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Paita, attacco frontale al M5S

Il Movimento 5 Stelle e la democrazia sono come due rette parallele. E se ne sono accorti, ormai, anche

molti militanti (o a questo punto ex). Il culmine di questo sogno trasformatosi in un incubo è stato il caso delle comunarie genovesi, che dopo aver incoronato col voto online Marika Cassimatis sono state prontamente sconfessate da Grillo che tifava per il suo avversario, Luca Pirondini. E così, con un post sul blog (o non blog, che dir si voglia) il caro leader dei 5 Stelle, decretando che uno non vale più uno e lui conta più di tutti come un novello marchese del Grillo – appunto -, ha ribaltato lo scrutinio e taroccato la votazione. Il risultato? Tutti zitti, a cominciare dai consiglieri regionali del Movimento, che hanno paura di esprimere liberamente il proprio disagio per quest’ennesimo e gravissimo atto di arroganza padronale. A questo punto vorrei chiedere agli elettori genovesi e spezzini se è a questo partito-setta che vogliono affidare la loro città. Se un dirigente politico ha il terrore di criticare il proprio capo (che nessuno ha eletto, ma che si è incoronato da solo) per paura di essere epurato e di subire la gogna mediatica a suon di bufale e insulti, come può pretendere di guidare un’amministrazione comunale? Chi non applica la democrazia a casa propria, difficilmente lo farà quando governerà le istituzioni.


Raffaella Paita – Pd Regione Liguria



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