Branduardi al Politeama
Il 26 marzo, al Politeama Genovese, tappa del tour di Angelo Branduardi.
“Camminando Camminando tre” protagonista Angelo Branduardi, in un concerto di grande coinvolgimento e trasporto nel quale il suono diventa magia ed irrompe nella vita di ogni giorno, che ci allontana dal “qui ed ora” e ci insegna un modo diverso di vivere e nel quale gli spettatori verranno considerati “come giardini segreti magici la mattina presto in cui si entra a piedi nudi per non fare rumore”.
Dopo il suo ultimo lavoro, “Il Rovo e la Rosa – Ballate d’amore e di morte”, dove Angelo Branduardi ha ripescato a piene mani nella tradizione del periodo elisabettiano, puntando a saldare produzione pop e lavoro di ricerca, il menestrello d’oltre Po torna in tour la prossima primavera.
Si riapre il grande libro delle “Child Ballads”, ovvero la monumentale antologia che il musicologo Francis J. Child raccolse nell’Ottocento compendiando il patrimonio culturale del folk inglese, scozzese ed irlandese poi trasmigrato anche in America, e Branduardi si sofferma sulle arie dell’età Elisabettiana in voga a cavallo tra Cinque e Seicento. “Il Rovo e la Rosa” sarà al centro del tour della prossima primavera come filo rosso di una antologia che proporrà, tra gli altri, i sempreverdi La Luna, Confessioni di un malandrino, Il dono del cervo… Il concerto è costruito all’insegna del “meno c’è, più c’è”: Branduardi lavora per sottrazione, anziché per addizione, cercando essenzialità e pulizia, cerca il vuoto (al contrario dei barbari che ne avevano terrore); più che a riempire gli spazi con arrangiamenti su arrangiamenti, punta a lasciare anche i giusti silenzi, con l’obiettivo di permettere alle frasi musicali di respirare e di manifestarsi pienamente. Branduardi invita così il pubblico ad entrare in quello che lui definisce una sorta di “giardino segreto” da frequentare all’alba, in punta di piedi (scalzi), costruito su suoni che sono allo stesso tempo antichi e moderni, cogliendone le suggestioni e gli umori, ascoltando l’eco senza tempo di quegli antichi racconti popolari di amore e di morte, di incanti e avventure, tramandati per secoli e tutt’ora presenti nella memoria collettiva delle genti al di qua e al di là dell’Atlantico.