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Addio Fiera di Genova

Fiera di Genova.

Si dovrebbe chiamare Fiera di Genova. Ma per i genovesi era la Fiera del Mare. Perché il mare era il motore

di tante iniziative. A cominciare dal Salone Nautico. Che era il fiore all'occhiello della città. Richiamava turisti da tutta Italia. Alberghi con il tutto esaurito, ristoranti sempre pieni.
Ogni giorno personaggi famosi in visita. Dirette dalla Fiera sia delle radio che delle tivu. Cravatte speciali per i giornalisti. Affari per tutti.
Giuseppino Roberto, l'artefice numero uno, Elisabetta Carcassi, che aveva inventato le pubbliche relazioni a Genova, Luigi Bottino, il presidente che preferiva lavorare nell'ombra, Astrid Muckerman, la First Lady del Salone. Quel Salone che veniva presentato a Milano, perché Milano era la capitale degli affari. Che ha continuato a progredire, ha appena chiuso l'Expo Universale. Mentre a Genova non riusciamo più nemmeno a organizzare Euroflora, che radunava folli oceaniche. Il Salone si è sdoppiato, anche se pure la Nautica soffre della crisi. Ogni manifestazione chiude in rosso. Il bilancio è disastroso e ora la situazione è davvero drammatica.
"Fiera al capolinea" ha annunciato il "Secolo XIX".  O verrà liquidata o verrà utilizzata solo per gestire i padiglioni. Allora meglio chiuderla. Il sindaco Marco Doria ha spiegato che non è possibile fonderla con il Porto Antico altrimenti fallirebbero tutti e due. Si cerca di salvare il posto di lavoro ai 42 dipendenti, che sono stati messi in mobilità. Qualcuno potrebbe essere collocato nel Porto Antico. Qualche altro sarà sistemato nelle partecipate. Chi non può andare in pensione dovrà trovarsi un altro lavoro.
Il bello è che la presidente Sara Armella di Quiliano se n'era andata in anticipo sulla scadenza del mandato perché aveva sistemato il bilancio e questo le era stato chiesto quando le avevano affidato questo importante mandato. Poi si è appurato che il passivo è disastroso, che ci sono tre milioni e mezzo di debiti (sette miliardi di vecchie lire) solo verso i fornitori. Ma nessuno ha chiesto spiegazioni all'ex moglie del democratico Giovanni Lunardon. O meglio è lei che si rifiuta di spiegarci perché ha raccontato quella pietosa bugia. Sara Armella di Quiliano, perché?

Elio Domeniconi

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