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Petruzzelli al Duse

Da sempre attento ai temi legati alla conoscenza delle civiltà e delle culture del mondo, portati in scena con successo in tanti spettacoli fra cui i recenti “Il ragazzo che amava gli alberi” e “Mediterraneo”, Pino Petruzzelli, attore, scrittore e regista, questa volta poggia il suo sguardo drammaturgico sul tema del lavoro. IO SONO IL MIO LAVORO che va in scena al Teatro Duse da venerdì 6 dicembre, è il frutto di due anni di interviste a molti vignaiuoli liguri, poi confluite in un libro pubblicato da Pentagora Editore.

Petruzzelli ne ha tratto anche uno spettacolo teatrale con protagonista il vignaiolo Dionigi e la Liguria. Una terra che l’autore, ormai ligure d’adozione, ripercorre da Ventimiglia a Sarzana, risalendo le sue terrazze, come in pellegrinaggio una montagna sacra: i muretti a secco, simbolo ligure e Patrimonio dell’UNESCO, sono un esempio di come l’uomo possa ingegnarsi per sopravvivere creando Bellezza. In Liguria i muretti a secco si estendono per 40.000 chilometri: la Muraglia Cinese è la metà.

Durante il viaggio si incontrano gustosi cammei storici con l'arte di Scanavino, scorci di struggente bellezza e microstorie italiane come quella di Perinaldo, nell’imperiese, primo comune d'Italia a festeggiare il Primo Maggio nel 1909 che ritraggono una terra tanto generosa con lo sguardo quanto dura e “scorbutica” da lavorare: proprio come raccontano i vignaiuoli fra aneddoti e suggestioni vinicole che passano dal Pigato al Rossese, dal Ciliegiolo fino al Vermentino.

In scena però non c’è spazio per profumi di ciliegia o mandorla: gli unici profumi presenti sono quelli della dignità, della costanza e della fatica. Valori indispensabili per dare sostanza al proprio sogno, come ha fatto Dionigi che con la sua caparbia passione, ha creato un’eccellenza vinicola in quella “Scarsa lingua di terra che orla il mare” che è la Liguria.

Seguendo il filone del teatro di narrazione, di cui Petruzzelli è da tempo apprezzato protagonista, IO SONO IL MIO LAVORO è uno spettacolo che porta in dono una preziosa eredità: quella dell’etica del lavoro, della sua sacralità, dell’impegno morale nei confronti dell’attività che scegliamo di intraprendere.

Qualunque esso sia, il nostro mestiere non dovrebbe mai essere un mero mezzo di sussistenza ma un’attività in cui riversare forza, energia, talento e creatività, affinché possa renderci migliori o nobilitarci, come recita la massima “Il lavoro nobilita l’uomo” attribuita a Charles Darwin.

«Per lavoro – spiega Petruzzelli – intendo la capacità di credere in noi stessi. La ricerca che possiamo fare guardandoci dentro e cercando, attraverso impegno e sudore, di tirare fuori il meglio.

L’eccellenza che ognuno di noi ha in sé: la nostra unicità. Per questo ho pensato al lavoro dei vignaioli liguri che tra muretti a secco e terreno avaro, riescono a tirare fuori eccellenze e tipicità».

IO SONO IL MIO LAVORO debutta al Teatro Duse venerdì 6 dicembre alle ore 20.30 e resta in scena fino a domenica 15 dicembre.

 

IO SONO IL MIO LAVORO

Storia di un vignaiuolo ligure

di e con Pino Petruzzelli

produzione Centro Teatro Ipotesi e Teatro Nazionale di Genova

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