Stagione dello Stabile
“La stagione 2014/2015 in cui il Teatro Stabile di Genova, al suo 65° anno di vita, diventerà Teatro Nazionale,
non poteva che essere una stagione speciale - afferma Carlo Repetti - Così come giustamente chiede la nuova Legge sullo Spettacolo, grande importanza verrà data agli spettacoli prodotti dallo Stabile che sono sempre stati, a detta del pubblico, garanzia di proposte di qualità. Produrremo ben 11 spettacoli nuovi, dall’avvincente Amadeus di Shaffer al profondo Sindaco del rione Sanità di De Filippo, dal folle e divertente Matrimonio del signor Mississippi di Dürrenmatt allo struggente Con l’amore non si scherza di De Musset, che interpretati dai nostri Eros Pagni, Tullio Solenghi, Ugo Dighero, Aldo Ottobrino, Federico Vanni, Alice Arcuri affiancheranno altri sette spettacoli di produzione, uno a firma di Pino Petruzzelli, uno con Carla Peirolero e cinque “mises en espace” che andranno ad arricchire una affermata rassegna di drammaturgia contemporanea giunta alla sua ventesima edizione. In tutto nel 2015 più di 240 recite degli spettacoli da noi prodotti.
Oltre a questi una rassegna di spettacoli ospiti davvero importante. Si inizierà con due proposte straniere, una cinese e una argentina, spettacoli cult non solo nei loro Paesi, a inaugurare una stagione ricchissima di grandi titoli: dal Cyrano al Falstaff, da Le Troiane a Il Giardino dei ciliegi, da Il malato immaginario a Assassinio sul Nilo, da Morte di un commesso viaggiatore a Il grande dittatore, dal Decamerone alla Carmen, oltre a ben cinque spettacoli dedicati ai lavori di Luigi Pirandello, Enrico IV e i Sei personaggi in testa. A dar vita a questi spettacoli gli interpreti più amati: Elisabetta Pozzi, Umberto Orsini, Simone Cristicchi, Ottavia Piccolo, Peppe e Toni Servillo, Franco Branciaroli, Pamela Villoresi, Gabriele Lavia, Glauco Mauri, Lucia Poli, Elio De Capitani, Rafaella Azim, Tosca, Giuseppe Battiston, Gianluca Guidi, Sebastiano Lo Monaco, Luca Barbareschi, Geppy Gleijeses, Stefano Accorsi, Mariano Rigillo, Massimo Venturiello, Iaia Forte e moltissimi altri.
Con questo programma per un pubblico che in questi anni ha dimostrato di apprezzare e seguire con sempre maggiore passione il nostro lavoro, entreremo dunque nella ristretta categoria dei Teatri Nazionali: un riconoscimento per il nostro Teatro e la nostra città, un riconoscimento che arriva da lontano, dai molti anni ricchi di un lavoro dagli altri definito di alta qualità. E dato che crediamo di essere, in campo culturale, un biglietto da visita di cui la città può andare orgogliosa, chiediamo ai nostri Amministratori pubblici, a Comune, Regione e domani Città Metropolitana, di continuare a sostenerci con attenzione e coraggio, con un impegno anche maggiore di quello che hanno sempre esercitato, sicuri che ogni loro contributo sarà usato da noi, come sempre è avvenuto, nel modo più corretto”.
Paolo Fizzarotti