Secondo Genova3000.
MARCO BUCCI
In un recente incontro ha detto di essere soddisfatto dei suoi primi due anni da sindaco, perché ha gestito bene il post Morandi e perché a Genova sono aumentati abitanti e posti di lavoro, punti cardine del suo programma elettorale. O scindico ch'o cria però non è contento di due cose: di non aver migliorato i trasporti pubblici (vorrebbe abolire il biglietto che andrebbe nelle tasse) e di non essere riuscito a trasmettere ai cittadini quel senso civico indispensabile per migliorare la città e per non rendere vano il lavoro di Amiu. Aggiungiamo: ad alcuni genovesi non sono piaciuti neppure il rimpasto politico-caratteriale di giunta e la tentata vendita delle farmacie comunali.
STEFANO BALLEARI
Il vicesindaco è uscito dal rimpasto di giunta un po’ ridimensionato: gli è stato tolto l’importante assessorato alla Mobilità, passato a Matteo Campora, al quale il sindaco ha affiancato il super esperto Enrico Musso. A Balleari però gli sono state affidate Anagrafe, Cimiteri e Patrimonio, un tris di deleghe delle quali è rimasto soddisfatto. Così si è messo subito al lavoro: vuole trasformare in pensatoi i cimiteri cittadini, allestendoli con panchine e spazi accoglienti. Per riflettere meglio sulla vita e la morte.
FRANCESCO MARESCA
Il fondatore di “Liguria si muove” è sicuramente il più premiato tra i componenti iniziali del Consiglio comunale. La sua promozione da consigliere delegato ad assessore allo Sviluppo portuale ha però creato qualche dubbio, visto che ad occuparsi di porto c'erano già l’Autorità portuale ed un assessorato in Regione. Ma il sindaco ha spiegato che sono cose diverse. E poi non sono tutte rose e fiori: a Maresca, l’assessorato gli ha raddoppiato lavoro e responsabilità. Anche se gli ha triplicato lo stipendio.
GIORGIO VIALE
Il giovane leghista è entrato in giunta nel rimpasto di settembre. Il sindaco gli ha consegnato le deleghe al Personale (circa 5.000 dipendenti) e alle Pari opportunità, che erano di Arianna Viscogliosi. Recentemente una donna albanese, ma cittadina italiana, ha raccontato a “la Repubblica” di aver “chiesto aiuto al Comune per ottenere la residenza anagrafica o la casa popolare” ma l’assessore Viale le avrebbe consigliato “di fare prima la tessera alla Lega”.
La signora, non avendo ovviamente ricevuto nessun aiuto, ha restituito la tessera. Una in meno sul Carroccio!
LAURA GAGGERO
E’ la vera sorpresa del 2019. Nominata assessore, le sono state affidate le deleghe al Turismo (e rapporti con Enti e Società operanti nel settore) e al Marketing Territoriale, in area Direzione Italia, quota ricoperta prima da Arianna Viscogliosi. Dopo la nomina, il leone di Rapallo Ezio Armando Capurro, che crede molto in lei, le ha organizzato una bella festa nel suo lussuoso albergo di Santa Margherita. Laura dovrà lavorare sodo: non sarà facile soddisfare due uomini esigenti come Bucci e Capurro.
PIETRO PICIOCCHI
E’ uno dei due superassessori di Bucci, l’altro è Campora. Ha tante deleghe, la più impegnativa è quella al Bilancio. Più di una volta ci ha messo la faccia, partecipando alle affollate, quanto drammatiche, assemblee degli sfollati del Morandi e dei commercianti della zona Rossa. A tutti ha saputo dare risposte, poi mantenute. Recentemente si parla molto anche della sorella, alla quale il superassessore è legatissimo. Perché Gigliola appare spesso sui social con il trio Vinacci, Serafini e Viscogliosi.
MATTEO CAMPORA
Come Piciocchi, a Tursi è considerato un superassessore. Aveva già tante deleghe spinose, come quella all’Ambiente, adesso il sindaco gli ha appioppato anche la Mobilità, che era di Balleari. Controlla le principali partecipate dal Comune: Amt, Amiu, Iren, Farmacie comunali e Bagni Marina. Per sua fortuna ha deleghe più leggere, come Benessere degli animali. Al quale tutti mirano. Pure i politici.
BARBARA GROSSO
L’assessora alle Politiche culturali ha la fortuna di lavorare con persone come Luca Bizzarri, presidente di Palazzo Ducale, e Maurizio Gregorini, che recentemente ha spiegato su Facebook dov’è nata (in America) la figura del Cultural Manager, ruolo che ricopre in Comune. Diventata assessora lo scorso anno, subentrando a Elisa Serafini, la sempre allegra Barbara si è fatta apprezzare per molti risultati raggiunti. Soprattutto per il rilancio del museo d’arte contemporanea di Villa Croce. Che era stato chiuso.
PAOLA BORDILLI
L’assessora al Commercio ha anche la delega ai Grandi eventi cittadini. Per lei è un momento di grande impegno, visto che sta organizzando il tricapodanno: ben tre serate di festa nel centro di Genova. Una novità assoluta, per quella che è considerata la città con più anziani d’Italia. Un passo obbligato per svoltare, visto che fino a qualche anno fa i commercianti spegnevano le luci prima delle 20:00. Per la dinamica assessora il chiodo fisso è però la promozione delle botteghe storiche e di antica tradizione. Per non far morire le tradizioni genovesi.
FRANCESCA FASSIO
Dopo l’annuncio dell’ex coordinatore di Forza Italia Sandro Biasotti che l’aveva indicata come azzurra, in molti sono rimasti confusi sul suo orientamento politico. Così ci ha pensato la stessa assessora a chiarire le idee a tutti, pubblicando sulla sua pagina Facebook una foto che la ritrae alla festa della Lega con il collega regionale Andrea Benveduti e condividendo sul social i post di molti leghisti. Bisogna però dire che l’assessora alle Politiche socio-sanitarie, conosciuta anche come Madre Coraggio, ha mantenuto la sua autonomia.
STEFANO GARASSINO
Nel giorno di Natale, l’assessore alla Sicurezza della città ha voluto fare personalmente gli auguri “di cuore” agli agenti della polizia locale di turno alla sala operativa del Matitone. Un gesto molto apprezzato non solo dai cantuné ma pure da tutti i lavoratori in servizio nella particolare giornata festiva; un gesto che potrebbe segnare il suo ultimo Natale da assessore comunale: per lui infatti si potrebbero aprire le porte della Regione. Ma prima di lasciare il certo per l’incerto - Bucci ha detto che chi si candida alle regionali deve dimettersi a Tursi - Garassino ci vuole pensare bene.
ARIANNA VISCOGLIOSI
Con l’ex assessora al Personale apriamo il tris dei trombati da Bucci. In pochi hanno capito la sua uscita forzata da Tursi, anche perché a detta di tutti l’avvocato Viscogliosi nei primi due anni di mandato aveva lavorato bene e, introducendo la pausa caffé e il lavoro da casa, si era guadagnata pure la stima dei 5.000 lavoratori comunali. Candidata ma non eletta alle scorse comunali solo nei municipi nella lista Enrico Musso-Direzione Italia, per i ben informati Viscogliosi avrebbe pagato per la sua voglia di indipendenza. Ma non dal sindaco, che le ha sempre lasciato carta bianca. Adesso è tornata al suo lavoro, al Galliera. Ma è sempre attiva sulla scena politica.
GIANCARLO VINACCI
L’ex assessore allo Sviluppo economico è l’altro trombato illustre di Tursi, anche se lo è solo a metà: il sindaco lo ha rivoluto in assessorato come consulente e lui ha accettato l'incarico ma solo a titolo gratuito, dando così un bello smacco a molti, anche a Toti, per molti la vera causa del suo licenziamento. Con i Think Tank, ha creato in città numerosi comitati pensanti, che stanno pensando ad alternative alle attuali giunte (anche di centrodestra) in Liguria. A Vinacci si sono uniti altri pensatori delusi dalla politica: Arianna Viscogliosi, Elisa Serafini e Giorgio Mosci.
PAOLO FANGHELLA
Pensando di fare la cosa giusta per mantenere un buon rapporto con il sindaco, che lo avrebbe comunque “trombato”, l’ex assessore ai Lavori pubblici si è dimesso pochi giorni prima del rimpasto. Al leghista gli era stato promesso, almeno così dicono i ben informati, un incarico in una partecipata (da Comune o Regione), ma ad oggi nessuna nomina gli è stata conferita. A dimettersi si perde sempre.