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Citta' Inferno

Debutta in Prima nazionale alla Tosse ‘Città Inferno’ in scena dal 10 al 13 novembre

(ore 20.30 – domenica ore 18.30), regia e partiture fisiche di Elena Gigliotti.
All’interno di una prigione immaginaria vivono le detenute di questa storia, liberamente ispirata a “Nella Città , l’inferno” di Pietro Castellani. Assassine, fattucchiere, peccaminose e ladre seriali provenienti da tutta Italia e realmente esistite, si trovano ad occupare un ristrettissimo spazio vitale. Sono collocate in un tempo che non esiste, dagli anni 40 ad oggi, piene piene del loro crimine, della loro personalità, dei loro anni vissuti, diversi per ognuna. E quando nel cuore della cella fa ingresso un’innocente, non sono in grado di capirne l’essenza, o la possibilità stessa, dell’innocenza. Eccetto che: sono donne. Sono donne anche loro. Hanno amato, e ameranno. Hanno un corpo, o l’hanno avuto. Sette cuori che battono in due metri per due possono fare tanto rumore. Troppo, per chi colpe non ne ha, e vuole piangere in silenzio. Città/inferno è un musical di dolori e abbandoni, dei vivi fuori invocati come i morti, delle superstizioni, delle canzoni passionali, del Nord e del Sud, passando per il centro. E’ un regalo. Per chi voce e nome, oggi, non li ricorda più.

CITTA’ INFERNO è una storia liberamente ispirata a un film. Eppure identica a mille storie vere. Per questo motivo abbiamo studiato la vita di criminali realmente esistite collocandole però in un tempo immaginario nel quale approda Lina. Una ragazza normale. Di provincia. Il cui errore è stato quello di innamorarsi della persona sbagliata, e per questo è stata portata in prigione. La sua innocenza fa sorridere d’ingenuità quanto le storie di tanti ragazzi e ragazze di provincia coinvolti in situazioni pericolose, loro malgrado. E’in questa cella che Lina conoscerà il passato di madri e figlie che per amore di madri hanno ucciso, e che per amore di figlie hanno fatto altrettanto. Proprio lei. Sola e senza figli. Costretta a pensarci, e a capire il perché. Proprio lei alla quale nessuno ha mai fornito strumenti per comprendere, si troverà ad avere in mano il motivo di tanta violenza. E lo proverà sulla sua pelle, una volta ottenuta la libertà. Città/inferno è un musical di dolori e abbandoni, dei vivi fuori invocati come i morti, delle superstizioni, delle canzoni passionali, dell’Italia del nord e del sud, passando per il centro. Le detenute provengono infatti da tutta Italia e ciò sarà causa di incomunicabilità, fino a che l’insieme di queste lingue provocherà la bellezza musicale che è l’Italia stessa, fra alti e bassi, parolacce, litigi, e canzoni. Il linguaggio e la poetica di nO (Dance first. Think later) sono volti alla fusione della scrittura scenica in improvvisazione insieme alla danza, eseguita da attrici che indagano la loro espressività fisica e vocale, inserendola sempre in un contesto drammaturgico complesso e ricco di spunti. Scene dal film si alternano a scene interamente inventate dalla fantasia , ma soprattutto alle esperienze di vita delle detenute di cui raccontiamo la storia attraverso proiezioni e registrazioni. Città / Inferno è un esempio di riassunto assoluto fra il teatro che mettiamo in scena, il cinema da cui prendiamo ispirazione e il materiale documentaristico delle storie vere a cui ci siamo ispirate.

Biglietto: 14 euro
Teatro della Tosse
Dal 10 al 13 novembre
Ore 20.30 fino al 12 novembre
Ore 18.30 domenica 13 novembre

PRIMA NAZIONALE - CITTA’ INFERNO
Una produzione di : Cardellino srl/ Fondazione Luzzati Teatro Della Tosse/ nO (Dance first. Think Later)
Interpreti: Rachele Canella, Melania Genna, Elena Gigliotti, Carolina Leporatti, Demi Licata, Elisabetta Mazzullo, Daniela Vitale.
E con Maurizio Lombardi nel ruolo delle Suore (voce off).
Scene: Carlo De Marino.
Costumi: Carlo De Marino, Giovanna Stinga.
Luci: Giovanna Bellini.
Editing audio: Claudio Corona Belgrave.
Progetto video: Daniele Salaris.
Strutture ferrose: Anelo 97.
Foto: Miriam Di Cola.
Grafica: Domenico Caracciolo.
Regista assistente: Dario Aita.
Regia e partiture fisiche: Elena Gigliotti.

Paolo Fizzarotti

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