Skin ADV

Brecht al Teatro Modena

Immaginando una società totalmente orfana di valori in cui regnino solo cinismo, violenza ed opportunismo, come potrebbe sopravvivere la bontà nel cuore degli uomini?

E’ questo l’interrogativo etico che permea L’anima buona del Sezuan, ritenuta fra le realizzazioni più complete e mature di Bertolt Brecht. Un’opera che, va ricordato, venne composta fra il 1938 e il 1940, anni in cui il grande intellettuale visse da esule fra Finlandia e Danimarca, guardando con lucida nostalgia alla sua Germania, piombata nell’abisso nazista. Anche per questo il geniale drammaturgo scelse di ambientare la pièce in un lontano e misterioso oriente, eliminando riferimenti temporali specifici per darle un respiro fiabesco e apologetico che potesse renderla atemporale ed universale.

Elena Bucci e Marco Sgrosso, attori e registi fondatori della compagnia Le belle Bandiere, hanno deciso di confrontarsi con questo capolavoro del ‘900, in scena al Teatro Gustavo Modena dal 13 al 15 febbraio, seguendo la lezione del loro maestro Leo de Berardinis a cui dedicano lo spettacolo.

Tre divinità pigre e alquanto pasticcione, vagano sulla Terra in cerca di un’anima buona per dimostrare che il mondo non è del tutto marcio ed evitare così il faticoso compito di cambiarlo. Giunti nella capitale del Sezuan, chiedono un rifugio per la notte all’acquaiolo imbroglione Wang. Soltanto Shen-Tè, una povera prostituta dal cuore d’oro è pronta ad accoglierli. La generosità della giovane la rende presto bersaglio di uomini violenti, di ladri e parassiti che occupano la sua umile dimora. Per non soccombere la buona Shen-Tè si sdoppia travestendosi da uomo (il cugino Shui Ta), scaltro e severo, che inizia a sistemare le cose cacciando a malo modo tutti gli intrusi.
In questa fiaba agrodolce, lo sguardo profetico di Brecht immette questioni politiche e interrogativi etici, riflessioni sul libero arbitrio e sull’eterna lotta fra il bene e il male: Bucci e Sgrosso vi innestano l’uso di candide maschere ispirate alla Commedia dell’arte e di palchetti di scena che di volta in volta diventano palafitte, rifugi, paesi e stage dove lasciarsi andare in vertiginose danze.
Ne L’anima buona del Sezuan le domande più urgenti oggi come allora non trovano una risposta. Dall’atemporalità della fiaba però emerge e si fa largo una verità che viene pronunciata da un volto nudo, privo della maschera: di anime pure e di bellezza c’è e ci sarà sempre bisogno.

Lo spettacolo debutta al Teatro Gustavo Modena giovedì 13 febbraio alle ore 19.30. Le altre recite sono previste venerdì 24 e sabato 25 gennaio alle ore 20.30.

L’anima buona del Sezuan di Bertolt Brecht con Elena Bucci, Marco Sgrosso, Maurizio Cardillo, Andrea De Luca, Nicoletta Fabbri, Federico Manfredi, Francesca Pica, Valerio Pietrovita, Marta Pizzigallo

Scene e maschere Stefano Perocco di Meduna

Luci Loredana Oddone

Musiche originali dal vivo Christian Ravaglioli

Adattamento e regia Elena Bucci e Marco Sgrosso

Produzione Centro Teatrale Bresciano, Emilia Romagna Teatro Fondazione

Pin It

Genova3000 TV

Genova3000 TV

Notizie

Levante

Cultura

Spettacoli

Sport

Gossip

Genova Sport 2024