Il sindaco di Genova Marco Doria

Non ci sono dubbi. Ad ora, nessuna forza politica presente in campo potrà permettersi il lusso di vincere

al primo turno nelle amministrative genovesi del 2017. Il dato è presto che fatto:

CENTRODESTRA
Ad ora, per di più, è spaccato a metà per le candidature del leghista Edoardo Rixi da un lato e quella dell’esponente di Fratelli d’Italia, fedelissimo di Matteo Rosso, Stefano Balleari. Il centrodestra a Genova non vince nemmeno se si presenta unito al primo turno, figuriamoci se va diviso in due cordoni. Un suicidio in piena regola.

CENTROSINISTRA
La situazione è bollente poiché il centrosinistra a Genova è sinonimo di Pd o quasi, in quanto ingloba buona parte dell’elettorato progressista. Ebbene, in questo caso il Pd da solo non può arrivare al 50% più uno se a malapena potrebbe sfiorare il 30% se continua l’emorragia di voti alla sua sinistra dettati dall’aspro confronto sul tema del referendum costituzionale.

SINISTRA
Al massimo, Sinistra Italiana e compagni, se non dovessero appoggiare Marco Doria, potranno lambire il 6 o 7%, ma in alcuni quartieri, vedi Voltri, Pra’, Sestri Ponente, Pontedecimo, Bolzaneto e Rivarolo potrebbero oltrepassare l’asticella del 10. Sempre poco per vincere al primo turno. Necessaria un’alleanza col Pd al secondo turno o quanto meno un patto di desistenza simile a quello tra Romano Prodi e Fausto Bertinotti.

MOVIMENTO 5 STELLE
Un movimento in picchiata. Lo dicono i dati nazionali dopo lo scivolone su Roma, nel quale i grillini hanno perso faccia e credibilità. Ora anche a Genova iniziano a tremare, proprio mentre tutti davano quasi per scontato la prima posizione nel primo turno.

CENTRO
Mai potrà vincere da solo. Quel che resta a Genova di Area Popolare, ossia l’unione tra Udc e Ncd (proprio in questi giorno Pierferdinando Casini ha lanciato “Il Centro che dice sì” per il referendum costituzionale) potrebbe occupare qualche poltrona solo se si alleasse con il Pd.

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