L’Europa a un bivio, la Conferenza internazionale di Genova del 1922
A Genova, dal 10 al 12 ottobre, si svolge il Convegno celebrativo del Centenario della Conferenza Internazionale Economica e Finanziaria di Genova del 1922, un evento di grande importanza svoltosi in un periodo storico complesso, con aspetti di grande attualità.
L’iniziativa, articolata su 2 giornate aperte al pubblico, intende approfondire dal punto di vista storico il quadro europeo ed internazionale che rese necessaria la Conferenza del 1922, analizzando in particolare l'influenza del governo italiano e della delegazione italiana nonché la storia di Genova nel periodo postbellico. Una terza giornata sarà invece dedicata agli studenti universitari e delle scuole superiori.
La Conferenza Internazionale Economica e Finanziaria di Genova si svolse dal 10 aprile al 19 maggio 1922; venne inaugurata a Palazzo San Giorgio dove si tennero anche le sessioni più importanti; vi parteciparono 34 Paesi Europei allo scopo di compiere uno sforzo congiunto per porre rimedio alla paralisi del sistema europeo. Per un’Europa che dopo la Prima guerra mondiale aveva perso il ruolo egemonico sino ad allora esercitato nel mondo, i primi anni ‘20 costituiscono un periodo di transizione, di cambiamento, di ricerca di nuove vie, ma nel contempo anche di radicalizzazione delle divisioni. Da un lato, paure e rivendicazioni che spingevano le principali Nazioni europee verso chiusure nazionali, per differenti motivi; dall’altro, le rivendicazioni di ingenti riparazioni dei danni disastrosi del recente conflitto; infine, la nascita di numerosi movimenti pacifisti, la speranza di costruire un nuovo modello di concorde convivenza, la nascita della Società delle Nazioni. La Conferenza di Genova del 1922 si pone in mezzo al guado tra un sistema dell’equilibrio ancora garantito dai rapporti bilaterali e multilaterali, di cui sarà esito significativo il Trattato di Rapallo firmato tra Germania e Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa il 16 aprile, e un nuovo e ardito sistema di carattere intergovernativo in grado di porre fine ai tentativi egemonici di età moderna.
L’evento di 100 anni fa, per durata, complessità ed ampiezza di partecipazioni richiese un notevolissimo sforzo organizzativo alla città, perfettamente assolto. La “macchina della comunicazione” fu molto articolata, gestita tramite una vera e propria “casa della stampa”. A Genova arrivarono moltissimi giornalisti da tutto il mondo, e, tra questi, il giovane inviato speciale Ernest Hemingway.
I numerosi e dettagliati interventi a programma nel Convegno genovese dei prossimi giorni, proposti da significativi relatori italiani ed internazionali, mirano ad approfondire il clima in cui maturarono decisioni davvero importanti per il Vecchio Continente, ricostruendo il quadro europeo internazionale all’interno del quale la Conferenza si collocò, l’influenza del Governo e della Delegazione Italiana, il peso degli ambienti economici e industriali. Nonché la storia di Genova nel periodo post-bellico ed il ruolo che Genova - e le sue élites politiche, economiche, culturali - svolsero nella Conferenza. Saranno presentate immagini e filmati della Conferenza del 1922 e fornite informazioni sulla vastissima documentazione archivistica portata alla luce da un significativo lavoro di ricerca svoltosi per tale circostanza.
I temi portanti di lunedì 10 (Palazzo San Giorgio) saranno, al mattino “L’Europa nel primo dopoguerra”, al pomeriggio “La dimensione internazionale della Conferenza”. Quelli di martedì 11 (Palazzo San Giorgio) saranno al mattino “L’Italia alla Conferenza di Genova”, al pomeriggio “I luoghi della Conferenza di Genova”. La mattinata di mercoledì 12 (Albergo dei Poveri, per gli Studenti) sarà dedicata a “Genova sulla scena internazionale” e si concluderà con una “Simulazione della Conferenza di Genova 2022”.