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L'odissea dei ragazzi

Odissea dei ragazzi

Odissea dei ragazzi, uno spettacolo unico in Italia che vede in scena giovanissimi rifugiati fuggiti da ogni parte

del mondo per giungere in Italia, riprende la sua tournée che toccherà Roma, Lecce, Satriano di Lucania, per poi tornare a Genova al teatro Cargo ai primi di febbraio.

“Sono arrivati in Italia da soli dopo viaggi indescrivibili. Sono giovani. Sono stranieri. Sono una forza della natura. Va in scena la loro Odissea – Dice Laura Sicignano del teatro Cargo -

Lo spettacolo e' liberamente ispirato ad alcuni noti episodi dell'Odissea, rivisitati attraverso lo sguardo e le esperienze dei protagonisti, un gruppo di ragazzi stranieri richiedenti asilo, giunti in Italia da soli attraverso viaggi inimmaginabili da Pakistan, Afghanistan, Senegal e Nigeria.Questi giovani hanno svolto un'attività laboratoriale di teatro con la regista e l'attrice professionista che recita accanto a loro. Questo lavoro e' durato circa un anno con un incontro alla settimana. I ragazzi al loro arrivo in Italia non conoscevano la nostra lingua, alcuni neppure l'alfabeto, sicuramente non conoscevano l'Odissea, grande racconto archetipico della cultura occidentale, ne' il teatro, da millenni luogo di aggregazione e riflessione della nostra società'. L'incontro è stato difficile per le differenze culturali, linguistiche, religiose e di genere, ma da questo lavoro si e' sprigionata molta energia che ora comunichiamo al pubblico anche come esempio di buona pratica di dialogo interculturale. Lo spettacolo racconta con azioni, gesti, musiche e poche parole l'Odissea di Omero, ma anche quella dei ragazzi. Si parla di amore e di guerra, di speranza e di nostalgia, di madri e di amanti: avventure e sentimenti che questi ragazzi hanno in comune con Ulisse. Alcune delle parole dello spettacolo sono tratte da Omero, altre sono ispirate a poesie o canzoni proposte dagli stessi ragazzi. La poesia Itaca e' del poeta greco Costantino Kavafis.

"Vivo in una giungla, dormo sulle spine": l'ha detto Shahzeb, Pakistan, uno dei ragazzi di Odissea, quando ho chiesto a ciascuno di dirmi una frase in cui si riconoscesse. L'ha detta nella sua lingua, ovviamente. Erano da poco arrivati in Italia, dopo viaggi non raccontabili, soli. Nessuno di loro era mai entrato in un teatro prima. Solo alcuni sapevano leggere e scrivere. Nessuno aveva voglia di parlare di se'. Nessuno sapeva cosa fosse l'Odissea. Il problema non è stato tanto linguistico. Abbiamo trovato presto un codice di espressioni, gesti, emozioni per capirci, anche perché il materiale su cui abbiamo lavorato è umano, comune a tutti. Guerra, nostalgia, amore, sensualità, padre, madre, figli, violenza, gruppo, gioco, diventare grandi. Ognuno ha trovato nell'Odissea le storie della propria vita, identificandosi immediatamente ora in Ulisse, un viaggiatore abbastanza scaltro da salvarsi la pelle, e pieno di malinconia; ora in Telemaco, un ragazzo in mezzo ad una Storia più grande di lui. Ci siamo incontrati in modo discontinuo, senza sapere dove saremmo arrivati, tra un guaio di uno e la borsa lavoro dell'altro, l'esame di terza media e le partite di calcetto; tra ostilità reciproca e scontri culturali. Facile parlare di integrazione. Cosa diversa è metterla in atto. Il teatro rispecchia la polis e la mette in discussione. Non si possono più produrre spettacoli a caso, si tratta non solo del denaro, ma anche della civiltà di un Paese. Ogni volta ci deve essere un perché sociale e estetico al tempo stesso. "A teatro potete essere folli e liberi come mai nella vostra vita. Ma all'interno di regole a cui non si transige. Questa è una palestra per il vostro corpo, la vostra intelligenza e le vostre emozioni." Il teatro insegna a conoscere e gestire le proprie emozioni, anche quelle più violente o pericolose. Il teatro è un gioco di squadra. Ma non è un gioco, è un lavoro. "Questo è il vostro primo contratto: siete in paga e dovete rispettare delle regole. La vostra forza, potenza e bellezza sarà il lavoro che offrirete al pubblico”.

ODISSEA è uno spettacolo pieno di vitalissimi errori, ibrido ed eccessivo, non finito e vivace, perché così siamo noi, un gruppo stranamente assortito, impossibile e sbagliato, caotico e umorale, esperto di troppe cose del mondo e sconsideratamente fiducioso in un futuro che non ispira alcuna speranza. Uno specchio della società presente, che qualcuno si ostina a non voler vedere, sebbene sia una risorsa di ricchezza e rinnovamento per tutti.

Un’idea di Laura Sicignano e Valentina Traverso

uno spettacolo di Laura Sicignano

con Sara Cianfriglia, Emmanuel, Kara, Pashupatti, Rahamathollah, Shahzeb, Waheedullah

produzione TEATRO CARGO

spettacolo adatto dagli 11 anni

Le prossime tappe dell’ODISSEA DEI RAGAZZI

Cantieri Teatrali Koreja – Lecce – venerdì 31 gennaio ore 20.45

http://www.teatrokoreja.it/koreja/rassegne.php?actionToDo=showEventSheet&eventID=567

Le Valli del Teatro – Satriano di Lucania – sabato 1 febbraio ore 20.30

http://www.levallidelteatro.it/blog/odissea-dei-ragazzi/

Teatro Cargo – Genova – domenica 9 febbraio ore 18 e lunedì 10 febbraio ore 10

www.teatrocargo.it

 

Paolo Fizzarotti

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