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Politica

Marta Brusoni, la donna più votata della coalizione Forza Italia-Liguria Popolare

Super User 29 Settembre 2020 2996 Visite

Con 736 voti, Marta Brusoni si è piazzata al terzo posto nella lista Forza Italia - Liguria Popolare - dietro gli irraggiungibili forzisti Claudio Muzio (3803) e Salvatore Alongi (2138) - ed è risultata la donna più votata della neo coalizione moderata.
“Sono soddisfatta del risultato: ho praticamente raddoppiato le preferenze rispetto alle elezioni comunali del 2017”, ha detto la capogruppo di Vince Genova (e pupilla del sindaco Bucci) che era entrata a Tursi con 433 voti.
Partita in anticipo (e bene: ricordiamo il mega party da PizzaMaria del novembre scorso al quale parteciparono Toti, Bucci, Cavo e i Trilli) con la sua campagna elettorale come candidata di Liguria Popolare, Marta Busoni si è poi ritrovata in lista con gli azzurri. L’alleanza, voluta dai leader Berlusconi e Lupi per unire le poche forze, ha di fatto trasformato la lista civica di Andrea Costa in simbolo politico e, probabilmente, ha allontanato quell’elettorato che preferisce non votare i partiti, proprio quegli elettori ai quali si rivolge la Brusoni.
Da un’analisi del voto è infatti emerso che alla lista Liguria Popolare è andato solo l’1,20% dei voti, contro il 4% previsto dai sondaggi. A Forza Italia il 3,59% e a Polis il restante 0,48%. Totale coalizione 5,27%.
Anche l’abolizione del listino del presidente (i sei candidati che, in caso di vittoria della coalizione, entrano direttamente in Consiglio regionale) ha sicuramente danneggiato la candidata: non ci sarebbe stata l’alleanza con i berlusconiani e lei sarebbe risultata la prima su Genova. Inoltre, Andrea Costa, candidato alla Spezia, sarebbe entrato grazie al listino.
Ma le scelte (sbagliate?) fatte nelle stanze romane, sono ricadute così su Genova, La Spezia e la Liguria (Popolare).

La Top Ten delle donne più votate nella Provincia di Genova alle regionali

Super User 27 Settembre 2020 3626 Visite

Le dieci donne più votate nella Provincia di Genova alle regionali.


ILARIA CAVO - Lista Toti - 7587 preferenze - eletta
Già da inizio campagna elettorale si pensava che avrebbe fatto un ottimo risultato. Il convincimento è aumentato in occasione dell’incontro con gli elettori al Lido, al quale hanno partecipato quasi 700 suoi sostenitori. Evidentemente ognuno di loro le ha portato almeno altri dieci voti. E’ lei la regina delle preferenze. Con 7587 voti.

LILLI LAURO - Lista Toti - 4921 - eletta
Raccogliere quasi 5000 voti (nel 2015 ne aveva presi la metà) e non essere la regina delle preferenze. Deve essere questo il cruccio della verace biconsigliera che conserva lo scranno in Regione, oltre a quello in Comune. Per alcuni meriterebbe anche un posto in giunta. Ma la concorrenza dei totiani della prima ora (Cavo, Giampedrone e Scajola) è troppo forte.

KATIA PICCARDO - Sansa Presidente - PD - Articolo Uno - 3309 non eletta
Con 3309 non è riuscita a entrare in Consiglio regionale. E’ la “disavventura” della giovane (36 anni, a quest’età si possono ancora dire) sindaca di Rossiglione. La sua lista sotto la Lanterna ha premiato solo tre uomini: Armando Sanna, Luca Garibaldi e Pippo Rossetti. Alla faccia delle quota rosa.

SONIA VIALE - Lega - 1788 - non eletta
Anche nella Lega a Genova sono stati eletti solo maschi: Alessio Piana e Sandro Garibaldi. Così l’assessore uscente alla Sanità non è passata, ed è l’unica della giunta a non essere stata riconfermata. Per molti un’ingiustizia alla quale bisogna porre rimedio, dandole un assessorato. Magari diverso da quello che aveva. Con la promozione di Alessio Piana ad assessore verrebbe ripescata. Ma nel Ponente c’è un altro Piana, Alessandro, che vuole entrare in giunta. E per i tre posti Lega ci sono già gli uscenti Andrea Benveduti e Stefano Mai.

SIMONA FERRO - Fratelli d’Italia - 1514 - non eletta
Ha formato con Stefano Balleari la coppia più bella di queste elezioni. Ha dimostrato di essere una donna, un’avvocata ed una candidata di ferro. Malgrado l’ottimo risultato, purtroppo per lei non ce l’ha fatta. Per essere ripescata ci vorrebbe un mezzo miracolo: Fratelli d’Italia dovrebbe prendere due assessori, Berrino e Balleari. E quest’ultimo le dovrebbe lasciare il posto in Consiglio.

VIOLA BOERO - Sansa Presidente - PD - Articolo Uno - 1774 non eletta
Una candidata giovane (32 anni), ma con tanta esperienza nella sinistra genovese. Nel 2007 ha deciso di rendere attivo il suo impegno partecipando alla fondazione del Partito Democratico. Nel 2017 viene eletta presidente di Genova e poi membro dell’Assemblea Nazionale del partito. Una carriera già brillante. Che non si fermerà di certo a causa di questo stop alle regionali.

ANGELICA RADICCHI - Sansa Presidente - PD - Articolo Uno - 1505 non eletta
E’ stata la più giovane (30 anni) candidata di queste elezioni. Il Pd la sua casa, Ferruccio Sansa il suo candidato presidente. Ha studiato per 10 anni i temi europei ed è esperta di ambiente e digitalizzazione. Combatte contro le disuguaglianze e le ingiustizie. Un’angelica paladina.

FRANCA GARBARINO - Lista Toti - 1502 non eletta
Si è piazzata al settimo posto nella lista Toti, risultando la terza eletta tra le donne, dietro alle inarrivabili Cavo e Lauro. Per anni si è impegnata per ottenere la realizzazione del tunnel della Fontanabuona. Un'opera necessaria per il territorio e molto richiesta dagli abitanti. Per questo l’hanno premiata con il loro voto. 

FRANCESCA CORSO - Lega - 1470 non eletta
La Lega ha puntato molto su di lei, ma non è stata eletta: si è piazzata quarta nella provincia, dietro a Sonia Viale. Per il momento si dovrà accontentare del Consiglio comunale. Ma grazie al suo ottimo piazzamento a Genova - è seconda in città dopo Piana - potrebbe essere premiata dal sindaco Bucci nell'imminente rimpasto di giunta. Le donne leghiste non hanno avuto fortuna: nessuna eletta in Liguria. Eppure il Carroccio si era battuto tanto per l’introduzione delle quote rosa.

SELENA CANDIA - Sansa Presidente - 1349 eletta
Durante la campagna elettorale, la giovane ricercatrice universitaria - si occupa di urbanistica, trasporti, gestione dei rifiuti e turismo - aveva sollevato un problema importante per il Cep di Pra’, dove “abitano seimila abitanti ma c’è un solo medico della mutua”. I voti del popoloso quartiere evidentemente non le sono stati sufficienti per essere eletta.

 

Boitano spera, Lunardon si dispera

Super User 25 Settembre 2020 3225 Visite

Nel 2015, prima di entrare in Consiglio regionale, Giovanni Lunardon (PD, 2532 preferenze) aveva dovuto attendere l’esito del ricorso presentato da Giovanni Boitano (Liguri per Paita, 2042 preferenze) che pretendeva un conteggio diverso dei cosiddetti resti. Il Tar aveva però rigettato il suo ricorso e all’ex segretario provinciale dell’UDC non era rimasto che lasciare il posto a Raffaella Paita che, da candidata presidente sconfitta, aveva comunque diritto a uno scranno in via Fieschi. Ma nel 2018 la moglie di Luigi Merlo è stata eletta alla Camera dei deputati e l’ex sindaco di Favale ha potuto prendere il suo posto.
In questa tornata elettorale l'ex democristiano e forzista Boitano si è presentato con la lista Toti Presidente. E’ risultato il primo dei non eletti (2195 voti), ma con molta probabilità entrerà in Consiglio regionale: a lasciargli il posto dovrebbe essere Ilaria Cavo, destinata a rifare l’assessore.
Per lo speleologo Lunardon invece l’avventura nell’aureo Consiglio regionale sembra davvero finita. In un lungo e amaro post (che inizia con “Cari amici e cari compagni”) su Facebook l’ex segretario regionale del PD ha annunciato che lo attendono “grandi cambiamenti” che affronterà cercando “di esserne all’altezza” e provando a fare ricorso a due doti trasmesse dai nonni e dalla sua famiglia: “l’umiltà di chi sa che anche con i piccoli gesti quotidiani si può essere utili a cambiare il mondo e la caparbietà di chi pensa che il futuro è un passo avanti anche rispetto al migliore passato”. Poi ha voluto ringraziare tutti, ma soprattutto “Megghy, la mia compagna, e tutta la mia famiglia che mi è sempre stata vicina e mi ha dato e mi da forza in ogni istante di ogni giorno”.
Se nel 2015 aveva gioito Lunardon, quest’anno potrebbe esultare il sempreverde Boitano.

Il post di Giovanni Lunardon

Preferenze, le parabole di Ilaria Cavo e Alice Salvatore: da 0 a 7587 e da 17141 a 711

Super User 24 Settembre 2020 3449 Visite

17.141 preferenze. Tante ne aveva prese Alice Salvatore, risultando la più eletta in assoluto, alle elezioni liguri del 2015, quando era leader regionale dell’allora potente (163.527 voti, pari al 24,84%; oggi 48.722 voti, pari al 7,78%) Movimento 5 Stelle.
Oggi il suo neo movimento, ilBuonsenso, ha incassato 6.088 voti (0,89%), 711 le preferenze personali dell’ex grillina raccolte su tre province (Genova, La Spezia e Savona). Un risultato, per alcuni annunciato, che non le permette di rientrare in Consiglio regionale. Ma la combattiva Salvatore non ha perso il sorriso che ha caratterizzato tutta la sua campagna elettorale e ha annunciato che porterà avanti il suo progetto.
Sicuramente migliore la parabola di Ilaria Cavo che è passata da zero (nel 2015 era nel listino del presidente) a 7.587 preferenze, un traguardo importante che le consente di aggiudicarsi il titolo di regina delle preferenze 2020; mentre il più votato di questa tornata elettorale è un uomo, Marco Scajola (7786).
L’assessora Cavo voleva fare un passo in avanti, ne ha fatti parecchi di più. Tanti invece hanno camminato all’indietro. E’ il percorso della politica. Che si ripete a ogni elezione.

Toti non ha fatto la fine (politica) di Fini

Super User 23 Settembre 2020 2324 Visite

“Quelli che si sono allontanati da Berlusconi sono tutti spariti dalla scena politica. Anche lui farà la fine di Fini”. Così si diceva di Giovanni Toti lo scorso anno, quando l’allora azzurro si apprestava a lasciare Forza Italia per fondare il suo nuovo movimento, “Cambiamo!”.
Erano quelli mesi pieni di ansia e di incertezza, per l’ex delfino del Cavaliere chiamato a dimostrare al mondo la sua forza politica e il suo equilibrio, messo a dura prova dal tira e molla del cosiddetto “tavolo delle regole”, composto da Carfagna, Gelmini, Bernini, Giacomoni, Tajani e voluto da Berlusconi per rinnovare il partito.
Lo stesso periodo, estate 2019, è stato segnato da un’altra svolta politica: la decisione della Lega di far cadere il governo.
Ma se la spiaggia del Papeete ha segnato la discesa di Matteo Salvini - lì il Capitano ha maturato la scellerata idea di tentare la sfiducia al premier Conte - il teatro Brancaccio, sede della prima convention degli arancioni, ha dato il via al lancio di Giovanni Toti che lo ha portato al recente plebiscito delle regionali.
Le schermaglie odierne con la Lega fanno pensare a un altro atto di indipendenza del governatore dai partiti, un po’ tutti sconfitti in questa tornata elettorale da un elettorato volubile che ha preferito puntare sulla persona più che sui simboli politici.
E in Liguria ormai è nato un asse inarrestabile che può fare a meno dei partiti. Toti e Bucci governeranno il mondo?

Marco Scajola ha dato “il bianco” allo zio

Super User 23 Settembre 2020 2612 Visite

Sono 7786 le preferenze che si è aggiudicato Marco Scajola a Imperia con la lista del governatore Toti. Un successo che sa di verdetto finale nell'ormai annosa competizione con lo zio Claudio e la sua associazione Polis.

L'ex ministro aveva tirato fuori dal cilindro la candidatura dell’esperto Luigino Sappa (2800 voti), costringendo anche Filippo Bistolfi di Forza Italia ad un passo indietro (al suo posto la madre Ada Cassini, 667 voti) e puntando tutto (anche lo slogan) sulla competenza del suo fedelissimo ex sindaco di Imperia ed ex presidente della provincia.

Il responso delle urne è stato nettamente a favore di Marco Scajola (a Imperia città Cambiamo ha preso il 27,43%) e questo crea non pochi interrogativi sul futuro politico dell'attuale sindaco di Imperia, che nel 2018 aveva vinto le comunali contro il modello Toti e tutti i pronostici.

Adesso, usando uno slogan dei giovani, il nipote gli ha dato il bianco.

Il nuovo Consiglio regionale della Liguria

Super User 22 Settembre 2020 3089 Visite

Ecco come sarà formato il nuovo Consiglio regionale della Liguria. Dei 30 seggi, 18 vanno alla maggioranza di centrodestra (più il presidente Toti) e 12 all'opposizione. I primi dei non eletti del centrodestra hanno ancora una possibilità di poter entrare in Consiglio regionale: potrebbero sostituire i consiglieri che saranno nominati assessori.

 

Candidati presidenti

Giovanni Toti (eletto presidente)

Ferruccio Sansa (entra in Consiglio come secondo candidato presidente)

 

Candidati consiglieri regionali

 

CAMBIAMO CON TOTI PRESIDENTE (8 consiglieri)

MARCO SCAJOLA 7786 (preferenze)

ILARIA CAVO 7587

LAURA (LILLI) LAURO 4921

ANGELO VACCAREZZA 4570

DOMENICO CIANCI 4564

GIACOMO RAUL GIAMPEDRONE 4211

ALESSANDRO BOZZANO 3083

STEFANO ANZALONE 2620

 

LEGA SALVINI LIGURIA (6 consiglieri)

GIANMARCO MEDUSEI 4573

BRUNELLO BRUNETTO 3733

ALESSANDRO PIANA 3327

STEFANO MAI 3254

SANDRO GARIBALDI 2640

ALESSIO PIANA 2821

 

FRATELLI D’ITALIA (3 consiglieri)

GIOVANNI BERRINO 3720

STEFANO BALLEARI 2899

SAURO MANUCCI 1179

 

FORZA ITALIA - LIGURIA POPOLARE (1 consigliere)

CLAUDIO MUZIO 3803

 

SANSA PRESIDENTE - PD - ARTICOLO UNO (6 consiglieri)

ARMANDO SANNA 6258

LUCA GARIBALDI 4468

ENRICO IOCULANO 4357

ROBERTO ARBOSCELLO 3578

SERGIO ROSSETTI 3401

DAVIDE NATALE 3361

 

LISTA FERRUCCIO SANSA (2 consiglieri)

ROBERTO CENTI 1967

SELENA CANDIA 1349

 

MOVIMENTO 5 STELLE (2 consiglieri)

FABIO TOSI 1161

PAOLO UGOLINI 344

 

LINEA CONDIVISA (1 consigliere)

GIOVANNI BATTISTA PASTORINO 2802

E’ Ilaria Cavo la donna più votata della Liguria

Super User 22 Settembre 2020 2930 Visite

“Grazie agli oltre 7500 elettori della provincia di Genova che mi hanno votato. E' un orgoglio, come rappresentante della lista "Cambiamo con Toti Presidente", essere in cima alla classifica dei candidati più votati della provincia di Genova e la donna più votata in tutta la Liguria. Una fiducia che mi onora, mi commuove, che rappresenta il riconoscimento per il lavoro fatto in questi anni accanto al Presidente Toti e diventa già un nuovo impegno, da domani in poi, per le donne, per gli elettori che mi hanno votato e per coloro che non mi hanno votato”. Questo il commento di Ilaria Cavo, assessore uscente della giunta Toti e candidata della lista Cambiamo con Toti Presidente del collegio della provincia di Genova, all'esito delle elezioni regionali.

La Liguria riparte con Toti

Super User 21 Settembre 2020 1841 Visite

Non c’è spazio neppure per la scaramanzia: i venti punti di percentuale che separano negli exit poll i due principali candidati alla presidenza della Liguria sono troppi per pensare a un esito finale diverso. Pertanto è lecito dire che la Regione si appresta ad essere governata per altri cinque anni da Giovanni Toti, che consolida pure il suo consenso, passando dal 34% del 2015 al 55% (dati ancora exit poll della coalizione di centrodestra) di oggi.
Nulla da fare per il volenteroso candidato giallorosso Ferruccio Sansa che non sfonda, così come non ha sfondato l’unica alleanza tra PD e M5S a queste regionali.

Intervista a Sonia Viale, candidata a Genova con la Lega

Super User 05 Settembre 2020 1591 Visite

Vittorio Sirianni ha intervistato per Genova3000 la vicepresidente di Regione Liguria e assessore alla Sanità Sonia Viale, che è candidata alle regionali nel collegio di Genova con la Lega Liguria.

Bucci nomina Piciocchi vicesindaco

Super User 02 Settembre 2020 1818 Visite

“Voglio ringraziare il sindaco Marco Bucci che oggi mi ha conferito la nomina di vice sindaco del Comune di Genova. È una grande dimostrazione di fiducia che mi onora e soprattutto mi impegna a fare sempre meglio e sempre di più. Per me è un onore potere servire la mia Città, mettendo a disposizione, senza riserve, tutto il mio tempo e le mie energie. Un pensiero particolare di gratitudine va ai miei collaboratori che mi hanno supportato in questi anni con professionalità e dedizione. A tutti assicuro ogni sforzo per conseguire gli alti obiettivi che come Amministrazione ci siamo dati per Genova”. Così il superassessore Pietro Piciocchi ha annunciato su Facebook il suo nuovo incarico.

5 anni in Regione: presidente, assessori e consiglieri sotto la lente di Confartigianato

Super User 01 Settembre 2020 1983 Visite

Realizzato da Confartigianato Liguria con il supporto metodologico di Confartigianato nazionale e il fondamentale ausilio e supervisione della direzione relazioni istituzionali e della certificazione del Mipa, Master in Pubblica Amministrazione dell’Università di Genova, il documento mette nero su bianco i risultati ottenuti a favore delle micro e piccole imprese liguri, nonché gli obiettivi che restano ancora da raggiungere. Impegni nati dall’ascolto delle microimprese del territorio e tradotti in proposte concrete, sottoscritte cinque anni fa dai rappresentanti regionali. A ciò si affianca la valutazione sull'operato della giunta e del consiglio, esaminati non solo per le azioni portate a termine a supporto delle microimprese liguri, ma anche per il livello di concertazione e di coinvolgimento nelle iniziative organizzate dell'associazione. 

«Un documento frutto di un percorso e di una metodologia innovativi, che portiamo avanti ormai da dieci anni, seguiti, condivisi e supportati anche dalla Confartigianato nazionale – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – Questo Rating, che nasce dall'ascolto delle micro e piccole imprese del territorio, ci consente di controllare l'attività dei legislatori, rendicontando le azioni realizzate, gli obiettivi da portare a termine, i risultati positivi e quelli negativi. Sono stati cinque anni impegnativi, caratterizzati anche da eventi - dal crollo di ponte Morandi all'emergenza Covid-19 - che dal punto di vista economico non hanno fatto che aggravare una situazione di per sé non facile. Ma anche in questo quinquennio siamo stati a fianco delle nostre piccole imprese e delle istituzioni, stimolandole, per sostenere il nostro tessuto economico. Tanto è stato fatto, ma tanto resta da fare: ci auguriamo che questo documento possa essere ancora una volta uno stimolo per costruire, insieme, una Liguria migliore». 

Trasparenza e burocrazia; fisco, incentivi, credito e pagamenti; promozione, cultura, sviluppo e programmazione; istruzione, formazione e lavoro; infrastrutture, ambiente, trasporti ed energia; benessere sociale. Questi i sei macro-temi intorno ai quali sono state sviluppate le proposte di Confartigianato, sottoscritte dalla Regione. In parte, si tratta di proposte che hanno trovato una loro concretizzazione nel corso degli ultimi cinque anni di legislatura. In parte, il Rating mette in luce quanto ancora resta da fare. 

È il caso dell'ambito trasparenza e burocrazia, dove sono stati fatti importanti passi avanti sull’autocontrollo e sulle norme adeguate alle dimensioni delle imprese, ma si potrebbe migliorare l’accesso alle informazioni e alle attività della Regione e delle società controllate, così come accelerare sulla strada della semplificazione e del collegamento delle banche dati per renderle più agevoli e accessibili a imprese e associazioni. In tema di tasse, credito e pagamenti, sono stati raggiunti o avviati quasi tutti i risultati richiesti, dalla esenzione Irap per le nuove imprese, alle misure per l’accesso al credito fino ai bandi per gli investimenti, così come per l’istruzione-formazione e lavoro, che ha visto importanti patti sottoscritti nel turismo e sbocchi occupazionali elevati dei percorsi formativi e una forte attenzione all’orientamento. Tra le azioni da realizzare, si dovrebbe puntare sulla finanza “innovativa”, potenziando anche la “filiera della garanzia regionale” integrando gli interventi dei Confidi, mentre in ambito formativo si attende ancora la costituzione delle botteghe-scuola. Nella promozione si è raggiunta un’ottima integrazione tra il turismo e la filiera artigiana, mentre passi avanti potrebbero essere fatti tra internazionalizzazione e turismo, anche attraverso un'Agenzia unica. Il tema delle infrastrutture resta un tasto dolente: mancano ancora molte grandi opere attese da anni, mentre sono stati raggiunti gli obiettivi legati ai tempi di pagamento delle imprese da parte del settore sanitario.  Per quello che riguarda le valutazioni, per la giunta e il consiglio sono state predisposte le schede individuali con gli atti di questi cinque anni, suddivise per i temi dei sei punti sottoscritti dai candidati. Il presidente e gli assessori hanno anche delle menzioni speciali (i cosiddetti “Awards”), collegate alle attività di maggior interesse e alla partecipazione alle iniziative di Confartigianato, come Stile Artigiano e Un Giorno da Artigiano, mentre i consiglieri hanno un giudizio sintetico espresso dai colori semaforici (verde, giallo e rosso). 

Partendo dalla giunta, tutti i componenti si sono dimostrati partecipi agli eventi di Confartigianato e hanno tenuto costanti contatti, concertando e condividendo le principali attività. Tra gli assessori più attivi e più premiati con menzioni speciali, spicca Andrea Benveduti (Sviluppo economico), che conquista ben 5 Awards. È seguito dal presidente Giovanni Toti e dagli assessori Gianni Berrino (Trasporti e occupazione) e Ilaria Cavo (Formazione), entrambi con 4 menzioni, Giacomo Giampedrone (Infrastrutture e Ambiente), Marco Scajola (Edilizia e Urbanistica) e Sonia Viale (Sanità) con 3 premi ciascuno. Chiude Stefano Mai (Agricoltura e Sviluppo dell'entroterra), con una menzione. 

Per quello che riguarda i consiglieri, semaforo verde per Alessandro Piana, Paolo Ardenti, Giovanni Boitano, Andrea Costa, Marco De Ferrari, Lilli Lauro, Giovanni Lunardon, Andrea Melis, Claudio Muzio, Giovanni Pastorino, Sergio Pippo Rossetti, Matteo Rosso, Alice Salvatore, Franco Senarega, Fabio Tosi, Angelo Vaccarezza. Oltre alla costruzione e alla condivisione di alcuni progetti di Confartigianato attraverso l'attività legislativa, questi 16 consiglieri si sono dimostrati in larga parte molto partecipi agli eventi organizzati dall'associazione. Si sono invece “limitati” a confronti saltuari con Confartigianato e alla sottoscrizione di atti riguardanti direttamente l'attività di impresa 8 consiglieri regionali: si tratta di Giovanni Barbagallo, Francesco Battistini, Giovanni De Paoli, Valter Ferrando, Luca Garibaldi, Juri Michelucci, Gabriele Pisani, Alessandro Puggioni. A loro un semaforo giallo. Semaforo rosso invece per Vittorio Mazza e Mauro Righello, entrambi entrati in corso di legislatura: nessuna concertazione con Confartigianato e atti marginali per l'attività di impresa.

Elezioni Liguria, Toti vola nei sondaggi: 60,1%

Super User 28 Agosto 2020 1970 Visite

Secondo un sondaggio della società Winpoll, pubblicato da "Il Sole 24", il 60,1% dei liguri alle regionali di settembre voteranno Giovanni Toti.
Si prevede quindi una vittoria schiacciante del governatore uscente sul candidato giallorosso Ferruccio Sansa, fermo al 34,4%. Molto indietro Aristide Massardo con il 4,3%.
Primo partito in Liguria sarebbe la Lega con il 25,7%, seguita dal Partito Democratico al 17,1%.  
Ecco le percentuali attribuite dal sondaggio alle altre liste: Fratelli d’Italia 12,5%, Movimento 5 Stelle 11,2%, Cambiamo! 10,6%, Forza Italia 6,9%, Lista Sansa 3,5%, Italia Viva al 2,8%, Sinistra Italiana al 2,7% e Più Europa al 2%.

Lega, a Genova si apre un'avvincente partita tutta al femminile

Super User 23 Agosto 2020 1980 Visite

Una 'migrante' di eccezione per la Lega alle prossime elezioni: la vice presidente della Regione e assessore alla Sanità Sonia Viale sarà candidata nella circoscrizione genovese, anziché in quella imperiese dove è di casa.

La sorpresa, anticipata da Genova3000 già da alcune settimane, si è materializzata nero su bianco nella lista che sarà presentata domani e che vede la super esponente della Lega alle spalle del capogruppo regionale uscente Franco Senarega.

Adesso a Genova si apre quindi una partita tutta al femminile, perché a dare del filo da torcere alla Viale ci saranno l'assessore ai Servizi sociali del Comune Francesca Fassio, la capogruppo a Tursi Lorella Fontana e la beniamina dei giovani leghisti Francesca Corso.

La campagna elettorale ai tempi del Covid non sarà facile per nessuno, ma Viale potrebbe trovare un appoggio vincente nel super assessore Pietro Piciocchi, probabile futuro vice sindaco di Genova.

Brignole e Tassara fanno il punto sul tunnel della Val Fontanabuona

Super User 23 Agosto 2020 3422 Visite

Il nostro Vittorio Sirianni ha incontrato a Carasco Fabrizio Brignole e Paola Tassara, entrambi candidati alle regionali liguri con Fratelli d’Italia, per fare il punto con loro sul traforo della Val Fontanabuona.
Attesa da oltre vent’anni, l'opera è stata pensata per collegare la costa del Levante, grazie a uno snodo autostradale tra Recco e Rapallo, all’entroterra, zona Ferrada di Moconesi.

IL VIDEO DELL'INTERVISTA

Il progetto del traforo della Fontanabuona

 

 

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