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Gleijeses e Bargilli

Martedi 29 dicembre alle ore 20.30 debutta al Teatro della Corte “L’uomo, la bestia e la virtù “di Luigi Pirandello,

una farsa che ha conosciuto un crescente successo in Italia ed all’estero, tanto da diventare una delle più rappresentate opere della vasta produzione teatrale pirandelliana.
La regia dello spettacolo prodotto da Gitiesse Artisti Riuniti e dal Teatro Stabile di Catania, è di Giuseppe Dipasquale, con Geppy Gleijeses, Marco Messeri e Marianella Bargilli protagonisti, affiancati da Renata Zamengo, Mimmo Mignemi e Vincenzo Leto.
Le scene sono di Paolo Calafiore, i costumi di Adele Bargilli, le musiche di Mario Incudine.
Il tema farsesco è ben rappresentato fin dal titolo: “l'uomo” è il professor Paolino che nasconde sotto il suo ostentato perbenismo, la tresca con la signora Perella, che sembra un modello di rettitudine e “virtù”: una morigerata e pudica madre di famiglia praticamente abbandonata dal marito, il capitano Perella, che appare agli occhi della gente come una “bestia”. Egli convive con una donna a Napoli e, nelle rare occasioni in cui torna dalla moglie rifiuta, con ogni pretesto, di adempiere ai propri doveri coniugali.
Tutto perfetto ad un primo sguardo, almeno secondo le convenzioni del triangolo ottocentesco. In agguato però c’è la vita, che viene a scompaginare quel piccolo mondo di false apparenze.
La signora Perella infatti scopre di aspettare un figlio dal professor Paolino. I due allora, si adoperano per rimettere in piedi il fasullo ordine borghese.
Il piano è dunque pronto: l’unica notte in cui il Capitano Perella farà ritorno a casa dai suoi lunghi viaggi in mare, dovrà essere sedotto dalla consorte e drogato con afrodisiaci, così da assolvere i propri doveri di marito e convincere tutti, che il nascituro è suo figlio legittimo.
“L’uomo, la bestia e la virtù” s’inserisce fra le riflessioni che Pirandello fece sull’umorismo, inteso come una forma di percezione della realtà: una farsa pirandelliana quanto mai attuale. Il ritratto impietoso di un’umanità che brandisce falsi valori morali.
Il successo de “L’uomo, la bestia e la virtù” sui palcoscenici di tutto il mondo fu dovuto anche all’autorevole giudizio di Silvio D’Amico che scrisse: “Tutto è trattato con spirito originale e in tutto s’avverte un sapore acre e nuovo non conosciuto nel nostro teatro prima che Pirandello vi apparisse.”
L’UOMO, LA BESTIA E LA VIRTU’ è in scena dal martedì al sabato alle ore 20.30, domenica alle 16. Per la recita di giovedì 31 dicembre, che eccezionalmente inizia alle ore 20.30, sarà valido il posto unico a €25.
Lo spettacolo è al Teatro della Corte fino a domenica 3 Gennaio.

Paolo Fizzarotti

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