Vienna al Genovese
La Vienna Strauss Orchestra arriva al Politeama Genovese. Spettacololunedì 7 dicembre alle ore 21.
A dicembre, in una prima assoluta per l’Italia, Edvin Marton porterà la sua incontenibile energia ed il suo stile appassionato alla tradizione della musica viennese. In un concerto esclusivo, accompagnato dalla voce importante dei cantanti d’opera e dalla danza leggiadra dei ballerini viennesi. Tutti, danzatori e musicisti, vestiti con abiti di scena da vera favola, dove il compito di narratore spetterà a Marton, in compagnia dell’inseparabile violino Stradivari del valore di sette milioni di dollari.
La tradizione della famosissima dinastia Strauss fu iniziata dal padre di Johann Strauss che fondò la sua prima “Strauss Orchestra” nel 1825.
Capolavori come il walzer del “Danubio Blu”, la polka “Tritsch-Tratsch” e la “Marcia di Radetzky” conquistano da secoli il pubblico, così come hanno stregato il re odierno del violino, Edvin Marton, che ha coronato il suo sogno di portare un contributo speciale ad un’ineguagliabile dinastia musicale.
Così si sono fuse due eccellenze. Da una parte la Vienna Orchestra, famosa in tutto il mondo per il classico concerto di Capodanno, trasmesso ogni anno da oltre settanta emittenti televisive in tutto il mondo, reduce dai concerti negli Stati Uniti, in America latina, in Europa (Serbia, Romania, Slovacchia, Russia) e in Cina.
Dall’altra Edvin Marton, talento eccezionale fin dall’età di otto anni quando tiene il suo primo concerto. A dodici conquista l’Europa, dall’Ungheria, sua terra natale, all’Austria, dalla Germania alla Svizzera, suonando per le orchestre più prestigiose, il più delle volte in ruolo di solista. Fino ad approdare in America dove affina la sua tecnica alla miglior scuola di musica, la Juillard. Qui Marton “purifica” la sua arte, pur rimanendo legato al suo concetto speciale di rimodernamento: non ama suonare fedelmente le composizioni dei grandi della musica classica perché reputa decisamente più eccitante rielaborare i brani, con suoni più elettronici, adatti al XXI secolo. Ne scaturiscono composizioni geniali che gli permettono di vincere un Grammy Award e, nel 1996, di sbaragliare altri 350 violinisti in una competizione mondiale in Canada dove si aggiudica l’onore ed il privilegio di poter suonare a vita un vero Stradivari, posseduto da una banca svizzera, costruito nel 1697 e utilizzato oltre duecento anni prima dal grande Paganini. Una perfezione di suono assoluta, una musica capace di incantare.
Paolo Fizzarotti