Terrile, frecciatina ai grillini
Nessuna forza politica in Italia condivide le proprie scelte con quasi 2 milioni di persone. Nel Comune
di Genova 16.360 elettori hanno partecipato a scegliere il nostro segretario.
Ed hanno contribuito a finanziare dal basso la nostra campagna elettorale per le amministrative.
Ci sono metodi migliori di democrazia interna?
Può darsi. Ma se penso ai 700 clic che hanno votato Cassimatis o Pirondini mi tengo stretti i nostri 16.360 elettori che hanno deciso di uscire di casa e di condividere una bella giornata di democrazia.
Una giornata che dobbiamo ai nostri oltre mille militanti, senza il loro impegno non ci sarebbero le primarie, non ci sarebbe il PD.
In provincia superiamo i 20.000 votanti. Andiamo oltre il dato delle primarie regionali del 2015, quando ci eravamo fermati a 18.000.
Il numero di elettori al congresso del 2013 rimane lontano (38.000 in provincia), per alcuni fattori:
- un congresso rapido senza una adeguata campagna comunicativa;
- la scelta della data delle primarie in un ponte di primavera;
- il dato politico: una parte di PD non è più nel PD.
Su quest'ultimo punto sono convinto serva una seria riflessione. Il PD non basta a sè stesso. Il centrosinistra deve essere la cornice del nostro quadro di alleanze.
Una nuova legge elettorale che consenta accordi di coalizione deve essere una priorità.
Matteo Renzi vince dovunque con un'affermazione netta.
A Genova e in Liguria Andrea Orlando fa uno dei risultati migliori di tutta Italia. Non solo perché è ligure. Quel suo richiamo a ricucire il Paese assume qui un significato profondo, alla luce degli errori e delle divisioni degli ultimi anni.
Da stasera Matteo Renzi è il nostro segretario.
Il segretario di tutti.
Anche di chi, come me, non lo ha votato.
Da stasera auspico e lavorerò con tutte le mie forze perché il PD sia un partito unito, plurale e aperto, capace di battere la peggiore destra che il paese abbia conosciuto.
Viva le primarie. Viva il PD.
Alessandro Terrile