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Disagi in autostrada, il giudice dichiara inammissibile la class action di Sansa contro Aspi

Da sinistra: Mattia Crucioli, Ferruccio Sansa e Roberto Centi

“Il Tribunale di Roma ha dichiarato inammissibile la nostra class action contro Autostrade. Il giudice non si è pronunciato sul comportamento di Autostrade e non ha negato che tutti i liguri abbiano subito un danno. Ma ha sostenuto che le eventuali colpe si sarebbero comunque verificate prima dell'entrata in vigore della nuova legge sulla class action. Insomma, sarebbe una questione di tempi, più che di sostanza”. Lo scrive su Facebook il consigliere regionale Ferruccio Sansa che aveva attivato “Una azione di classe dei liguri contro Autostrade per l’Italia S.p.a. (ASPI) al fine di domandare il risarcimento dei danni subiti e subendi in relazione ai rilevanti disagi che si sono manifestati sulle “Autostrade liguri” quantomeno a partire dal tragico evento del crollo del Ponte Morandi occorso in data 14 agosto 2018”. In pratica Sansa chiedeva un risarcimento di 3000 per ogni ligure.

“Era Davide contro Golia, lo sapevamo – prosegue Sansa. Era una battaglia coraggiosa e difficile: noi con un avvocato (grazie Mattia Crucioli). Autostrade che si è presentata in aula con 13 legali. Loro avevano mezzi illimitati. Miliardi. Noi ci abbiamo messo del nostro: abbiamo pagato perizie, abbiamo studiato migliaia di pagine, abbiamo percorso più di 10mila km sulle Autostrade liguri per informare la gente e raccogliere testimonianze. Abbiamo già dimostrato che non pieghiamo la testa di fronte ad Autostrade, come hanno fatto in troppi, a Roma e a Genova. Andremo avanti contro Autostrade e in altre battaglie contro quei colossi che non rispettano i cittadini. Lo faremo ancora con la class action che è un mezzo straordinario di difesa dei diritti e di battaglia politica”.

“Ma più di tutto in questo anno e mezzo di impegno abbiamo trovato voi: 13mila persone che hanno firmato la class action. E altre decine di migliaia che ci hanno seguito. Questo è un tesoro di passione, impegno civile e fiducia che non deve andare perso. Noi non molliamo. Restate con noi. Ora dovremo decidere se fare appello. Vorremmo sapere anche da voi, da chi ha firmato e da chi ci ha sostenuto, cosa ne pensate. Ci sentiamo presto!”, conclude il consigliere regionale.

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