviamente, ha continuato a lavorare da remoto. A rompere la monotonia domestica è arrivata la visita del governatore, che ha voluto verificare personalmente lo stato di salute del ‘gemello’ e dare “forza a sua moglie Laura che lo deve sopportare a casa”. Toti e Bucci sono molto uniti, proprio su questo legame hanno costruito la loro forza in Liguria. Ma chi è più forte dei due? Lo vedremo alle comunali del prossimo anno, quando ogni movimento presenterà la propria lista.
MATTEO ROSSO
Da quando ha ripreso la guida di Fratelli d’Italia, in Liguria non si sente più parlare di correnti e correntine all’interno del partito. Tutti i fratelli, anche quelli più irrequieti, remano in silenzio verso la stessa direzione. E in un mare molto meno agitato. Perché il commissario regionale è riuscito a mettere tutti d’accordo con i suoi principi basati su condivisione e inclusione. Stop ai vecchi concetti, come “o sei con me o sei contro di me”, per dare dunque spazio a un lavoro di “squadra” con una visione di partito più moderno. Un modus operandi che piace molto alla leader Giorgia Meloni e all’amico fraterno Francesco Lollobrigida.
EDOARDO RIXI
“Alimenta troppe tensioni all’interno del centrodestra”. Il segretario regionale del Carroccio non usa mezzi termini, per definire il neo movimento di Toti e Bugnaro. In effetti, di nervosismo ce n’è già abbastanza, dentro la coalizione oggi guidata da Salvini ma con la ribelle (unica fuori dal governo) Meloni ad un passo. La fusione Lega-Forza Italia, la crescita esponenziale di Fratelli d’Italia e il nuovo centro che avanza stanno creando crepe all’interno della squadra che ha vinto quasi tutte le recenti tornate elettorali. Ma la squadra che vince si cambia.
CARLO BAGNASCO
Durante la conferenza stampa di Forza Italia, convocata per presentare la proposta di legge sul Garante degli anziani (idea lanciata dal commissario cittadino Mario Mascia), gli azzurri hanno dovuto, inevitabilmente, rispondere alle domande dei giornalisti anche sulla fusione Toti-Brugnaro. Il coordinatore regionale ha affermato che Berlusconi e il suo partito meritano rispetto, sia per quello che hanno fatto in passato sia per quello che ancora oggi rappresentano all’interno del governo Draghi. Apprezzamento che però manca in Regione e in Comune, dove gli azzurri non hanno né assessori né delegati. “Forza Italia sarà determinante per l’elezione dei sindaci di Savona e Spezia”, assicura Bagnasco. Un messaggio chiaro agli alleati.
STEFANO BALLEARI
Il consigliere regionale vuole limitare l’obbligo delle mascherine all’esterno. “Tra pochi giorni saremo zona bianca, siamo in estate e passiamo molto del nostro tempo all’aperto, ormai sono 3 settimane che gli indici di contagio sono sotto i 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti e vista l’ottima risposta dei liguri alla campagna vaccinale penso che voler mantenere l’obbligo della mascherina all’aperto mi sembra eccessivo. Per questo presento un ordine del giorno che consenta ai liguri l’utilizzo del discernimento ed il buon senso che hanno ampiamente dimostrato di avere”. I liguri, con buonsenso, lo ringraziano.
STEFANIA PUCCIARELLI
La sottosegretaria alla Difesa, ruolo che condivide con il forzista Giorgio Mulé, ha portato un tocco di femminilità ed eleganza all’interno delle forze armate, oltre alle indiscusse competenze. Divenuta famosa in tutta Italia per aver indossato il burqa in Consiglio regionale della Liguria (“per dare voce alle donne invisibili”), la leghista veste abiti molto eleganti e porta accessori raffinati in ogni occasione pubblica. Mentre gli uomini ambiscono al suo incarico di prestigio, le donne, probabilmente, le invidiano di più gli abiti, le scarpe e le borsette.
FERRUCCIO SANSA
Proprio ieri, il consigliere regionale aveva pubblicato sulla sua pagina Facebook una lettera, scritta da un gruppo di medici vaccinatori volontari, dal titolo “AstraZeneca non è un vaccino per giovani”, aggiungendo che “nei prossimi giorni presenteremo un'interrogazione in proposito in Consiglio regionale”. Oggi, è arrivata la notizia che una ragazza di 18 anni, vaccinata il 25 maggio con il siero anglo-svedese, è ricoverata al San Martino per trombosi. Adesso lotta per la vita.