In arrivo alla corte “Hedda Gabler” di Ibsen
Iniziano martedì 12 febbraio al Teatro Stabile di Genova le prenotazioni e le vendite per Hedda Gabler
di Henrik Ibsen che sarà in scena da martedì 19 a domenica 24 febbraio alla Corte.
Prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e dalla Compagnia Enfi Teatro per la regia di Antonio Calenda, Hedda Gabler è interpretato da Manuela Mandracchia nel ruolo della protagonista (al posto di Isabella Ragonese) e da Luciano Roman, in quello del giudice Brack. Completano il cast: Iacopo Venturiero, Simonetta Cartia, Federica Rosellini, Massimo Nicolini e Laura Piazza. Musiche di Germano Mazzocchetti, scene di Pier Paolo Bisleri, costumi di Carla Teti e luci di Nino Napoletano.
Hedda, la bella figlia del generale Gabler, è una donna inquieta, che consuma la propria esistenza nel contrasto tra una mediocre realtà quotidiana e la soggettiva tensione verso il meraviglioso, da lei vissuto con la drammaticità di una nordica Madame Bovary. In Hedda, scrive Silvio D’Amico, c’è «la malinconia della femmina moderna, che si annoia, dopo aver intravisto la gioia, la bellezza e perfino il genio nella perversione della sua intimità intellettuale ed estetizzante con il compagno di gioventù, lo scrittore Løvborg, che si compiaceva di confidarle anche i suoi stravizi».
Scritta dal norvegese Henrik Ibsen (1828-1906) al culmine della propria attività drammaturgica, nel 1890, Hedda Gabler ha come protagonista una donna moderna, ricca di sfumature, affascinante per le sue contraddizioni e inesorabilmente votata alla tragedia. Sposata senza amore e per ragioni puramente economiche con il più scialbo dei suoi ammiratori, di ritorno dal viaggio di nozze Hedda torna a incontrare quello che era stato l’uomo dei suoi sogni. Ma Løvborg è molto cambiato, o almeno tale appare a lei che lo aveva idealizzato come un eroe romantico. Alcolista impenitente e assiduo frequentatore di bordelli, Løvborg ha ora ambizioni fondamentalmente borghesi e si compiace di comunicare a Hedda di aver finalmente scritto, grazie alla collaborazione di Thea Elvsted, l’opera che gli permetterà di diventare professore all'università, al posto di suo marito.
Insieme delusa e gelosa a causa di questo annuncio, Hedda entra casualmente in possesso del manoscritto che Løvborg, ubriaco, ha una sera perduto e, invece di restituirlo al suo autore, vi costruisce intorno un intrigo romanzesco che inesorabilmente finisce per sfuggirle di mano. Il manoscritto e le pistole che erano appartenute al padre di Hedda diventano così i feticci intorno ai quali ruotano gli avvenimenti della seconda parte del dramma. E, mentre il primo finisce volontariamente bruciato nella stufa, le armi passano – sotto lo sguardo interessato del poco raccomandabile giudice Brack - da Hedda a Løvborg per ricomparire tra le mani della protagonista in un finale che ormai non può essere altro che tragico.
Per Hedda Gabler – in scena alla Corte da martedì 19 a domenica 24 febbraio 2013 - sono validi tutti gli abbonamenti (Fisso, Libero e Giovani), oltre che le consuete agevolazioni per studenti e gruppi organizzati in collaborazione con l’Ufficio Rapporti con il Pubblico.
Info: 010/5342300 www.teatrostabilegenova.it Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.genovateatro.it
orari: feriali ore 20,30 - domenica ore 16
prezzi: 25,00 euro (1° settore), 17,00 euro (2° settore)
Prenotazioni a partire da martedì 12 febbraio