Il Barbiere di Siviglia al Carlo Felice
Mercoledì 15 gennaio alle ore 20 torna al Teatro Carlo Felice Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. Un tesoro del patrimonio operistico nazionale, che tuttavia, alla prima assoluta al Teatro Argentina di Roma, il 20 febbraio 1816, cadde clamorosamente. Subito dopo il debutto disastroso, il compositore pesarese, allora appena ventiquattrenne, scrisse alla madre: «Le meraviglie della mia opera sono state disprezzate. Pensavo che il pubblico uscisse dal teatro felice e contento. Ma così non è stato». Già a partire dalla seconda recita, però, il Barbiere iniziò a trionfare, diventando, col tempo, il simbolo stesso del Rossini comico e, forse, dell’opera buffa italiana in generale, arrivando a conquistare persino artisti e filosofi dai gusti difficili come Beethoven, Stendhal e Hegel.
Al Barbiere hanno messo mano tutti, e spesso si è trattato di una mano “pesante”, che ha calcato gli aspetti comici del libretto di Cesare Sterbini tratto dall’omonima commedia di Beaumarchais. Alla tentazione della volgarità comica a tutti i costi non hanno ceduto Filippo Crivelli, Lele Luzzati e Santuzza Calì, rispettivamente regista, scenografo e costumista dell’allestimento del Teatro San Carlo di Napoli che, datato 1998, il Teatro Carlo Felice ripropone oggi non solo perché si tratta di uno spettacolo storico, di un Barbiere “all’italiana” ormai divenuto un classico, ma anche per rendere omaggio a un grande artista genovese, Lele Luzzati, scomparso nel 2007. «Noi presentiamo – dice Crivelli – un Rossini non grottesco, divertente ma non forsennatamente divertente, dove la commedia non è farsa, dove i recitativi sono trattati e interpretati come prosa, dove gli oggetti e i mobili creati da Luzzati possono provocare situazioni paradossali ma mai inutili». Un Rossini fantasioso e colorato, a metà tra la fiaba e il libro illustrato per ragazzi, davanti al quale vengono in mente le parole con cui Giorgio Strehler ha definito lo stile di Luzzati: «Di fronte alle sue scenografie si ha quasi sempre l’impressione di finire mani, piedi e pensieri dentro un sogno».
A dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Carlo Felice, preparato da Francesco Aliberti, Alvise Casellati, che per il Barbiere ha una particolare predilezione, testimoniata dai numerosi incontri avuti in questi ultimi anni con la partitura rossiniana. Protagonista, un affiatato cast di specialisti rossiniani: Alessando Luongo, Daniele Terenzi e Sundet Baigozhin (Figaro), Annalisa Stroppa e Paola Gardina (Rosina), René Barbera e Francesco Marsiglia (Il Conte di Almaviva), Paolo Bordogna e Misha Kiria (Don Bartolo), Giorgio Giuseppini e Gabriele Sagona (Don Basilio), Simona Di Capua (Berta), Roberto Maietta (Fiorello/Un Ufficiale).
Le luci sono di Luciano Novelli, il Maestro ai recitativi è Sirio Restani. Un contributo fondamentale alla ripresa dell’allestimento originale danno Marco Castagnoli (Assistente alla regia) e Paola Tosti (Assistente ai costumi). Repliche fino al 21 gennaio.
IL BARBIERE DI SIVIGLIA
Opera buffa in due atti di Cesare Sterbini
Musica di Gioachino Rossini
Direttore d’Orchestra: Alvise Casellati
Regia: Filippo Crivelli
Scene: Emanuele Luzzati
Costumi: Santuzza Calì
Luci: Luciano Novelli
Assistente alla regia: Marco Castagnoli
Assistente ai costumi: Paola Tosti
Maestro ai recitativi: Sirio Restani
Allestimento Teatro San Carlo di Napoli
Personaggi e interpreti:
Figaro
Alessandro Luongo
Daniele Terenzi (16, 18)
Sundet Baigozhin (21)
Rosina
Annalisa Stroppa
Paola Gardina (16, 18, 21)
Il Conte di Almaviva
René Barbera
Francesco Marsiglia (16, 18, 21)
Don Bartolo
Paolo Bordogna
Misha Kiria (16, 18, 21)
Don Basilio
Giorgio Giuseppini
Gabriele Sagona (16, 18, 21)
Berta
Simona Di Capua
Fiorello/Un Ufficiale
Roberto Maietta
Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice
Maestro del Coro Francesco Aliberti
Date e turni
Gennaio 2020: mercoledì 15, ore 20:00 (A); giovedì 16, ore 20:00 (L); venerdì 17, ore 20:00 (B); sabato 18, ore 15:00 (F); domenica 19, ore 15:00 (C); martedì 21, ore 15:00 (G)