Con l'uomo forte del Pd in campo...gli scenari
Come annunciato dal Pd, il partito di Matteo Renzi a Genova, per le prossime amministrative nella primavera
del 2017, ci sarà un uomo forte a rappresentare il primo, per ora, partito in Italia. Una scelta obbligata, per diverse ragioni: in primis per tagliare fuori un Simone Regazzoni che era visto come una mina vagante, una spina nel fianco a destra dei Dem, quasi un conservatore infiltrato. Poi per eliminare dal gioco Marco Doria, che infatti sta seriamente pensando a non ricandidarsi ed è la seconda volta in poco tempo che il primo cittadino tiene sotto scacco il Pd dopo il suo voto al referendum. Quindi per andare al ballottaggio. Ma è chiaro che se il Pd si dividesse con due nomi forti alle primarie di centrosinistra, rischia di subire l'arrivo di un nuovo Marco Doria o essere poco credibile. Invece serve unità d'intenti.
Quindi è una scelta obbligata per arrivare forte al ballottaggio del secondo turno, in quanto è scontato che nessuna forza ce la faccia ad arrivare oltre il 50% al primo turno. Il centrodestra viaggia a vista e solo unito dall'Udc a Fratelli d'Italia può sperare di arrivare al ballottaggio, il Movimento 5 Stelle punta al colpo grosso ma si deve guardare dai seguaci di Paolo Putti. Insomma, la battaglia è iniziata.