Non tutti a Genova sono con Di Maio
Se il napoletano, cattolico della prima ora, basta vedere come ha baciato l’urna contenente il sangue
di San Gennaro in cattedrale davanti all’arcivescovo partenopeo, Luigi Di Maio, classe 1986, pare lanciatissimo nel ruolo di candidato Premier del Movimento 5 stelle, non tutti i grillini genovesi sono d’accordo. Anzi, secondo una nostra “soffiata” interna al Movimento 5 Stelle, pare che nel Nord vi sia un fuoco di sbarramento su Di Maio stesso, ma la sua corsa alla leadership è spianata. Benedetto da Beppe Grillo e da Casaleggio Junior, Di Maio è un moderato, un politico che parla molto bene, chiaro, calmo, pacato, non incute timori in Vaticano e al mondo borghese.
Ma si sa che i penta stellati sono da sempre spaccati. Al centro sud l’ala moderata legata alla chiesa cattolica, al Nord l’ala radicale, vicina alla sinistra massimalista. E in questo ambito non ci si nasconde che in molti, nel vecchio triangolo industriale Genova – Torino – Milano, vedono meglio l’ortodosso Roberto Fico. La Salvatore stravede per Alessandro Di Battista, in arte “DIBA”.
A tanti grillini liguri, Di Maio profuma di vecchia Dc, da inciuci con Pd o Forza Italia. Eppure, sarà lui a sfidare Renzi o Gentiloni a sinistra e Salvini o Berlusconi a destra. E pare che potrebbe anche farcela.