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La chitarra di Mazzini

José Scanu

Venerdì 17 marzo, alle ore 20.30, al Teatro Carlo Felice, nell’ambito delle manifestazioni mazziniane

che commemorano il 145° anniversario della morte di Mazzini, si svolgerà il concerto del duo Andrea Cardinale e José Scanu, rispettivamente al violino e alla chitarra.
Il forte legame che ha unito Paganini a Mazzini, non è semplicemente la città di origine, Genova, la quale comunque ha avuto una particolare impronta su entrambi, a cominciare dagli studi musicali, che essi intrapresero nella “Superba”. In realtà questo legame è la chitarra, assai amata e praticata da entrambi, come è stato documentato con lettere, testimonianze e nel caso di Paganini con un lascito di partiture di rilevante importanza.
Non è infatti noto a molti che una delle maggiori personalità del Risorgimento, Giuseppe Mazzini, fosse appassionato cultore della musica, e che assieme a Paganini fosse dedito alla chitarra. Nel caso di quest’ultimo, anzi, il repertorio chitarristico è assai ampio e variegato, e comprende oltre a moltissimi brani per chitarra sola, duo con il violino, trii con violino o viola e violoncello e ben quindici Quartetti con chitarra di grande valore musicale. Si pensi che le partiture per chitarra sola sono superiori in quanto a numero a quelle per violino solo, e che nella musica da camera la chitarra è pressoché sempre presente nelle sue composizioni. Non meno importanza hanno le arie popolari genovesi, che Paganini utilizzerà a piene mani nelle sue composizioni, soprattutto per chitarra.
Per Mazzini testimonianze eloquenti sono sia le numerose lettere che scrisse alla madre dai suoi esili in Svizzera e a Londra, chiedendo spartiti per il suo strumento, sia la sua “Filosofia della musica” pubblicata a Parigi su “L’Italiano” nel 1836 (opera in cui ad esempio Gioachino Rossini è tra i musicisti maggiormente elogiati; infine le varie chitarre a lui appartenute e conservate in collezioni pubbliche (Museo del Risorgimento di Genova e Domus Mazziniana di Pisa, i luoghi di nascita e di morte del patriota). Da queste lettere emerge come Mazzini conoscesse molto bene sia gli autori che il repertorio italiani: Giuliani, Legnani, Carcassi, il suo concittadino Niccolò Paganini, (anch'egli più volte citato in varie lettere), Carulli, anche se meno amato dal Nostro, ma apprezzato nella musica d’assieme.
Interessante è, infine, il carteggio con Giuseppe Verdi che Mazzini conobbe personalmente e al quale chiese di scrivere un inno nazionale su un testo di Goffredo Mameli, che fu poi in seguito anche pubblicato.
Il programma della serata prevede l’esecuzione di musiche di Gioachino Rossini, Niccolò Paganini e Vincenzo Bellini, autori che Mazzini amava e suonava abitualmente durante i suoi esili.
La chitarra appartenuta a Mazzini, suonata in questa occasione da José Scanu, custodita presso il Museo del Risorgimento di Genova è una Gennaro Fabbricatore, liutaio in Napoli, del 1821.

VENERDI’ 17 MARZO, ORE 20.30
CONCERTO DUO VIOLINO – CHITARRA
ANDREA CARDINALE – JOSE’ SCANU
Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera 145° anniversario della morte di Mazzini

GIOACHINO ROSSINI - Ferdinando CARULLI: Fantasia sulle arie de “La Gazza Ladra” op. 197

NICCOLÒ PAGANINI: Sonata concertata per violino e chitarra MS. 2

VINCENZO BELLINI – Ferdinando CARULLI: Variazioni da “Il pirata” op.337

NICCOLÒ PAGANINI: 3 CAPRICCI op 1 MS 25 nel bicentenario della pubblicazione 1817-2017

GIOACHINO ROSSINI - FERDINANDO CARULLI: Ouverture da “La Cenerentola” op.159

NICCOLÒ PAGANINI: Le streghe MS 19

Paolo Fizzarotti

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