A Genova Renzi come Berlusconi?
In tanti, e non solo nel centrodestra genovese, ma anche nella sinistra ligure, iniziano ad intravedere vari
segni di “berlusconismo” in Matteo Renzi. Che l’ex sindaco di Firenze ed ex presidente della Provincia gigliata abbia nutrito un senso di ammirazione verso l’ex Cavaliere ai tempi quando amministrava la cosa pubblica in Toscana, è ampiamente risaputo. Ma che addirittura, in vari circoli a sinistra del Pd nel ponente e in val Polcevera, lo si bolli come erede di “Silvio”, pare un po’ eccessivo. Però, in effetti, alcuni ex compagni che amano trascorrere il tempo nei circoli del Pd a giocare a scopone e sorseggiare un bicchiere di “rosso” ci fanno notare alcune analogie: in primis ha rotto il tabù sul ponte dello Stretto ed è a favore, poi per il suo ostracismo verso la Cgil, quindi per quella linea dura sulla sicurezza che lo aveva contraddistinto quando era in sella al comune di Ponte Vecchio (e il suo predecessore Nardella gli è molto simile), infine per una legge elettorale e la riforma costituzionale che in alcuni punti profuma di centrodestra.
In tutto questo calderone, ieri Renzi ha scritto una lettera al "Secolo XIX": <Se ce la faccio a Genova vinco in tutta Italia e nel nostro amato paese>.