Il nome della rosa
Arriva al teatro della Corte “Il nome della rosa”. “Il fascino e il mistero di uno dei più importanti romanzi
del Novecento rivivono dopo la fortunata trasposizione cinematografica, sulle assi di un palcoscenico – afferma Leo Muscato, il regista - . La storia è assai nota: siamo nel Basso Medioevo, in un monastero benedettino dell’Italia settentrionale. Qui giunge Guglielmo da Baskerville, monaco inglese ed ex inquisitore, insieme al suo giovane allievo Adso, con l’incarico di mediare un incontro tra i francescani e gli emissari del papa di Avignone, Giovanni XXII. Durante la settimana di permanenza di Guglielmo e Adso, nel monastero vengono uccisi sette monaci: tutti i delitti sembrano ruotare attorno alla biblioteca del monastero, che nasconderebbe un misterioso segreto legato al secondo libro della Poetica del filosofo Aristotele.
Se è vero che al centro dell’opera di Eco vi è la feroce lotta fra chi si crede in possesso della verità e chi al contrario concepisce la verità come libera conquista dell’intelletto umano, è altrettanto vero che non è la fede a essere messa in discussione ma due modi differenti di viverla. Uno è serioso, l’altro fortemente ironico. Anche per questo proveremo a raccontare questa storia con una lieve leggerezza che possa qua e là sollecitare il riso, con buona pace del vecchio frate Jorge.
Martedì 17 ottobre, a partire dalle ore 19,45, la prima rappresentazione de Il nome della rosa sarà preceduta nel foyer della Corte da un breve concerto di musica medievale organizzato in collaborazione con il Conservatorio Paganini. L’ingresso al concerto è libero.
Giovedì 19 ottobre, alle ore 16.30 presso la Biblioteca Berio, incontro con la Compagnia de Il nome della rosa in collaborazione con la Società Dante Alighieri. Introducono Marco Salotti e Francesco De Nicola. Ingresso libero.
Teatro della Corte dal 17 ottobre al 29 ottobre 2017
Il nome della rosa di Umberto Eco, versione teatrale Stefano Massini (© 2015), regia e adattamento Leo Muscato, interpreti (in ordine alfabetico) Eugenio Allegri, Giovanni Anzaldo, Giulio Baraldi, Luigi Diberti, Marco Gobetti, Luca Lazzareschi, Bob Marchese, Daniele Marmi, Mauro Parrinello, Alfonso Postiglione, Arianna Primavera, Franco Ravera, Marco Zannoni, scene Margherita Palli, costumi Silvia Aymonino, musiche Daniele D’Angelo, luci Alessandro Verazzi, produzione Teatro Stabile di Genova, Teatro Stabile di Torino, Teatro Stabile del Veneto.
Paolo Fizzarotti