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Carla Drepama, l’indipendentista di Nervi

Carla Drepama

Carla Drepama

C’è chi da anni si batte per il rilancio di uno dei quartieri chic della nostra città: Nervi. Carla Drepama

ama talmente tanto il suo quartiere che nei primi anni Duemila fu in prima fila, assieme al grande giornalista Piero Sessarego, ai tempi della giunta di Beppe Pericu, per staccarsi dalla matrigna Genova ed essere un comune autonomo, proprio come la vicina Bogliasco. Poi, però, non erano i tempi maturi e il referendum che si doveva fare in tutta la città, alla fine non si fece, ma di quella battaglia ci sono ancora tanti ricordi. Ora Carla Drepama si candida nella Lista civica di Marco Bucci nel Municipio Levante e spiega la sua posizione su Nervi: “Per quanto riguarda porticciolo di Nervi, la piscina è da tempo fuori uso e a detta di chi la gestiva, irrecuperabile, per gli impianti datati e fuori norma. I costi per ricostruirla e per gestirla sembrano essere molto elevati. Sono stati presentati progetti per demolirla e riportare la zona a spiaggia o ad attracco per le barche. Il porticciolo è insabbiato e sembra difficile o inutile dragarlo. Un pennello in mare che si diparta dal molo potrebbe offrire ormeggio a barche da diporto e traghetti, migliorando l'economia della zona. Un progetto complessivo di riqualificazione di un ambiente di pregio potrebbe forse usufruire di finanziamenti europei”.     
Un altro delicato capitolo riguarda Viale delle Palme. “Subito all'uscita dalla stazione sulla destra c'è la villa di proprietà di Oliva, abbandonata da decenni  per dispute familiari e trasformata oggi in un rudere coperto di
vegetazione, albergo per topi, drogati e senza tetto. Non potrebbe essere ceduta al Comune è trasformata magari in ostello per la gioventù? Davanti alla villa in questione si offre subito per chi arriva a Nervi col treno una infilata di
bidoni per la raccolta dei rifiuti. Ci si chiede se non potrebbero essere dislocati altrove, magari nelle aree vicine alla ferrovia, un po' più discoste. Le palme del viale sono in alcuni punti da sostituire in quanto ridotte a malinconici monconi. avevamo in una azione di volontariato ,ripristinato delle belle fioriere in ferro battuto e alcuni floricultori le avevano arredate di vasi e fiori. è sparito tutto!! I fiori ingentiliscono i posti e sono segno di civiltà”.
E che dire del mitico ex albergo - ristorante Marinella sulla passeggiata Anita Garibaldi?. “Ormai
monumento funebre. Comune la ha venduta o no? Cosa intende farne? Demolirla o cederla ai privati? Anche qui i costi di rifacimento sembrano essere molto elevati”.   
Infine, i parchi. Carla Drepama ha la sua ricetta: “Sono ancora chiusi da ottobre scorso, salvo uno. Sembra opportuno valutare iniziative (spettacoli, mostre, fiere) che ne aiutino il finanziamento. Molti lamentano l'invasione domenicale di tutte le aree verdi spesso con attività ludiche inappropriate come il gioco del calcio che devastano il verde. Non si potrebbe limitarle a zone ben definite? I campi da tennis della ex villa Fassio (il famoso roseto) sono stati trasformati in deposito per macchinari. Non potrebbero essere ripristinati e dati in gestione a privati? Speriamo in una soluzione di questi problemi e in una maggiore attenzione da parte del Comune di Genova a questo territorio che ha per naturale vocazione il turismo”.

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