La trafila di Giuseppe Murolo
Missino della prima ora, genoano doc, Gianni Murolo, di origini calabresi, è senza dubbio un icona
della destra genovese. Fin dai tempi del Liceo Scientifico “Martin Luther King” a Sturla, una delle poche scuole superiori di destra a Genova ai tempi caldi della guerra fredda assieme al “Doria” di piazza della Vittoria e del “Colombo” di via Bellucci, Murolo si distinse per il coraggio nel manifestare i propri ideali di destra. Erano gli anni della guerra civile e per chi era seguace di Giorgio Almirante, carismatico leader del Msi per decenni, si faceva dura la vita. Murolo, poi, dopo essere stato nell’allora Fronte della Gioventù e quindi nel Msi, passò in Alleanza Nazionale. Fu eletto due volte al consiglio comunale assieme a Praticò e Bernabò Brea, ma rimase sempre molto critico di Gianfranco Fini attraverso il suo circolo in via Canevari. Amico degli animali, Murolo passò a sorpresa in Futuro e Libertà con Gianfranco Fini, ma prima transitò per un breve periodo nel Pdl. Quindi il suo passaggio alla Destra di Storace, una sorta di ritorno alle origini, ma poi ha fondato una sua corrente, autonoma dai partiti. E ha anche parecchi seguaci. Nel mezzo una infruttuosa corsa con la Lista Musso.