Palazzo Ducale, accuse e ringraziamenti nell’addio dell’ex presidente Bizzarri
Ha affidato a Facebook il suo addio alla presidenza della Fondazione Palazzo Ducale.
Nel suo lungo post, Luca Bizzarri spiega come è venuto a sapere, “mi ha chiamato il sindaco”, della formazione del nuovo cda del contenitore culturale più importante di Genova.
L'ormai ex presidente del Ducale ringrazia l’assessore regionale alla Cultura, la neo deputata Ilaria Cavo, “senza di lei non sarebbe successo nulla”, e la direttrice Serena Bertolucci che gli ha insegnato “la sua passione”.
L'attore non risparmia però accuse al veleno rivolte a chi in città "soddisfa ambizioni personali o, peggio, fa affari con la scusa della cultura".
Più volte critico con le scelte delle amministrazioni regionale e comunale, entrambe di centrodestra, Bizzarri aggiunge: "La mia presenza ha dato spesso fastidio".
Il post:
Mi ha appena chiamato il Sindaco Bucci per comunicarmi che il CDA di Palazzo Ducale è stato riformato e che io non ne farò più parte. Il Sindaco ha tenuto a ringraziarmi per il lavoro svolto e io ricambio il ringraziamento per l’opportunità che mi è stata data da lui, da Giovanni Toti ma soprattutto da chi mi ha davvero voluto lì: Ilaria Cavo, senza di lei non sarebbe successo nulla. Grazie davvero, Ilaria, e in bocca al lupo. In quanto al motivo del cambiamento, assodato il fatto che sono stati raggiunti ottimi e insperati risultati in questi complicatissimi anni, mi è stato fatto un discorso su quanto tutti siamo precari a questo mondo, discorso che terrò nel cuore quando dovrò inventarmi delle scuse poco plausibili. Spero che il nuovo CDA potrà lavorare al massimo per la città, così come spero sia tenuta in grande considerazione la persona che ha contribuito più di tutti (e a volte contro molti) alla rinascita e al consolidamento strutturale e culturale del Palazzo: Serena Bertolucci. Lei è stata ed è una professionista vera, seria e preparata in un ambito e in una città dove troppe volte con la scusa della cultura si soddisfano ambizioni personali o, peggio, si fanno affari. Ho conosciuto un mondo che non conoscevo, dove la mia presenza ha dato spesso fastidio perché, al di là di non avere niente da perdere, ero uno dei pochi che non avesse nulla da guadagnare, da nessun punto di vista, sia economico che narcisistico. Palazzo Ducale è una struttura complessa, delicata, e ci tengo a ringraziare ogni lavoratore, ogni manutentore, ogni dirigente e ogni collaboratore. La “squadra” del Palazzo è una vera ricchezza per la città, e ognuno di loro me lo ha dimostrato in questi anni in cui ogni difficoltà è stata affrontata con uno spirito di sacrificio e un attaccamento al lavoro encomiabile.
Finisco il mio lavoro con la certezza di aver dato il massimo, di aver avuto qualche notte insonne, di aver fatto qualche errore e di essermi tolto più di una soddisfazione. C’è una nuova sala teatrale che senza sto rompicoglioni sarebbe rimasta una discarica, c’è un progetto avviato perché la Torre Grimaldina un giorno sia aperta e visitabile. Ma soprattutto c’è un’amica in più, una confidente, c’è Serena che mi ha insegnato la sua passione, mi ha fatto innamorare del suo lavoro, mi ha tenuto fuori dai guai, e alla fine di questo viaggio tiro le somme e sono felice.
Grazie a tutti, a chi mi è stato vicino per davvero, chi per finta e agli indignati e i detrattori un tanto al chilo. Viva la nostra meravigliosa città, viva Palazzo Ducale e viva chi da domani farà di tutto per farlo crescere ancora di più.