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La Paita su Cassimatis

Beppe Grillo ha un’idea di democrazia davvero particolare. Prima dice che il candidato sindaco

del Movimento 5 Stelle lo scelgono gli iscritti. Poi però prepara un “Metodo Genova” per il voto online che, di fatto, blinda il suo candidato di riferimento (Pirondini) e costringe i militanti a votare in poche ore, in un giorno feriale e in pieno orario lavorativo. Quando però la base si ribella e, democraticamente, sceglie Marika Cassimatis si prende un giorno per riflettere e poi, senza dare alcuna spiegazione, sconfessa la votazione e scrive sul blog (di cui però non è responsabile, quindi chissà se sia davvero farina del suo sacco) che toglierà il simbolo alla vincitrice e che ci saranno nuove elezioni. Tutto nel giro di poche ore. Un sistema ineccepibile, se fossimo in “1984” di Orwell.

Speriamo almeno che questa volta vinca davvero Pirondini, altrimenti a Beppe toccherà indire una terza votazione. E poi chissà, persino una quarta, magari aperta soltanto ad Alice Salvatore e a Davide Casaleggio. Scherzi a parte, vorrei chiedere ai cittadini liguri se è a gente come questa che intendono lasciar governare le loro città (o addirittura il paese). A me, sinceramente questi sistemi totalitari spaventano parecchio. Perché non si tratta più di avere posizioni differenti su come affrontare i problemi, ma dell’idea stessa di democrazia che ciascuno di noi ha. 

Raffaella Paita, capogruppo Pd in Regione Liguria 

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