Drammaturgia
Mercoledì 1° giugno alle ore 20,30, inizia la “XXI Rassegna di Drammaturgia Contemporanea”
che in questi due decenni ha sempre guardato, con vigile interesse, ai nuovi autori, ai giovani registi e alle nuove forme di teatro italiano ed internazionale.
Prodotta dallo Stabile di Genova, la “Rassegna di Drammaturgia Contemporanea” dal 1996, anno della sua nascita, ha già portato in scena 70 nuovi testi, molti dei quali sono poi diventati dei veri e propri spettacoli di produzione. Quest’anno, per la prima volta, uno degli spettacoli, “Geppetto e Geppetto”, è coprodotto con il Festival delle Colline Torinesi. Le cinque nuove proposte provengono dall’Irlanda del Nord, dall’Italia, dalla Gran Bretagna, dalla Spagna e dalla Germania. Come già nella scorsa edizione, ogni titolo resta in scena per nove repliche: per la prima volta però gli spettacoli vengono rappresentati alternativamente, alla Piccola Corte, (piccolo anfiteatro ligneo della capienza di circa 200 persone, montato sul palcoscenico della Corte) e al Duse.
Ecco nel dettaglio i cinque appuntamenti:
QUIETLY (Sottovoce) – Irlanda del Nord
Di Owen McCafferty (versione italiana Giuliana Manganelli)
PICCOLA CORTE da Mercoledì 1° a Sabato 11 giugno ore 20,30 – Giovedì ore 19.30 (domenica e lunedì riposo)
Regia Roberto Alinghieri. Interpreti Aldo Ottobrino, Roberto Serpi, Matteo Sintucci.
Nella Belfast del conflitto fra cattolici e protestanti, due uomini legati da un tragico ricordo di gioventù e messi dalla storia, sulle opposte barricate del conflitto, s’ incontrano dopo 30 anni, nello stesso pub che fu teatro del dramma. Molte cose sono cambiate ma la ferita è rimasta aperta.
Nato nel 1961 nell’Irlanda del Nord, Owen McCafferty è un drammaturgo di fama internazionale, di cui lo Stabile ha già proposto nel 2002 “Mojo Mickybo”, un testo che affronta da un altro punto di vista (i protagonisti sono due bambini) lo stesso argomento trattato in “Quietly”: la sanguinosa guerra civile di Belfast fra cattolici e protestanti.
GEPPETTO E GEPPETTO – Italia (coprodotto insieme al Festival delle Colline Torinesi)
Di Tindaro Granata
TEATRO DUSE da Mercoledì 8 giugno a Sabato 18 giugno ore 20,30 – Giovedì ore 19,30
(domenica e lunedì riposo)
Regia Tindaro Granata. Interpreti Alessia Bellotto, Angelo Di Genio, Tindaro Granata, Carlo Guasconi, Paolo Li Volsi, Lucia Rea, Roberta Rosignoli.
Tony e Luca stanno insieme da anni ed hanno il desiderio di un figlio. Come il falegname di Collodi, i due “creano” con la pratica di procreazione G.P.A. (Gestazione per Altri) Matteo, il loro bambino. I primi anni di vita del bimbo sono gioiosi e spensierati fino a quando la morte di Tony e la sua crescita, inducono Matteo a chiedere all’altro Geppetto, le ragioni per cui è stato fatto nascere in una famiglia così “diversa”.
Tindaro Granata nasce a Tindari(Messina). Inizia a lavorare con Carmelo Rifici con cui realizza molti spettacoli. Il suo debutto come drammaturgo è “Antropolaroid”, uno spettacolo autobiografico sulla storia della sua famiglia: in seguito mette in scena “Invidiatemi come io ho invidiato voi”. Nel 2014 è diretto da Serena Sinigaglia in “Il libro del buio” spettacolo tratto dal libro di Tar Ben Jelluon.
FOXFINDER (Il trovavolpi) – Gran Bretagna
Di Dawn King (versione italiana Luca Viganò)
PICCOLA CORTE da Mercoledì 15 a Sabato 25 giugno ore 20,30 – Giovedì ore 19.30
(domenica e lunedì riposo)
Regia Jacopo Maria Bicocchi. Interpreti Andrea di Casa, Gisella Szaniszlò, Noemi Esposito, Bruno Ricci.
Ventidue scene essenziali e incalzanti, per raccontare con toni realistici una tragedia rurale avvolta in un involucro metaforico. Chi sono quelle volpi che un giovane funzionario viene a cercare nella fattoria dei protagonisti, angustiati dalla morte del figlio e dal cattivo raccolto? Di che cosa sono metafora? Il testo non trae conclusioni ma lascia aperte tutte le risposte in questa intrigante commedia che si conclude con un minaccioso bussare alla porta.
Di Dawn King, giovane attrice e drammaturga inglese, lo Stabile ha messo in scena lo scorso anno “Chiphers”. Grazie a “Foxfinder” con cui ha vinto un concorso del National Theater di Londra è salita alla ribalta del teatro britannico. Oggi è un’autrice affermata che scrive anche per radio e Tv.
IL TEMPO DI PLANCK (El temps de Planck) – Spagna
Di Sergi Belbel (versione italiana Enrico Ianniello e Angelo Rossi)
TEATRO DUSE da Mercoledì 22 giugno a Sabato 2 luglio ore 20,30 – Giovedì ore 19,30
(domenica e lunedì riposo)
Regia Mario Jorio. Interpreti Sara Cianfriglia, Alice Giroldini, Sarah Pesca, Antonio Bannò, Isabella Giacobbe, Martina Limonta, Kabir Tavani.
Un testo scarno e poetico in cui nei suoi ultimi attimi di vita Max Planck, padre della fisica quantistica, riflette insieme alla moglie e alle figlie riunite al suo capezzale, sull’ ultimo passaggio della vita e sulla stretta connessione fra la scienza e l’esistenza umana.
Nato a Terrassa nel 1963, Sergi Belbel è un drammaturgo prolifico oltre che un regista ed un docente di teatro (dal 2005 è Direttore del Teatre Nacional de Catalunya). Oltre a “El temps de Planck” (1999) ha scritto altre opere come: “Caleidoscopios y faros de hoy”, “En Companyia d’abisme”, “Caricies”, “Morir” e “A la Toscana”.
NOI NON SIAMO BARBARI! (Wir sind keine Barbaren!) – Germania
Di Philipp Löhle (versione italiana Umberto Gandini)
PICCOLA CORTE da Mercoledì 29 giugno a Sabato 9 luglio ore 20,30 - Giovedì ore 19,30
(domenica e lunedì riposo)
Regia Maria Grazia Pompei. Interpreti Fiorenza Pieri, Giordana Faggiano, Duilio Paciello, Giuseppe De Domenico, Giulio Mezza.
Una coppia borghese e progressista ospita i vicini dell’appartamento accanto, il cui precedente inquilino si era suicidato e dopo accoglie anche uno straniero di pelle nera che dice di essere un rifugiato politico. Fra sospetti, accuse e scomparse, lo spietato ritratto tinto di “giallo” di un ambiente borghese e di una classe intellettuale.
Philipp Löhle è uno degli autori di punta della nuova drammaturgia tedesca. Lo Stabile ha già presentato “Detto Gospodin” nella Rassegna del 2014. Proprio in quell’anno Löhle scrive “Noi non siamo barbari!”, testo che conferma il suo personale stile di scrittura capace di coniugare l’impegno sociale con soluzioni narrative che aprono la via alla più sfrenata immaginazione.
Prezzi: posto unico 5 €; abbonamento a tutta la rassegna 15 €
Paolo Fizzarotti